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Autore: Hilari_    20/06/2013    0 recensioni
" Perché forse Leonard, nonostante tutti i suoi difetti, era l’uomo della sua vita.
Ma lei probabilmente non era stata brava ad amarlo."
Liberamente ispirato dalla canzone 'Leonard' di Sharon Van Etten
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Leonard si era chiuso la porta alle spalle.
Le ultime parole che le aveva rivolto erano state “Non posso più rimanere qui.”.
“Perché non puoi? Qual è il problema?” pensò lei.
La furiosa litigata che c’era stata aveva portato sberle, urla, calci, insulti e bestemmie.
Sharon si sedette contro la parete bianca del soggiorno.
Le spinte che gli aveva dato, e lui che non voleva ascoltarla ugualmente.
Era andato via perché non sopportava più la situazione, che codardo.
Quella era pur sempre casa loro, e era sicura che lui sarebbe ritornato dopo poco, come torna il sole dopo un acquazzone estivo.
E poi era quasi mezzanotte e pioveva a dirotto, un paio d’ore a casa di suo fratello e sarebbe tornato chiedendo scusa per tutto.
Era quasi convinta che tutto quello potesse portarli ad amarsi di più, perché se si urla, se ci si dispera e viene voglia di sbollire fuori casa si è innamorati, ed era quello che pensavano tutti.
O forse no. Forse si urla, si ci dispera e viene voglia di sbollire fuori casa per non tirare tutti i piatti e i bicchieri per terra quando non ci si ama più.

Dopo un tempo che le sembrò infinito Sharon cominciò a pensare che forse non avrebbe dovuto lasciarlo andare via. Forse non era solo lui il problema, quel modo così schietto e quell’approccio così freddo che aveva sempre avuto con ogni cosa, forse il problema era anche lei.
Quell’amore forse non bastava a scaldare entrambi e a sciogliere il ghiaccio che Leonard aveva nel cuore.
Sharon pensava che le cose nel corso del tempo fossero cambiate, credeva che quel modo caldo di abbracciarla che lui aveva sviluppato  potesse resistere a tutto, ma non era così.

L’abbraccio caldo di Leonard non era sopravvissuto al periodo turbolento che entrambi stavano attraversando.
Eppure se solo Leonard l’avesse ascoltata per altri due minuti, se solo non fosse fuggito portandosi dietro tutto il suo rancore avrebbe saputo che Sharon nutriva un qualcosa di straordinario per lui.
Sharon era sempre rimasta  anche nei momenti più difficili e sarebbe addirittura morta per lui.
Lui non dimostrava mai il suo affetto, se non con quegli abbracci caldi, nei quali lei aveva passato serate meravigliose, in silenzio a pensare a quanto lui fosse bello e forte.
 Perché forse Leonard, nonostante tutti i suoi difetti, era l’uomo della sua vita.

Ma lei probabilmente non era stata brava ad amarlo.
Si stava facendo mattina, e il fuoco dell’amore di Sharon non aveva illuminato abbastanza il cammino di Leonard tanto da farlo tornare a casa.
Sharon cominciò a prendere sonno, gli occhi stanchi e il viso ancora contorto in un tentativo di pianto.
Chi vuole tornare a casa torna a casa anche al buio.
Magari lui non voleva tornare a casa, magari il loro amore era un cumulo di bugie.
Sharon non voleva lasciare Leonard.

Si addormentò sul marmo freddo della cucina dove si era accucciata la sera prima, mentre la pioggia continuava a battere sul vetro della finestra.
Il clima sembrava seguire lo stato d’animo di Sharon.
Se Leonard non la amava più, allora lei non amava più Leonard.
Non lo amava.

Si svegliò ma rimase ad occhi chiusi.
Era scappata dalla realtà, ma il sonno era stato una fuga temporanea dettata dalla stanchezza e dal suo cervello per colmare il vuoto.
Era mattina inoltrata e di Leonard neanche la traccia.
Sharon si alzò da terra e lavò i piatti.
Stese il bucato.
Lavò i pavimenti.
Preparò il pranzo.
Mentre era in cucina la porta si aprì; qualcuno tirò su col naso e fece un paio di passi, poi chiuse la porta.
Leonard camminando lasciò una scia di acqua piovana e terra: era zuppo.
Sharon lo guardò come se fosse la prima volta e si voltò chiudendo gli occhi, come a comunicare la delusione che lui gli aveva procurato.
-Dove sei stato?-
-Sono stato qui fuori, proprio sotto la nostra finestra.-
-Tutta la notte?-
-Tutta la notte.-
-Non sono più tanto sicura del fatto che questa sia la nostra finestra. Magari da adesso quella è la mia finestra, e tu hai la tua, da qualche parte.-
Lui prese un respiro e farfugliò  -Questo non è quello che voglio…- poi aggiunse schiarendosi la voce –Scusa. Per tutto.-
Sharon si sedette,  l’espressione severa ancora sul volto, e con un gesto della mano invitò Leonard a fare altrettanto.
Leonard si sedette e si fissò con lo sguardo sulle mani incrociate della ragazza.
-Guardami negli occhi- disse lei secca.
Lui alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi della compagna.
-Leonard, sono incinta.- Sorpresa.
Gli occhi di lui si riempirono di lacrime; sorrisero insieme.

A quanto pare un abbraccio era sopravvissuto al brutto periodo. E alla litigata. E a tutto.
E sarebbe sopravvissuto per sempre.
E presto avrebbe scaldato un’altra piccola, tenera vita.



Angolo dell'autrice bacataQuesta storia è liberamente ispirata alla canzone 'Leonard' di Sharon Van Etten (http://www.youtube.com/watch?v=A1pFvrLcTjc). Sono andata in fissa con questa canzone scoperta su Spotify.
Diciamo che è abbastanza triste, e all'inizio immaginavo che dietro ci fosse "solamente" la storia di una rottura, insomma la solita storia delle canzoni d'amore tristi.
Dopo vari ascolti mi sono resa conto degli ultimi due versi della canzone in cui l'autrice, dopo averci parlato di come si perde l'amore e di quanto si soffra e di quanto 'sto Leonard la conoscesse bene, decide semplicemente di dirci, con un tono che a me sembra meno drammatico 'Surprise / Just look in my eyes' e ho immaginato che forse ci fosse qualcosa di più: qualcosa che Leonard avrebbe dovuto sapere.
Nel caso foste curiosi di leggere il testo vi lascio il link (http://www.songlyrics.com/sharon-van-etten/leonard-lyrics/). Non penso ne esistano traduzioni, ma per qualsiasi cosa mi rendo disponibile, contattatemi. Con l'espressione "liberamente ispirato" intendo sire che io non so nulla nè sulla cantante (sharon), nè su Leonard, quindi i personaggi e la storia, tranne che per i nomi, è tutta mia: ecco perchè la pubblico come storia originale e non come fanfiction.
  
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