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Autore: Bluesun    21/06/2013    2 recensioni
Spesso ci sono cose che non riesci a dire. Cose che vorresti urlare, cose che vorresti far capire. Jluvia riuscì a far capire a tutti che anche Gajeel ormai era uno di famiglia e che andava preso come era. Ma non fu l’unica quel giorno a dire qualcosa, anche Gajeel, grazie alla febbre e al delirio di essa, riuscì a dar sfogo ai suoi pensieri anche se in un modo un tantino diverso.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lluvia, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano giorni che era entrato in Fairy Tail, la gilda più potente di tutta fiore nonché gilda che distrusse la sua casa. Ormai erano giorni che non era più un succube lord dei fantasmi, erano giorni che non era più uno di Phantom, distrutta e esiliata, non più esistente come gilda ufficiale. Tutti i suoi compagni si divisero ,tutti prendendo strade diverse compreso lui che invece aveva accettato una via indicatogli da un simpatico vecchietto sfruttatore. Era giorni che camminava senza mai fermarsi, riempito di ricordi quasi nostalgici e agitazioni riguardo al suo prossimo futuro, lui che il futuro manco sapeva cos’era. Era strano per lui pensare a ciò. Lui era il classico tipo da dire “Mi inventerò qualcosa” mai fu disegnato prima. E invece eccolo là, il grande Iron Gajeel, il Dragon Slayer di Ferro, colui che rompe pure le ossa di un gigante con un solo dito, colui che un’astronave se la mangia e un palazzo lo distrugge come si mangia i chiodi a colazione, a ricordare e provare nostalgia verso una gilda che in fin dei conti non era poi così allegra come in quella che risiede tutt’ora. Eppure preferiva quella di prima. Perché?
Sbuffò rumorosamente al sol pensiero che sarebbe dovuto tornare in gilda per andare a riprendere una nuova missione, a sol pensiero di essere nuovamente il soggetto principale di tutti gli sguardi carichi d’astio da parte dei componenti di quella gilda. Se lo doveva immaginare però, non appena avrebbe strinto quella mano sarebbe stata dura, doveva accorgersene delle conseguenze e oramai non poteva più tornare indietro. Che sia proprio per colpa di quegli sguardi che il suo animo era percosso e agitato come mai lo era stato?
“Che bel casino” sussurrò fra se e se il moro non appena alzando gli occhi nota il portone della gilda rigorosamente chiuso. Sarebbe stato molto più semplice notarlo con tutto il casino che fa quell’arnese nel chiudersi. Trasse un profondo respiro per poi entrare.
“UOMO UOMO UOMO”
“Cana bevi troppo!”
“Zitto vecchiaccio”
“Senti da che pulpito, te fumi come un turco!”
“Chiudi quella bocca stolto!”
“Levy chaaaaaaaan!”
Stesse persone, stesse azioni e stesso solito baccano. Il solito coglione dai capelli bianchi che gira per la gilda urlando “uomo”, la solita ubriacona che inizia con lo  scolarsi interi barili di sakè alle 10 di mattina, i due soliti rompi palle di vecchini che la giudicano, i soliti finocchi che rompono le palle alla secchiona… insomma tutto veramente normale come al solito. Si richiuse la porta dietro di se con estrema delicatezza possibile da parte delle sue rudi mani ma nonostante lo sforzo il casino presente si tramuta in un silenzio imbarazzante solcato da mille sguardi d’odio verso di lui non appena la porta batté nel classico suono di quando qualcuno la chiude. Abbassò la testa leggermente fissandosi i piedi e cercando di ignorare quelle attenzioni soffocanti che proprio lo stavano facendo diventare pazzo.  Per fortuna esistono anche quelle persone che cercano di aiutarlo il più possibile anche se infondo anche loro provano un pizzico di rancore, tipo la donna dai capelli color neve che siede dietro il bar ogni giorno e che ogni volta, come in quel momento, gli prepara un bel piattino di chiodi da sgranocchiare sul tavolo.
“Buongiorno Gajeel-san” pronunciò Mirajane continuando a pulire il bancone con lo straccio e cercando di riservare al ragazzo un sorriso.
“Buongiorno” risponse lui cortesemente per una volta con un tono stanco e basso cosa che sorprese al quanto l’albina. Si sedette sullo sgabello e piano piano iniziò a sgranocchiare il suo spuntino ma con meno foga di sempre quando una domanda gli passò fra le orecchie come un proiettile.
“Non hai una bella cera, è tutto a posto?”
“Sto benissimo”
Un botta e risposta fra i due, la prima con tono dolce il secondo con tono deciso e infastidito che fece subito zittire la ragazza.
“Non me la racconta giu…” pensò in tempo l’albina prima di notare il volto del moro appena alzato solo per lanciarle uno sguardo duro, cosa venuta al quanto male per le sue condizioni. Voleva dire qualcosa ma lui la zittì subito alzandosi e dirigendosi verso la bacheca e ritornare con una missione in mano.
“Ehhh?? Un’altra??” esclamò sorpresa la donna osservando agitata il foglio
“Non rompere” fu la risposta da parte del moro che intanto stava già rimettendo sulla spalla la sua solita sacca.
“O-okey” sussurrò arresa l’albina iniziando subito il processo di assegnazione di una missione.
Non appena finì ecco che il moro fa dietro front con tutti i suoi bagagli e armato di coraggio avanza verso l’uscita.
Mirajane continuò a osservarlo, fissandosi bene l’immagine del suo volto e la camminata un tantino traballante per uno come lui.
“Mira? Tutto bene?” chiese Cana interrompendo la sua bevuta e destando dallo stato di trance l’albina che di risposta si portò una mano al petto sussurrando un: “Io sì”
Finisce così il discorso fra le due poiché un rumoroso Natsu fece la sua entrata in gilda, sbattendo le porte e urlando a squarcia gola un saluto accompagnato da un largo sorriso. Ed ecco che il freddo silenzio si ritramutò nel solito caldo baccano di sempre. Gajeel per un momento trasse un sospiro di sollievo ma comunque restò a testa bassa mentre percorreva il corridoio della gilda. Purtroppo per lui la situazione non era come lo era a Phantom, dove tutti non appena lo vedevano si spostavano sapendo anche la sua brutta abitudine di camminare ad occhi bassi quando era pensieroso. Infatti eccolo sbattere contro qualcuno che a forza di imprecazioni per poco non lo faceva diventare sterile. La bionda dalle chiavi stellari si era ritrovata a culo in terra non appena quell’ammasso di ferraglia ci aveva sbattuto contro ed ora stava aspettando un aiuto ad alzarsi che non tardò ad arrivare da parte di Erza.
“Gajeel-kun, forse dovresti chiedere scusa” proferì dolcemente Jluvia notando però il grande disappunto del moro che di tutta risposta se ne andò questa volta a testa alta.
“Antipatico” sussurrò Erza prima di rientrare in gilda per gustarsi una bella torta alle fragole. Jluvia dopo un ultimo sguardo al compagno la seguì mentre Lucy restò ancora un po’ di tempo ad osservarlo mentre camminava nuovamente da solo diretto a una nuova missione.
“Bruciava…. Bruciava terribilmente” pensò la bionda andando a passarsi una mano sul braccio con cui aveva sbattuto poco prima sul braccio di Gajeel.
“Lu-chaaaan!” la richiamò la squillante vocina di Levy risvegliandola così dai suoi strani pensieri centrati proprio su quell’uomo che nessuno, o almeno non lei, sopportava lì dentro.
“A-arrivo!” rispose prima di voltarsi nuovamente e di rientrare definitivamente in gilda.
 
 
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Era un giorno qualunque alla gilda di Fairy Tail, forse uno di quelli più calmi del solito visto che all’appello mancavano Natsu, Gray, Erza e il master poiché mandati a un convegno con le altre gilde, In poche parole mancavano i più forti. E proprio in quel giorno di pura tranquillità in gilda comparve un nuovo e misterioso problema da affrontare, un potentissimo e problematico uomo che aveva voglia di portare Chaos ovunque.
Erano più di tre ore che tutti stavano combattendo con tutte le loro forze contro una specie di uomo che faceva spuntare fantasmi ovunque da una tasca. C’era chi ormai non aveva più la forza di restare in piedi.
“Accidenti… ma dove sono Natsu e Erza quando servono?” chiese in un sibilio Macao prima di essere nuovamente colpito da una specie di fantasma azzurro che faceva esplodere le cose soltanto sfiorandole.
La gilda era più o meno intatta se non era per una parte del tetto che ormai era a pezzi. Sembrava esser tornati alla battaglia contro Phantom.
“ E’ tutto inutile! Dobbiamo concentrarci su quello più grande! E’ da lì che si formano!” gridò Levy puntando un dito verso l’uomo sovrastato da un grandissimo spettro da cui provenivano a poco a poco altri piccoli fantasmini.
“Apriti portale del leone! Leon!” gridò lucy puntando la chiave verso di esso ma anche l’attacco di loki fu tutto inutile visto che subito venne circondato dai fantasmi e fatto esplodere.
“LOKI!” gridò prima di vederlo scomparire in una luce.
“Water Lock” urlò Jluvia innondando alcuni fantasmi che per poco non colpivano Cana e Lucy.
“Grazie” dissero loro regalandole un sorriso.
Se non ci fosse stata Jluvia a quest’ora avrebbero già perso. Era stata lei ha proteggerli con le sue barriere d’acqua e ancora ,nonostante il grande sforzo, continuava a farlo.  In quel momento il grande fantasma, o meglio, l’uomo che lo manipolava si alzò in aria le mani cominciando a formare una grande sfera di energia così potente da far tremare persino la terra.
“Siete finite fatine” gridò lui prima di lanciare con grande sforzo la sfera che subito prese velocità e in un secondo si andò a schiantare sullo scudo d’acqua di Jluvia che venne sbalzata in aria.
“JLUVIAAAAAAAAA” urlarono le ragazze prima di venire investite dalla potentissima luce che si venne a formare nell’impatto.
Lucy riaprì gli occhi solo poco dopo, sentendo la risata agghiacciante e fastidiosa dell’uomo contro cui stava combattendo. Si rialzò e con lei anche Mirajane e Cana. Stavano per gridare il nome della donna d’acqua quando di fronte a loro, in mezzo alla grande nuvola di polvere venutasi a formare, si materializza la figura di un uomo alto e massiccio che tiene fra le braccia la povera azzurra.
“Gajeel” sussurra lei con un fil di voce prima di svenire fra le sue braccia.
“Jluvia!” gridarono Lucy e Cana prima di raggiungerli prendendola poi delicatamente e posandola a terra mentre l’uomo continuava a restare in piedi e a fissare un punto ben preciso in quella battaglia. Lucy dopo essersi accertata che la ragazza stesse bene alzò lo sguardo verso il moro e solo allora vide il suo volto. Gli occhi infossati, il viso bianco cadavere, le occhiaie profonde, la mente imperlata di sudore, le labbra screpolate, le guance scavate, cose che sul volto del dragon Slayer non ci sono mai state. Pareva che i piercing che indossava per poco non iniziavano a cadere uno a uno.
“Ga-gajeel” sussurrò preoccupata in un fil di voce accompagnata anche dall’urletto impaurito di Cana.
“Tch” rispose Gajeel prima di lanciarle un sguardo “Non urlacchiare come una cornacchia e vedi di scappare e proteggere Jluvia” e detto ciò avanzò piano piano verso il nemico.
“Ma… ma sta bene?” chiese Cana verso la bionda che prontamente prese Jluvia fra le braccia e la portò via.
“Non lo so ma lasciamo fare a lui” rispose poi avvicinandosi a Mirajane e agli altri.
E iniziò così la grande battaglia fra il nemico e Gajeel, una battaglia che però non sembrava poi così stupenda dato che Gajeel prendeva parecchi colpi e ne assegnava pochi a fine. Inoltre il suo corpo stava cedendo sotto la stanchezza e il metallo non riusciva quasi più a tagliare.
“Sta perdendo” sussurra Macao come se un grande terrore lo attanagliasse
“Già… ma sembrava così forte a Phantom” aggiunse Wakaba con tono dispiaciuto. E solo allora Jluvia intervenne per la prima volta contro i suoi nuovi compagni di casa, alzandosi in piedi e urlandogli contro:
“E’ tutta colpa vostra!”
Non ci potevano credere, per un momento tutti presero un balzo sentendo quell’urlo agghiacciante dalla tranquilla ragazza dell’acqua che orami aveva le lacrime agli occhi.
“Perché?” chiese con una flebile voce la maga dello Scripter che continuava a tremare per via della situazione.
“Perché? Lo avete ossessionato!” gridò ancora più forte Jluvia ricominciando subito dopo “Sguardi d’odio, gli parlate male alle spalle, il silenzio di tomba che viene a formarsi non appena entra, le frecciatine, le scazzottate contro di lui… tutto per il passato! Lo state facendo sentire una merda!” gridò con tutto il fiato che aveva in corpo lasciando in completo silenzio tutti i presenti. Si voltò verso di lui e qualche lacrima iniziò a pungerle sul viso sotto gli sguardi sbalorditi di tutti.
“Jluvia…” la richiamò Lucy un po’ preoccupata.
“Scusate…. È solo che..” iniziò la maga dell’acqua guardando Gajeel che per un momento venne sbalzato su una roccia e che per una manciata di secondi non si muoveva più.
“E’ solo che lui fa di tutto per non restare in gilda, tanto che è da due settimane che lavora senza mai fermarsi. Ha già finito diciassette incarichi. Non si ferma mai, sempre in movimento, sempre a lavoro e solo perché non vuole entrare in gilda. Lui sta male… si sta sforzando troppo” sussurra mentre ormai è sull’orlo del pianto. E’ il suo migliore amico, forse il suo primo e unico amico prima di Fairy Tail. Non l’ha mai abbandonata. Anche se era duro, anche se parlava poco con lei o ci stava poco, era uno dei pochi che le aveva teso una mano nel momento del bisogno.
“Ha ragione…” sussurrò Mirajane prima di alzarsi e gridare “FORZA GAJEEL! SIAMO TUTTI CON TE!”
In quel momento tutti capirono di aver sbagliato, persino Jet e Droy che invece di affrontarlo hanno preferito parlargli male alle spalle. Levy che invece di tremare doveva solo provare a salutarlo, Lucy e Cana che invece di spettegolare sui suoi difetti dovevano cercare i suo pregi. Tutti si resero conto che Gajeel ormai era nella famiglia non come un cane ma come un mago che in quel momento stava rischiando la sua vita per loro.
“Forza gente! Aiutiamolo!” gridò lucy alzandosi in piedi e partendo in contro piede contro i fantasmi più piccoli. E tutti la seguirono iniziando a combattere questa volta non contro ma al fianco del Dragon Slayer di Ferro.
In quei dieci minuti dove la speranza e la forza di volontà furono risparati a mille nei loro cuori, Gajeel riuscì a sconfiggere il mago centrale e con lui finì la guerra che poco prima fu iniziata. Tutti sorridevano felici e festeggiavano saltellando e gridando, persino Jluvia che ora danzava in cerchio insieme alle sue compagne. Ma fu allora che la gilda non volle bene ai suoi componenti. Tre travi massicce si staccarono dal soffitto e precipitarono sulla povera Levy.
“LEVY!” gridarono tutti prima di andare ad aiutarla. Le travi l’avevano seppellita ma stranamente la sua vocina si espanse da sotto di esse gridando aiuto e un:
“FATE PRESTO!”
Appena riuscirono a tirar via le travi grazie alla forza di Elfaman notarono che Levy stava benissimo poiché era avvolta da due braccia possenti e da una persona che le aveva fatto da scudo: Gajeel.
“Gajeel!” gridò Jluvia andandogli incontro.
“Mi ha protetto! Ha battuto la testa e non respira!” iniziò a piangere Levy cercando di alzarlo.
“Portiamolo in infermeria!” gridò Mirajane seguita dal fratello e dai due vecchietti mentre Jet, Droy, Lucy e Cana cercarono di calmare Jluvia e Levy che ora si erano buttate a piangere una per il sentimento di colpa e l’altra per la paura verso il suo compagno.
 

 
 
Erano passati diverse ore. Tutti stavano aspettando notizie dall’infermeria. Mirajane aveva detto che era un tantino grave e perciò venne chiamata anche Polyushka per controllare la situazione. Passate due ore e ancora non sapevano niente. Tutti erano addolorati, infondo Gajeel aveva dato modo di essere stato un compagno fedele, li ha salvati e inoltre non da poi così fastidio averlo intorno. Se ne stava sempre zitto e in disparte e loro continuavano a perseguitarlo, forse avevano proprio fatto la figura degli idioti. Se il master l’aveva portato dentro un motivo c’era no?
“Sta bene, ha soltanto la febbre molto alta ma sta bene” pronunciò Polyushka spuntando all’improvviso e avviandosi alla porta di uscita per poi andarsene sotto lo sguardo attonito di tutti.
“Emh… quindi chi va?” chiese Lucy riferendosi al discorso precedente di chi andava a chiedere scusa a Gajeel da parte di tutta la gilda. Ovviamente però tutti abbassarono il capo , intimiditi e forse presi dal senso di colpa. Si stava per alzare Jluvia quando Levy la precedette annunciando.
“Vado io”
Tutti la guardarono sorpresi tanto che jet e Droy cercarono di fermarla ma fu tutto inutile, la fatina era già sulla porta dell’infermeria. Bussò due volte poi entrò. Il moro stava riposando su un lettino bianco, il volto pallido e un cencio bagnato con acqua calda sopra la fronte. Si avvicinò piano pianò poi si sedette accanto a una sedia.
“Gajeel” lo chiamò piano
Gli occhi rossi di esso si aprirono con estrema lentezza per poi focalizzarsi sulla figura minuta della ragazza. Era stordito per via della botta e la vista era alquanto appannata per via della febbre.
“Io volevo chiederti scusa da parte di tutta la gil…” iniziò la ragazza ma venne subito interrotta da una domanda improvvisa.
“Sei un angelo?”
Arrossì a quella domanda e la voce si strozzò in gola. Non sa perché glielo chiese ma fu adorabile non appena lo fece, con gli occhi lucidi e con la speranza in bocca che dava vita ai suoi pensieri.
“Perché mi dici questo?” chiese finalmente la ragazza trasportata dallo stesso coraggio che l’ha inviata in quella stanza.
“Perché sembri un angelo” rispose lui con estrema sincerità
“Bhe ecco io…”
“Mi insegni a volare?” chiese nuovamente Gajeel ormai trasportato da quegli strani pensieri che presero voce grazie alla febbre che ormai lo aveva assalito del tutto.
“Perché vuoi volare?” fu la domanda della scripter che piano piano posò la sua mano su quella dell’uomo che la fissava con tanta curiosità e con tanta ammirazione.
“Per essere una fata a tutti gli effetti, così da farmi accettare dal branco”





Spesso ci sono cose che non riesci a dire. Cose che vorresti urlare, cose che vorresti far capire. Jluvia riuscì a far capire a tutti che anche Gajeel ormai era uno di famiglia e che andava preso come era. Ma non fu l’unica quel giorno a dire qualcosa, anche Gajeel, grazie alla febbre e al delirio di essa, riuscì a dar sfogo ai suoi pensieri anche se in un modo un tantino diverso. Voleva far capire di voler essere accettato, voleva dimostrare di essere una fata come gli altri. E levy questo lo capì tanto che da quel giorno lo guardò con occhi diversi: con gli occhi di chi ha trovato una persona d’ammirare.








SAAAAAAAAAAAAAAALVE!
Okey sono tornata :D
Con un'altra Onse-Shot ma presto ci sarà anche il nuovo capitolo della long "la luce del tempo" che in tanti mi state chiedendo :P
Scusate ma madam ispirazione arriva sempre a momenti, non si sa come, non si sa quando, non si sa perchè ma sempre in momenti che non te l'aspetti xD
Mi sembrava carina come ff, o meglio, come idea che ormai gironzolava in testa da molti giorni, anche se ho sempre la stessa fottuta impressione di averla resa male xDD Sono sempre così frettolosa.
Va bhè, a voi il giudizio :D
Saluto chi mi sta seguendo e ringrazio della visione
Un bacione a tutti!
Adios!







   
 
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