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Autore: Adelhait    04/01/2008    9 recensioni
Erano trascorsi molti anni dalla fine del grande conflitto. Loro, i valorosi guerrieri, avevano vinto ed ora potevano godersi la meritata pace. Nuove coppie erano nate, nuovi fanciulli si erano affacciati sul mondo. Il mondo viveva in pace, non più subissato dalla presenza di Naraku. La primavera era giunta dopo un lungo inverno freddo ed opprimente, la natura si era destata dal lungo sonno...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sesshoumaru
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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...Dolore…

 

 

 

1°: capitolo

 

 

 

Erano trascorsi molti anni dalla fine del grande conflitto.

Loro, i valorosi guerrieri, avevano vinto ed ora potevano godersi la meritata pace.

Nuove coppie erano nate, nuovi fanciulli si erano affacciati sul mondo.

Il mondo viveva in pace, non più subissato dalla presenza di Naraku.

La primavera era giunta dopo un lungo inverno freddo ed opprimente, la natura si era destata dal lungo sonno.

Seduta su di un parto fiorito vi era una fanciulla dai lunghi capelli d’ebano, occhi neri e puri, pelle rosea e bocca di rosa.

Era vestita con un semplice kimono color pesca con motivo floreale, trattenuto in vita da un obi rosa scuro.

Era seduta lì, intenta a intrecciare dei fiori gialli, bianchi e azzurri.

Intonava una canzone lenta, era felice, quando d’un tratto sentì accanto a sé un fruscio di seta, si voltò di scatto e vide che qualcuno si avvicinava lentamente a lei.

Si alzò chinò il capo in segno di rispetto e disse.

-Ben tornato Sesshomaru-sama-.

Si era rivolta ad un essere di bianco vestito, con armatura lucente, capelli color della luna e occhi d’oro, anche lui mosse il capo.

Restò fermo lì, ad ammirare quel piccolo angelo cresciuto così in fretta.

La mia bambina è divenuta adulta, sono passati anni dal giorno che la mia Tenseiga ti ha riportato nel mondo dei vivi…mi sono sempre chiesto il perché di questa mia decisione, all’inizio credevo per capriccio, per compassione, ma poi…qualcosa in me è mutato…un dolce calore ha sciolto con lentezza l’antico gelo, d’indifferenza e odio che provavo verso gli altri, infima gente…ma ora…

La continua ad osservare, quando lei curiosa domanda.

-Mio signore c’è qualcosa che non va?-.

Lui scuote il capo, facendo danzare la lunga capigliatura albina.

-Nulla…andiamo-.

Si volta e con lenta eleganza si dirige verso il bosco, la fanciulla lo segue felice, lo precede e va svegliare il drago bicefalo, compagno di tante avventure.

Si avvicina a lui e lo chiama dolcemente.

-Ah-Un, su pelandrone è ora di andare-.

Il drago apre gli occhi, scuote il capo e si alza, si stiracchia e segue la fanciulla che tiene saldamente, tra le mani, le sue briglie.

Raggiunge il suo signore che si fermò ad attenderla, intanto si sofferma ad osservare il viso di quella ragazza, sempre allegro e felice.

Ti amo…buffo, io il potente signore degli inu-youkai delle terre dell’ovest, innamorato di una semplice ningen…per un gioco del destino io ho commesso lo stesso errore di mio padre…

Scuote leggermente il capo, e ride leggermente, quando sente la voce di lei che dice.

-Perché ridete?-.

Lui la guarda.

-Nulla, Rin…di nulla-.

-Oh, che peccato-.

Dice arricciando le labbra, ma poi ridendo continua.

-Dovreste ridere più spesso, sapete, perché…perché siete più bello-.

L’ultima parte l’aveva sussurrata, lui la guardò e vide le guance di lei imporporate.

Sei bellissima, ma la tua vera bellezza è quella interiore mia piccola Rin…io amo la tua purezza d’animo, la tua dolcezza, la tua timidezza, la tua gioia di vivere e il modo di perdonare gli uomini, anche se ti hanno trattata male…

Lentamente alza la mano verso di lei, che resta ferma di fronte a quel gesto, le accarezza lentamente il viso, con i suoi artigli quasi a disegnarle i contorni.

Lei sussulta a quel tocco lento e gentile, socchiude gli occhi vuole gustarsi quella sensazione.

Lo youkai continua la sua opera, quando si sofferma sulle sue labbra, le sfiora con dolcezza.

Vorrei baciarle, sono così calde e morbide, pure e semplici, ma non posso…non posso farlo, io un essere impuro non può macchiare un fiore così casto. Ma il desiderio è forte in me, devo oppormi con tutte le mie forze…

Allontana la mano da lei e si volta dicendo.

-Rin andiamo-.

Lei apre di scatto gli occhi, è un po’ delusa, cosa poteva aspettarsi, che la baciasse?

Abbassa leggermente il viso.

-Sì-.

Sussurra e si incammina dietro il suo signore, insieme al drago.

Camminano in un bellissimo bosco di conifere, loro tre e nessun altro, in tempo erano in quattro, ma la morte beffarda ha tolto il più anziano di loro.

La fanciulla pianse la sua morte, ma era inevitabile la vecchiaia lo ha portato in un posto dove non soffre più.

Camminano in silenzio, lei ha ancora il capo chino, è delusa voleva che il suo signore la baciasse, come quei due giovani amanti che vide giorni addietro alle porte di un villaggio.

Voleva scoprire le sensazioni che si provava baciando una persona.

Lui la guarda di sottecchi.

Mi dispiace mio piccolo fiore, ma non posso, non voglio rovinare la purezza…

La notte arriva inesorabile e loro si fermano nei pressi di una fonte termale.

La ragazza accende un fuoco e prepara la cena, ancora è triste, ma poi scuote il capo, non deve più dare retta ai suoi desideri, sospira e consuma la sua frugale cena fatta di radici e qualche pesce pescato qualche ora prima.

Mentre cena, il demone si alza e sparisce nel folto del bosco lasciando la fanciulla con il drago, sa che non corre pericoli perché è sempre vigile.

Passano alcuni minuti da, quando lui si è allontanato, si alza, si avvicina al drago e prende dalla sua bisaccia un panno di lino e si dirige verso la fonte termale.

Arriva sulle sponte della fonte, scioglie il fiocco dell’obi, si sfila il kimono che cade a terra dolcemente, rimanendo nuda, i suoi lunghi capelli le sfiorano i fianchi, non vuole bagnarli.

Prende un piccolo bastoncino e li lega in uno chignon.

Con lentezza immerge il piede destro e infine il sinistro, un brivido leggero la percorre, veloce si immerge in quell’acqua limpida.

Sospira beata, mentre le acque lambiscono il suo corpo lasciando il capo in superficie.

-Mmmh, mi ci voleva questo bagno ristoratore-.

Comincia a canticchiare, intanto un piccolo scoiattolo si avvicina alla fonte, lei lo guarda e dice.

-Ben venuto signor scoiattolo-.

Ride, mentre l’animaletto piega il capo di lato, è curioso nel vedere quella ragazza parlare con lui, me d’un tratto scappa via, come spaventato.

-Ma cosa?-.

Lei si volta e vede qualcosa che la lascia di sasso, lui, il suo signore la osserva.

Veloce l’imbarazzo prende il sopravento in lei, si copre come può le sue parti intime, ma invano.

-Se…Sesshom…maru…sa…ma-.

Balbetta, lui la osserva, ma poi prende il telo di lino e dice.

-Dovresti uscire, se non vuoi buscarti un raffreddore-.

Lei abbassa il viso, non vuole mostrarsi in quelle condizioni al suo signore, non esce rimane lì, nell’acqua.

-Rin esci è un ordine-.

Lei chiude gli occhi, scuote il capo e sussurra.

-No-.

Lo youkai è irritato da quella risposta e si lancia nell’acqua.

Lei alza il viso e spalanca la bocca stupefatta.

Ora lui è vicino a lei, con le vesti bagnate.

-Mio signore voi…-.

Lui non risponde avvolge le braccia intorno al corpo e la prende in braccio.

Lei sussulta, chiude gli occhi, non vuole vedere il suo signore negli occhi, ha troppa vergogna.

Sesshomaru sente quell’esile corpo tremare, ma non per il freddo, ma per l’imbarazzo.

Il tuo candido corpo emana un dolce tepore, che mi fa fremere…di desiderio…

La porta sulla riva e la poggia a terra, ma non vuole lasciarla andare.

Lei apre gli occhi e incrocia i suoi, pieni di desiderio.

Resta incantata da quello sguardo, lentamente i loro visi sono vicini.

Lei dischiude le labbra e chiude gli occhi, lei vuole un bacio, vuole macchiare le sue labbra.

Lui non la fa attendere e la bacia, con dolcezza, ma poi con passione che veloce lo infiamma.

Lui la desidera con tutto il suo essere e con lentezza la poggia sul manto erboso, leggermente umido.

Rin ti voglio…ti desidero…

Anche lei lo desidera, vuole sentire su di sé il calore del corpo del suo signore e padrone.

Lui comincia a denudarsi, ma poi un dubbio lo fa fermare, infatti, dice.

-Rin non posso farlo…non posso sporcare la tua purezza…non posso-.

Si scosta lentamente da lei, ma poi le braccia di lei lo fermano.

-No, vi prego...io voglio…io voglio che voi mi amiate, anche solo una volta…a me basta questo e nulla più-.

Lo youkai la guarda negli occhi e vede la determinazione riflessa.

-Lo vuoi?-.

Lei annuisce con il capo, lui sorride e la bacia.

Come un fiume in piena li travolge la passione.

Una candida rosa si tinge di rosso.

Una dolce danza d’amore li lega, ora sono un unico essere sia nel corpo che nello spirito.

Si amano con lentezza e dolcezza.

Si staccano sfiniti, ma restano abbracciati a contemplare l’arcata celeste.

Lui volta il capo verso di lei che sorride felice, la bacia sul capo.

-Ora riposa-.

-Sì-.

Chiude gli occhi e si stringe a lui, il suo uomo, il suo compagno.

Lui la osserva, mentre riposa con il capo posato sul suo nudo petto, le accarezza il capo bruno.

Grazie, per il calore che mi hai donato…

Chiude gli occhi e si assopisce, tranquillo con la sua donna tra le braccia…

 

 

Continua…

 

____________

Voglio informare che questa breve storia è nata dalla one shot "Un candido giglio", dove vi è una Rin morta tra le braccia di un Sesshomaru sconvolto per la sua morte.

Voglio spiegare come muore, quale è stata la causa della sua morte.

Beh, spero che questo primo capitolo vi piaccia, comunque voglio ringraziare di cuore chi ha recensito la shot.

Jordy Klein – Kaimy_11 – Raynforever – Elyxyz – Sessho94 – Ladyhellsing.

Ringrazio anche chi solo legge, un bacio e a presto…

   
 
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