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Autore: Michaelis Ashley Warblers    20/06/2013    0 recensioni
Alla fine mi arresi all'evidenza. Mi ero appena innamorato di Blaine Usignolo.
Questa fan fiction scritta a quattro mani con KlaineItachi, è una raccolta di missing moments delle puntate della serie tv.
Ci è capitato molte volte di dire " Oh, ma io avrei voluto vedere come la pensa Kurt " oppure " Ma Blaine cosa ne pensa? ". Alllora ci siamo decise a farglielo dire noi.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Capitolo uno.


“Wow” non mi vennero in mente altre parole per descrivere l’imponente edificio che si palesò davanti ai miei occhi. 

Era un tiepido pomeriggio di Novembre quando, sotto consiglio di Puck, guidai sino a Westerville per spiare i nostri rivali alle Provinciali, un gruppo maschile con il nome di Usignoli. 

Non dovetti riflettere molto per accettare, ero molto curioso di vedere come gli studenti vivevano in una scuola privata, forse inconsciamente speravo di venir accolto da un ambiente sicuro e tranquillo, dentro di me desideravo ardentemente trovare un luogo in cui potevo essere liberamente me stesso, senza il terrore di trovarmi contro un armadietto o di ricevere l’ennesima granita in faccia, un luogo che non mi facesse sentire sbagliato e fuori luogo come puntualmente succedeva nella mia scuola.

Quando scesi dall’auto e vidi per la prima volta i mattoni e le grandi vetrate della Dalton un inaspettato senso di pace mi invase, era come se fossi sempre appartenuto a quel posto. Ammetto che la cosa non aveva assolutamente senso, infondo era la prima volta che mettevo piede in quel luogo, ma quando entrai nell’immenso atrio mi sentii stranamente felice come non mi era mai capitato nei corridoi del McKinley.

Dopo aver ammirato la Dalton anche dall’interno decisi che era arrivato il momento di riprendermi:
“Ok Kurt, sei venuto qui con un compito preciso, togliti dalla faccia quella tua espressione da sardina e inizia la tua missione”, e proprio mentre cercavo di riacquistare quel minimo di lucidità che sicuramente mi sarebbe servita per iniziare una qualsiasi conversazione mi resi conto di ben due cose.


Questa scuola oltre ad essere bella era anche dannatamente enorme e io non avevo la benché minima idea dove provasse il Glee Club.
Non mi ero reso conto che, mentre riflettevo, ero finito sopra una maestosa scalinata bianca circondato da ragazzi in divisa che stavano compostamente scendendo le scale. Tutto un altro mondo rispetto all’ammasso di gorilla umani che si spintonavano nei corridoi della mia scuola, questo era decisamente un altro mondo.

Decisi comunque di fare l’unica cosa logica che il mio cervello in quel momento riuscì a metabolizzare, ovvero fermare uno di quei ragazzi e con la faccia più innocente del mondo, farmi indicare con qualche scusa la stanza del coro.

Presi coraggio e chiesi al primo che capitava “Scusa, ciao posso farti una domanda, sono nuovo qui”.
Quando il malcapitato si voltò verso di me, credo di aver perso qualche battito.

Stavo guardando il ragazzo più bello che avessi mai visto. Aveva i capelli neri sistemati in maniera elegante con del gel, un sorriso raggiante che avrebbe potuto illuminare una stanza buia e due occhi caldi e accoglienti; ok ammetto che non ha molto senso parlare di “ occhi accoglienti “ ma era come se, solo girandosi e guardandomi negli occhi, questo perfetto sconosciuto avesse capito il mio imbarazzo e anche il grido d’aiuto che stavo lanciando e che con quello sguardo volesse solo dirmi “tranquillo, adesso ci sono io non ti accadrà più nulla”.


Ammetto che è molto stupido tutto questo, insomma come può un ragazzo incontrato per caso su delle scale del quale non so neanche il nome, farmi sentire una specie di gelatina molle, eppure era esattamente così che mi sentivo.

“Piacere Blaine”, pensai che il suo nome era bellissimo, ma probabilmente se avesse detto di chiamarsi Theodore l’avrei trovato ugualmente incantevole.

Cercando di ritrovare un po’ di autocontrollo riuscii persino a stringere la sua mano “K..Kurt”. Bene almeno il mio nome me lo ricordavo, complimenti Hummel.

“Co…Cos’è tutta questa confusione ?” Bravo Kurt respira e prova a iniziare una qualsiasi conversazione senza balbettare troppo e Santa Gaga smettila di fissarlo.

“Gli Usignoli, ogni tanto improvvisano un’esibizione in Aula Magna, la scuola va in tilt per ascoltarli”. E io sto andando in tilt nell’ascoltare te, ma questo fortunatamente riuscii a tenerlo per me. 

Blaine però aveva detto una cosa che mi aveva colpito molto “ Vuoi dire che il Glee Club è popolare ?”. La cosa mi sembrò così pazzesca che stentai a crederci. Noi combattevamo ogni giorno solo per essere lasciati in pace e per poter fare tranquillamente quello che più ci piaceva, senza essere presi di mira e continuamente umiliati; non era facile dover sbattere la faccia tutti i giorni con l’ottusità delle persone che popolavano il McKinley, ma non ci saremmo mai dati per vinti, il Glee era troppo importante per noi.

“Gli Usignoli sono come Rock Star” e mentre diceva quelle parole non potei non notare una scintilla d’orgoglio illuminare ancora di più i suoi occhi, non ero ancora riuscito a capire di che colore fossero, e li stavo osservando da un po’.

“Vieni conosco una scorciatoia”. Tutto quello che successe dopo mi tolse il respiro per la prima volta in tutta la mia vita. Lo sconosciuto, o meglio Blaine, mi prese per mano e mi trascinò per i maestosi corridoi della Dalton. Inizialmente il mio sguardo si perse dietro a tutta quell’eleganza e quello stile, era veramente una scuola meravigliosa, le pareti, i lampadari, i vetri tutto trasudava lusso, ma anche ricercatezza e cura del dettaglio, cosa che apprezzai moltissimo.

Sarei un bugiardo però se non dicessi che guardai il corridoio per i primi 5 secondi per poi concentrarmi su quello che stava succedendo. Un ragazzo conosciuto circa due minuti prima mi stava prendendo per mano e mi stava trascinando chissà dove per la Dalton. Una persona normale l’avrebbe fermato subito invece la mia mente, che di solito in situazioni come quella avrebbe creato scenari devastanti, riuscì solo a pensare che era bello essere preso per mano, e che la corsa durò troppo poco.


Quando arrivammo davanti a una gigantesca porta di legno, Blaine mi lasciò la mano per aprirla e entrò in un salotto veramente carino e ben curato; dei ragazzi stavano spostando i tavolini, probabilmente per agevolare l’esibizione del gruppo. Quello che mi colpì maggiormente fu che non c’era traccia di odio ne di disprezzo in quei volti, ma solo la gioia di ascoltare i propri compagni cantare “Mi sento un pinguino all’equatore” non riuscii a trattenere quel pensiero per me e Blaine, con un gesto naturale, mi sistemò il bavero della giacchetta che indossavo, come a volermi rassicurare “ La prossima volta ricordati la giacca novellino e sarai uno di noi” poi porse la borsa a un ragazzo “Ora se vuoi scusarmi” e si mise al centro del gruppo che nel frattempo si era riunito. "Ok mi sto prendendo una cotta colossale per il leader del nostro gruppo rivale, mi devo fermare subito non posso di certo creare un’altra situazione alla Jessie - Rachel no no no". Quei pensieri mi morirono in testa nell’esatto momento in cui Blaine iniziò a cantare Teenage Dream di Katy Perry.

Se ancora avevo dei dubbi il suono melodioso della sua voce li dissipò immediatamente. Mentre cantava dei brividi caldi percorsero tutto il mio corpo, avevo le lacrime agli occhi, le farfalle nello stomaco insomma tutto il pacchetto completo.

Alla fine mi arresi all’evidenza. Mi ero appena innamorato di Blaine Usignolo.


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Angolo delle note.

 


Salve, questo primo capitolo è stato scritto interamente da "KlaineItachiuid=52484"> .

Come si sarà capito è una Klainer incallita- Più che missing moment questo è un capitolo di introduzione, di missing vero e proprio c'è il pensiero / punto di vista di Kurt.

Speriamo di aver catturato la vostra attenzione e vi aspettiamo al prossimo capitolo. Come sempre le recensioni positive/neutre/negative, sono gradite. Ci farebbe davvero piacere cosa ne pensate di questa storia e cosa sbagliamo.

Un bacione.

Michaelis Ashley Warblers.
   
 
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