Colpi di scena
I tre ispettori rientrarono nell’ufficio e si sedettero alle proprie scrivanie, esausti.«Ma volete spiegarmi perché quel pazzo ha deciso proprio oggi di guidare in contromano per l’autostrada?!» disse Semir, distendendosi quasi sul suo posto a sedere.
«Ah, non lo so! Ma devo dire che ha scelto proprio il giorno sbagliato per farlo!» rispose Ben, incrociando le braccia sulla scrivania e poggiandoci la testa.
Semir sospirò. «E abbiamo anche il turno notturno! Ma possibile che capitino tutte a noi?»
«Già… a volte mi sembra siamo gli unici poliziotti di tutta Colonia!» aggiunse Ben, senza muovere la faccia dal tavolo.
Tom si alzò e fece un profondo respiro. «Bene, allora buon lavoro! Io stasera sono libero…» e così dicendo di diresse alla porta.
I due colleghi sollevarono la testa e si guardarono negli occhi.
«Tom…» lo chiamò Semir.
L’ispettore si voltò verso l’amico e aspettò gli parlasse.
«Senti, con Laura… che facciamo? La… la lasciamo uscire?»
L’uomo ci pensò un attimo. Poi si girò verso di Ben. «Ti ha dato un pugno, vero?»
Il collega sembrò stupito. «Sì… sì, ma non ho intenzione di sporgere denuncia…» iniziò a dire.
«Una notte dentro non le farà male… ci penseremo domani!» concluse senza lasciarlo finire.
Poi si voltò e se ne andò.
I due ispettori aspettarono che si fosse allontanato abbastanza.
«Secondo te è arrabbiato, preoccupato o cosa?» chiese Ben.
Semir sospirò. «Secondo me un po’ tutto… Penso che questa storia gli stia facendo perdere un po’ di lucidità…»
«Già… credo anche io! Penso che dovremo stare molto, molto attenti!»
«Già… questa volta più che mai!»
Laura riaprì gli occhi lentamente e, sul pavimento, trovò un piatto con del cibo.
Si mise a sedere sulla panca e si stropicciò gli occhi. Doveva essersi addormentata senza nemmeno accorgersene.
Sollevò lo sguardo sulla piccola finestra sulla parete e vide che ormai era buio.
Si alzò, giusto per prendere il piatto, e poi si risedette, rigettando lo sguardo verso la finestra.
Non prestava nemmeno attenzione a cosa mangiava tanto era distratta dai suoi pensieri.
Farsi mettere nella cella d’isolamento forse non era stata la sua idea migliore, ma almeno lì poteva ragionare indisturbata sul da farsi.
D’altro canto, però, scappare sarebbe stato più difficile.
“Tom… darmi una mano era troppo difficile, eh?! Dovevi per forza fare il bravo poliziottofino all’ultimo, vero?!” pensò, un po’ arrabbiata col fratello.
Improvvisamente si ricordò di una cosa importante. Infilò una mano in tasca e ne estrasse una piccola chiave argentata.
Tirò un sospiro di sollievo: era quasi certa di averla persa, e invece era ancora lì.
La strinse in un pugno e la rimise al suo posto.
Doveva uscire di lì. Non sapeva ancora come, ma doveva uscire. Doveva contattarlo e organizzare lo scambio, era troppo importante per poter essere evitato…
… era troppo pericoloso provare a fare l’eroe…
Tom diede un colpo secco sul volante urlando «Maledizione!».
Odiava quella situazione. Tra tutte quelle in cui si era trovato o si sarebbe potuto trovare, quella era la peggiore in assoluto.
Più pensava a quale fosse l’idea migliore per agire, più era indeciso.
Guidando per la strada buia, provava a riordinare le idee.
Chi aveva inseguito Laura quella mattina? E, soprattutto, perché?
Più ci rimuginava su, più quell’idea faceva breccia nella sua mente:…
… “E se quelli ce l’avessero con me?”
Da una parte si sentiva in colpa, ma dall’altra si rendeva conto che se veramente quelli ce l’avessero con lui, sarebbe riuscito a proteggerla meglio…
Mentre questi pensieri continuavano a scontrarsi nella sua mente, l’auto iniziò improvvisamente a rallentare.
Guardò sul quadrante il livello della benzina: era in riserva.
“Strano… avevo fatto benzina stamattina…” pensò, accostando.
L’auto si fermò e Tom scese.
La strada era totalmente oscura e desolata… quella storia iniziava a non piacergli!
Infilò una mano in tasca per prendere il cellulare, ma prima che riuscisse a farlo, qualcuno alle sue spalle gli infilò una specie di sacco in testa.
Tom, aspettandosi quella mossa, diede una gomitata secca all’uomo dietro di lui che, indolenzito, lasciò la presa.
L’ispettore, cogliendo l’attimo, provò a liberarsi, ma immediatamente altri due uomini gli saltarono addosso, cercando di bloccarlo.
Tom continuava a divincolarsi, inutilmente.
All’improvviso sentì un dolore atroce alla nuca.
Poi, più niente.
Ed ecco l’aggiornamento!!
Finalmente un po’ di azione, era ora!! xDxD
Okay, confesso che avrei volentieri creato una storia intera solo per la scena di Tom che viene rapito, ma forse è stato meglio che sono riuscita ad inserirla in questa!! xDxD
Grazie mille a tutti quelli che mi stanno leggendo, in particolare a Sophie, Laura, Giulia e Iuccy_97 per le loro recensioni! ^^
Cercherò di aggiornare entro il finesettimana! ^^
A presto(promesso!!)!
Chiara ^-^