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Autore: msmali    19/06/2013    4 recensioni
AU: "Finn e Santana erano sempre stati amici : da quando il computer che distribuisce i posti nei dormitori aveva confuso “Santana” Lopez con “Santiago” Lopez, non si erano mai separati." Il mondo di Glee catapultato in quello di Scrubs, cosa succederà?
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Finn/Quinn, Finn/Rachel, Puck/Quinn, Puck/Rachel
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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capitolo 1.

Finn e Santana erano sempre stati amici: da quando il computer che distribuisce i posti nei  dormitori aveva confuso “Santana” Lopez con “Santiago” Lopez, non si erano mai separati. Finn c’era stato quando Santana era rientrata in camera devastata dopo la rottura con la sua ragazza del liceo, Brittany, anche se quella sera era stata una di quelle poche sere eccezionali in cui era riuscito a rimorchiare una ragazza. Santana c’era stata quella volta che aveva dovuto fingersi la ragazza di Finn che voleva far ingelosire Amy, la sua prima ragazzaseria che lo aveva poi tradito.

E c’erano anche quella mattina: primo giorno da specializzandi all’ospendale McKinley.

«Muoviti Finnocence, non possiamo fare tardi, basta sistemarsi i capelli! Dopo tutti questi anni non ho ancora capito chi di noi due sia la principessa!» disse l’ispanica dando un’ultima occhiata al camice da chirurgo fiammante.
«Io ovviamente. La lotta per il regno è stata dura e non mi lascerò spodestare così facilmente! » rise Finn uscendo dal bagno, sfoggiando una cresta decisamente troppo alta perfino per i suoi standard.
«Frankentstin, la tua cresta questa mattina potrebbe essere usata come antenna di ricezione della NASA! Vieni qui, fatti sistemare, così finalmente possiamo andare e non fare sempre la figura degli idioti! » così dicendo Santana cominciò a sistemare alla bell’e meglio i capelli del suo amico.

Un’ora dopo, la strana coppia di amici varcò la porta del McKniley . E Finn Hudson era talmente felice da voler cantare!
«Buongiorno a tutti
Questa magnifica giornata è per i belli e per i brutti
Emozionati e felici 
Spero che tutti gli specializzandi siano amici!»

«Ehi bietolone, levati dalla faccia questo sorriso ebete e dimmi il tuo nome! », la voce ferma e decisa che riportò Finn alla realtà era abbastanza dissonante dalla faccia angelica e i profondi occhi azzurri da cui proveniva.
«F... Finn Hud..Hudson, signore e sono qui per dare il mio meglio proprio come ho sempre sognato! » disse Finn con il solito entusiasmo.
«Ragazzine, vedete questo spilungone? Ecco. La prossima volta che uno di voi si presenterà al mio cospetto con un sorrisino da boyscout che vuole vendermi i biscotti varrà spedito a cambiare i pannolini in maternità… E voi non avete idea di quanto possa essere rivoltante un pannolino di quei fagiolini! Intesi? »

«Si dottor Hummel! » rispose in coro il gruppetto di specializzandi.

«Per me sei stato simpatico, il tuo motivetto era…interessante! » disse una voce squillante a un Finn spaesato che prese a guardarsi intorno per capire chi stava parlando e, dopo qualche secondo, la vide: era la ragazza più graziosa che avesse mai visto. Non si poteva dire che fosse bella, ma sicuramente aveva un che di particolare che lo attraeva irrimediabilmente. Era decisamente bassa e aveva un naso un po’ grande, ma aveva gli occhi castani più grandi che Finn avesse mai visto e il sorriso più entusiasta di sempre. Il suo cartellino diceva “Rachel Berry” ed era cosparso di minuscole stelline dorate.

«C-cosa? Ti prego non dirmi che ho cantato sul serio ad alta voce, non questa volta! »

Uno dei tanti problemi di Finn era il suo eterno sognare ad occhi aperti : sin da bambino durante lo scorrere delle sue giornate e dei conseguenti avvenimenti, quando era insicuro su alcune cose inclinava la testa da un lato e la sua mente volava in alto come un palloncino, elaborando realtà parallele. E fin qui tutto bene, almeno dal suo punto di vista. Il problema c’era quando i dialoghi nella sua testa passavano senza filtro dalle sue labbra, come quella volta che non sapeva rispondere ad una domanda di anatomia e rispose «Abuluflausi! ».

 «Oh si, hai cantato! E canti anche bene, per quanto la canzoncina fosse un po’ scontata. Anche io so cantare se ti interessa. Ah e a proposito io sono Rachel. Rachel Berry!» disse la ragazza porgendo la mano.

«Io sono Finn. Finn Hudson, bel cartellino di riconoscimento! » disse Finn indicando con la mano sinistra il cartellino ricoperto di stelline.
Rachel abbassò lo sguardo per guardare il cartellino: «Sul serio ti piace? Io e i miei papà ci abbiamo lavorato tutta la notte….!» solo dopo averlo detto si rese conto di quanto la cosa suonasse da primo giorno di scuola elementare e non da primo giorno da specializzanda. Alzò lo sguardo su Finn arrossendo violentemente.

Finn la guardò con un mezzo sorrisino, ma il dottor Hummel  parlò prima che Finn potesse dire qualcosa: «Sono felice che voi due sarete l’ennesima coppia strana che farà sciogliere lingue e cuori delle infermiere di questo girone infernale, ma se la cosa non vi disturba qui staremmo cercando di farvi finire gli studi in modo tale che possiate rendere un minimo più vivibili le vite degli altri!»

Finn e Rachel si scambiarono un timido sorriso e si unirono al gruppo degli specializzandi per il loro primo giro tra le corsie.

Nel frattempo nel reparto chirurgia Santana si stava guardando nello specchio dello spogliatoio delle donne e ispirava ed espirava lentamente.
«Ce la puoi fare, questo è lo scoglio finale. Dai. Okay, sei pronta» fece un ultimo respirone e si voltò.

«Aaaargh!! Madre de dios! Ma questo è lo spogliatoio delle donne! Per quanto la tua pettinatura sia da lesbica che gioca a golf la puzza delle tue ascelle denota la presenza di un cromosoma Y! » disse premendosi una mano sul petto.
«Tranquilla dolcezza, è ancora presto per voler vedere le tue mutandine, vengo qui perché gli spogliatoi dei maschi puzzano da morirci. Io sono Noah Puckerman, ma per tutti sono Puck!» e pulendosi una mano sul retro dei pantaloni la porse a Santana.

La latina fece una faccia disgustata e ricambiò una stretta di mano veloce cercando di mantenere il contatto il meno possibile.
«Allora anche tu chirurgia eh?! » disse Puck.
«A quanto pare. Senti, che per caso ci stai provando con me? No perché in caso te lo dico da subito. I miei gusti sono molto più simili ai tuoi di quello che tu possa immaginare! » Santana sapeva che non doveva farsi definire dalla sua sessualità, ma le piaceva comunque mettere le cose in chiaro subito.
«No scusa non ti seguo..!» disse Puck, inarcando un sopracciglio.
«Si insomma. Sono lesbica! » affermòSantana , accompagnando l’affermazione con un eloquente gesto della mano.

«Oh.. »  annuì Puck:  « Beh fico! Ho sempre  desiderato avere delle belle tette con cui parlare di belle tette! Eh, non che tu sia solo delle belle tette…Oh insomma…Non mi interessa, voglio solo essere tuo amico. Questo posto fa sentire più spaesati di quello che si possa immaginare! » concluse il ragazzo, guardandosi i piedi.

Santana sorrise e porse il braccio a Puck:  «Dai andiamo, che per quanto questo spogliatoio puzzi di meno, non sento comunque profumo di viole qui!». E così sotto braccio si avviarono verso la sala operatoria.
«E così lei è la tua prima amica qui dentro?» disse Santana indicando con la testa Rachel, che sedeva al tavolo della mensa con Puck guardandosi intorno imbarazzata. «Cosa ti è saltato in mente? Perché hai stretto amicizia con quella dodicenne prodigio che in quarto d’ora mi ha fatto pentire di averti chiamato per la pausa pranzo?»

«Oh andiamo Santana! Non essere la solita esagerata. E’ vero, parla parecchio. Ma è anche molto tenera…Non so. Ha un che di speciale!» disse Finn con aria sognante.  «Pensa che è stata l’unica a non prendermi in giro per il sogno ad occhi aperti! Persino tu mi prendi in giro!»

«Beh forse perché avete la stessa tendenza al fenomeno da baraccone? Ma almeno tu non passi la nottata ad incollare stelline sul tuo cartellino…»Santana si prese una pausa per scrutare la faccia di Finn. «Non farti venire niente in mente, stasera non ti aiuterò a colorare il tuo camice con i colori dell’arcobaleno, Lurch! » .

Finn rise, e come sempre anche Santana cominciò a ridere finché l’aria non sembrò fermarsi.

Entrò nella mensa una delle creature più belle che Finn e Santana avessero mai visto.
Lunghi capelli biondi, occhi hazel, portamento impeccabile, sguardo sicuro.

Quinn Fabray, come sempre nella sua vita, faceva aprire la folla al suo passaggio, come Mosè sul Mar Rosso.



AN: Ringrazio RobDarko per il beta :D
   
 
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