Regina si catapultò fuori dalla villa, sbattendo la porta alle sue spalle. Arrabbiata. Arrabbiata come spesso si ritrovava ad essere nell' ultimo periodo. Con le mani serrate a pugno, con un groppo in gola. Mai aveva pensato di poter stare così male per lei – lei – , eppure, stava succedendo.
A pochi passi da lei, una bionda la seguì a perdi fiato, preoccupata. Il sindaco, sentendo qualcuno alle sue spalle, si voltò di scatto, cercando di non dare a vedere il senso di.. tristezza, che l’ affliggeva.
" Prima o poi la corda si spezza, Emma. "
Dritte, chiare, che colpirono subito il cuore dello sceriffo . Lo sentiva affondare, lo sentiva morire. Il cuore di Emma, non aveva il coraggio di esporre la domanda che si sarebbe udita poco dopo ma, la mente, lo fece. Non il cuore, la mente.
" Vuol dire che ti stancherai di me!? "
Silenzio.
Silenzio totale.
Un silenzio assordante.
Un silenzio carico di tensione.
Un silenzio carico di domande, che si dissolsero ancor prima di giungere alle orecchie delle due.
" Vuol dire che smetterò di essere gelosa, e farò una strage. "
Pronunciò queste parole Regina, lasciando scorrere a terra il suo orgoglio, per poi voltarsi e, veloce, scomparire nel buio di quella notte.