Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Maya98    20/06/2013    9 recensioni
John si sveglia con un mal di testa allucinante e senza un ricordo della sera prima.
Sangue per la stanza, Mycroft svenuto fuori dalla porta, Lestrade astemio che è l'unico che sembra ricordarsi di qualcosa, foto on-line, bottiglie di birra sul tavolo...Ma che ci fa Sherlock avvinghiato a lui nel suo letto?
AVVERTIMENTI: Follia, bromance, follia, slash, follia, follia, follia...
Leggete e DIMENTICATE anche se POSSO SPIEGARE TUTTO!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Lestrade , Mycroft Holmes , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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John’s 

Epic

Friday

Night

(Non sperateci)

There’s a Sherlock in my bed

There’s a pouding in my head

Blood is all over the room

Cement and Rubble in the pool.

 

Aprire gli occhi di sabato mattina, realizzando che la tua cacchio di sveglia non è suonata e che Dio ce la deve avere assolutamente con te perché la sveglia sul comodino recita che sono le dieci del mattino e tu dovevi essere in ambulatorio da Sarah già da due ore.

Questo, per quanto vivere con Sherlock Holmes sia assolutamente assurdo, non è ordinaria amministrazione. Sei un maledetto soldato.

Ma forse la cosa che più ti fa pensare che Dio ce l’abbia con te, non è la luce fastidiosa e accecante che entra nella stanza e ti fa sembrare tutto così maledettamente luminoso, oppure il fortissimo senso di nausea che ti sta strappando in due lo stomaco come se dovessi rigettare una cometa inghiottita la notte scorsa, e neppure tutta quella maledetta sostanza rossa che è sparsa ovunque per tutta la stanza, viscosa e vi...oddio, non sarà sangue!? Ma a parte questo, neanche se ci fosse nella tua testa un qualche ricordo di aver fatto saltare in aria una piscina, piuttosto che incendiato un palazzo o mandato un kamikaze contro il Parlamento, è realizzare improvvisamente cos’è quella cosa calda e agitata a cui ti stai avvinghiando nel sonno come se il mondo dovesse finire domani.

Cosa. Diavolo. Ci. Fa. Sherlock. Nel. Tuo. Letto.

SHERLOCK!

Ma soprattutto...

...perché cavolo gli sei così avvinghiato addosso?
-SHERLOCK!-urli, facendo un salto indietro e cadendo dal letto, mentre le tue mani si muovono alla cieca nel tentativo di afferrare il comodino per salvarti almeno la testa, perché la tua schiena si frattura al suolo con un crak! profondo e preoccupate; ma forse avresti fatto meglio a stare fermo perché ora anche il comodino si è rovesciato su di te, con tutti i suoi tre cassetti e la sua maledetta lampada con il suo maledetto manico che ti si è appena conficcato in fronte.

La cosa, avvolta in tutte le lenzuola del tuo letto come se fosse un bruco dentro ad un bozzolo occupato a diventare la farfalla più irritante e dannata dell’intero gruppo delle specie di viventi scoperti e non ancora scoperti, si muove appena, mugugnando, e mentre ti rialzi con un mal di schiena allucinante, e la fronte che ti pulsa sia da dentro che da fuori — e diciamocelo, la voglia di tirargliela a lui in testa, quella maledetta lampada! — lo prendi per il colletto della vestaglia azzurra e lo scuoti forte, ringhiandogli contro, mentre lo sbatti avanti e indietro urlandogli di nuovo nelle orecchie, per farti sentire:-SHERLOCK!

-John, ti sei svegliato.-borbotta lui, avvolgendo i suoi pallidi arti da polpo — anzi, da piovra – attorno al tuo collo nel tentativo di staccarsi da te, che assolutamente per caso continui a shakerarlo come se fosse un frappé di frutta, nel tentativo di sentire se ci ha un briciolo di buon senso in quel dannato cervello spropositato che si ritrova:-Anche se ovviamente sto constatando l’ovvio solo per iniziare una conversazione...

-TACI!-urli, mettendogli una mano sulla bocca perché hai un accidenti di mal di testa allucinante che non ti farà capire nemmeno la parola “morto” fintanto che non avrai preso un maledetto caffé...e diavolo, non hai assolutamente voglia di sentire le pantomime dell’ovvietà uscire da quella maledetta bocca del tuo maledetto migliore amico:-Taci e vedi di spiegarmi cosa significa questo!

-Non ne ho la più pallida idea del perché mi trovi qui, John.-commenta Sherlock, placidamente, afferrandoti le mani e staccandosele dalle spalle, sgusciandoti via come un serpente mentre si alza dal letto con ancora il lenzuolo completamente avvolto attorno alla vestaglia a mo’ di drappo romano:-Ero ubriaco quanto te, ieri sera.

-Ubriaco?-chiedi tu, perplesso, mentre ti senti come quando fa una deduzione e tu ci impieghi mezz’ora per realizzarla completamente.

-Ubriaco.-concorda Sherlock, senza aggiungere parola, per sparire con uno svolazzo del lenzuolo nel bagno.

Anche quando non ha il suo maledetto cappotto con il suo maledetto bavero riesce a fare il maledetto uomo misterioso, pensi, inviperito.

 

I smell like a mini-bar,

Mycroft passed out in the yard

Lestrade is on the barbeque

Is this a hickey or a bruise?

 

Improvvisamente, ripensando attentamente alle parole di Sherlock, ignorando del tutto volutamente il sangue sparso sul tappeto e le macchie rosse sull’armadio, nella speranza che non sia umano, maledizione...riesci a percepire un odore forte e acre colpirti le narici, che ti fa perdere ogni voglia di tentare a vestirti e piuttosto preferire l’accorrere in cucina terrorizzato da quel che ci potresti trovare.

Sul tavolo ci sono una ventina di lattine vuote di birra e due bottiglie (sempre vuote) di vino, stappate, insieme a due bicchieri ancora mezzi piedi e un’altra miriade di cianfrusaglie sparse qua e là, senza contare la stanza. 

-Sherlock?-chiedi di nuovo, mentre corri a farti una tazza di caffé, nero, bollente e soprattutto molto forte (perché in questo momento ne hai davvero bisogno, accidenti!):-Sherlock, che cosa diavolo è tutto quell’alcol sul nostro tavolo?

-Tutto quello che ci siamo bevuti ieri sera!-esclama la sua maledetta e irritantissima voce che detesta constatare l’ovvio dal bagno, mentre ti fa venire l’orticaria come se fossi stato punto da una ventina di api — in effetti la tua schiena forse starebbe meglio, in quel caso — e stringi i pugni.

Non ricordi assolutamente niente. Non ricordi una beneamata mazza di nulla di ciò che è successo ieri sera. Deve essere stata la sbronza più pesante di tutta la vita, a quanto vedi. 

Venti lattine di birra e due bottiglie di vino, in due...oh santissimo cielo.

-Che cosa è successo ieri notte, per dio!-esclami, depresso, bevendo in fretta il tuo caffé fino a scottarti la lingua, perché hai un assoluto bisogno di un po’ d’aria prima di uccidere Sherlock di prima mattina con un’ascia e farti trovare insanguinato a sollazzarti con il suo cadavere, mentre canti un inno degli alpini vestito con una gonna scozzese. A parte che metà Scotland Yard ti coprirebbe. Hai assolutamente bisogno di un po’ d’aria.

Torni nuovamente in camera, aprendo velocemente l’armadio per infilarti un maglione qualsiasi e un paio di jeans, ignorando volutamente e di nuovo tutto ciò che c’è sopra perché preferisci non sapere di che sostanza si tratta, studiandoti allo specchio con un’occhiata veloce per vedere se sei presentabile. Forse fai ancora in tempo a scusarti con Sarah e correre in ambulatorio a portare a casa i soldi per l’elettricità che mantiene vivo il microscopio di Sherlock.

In quel secondo, c’è un solo dettaglio assurdamente minimo che cattura la tua attenzione.

Una macchia viola, sulla parte destra della tua mascella. Viola, gonfia e tesa, tondeggiante. La squadri per un secondo, nella tua testa martella una sola domanda.

Ma è un livido o un succhiotto?

Oh. Cristo. Santo.

-SHERLOCK!-urli, precipitandoti come una furia e sbattendo i pugni sulla porta del bagno, che ovviamente è chiusa a chiave perché Sherlock è intelligente e nella sua lingua intelligente è uguale a previdente, anche se in questo caso proprio non è il caso di pensare alla lingua di Sherlock. Oh dio.

La tempesti di pugni, sapendo benissimo che la potresti buttare giù se solo lo volessi, ma questo conseguirebbe anche altre spese per ripararla, da parte tua, e decisamente i soldi non sono quello che abbonda in quel periodo:-SHERLOCK!-urli di nuovo, senza ricevere risposta, e nella tua testa ti appunti, inferocito, che appena tornerai a casa dopo il lavoro, quel pomeriggio, gli prenderai a vangate il violino fino a ridurlo ad un mucchio di cenere e detriti.

-Io vado, ora, ma non pensare di scamparla così!-urli contro il legno, allora, per ripicca, allontanandoti con furenti e pesanti passi verso il soggiorno e poi verso la porta, prendendo la giacca all’appendiabiti e infilandotela faticosamente per tutta la schiena che non ha ancora finito di pulsare, per la caduta, e diamine, dovresti metterci una pomata...

Apri la porta per uscire, chiudendola dietro di te rumorosamente per far intuire a Sherlock la portata della tua rabbia perché vuoi un accidenti di spiegazione per l’alcol, il letto e il...il succhiotto, dio mio, o il livido, qualunque cosa esso sia...quando con il piede urti qualcosa.

Abbassando gli occhi, rimani immediatamente pietrificato.

Pantaloni lussuosi, giacca lussuosa, cravatta lussuosa, ombrello lussuoso...Mycroft Holmes è steso sul pavimento, svenuto.

Riapri immediatamente la porta, chiudendola a chiave dall’interno mentre ridi istericamente, realizzando che no, quel giorno non uscirai affatto. Anzi, resterai chiuso in casa per tutte le maledette ventiquattr’ore a capire che diamine ti è successo ieri sera e cercando di ricordare tutto nonostante quel tal quantitativo di alcol che ti continua a girare nel sangue. Ma Mycroft Holmes svenuto davanti alla tua porta? Non può essere altro che opera di Sherlock.

...o del vino. 

Ti siedi in poltrona, osservando nervosamente il tuo laptop sul tavolino lì di fianco, riflettendo su quale può essere stato la causa scatenante di quell’apocalisse.

Ma. Certo.

Il barbeque a Scotland Yard.

O meglio, ciò che Lestrade li ha indotti a fare, al barbeque di Scotland Yard, dopo averli invitati, lui che è astemio.

Oh cielo, che il diavolo si porti via Greg!

 

Pictures of last night

Ended up on-line

I’m screwed! (Oh well)

It’s a blacked out blur

But I’m pretty sure it ruled. (Damn!)

 

Continui a fissare il laptop, divorato dalla curiosità e dalla tentazione di chiamare Lestrade per sapere che diavolo è successo ieri notte — Sherlock probabilmente potrebbe dedurre tutto dal tuo modo di vestire, dall’espressione delle tue sopracciglia, dai capelli sulla tua giacca e dalle stringhe slacciate delle tue scarpe, e da quel (oh dio!) succhiotto che ti ritrovi sulla mascella, ma tanto sai benissimo che NON è intenzionato a farlo...

La tentazione è forte.

Se fosse successo qualcosa...

Apri il laptop, immediatamente sulla pagina di internet, e vai a vedere il maledetto blog che anche l’Ispettore tiene, nel tentativo e nella paura di capire qualcosa. Quando vedi l’aggiornamento di ieri notte, realizzi che sei davvero finito, e ti metti a leggere il post.

 

12 - 04 - 13  2:46 a. m.

 

PAZZIE NOTTURNE ALLA POLIZIA

Girls and boys che state leggendo, questo è solo un assaggio per capire che vi siete persi. Perché sì, ieri...GRIGLIATA A SCOTLAND YARD! Vino, carne e musica. Roaaar! Non mi sentivo così da quando avevo vent’anni. E NO, non vi dirò quanti anni fa è stato!

Queste foto sono di ciò che vi siete persi, ragazzi. Sherlock Holmes ubriaco è qualcosa di assolutamente raro! E John con lui...Ho il permesso di pubblicare, tranquilli, me lo hanno dato loro ieri. Ceeerto, non contiamo che probabilmente oggi non se lo ricorderanno, ma me l’hanno comunque dato. Osate chiamare la polizia :D 

È stata davvero notte da leoni, pazzie da quindicenni! Anderson non ha fatto che parlare di dinosauri tutta la notte, e sto pensando davvero se licenziarlo. Dimmock è caduto dal balcone del primo piano (sta bene, non preoccupatevi). McJally ha iniziato a distribuire bigliettoni da cinquanta sterline a tutti (invidiateci, oh yep!) e simili.
La prossima volta, sapete dove trovarmi.

Il vostro...

Greg Lestrade

 

PHOTO ALMBUM   open   save

 

 

Stringi gli occhi fino a farti male, indeciso tra istinto masochistico di aprire e quello di chiudere e dimenticare per l’eternità. Sai già che ti pentirai della scelta, mentre clicchi sul definitivo.

 

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-Oh, cristo.-mormori, scorrendo le immagini, che vanno avanti con diverse situazioni sempre peggiori di quelle precedenti. Dopo questo assaggio, ce ne sono diverse con te e Sherlock a braccetto, Sherlock con la bocca spalancata (sta cantando? Sul serio?), tu per terra, col bicchiere di vino in mano, tu e Sherlock che ridete, tu con un braccio attorno alla spalla di Sherlock, Sherlock con il viso rossissimo per l’alcol e la testa appoggiata alla tua spalla...ma perché diamine siete sempre più vicini man mano che scorri giù col puntatore?

Ci sono altri soggetti, per carità, ma la top sta per voi, sicuramente. Come diamine sei finito con due acini d’uva sugli occhi, si può sapere(1)!?

Sei fregato. Oh, magnifico. Sei fregato sul serio. La tua reputazione diventerà assolutamente inesistente dopo questo.

Prendi in mano il telefono, senza esitare un attimo a scegliere il numero da chiamare.

Risponde dopo tre squilli, con la voce calma e rilassata:-Ciao John!

-COSA. DIAVOLO. È. SUCCESSO. IERI. SERA!?

 

Last Friday Night

Yeah we helped out all the cops

Hit a corpose with riding crops

Think we kissed but I forgot

 

-Oh, sei sveglio.-ribatte tranquillamente Greg, imperturbabile, e tu lo riesci a sentire sorridere attraverso il telefono e tu vorresti solo insultarlo, maledirlo, tirargli dietro ogni singolo insulto possibile ed immaginabile che ti viene in mente al momento, e anche peggio.

-CERTO CHE SONO SVEGLIO!-continui ad urlare, senza curarti affatto che Sherlock riesca a sentirti dal bagno perché in quel momento Sherlock è davvero l’unica cosa che ti preoccupa:-Sono sveglio e da allora è stata una tragedia! Sangue per la stanza! Sherlock nel mio letto! Mycroft svenuto fuori dalla mia porta! Foto di ieri sera su internet senza che io mi ricordi anche solo a cosa si riferiscano! Un maledetto succhiotto del diavolo sul mento senza avere la più pallida idea di chi me l’abbia fatto!!

-Sherlock era nel tuo letto?-chiede Greg, improvvisamente interessato, con un sospiro sorpreso di chi si sta allungando sul tavolo con la cornetta del telefono in una mano:-Raccontami tutto.

-GREG!-inveisci, trattenendoti da maledire il fatto che lui sia astemio completamente e che beva solo soft drinks anche a natale e che quindi non ha un maledetto reset di memoria post-sbornia come te, invece:-Greg, cosa significa tutto questo?

-Ehy, calma.-ti rabbonisce l’altro al telefono, passandosi una lingua sui denti e tornando ad appoggiare la schiena alla sedia dell’ufficio, con nonchalanche che i suoi colleghi — che hanno tutti spaventose borse sotto agli occhi — non riescono assolutamente a mostrare:-Non ho la più pallida idea del perché ci sia sangue nella tua stanza, e per questo mi vorrai scusare. Se Mycroft Holmes è davvero svenuto fuori dalla tua porta, ti prego, fagli una foto e scrivici sopra “anche il governo inglese ha debolezze” e poi ricattalo.

-Greg.-ringhi, poiché non sei affatto dell’umore per queste cose:-Arriva al punto.

-Era abbastanza alticcio anche lui, John, sarà arrivato steso e non si è ancora risvegliato.-ti offre Greg, con questo tono affabile, mentre cerca di ricordarsi le altre lamentele del medico:-Quando alle foto, ti giuro che ciò che ho scritto è vero, se l’hai letto. Tu e Sherlock ieri mi avete dato il permesso di pubblicarle on-line. Non potevo rinunciare al piacere.

-Ah, tu sì che aiuti.-borbotti contro la cornetta, scorrendo nuovamente col mouse fino alle immagini iniziali, nel tentativo di osservare che abominio hanno fatto:-Davvero.

-Quanto al succhiotto, vecchio mio,-continua Lestrade, sorridendo sotto i baffi mentre sbircia Anderson entrare in ufficio con gli occhi rossissimi e il passo lento, le spalle incurvate verso il basso, seguito da Donovan, col trucco completamente sfatto e le calze a rete bucate:-non so poi, ma finché sei stato qui con noi non te l’ha fatto nessuno.

-Ti prego, cosa ho combinato?-preghi tu, pensando che gli ci voglia seriamente qualcosa di molto più forte di un caffè. 

-Uhm, per iniziare Sherlock ha insultato tutti gli agenti di Scotland Yard, in ordine alfabetico, elencando a ognuno i casi in cui lui li ha aiutati, in ordine cronologico.-attacca l’Ispettore, con un tono che suggerisce a John che stia ancora ridendo di quello che sta raccontando, ma che a lui pare semplicemente e devastantemente terribile:-Poi avete iniziato a bere — e vi siete portati a casa un bel po’ di altre lattine di birra, aggiungerei — e lì è stato abbastanza il finimondo. Continuavate a chiacchierare tra voi, e a ridere, e ogni volta che ridevate, l’agente di Mycroft, quella moretta da paura, vi versava vino. Poi si è avvicinato Mycroft stesso, e tu gli hai messo un bicchiere in mano, ed ecco che i due fratelli hanno iniziato a insultarsi allegramente bevendo. Lì avete esagerato. Credo che foste già ubriachi. Sherlock ha iniziato a cantare inni patriottici in compagnia di Anderson — non dirglielo se no mi scanna per non averglielo impedito — e tu a ballarli — ti prego, ti prego, non prendertela con me — e alla fine siete finiti per terra in una marea di risate.

-Dirò a Molly di non prestare a Sherlock cadaveri da frustare per il prossimo mese e mezzo.-esali, ma Greg non ha finito.

-A quel punto Dimmock si è lanciato dal balcone del piano di sopra, ed è atterrato sul tavolo del rinfresco, e quindi non si è fatto niente. Sherlock ha iniziato a elencare tutti i tipi esistenti di avvelenamento da cibo, e a quel punto hai pensato bene di zittirlo. Poi avete di nuovo iniziato a fare gli scemi, tu ti sei messo acini d’uva di decorazione sugli occhi, ed è stato abbastanza raccapricciante vedere Mycroft che continuava a ridere e a bere come una spugna, mentre alcuni mangiavano. Poi tu hai preso Sherlock a braccetto e ve ne andavate in giro a dire non so cosa, mentre Sherlock faceva l’idiota come al solito deducendo la vita sessuale di ogni componente di Scotland Yard dai polsini della sua camicia, e a quel punto — non chiedermi perché, ti prego, io sono solo un umile testimone — avete iniziato a baciarvi come se non ci fosse un domani.

 

Last Friday Night

Moriarty burned my heart

Was kidnapped by a taxi car

We put him behind some bars

 

Ti rovesci tutto il caffè sul maglione. Imprechi per l’ustione, mentre corri a bagnarti con l’acqua, e diamine, dopo ci vorrà anche questa pomata contro le scottature...

-Oh cielo.-commenti, con una mano sulla fronte, una volta fatto tutto:-Cosa vuol dire?

-Vuol dire che ti ho risparmiato da mettere anche quella foto su internet, mio caro, ma che ce l’ho. E se vuoi te la mando via MMS, se proprio ci tieni.-risponde Greg, e questa volta non si risparmia proprio di tentare di non scoppiare a ridere, e a te viene così tanta voglia di tirargli un pugno, in quel momento.

-Non credo che riuscirei a reggerlo.-borbotti, con una mano sul petto. Ti senti male. Ti senti male sul serio. Tu e Sherlock vi siete baciati. Vi siete baciati. Non sei pronto ad affrontare tutto questo, non con Greg che continua a gongolare al telefono e con il Governo Inglese svenuto fuori dalla tua porta. A Mrs. Hudson verrà un colpo.

-Smettila!-ringhi, quando ti accorgi che Greg continua a ridere come un bambino, e la cosa ti dà davvero molto fastidio:-Eravamo ubriachi!

-Sì, ma quando vi abbiamo visti in quel modo tutti hanno iniziato a commentare di come fosse ovvio fin dall’inizio.-risponde Lestrade, tenendosi la pancia con le mani, mentre sorseggia il suo disgustoso caffé di macchinetta appena trovato:-Stando a quanto si dice in giro, a parte il fatto che tu segui Sherlock ovunque come un cagnolino, è saltato fuori che tutti trovano che gli sguardi che lui ti rivolge siano molto...appassionati.

-Erano tutti ubriachi.-ti correggi depresso, mentre ti rendi conto che oltre che la tua reputazione, avrai distrutti anche tutti i tuoi sogni di eterosessualità. Niente fermerà i media ora. E poi, graaazie, Greg.

-Poi ve ne siete andati a braccetto verso un taxi, ma io ero abbastanza preoccupato di lasciarvi andare in quelle condizioni così mi sono messo a seguirvi, ma Mycroft ha deciso di rapirmi (ovvero mi ha “gentilmente” invitato ad andare in macchina con lui), e alla fine ci siamo ritrovati a viaggiare per Londra, seguendo il vostro taxi che non avevamo la più pallida idea di dove dovesse andare. Mycroft era pure ubriaco, quindi non ti dico che imbarazzo, santissimo cielo. Da lui non ho ottenuto il permesso di pubblicare foto, purtroppo, quindi non l’ho fatto. Ma avresti dovuto vederlo.

-Gli Holmes messi in ginocchio da un goccio di vino.-concordi tu, con una mano sulla scottatura, cercando di giudicare i danni:-Meraviglia.

-Avevo una tale paura che vi cacciaste nei guai. In tal caso avrei dovuto mettervi dietro le sbarre.-commenta lugubre Lestrade, sogghignando.

 

Last Friday Night

Bribed a hobo in the park

Chase a Golem in the dark

Than I proved that I can shark

 

-Siete scesi a Canary Wharf, comunque, e siete andati a parlare con un senzatetto senza un apparente motivo...Sherlock gli ha addirittura dato dei soldi, e quello è sparito, in un attimo. Poi vi siete avvicinati ad un altro, e avete fatto la stessa cosa. Questo per tipo sei persone. Davate i soldi a turno. Poi, sempre a braccetto, vi siete diretti verso la fermata della metropolitana, e avete iniziato a muovervi di soppiatto, anche se non sapevo perché. A quel punto sono intervenuto. Mi sono avvicinato a te, chiedendoti cosa diavolo stavate facendo. Mi hai risposto che state cercando il Golem. Ero piuttosto perplesso. Credo che Sherlock si fosse messo in testa che era un caso, e che tu l’avessi seguito come al solito.

A quel punto...bo, mi hai detto che volevi dimostrargli di saper barare. Sinceramente, credo che straparlassi. Però mi hai detto che c’era tipo un giro di scommesse, e chi perdeva doveva dare soldi ai senzatetto perché vi dessero informazioni. Poi Sherlock si è chinato e ha raccolto una lattina di birra, urlando che aveva trovato la prova definitiva per il caso. Con la scusa di fargliela analizzare sono riuscito a caricarvi sul taxi...ma non ce l’ho fatta, perché Sherlock se ne è uscito scommettendo quante notti avesse passato...sai, mia moglie, fuori di casa. Ha indovinato, così tu al posto che andare a pagare un senzatetto sei sceso dal taxi con una bomboletta — che non so dove tu abbia preso — e hai scritto sul muro: “Sherlock ama Anderson”. Lui si è arrabbiato come non mai...

 

Last Friday Night

Yeah, I think we broke the law

always say we gonna stop

Wo-oh-ah

This Friday Night

Do it all again

 

-Che infantile.-borbotti tu, senza più speranza.

-Avrei dovuto arrestarti, sai? Ma ho evitato: ho chiesto a Mycroft di chiamare qualcuno per cancellare tutto e lui mi ha chiesto di aggiornarlo, e così vi ho ricaricato sul taxi, indirizzandovi a Baker Street, sperando che non combinaste altri disastri...Però sono salito con voi per tenervi d’occhio.

 

Trying to connect the dots

Don’t know what to tell my boss

In the middle of a war

Thought I left that life before

 

-A quel punto Sherlock ha iniziato a tracciare con le dita dei segni sulla tua pelle, e io mi sono chiesto cosa dovessi fare. Lui ha detto che stava unendo i puntini...credo che intendesse i tuoi nei...e niente, c’era Mycroft che mi messaggiava chiedendomi cosa stava succedendo, e io non sapevo cosa rispondergli, e Sherlock era così concentrato...ad un certo punto ha iniziato a dire che con i tuoi nei riusciva a completare uno schema chimico di una molecola di nonsoché...Tu ti sei lamentato, perché hai detto che non pensava altro che alla chimica, quando tu ti sei battuto su campi di battaglia in Afghanistan, e hai creduto di morire un sacco di volte. Lui ha ribattuto sul genere che invece lui ha passato l’infanzia ad overdose di cocaina e quindi non ha mai rischiato...Insomma, stavo impazzendo. Sherlock poi improvvisamente si è offeso, quindi si è messo ad analizzare la lattina di cocacola che aveva raccattato e ha sciorinato ad alta voce che il bevitore probabilmente era un asmatico con problemi di isteria e di nervosismo, che si stava mangiando dall’ansia in compagnia di una fidanzata infedele. Poi ha continuato su questo genere guardando fuori dal finestrino, finché non l’ha direttamente per sporgere fuori la testa e gridare ad una vecchietta che sua figlia le aveva mentito sul suo nuovo ragazzo, perché in realtà era una nuova ragazza. Il taxi si è fermato perché questa vecchietta si è messa a correrci dietro, picchiando la testa di Sherlock (che era fuori dal finestrino) con un accidenti di ombrello... Quando finalmente siamo arrivati a Baker Street, abbiamo incrociato Mycroft che stava venendo lì anche lui perché ha detto che di me non si fidava...aveva un barattolo di vernice rossa, e la schizzava dappertutto...a quel punto, ragazzo mio, non so proprio cosa sia successo. Vi ho fatto entrare e me ne sono andato.

-Oh santo cielo.-commenti, scandalizzato:-Oh santissimo cielo.

-Io te l’ho detto.-ridacchia Lestrade, appoggiandosi con un gomito alla scrivania, per guardare fuori:-Ma..oh-oh, John, ti devo lasciare. Sta arrivando il mio capo...

-O-okay.-borbotti, chiudendo immediatamente la chiamata perché proprio non vuoi mettere Greg nei guai, non dopo tutto ciò che alla fine ha fatto ieri sera per te. Non ti ha arrestato, per esempio. È già qualcosa.

Senti qualcuno bussare alla porta, e già ti prepari al peggio.

Che tempismo. Mi manca proprio il finale del racconto. pensi, acidamente, Mycroft mi potrà sicuramente dire qualcosina...

 

Tried to help with Sherlock’s test

Warrant’s out for my arrest

Think I need a pint of ale

That was such an epic fail

 

-Buon giorno, John.-commenta Mycroft, impeccabile come sempre, senza avere assolutamente l’aria di uno che si è appena svegliato sulla porta dell’appartamento di suo fratello e del suo blogger dopo una sbronza terrificante la sera prima:-Vedo che è sveglio.

Se qualcun altro oggi osa dirmi che sono sveglio, giuro che tiro fuori la Browning e non rispondo delle mie azioni.

-Buon giorno, Mycroft.-replichi tu, gelidamente, con gli occhi che scintillano:-Se vuoi accomodarti, forse, mi vorrai spiegare un po’ di cose su ieri sera. Ho appena sentito da Lestrade che quando ci ha lasciati a Baker Street, c’eri anche tu.

-Non credo occorra molto, e non mi sederò.-ribatte lui, entrando nella stanza solo per andare a recuperare il dimenticato cappello all’attacca panni, con un sorriso di cortesia:-Quando siamo arrivati Sherlock era tutto pieno di vernice rossa che per sbaglio io con il mio...barattolo gli ho schizzato contro. Si è messo in testa di analizzare quella maledetta lattina che aveva raccattato alla metropolitana, e così l’ha sventrata in parti per poter analizzare l’alluminio sotto al microscopio. Tu continuavi ad andare avanti e indietro nel tentativo di aiutare, mentre Sherlock ti chiedeva di passargli le cose. Il mio fratellino è sempre stato esigente. Quando ha finito non si è degnato nemmeno di farci sapere i risultati. Ha soltanto detto che l’Ispettore Lestrade sarebbe venuto domani con un mandato per il tuo arresto per aver infradiciato i muri di Londra. Tu hai detto ad alta voce che avevi bisogno di una pinta. Ma non è stata una buona idea: vi siete portati dietro dalla grigliata tutto l’alcol che ora puoi vedere sul vostro tavolo. Ho bevuto anche io, per un po’, poi mi sono deciso ad andarmene, ma mi devo essere addormentato.

-TUTTO QUI?-gli urli dietro, incredulo, perché ci sono quasi tutti i pezzi al loro posto, tranne due piccoli dettagli:-Davvero te ne sei andato lasciandoci ancora a bere vino e birra?

-Era tardi, John. Io sono il Governo, ho bisogno di riposo.-dice Mycroft, recuperando anche il vaso colmo di tempera rossa, aggiustandosi il cappello e l’ombrello e facendogli un segno di saluto:-Buona giornata.

Rimani lì fermo sulla porta, mentre lui la chiude dietro di sé, schiumante di rabbia. Non sai ancora perché diamine Sherlock sia finito nel tuo letto, accidenti, che è la cosa che ha inizialmente dato subito una piega storta alla giornata. Se non lo sa neanche Mycroft, l’unica chance che hai per saperlo è aspettare che Sherlock lo deduca da solo dallo stato dei tuoi capelli.

Vi siete baciati, santo cielo, vi siete baciati!

-John?-chiede una voce assonnata, mentre Sherlock riemerge dal bagno avvolto in un lungo accappatoio bianco da cui emergono i suoi lunghi e affilati arti pallidi.

Non fissargli le labbra, dio, non farlo.

Si avvicina con circospezione, studiando il cellulare nella tua mano, la porta chiusa, la scia di vernice rossa, il laptop aperto. Il suo sguardo di ghiaccio si posa su di te, e non si schioda più. Sta per arrivare. Sta per arrivare.

Il momento congela, cristallizza, e tutto si ferma esattamente lì mentre trattieni il fiato.

-È un succhiotto quello?

Oh-oh.

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POSSO SPIEGARE TUTTO!

Ho visto la parodia della Last Friday Night canzone, qui http://www.youtube.com/watch?v=6Q3QPc6xZKw, con il testo modificato da quei maledetti geni che sono le autrici, NON POTEVO NON SCRIVERCI SOPRAAAA

Leggete e DIMENTICATE

 

(1) Oh, quella pazzia l’ha fatta Martin. Giuro.

  
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