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Autore: Sideramentis    21/06/2013    1 recensioni
Non so perchè ma le ultime sue parole mi fecero pensare ad un tipo autoritario ed esigente, ma la cosa non mi stupìì.
Non potevo certo farmi imporre legge da lui, anche essendo il figlio di Bart Bass io ero sempre Blair Woldorf, non certo da meno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bart Bass, Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Erano le 4 in punto  il sole brillava alto lo potevo osservare dalla finestra del mio ufficio, a occhi semichiusi a causa della forte luce che emanava. Non stavo certo avendo l'improbabile idea di devastare la mia vista, ma cercavo disperatamente di non focalizzarmi sui miei pensieri distraendomi con qualcos'altro, anche se guardare fuori non era stata poi una così grande idea. Cercavo di intravedere un Taxi o un qualsiasi mezzo di trasporto su cui viaggiava il mio prossimo investitore, ma la strada era deserta. attendevo impaziente di ricevere una visita per firmare un contratto che mi avrebbe affidato temporaneamente la gestione di uno degli alberghi più in voga e a Manhattan, L'Hotel in questione era il New York Palace, fondato da Bart Bass il più importante uomo d'affari di New York,  Il signor Bass aveva deciso di vendere l'Hotel dopo aver firmato alcuni contratti che prevedevano la costruzione di un nuovo Hotel in Cina. L'idea era di ampliare il mercato Americano ed espanderlo nei paesi Asiatici per permettere nuovi traffici commerciali con popoli stranieri, sicuramente era un occasione per conoscere diverse lingue e culture ma lo scopo di Bass era sopratutto il Capitale. Infatti il compenso fu vantaggioso. Speravo di fare una buona impressione, non avevo intenzione di fallire proprio nel giorno più importante della mia carriera lavorativa. Mentre ero occupata a domandarmi come sarebbe andato l'incontro sento un collaboratore avvertirmi dell'arrivo di una Limousine nera. Pensai subito al Signor Bass, che conoscevo di vista. Non era un uomo molto mondano, a dir la verità non rilasciava mai interviste e non si faceva vedere in pubblico. Ma la sua presenza a Manhattan era pressante e scontata. Da qualche notizia trapelata per caso su un quotidiano avevo capito che avesse un figlio che era completamente diverso da lui, accecato dalla fama e dal gossip, appariva su qualsiasi rivista e partecipava a ogni evento pubblico. Era l'esatto contrario del padre.

Mentre mi dirigevo ad accogliere colui che aspettavo, ero tesa, traballavo sui miei tacchi vertiginosi dandomi una sistemata ai capelli e alla gonna, l'unico mio obbiettivo era quello di sembrare una giovane donna d'affari preparata e ambiziosa.  Mi avvicinai al veicolo accostato vicino alla porta dell'edificio, e vidi scendere con compostezza un autista vestito in nero che andò ad aprire la portiera della Limousine che osservavo,cercando di apparire disinvolta.

Da quella elegante automobile scese una uomo che non sembrava affatto essere Bart Bass, come avrei potuto pensare che il Signor Bass mi avrebbe accolta di persona? Era un uomo molto importante, e anche se io avevo  un titolo sociale abbastanza alto non sarei mai stata alla sua altezza. La mia autostima si riduceva sempre più, i miei occhi erano arrivati incosciemente a fissare le mie scarpe, che in quel momento mi sembravano la cosa più appagante.

Ma una voce altrettanto appagante mi fece risalire lo sguardo. Vidi davanti a me una figura estremamente elegante. Un giovane che indossava una camicia grigia accompagnata da una giacca nera abbinata a una cravatta nera e pantaloni neri anch'essi, per ultimo delle scarpe di vernice grigie. Fui attratta dai suoi occhi piccoli color nocciola,contornati da una leggera forma a mandorla. Passava continuamente le sue dita affusolate nei capelli un pò scompigliati forse per via del caldo insopportabile che c'era quel giorno. Poi la mia attenzione andò alle sue labbra: erano sottili e perfette dal colorito rosato. Aveva un espressione che dimostrava sicurezza in se stesso e ambizione. Mi colpì molto il suo aspetto e il suo abbigliamento avevo l'impressione che avesse appositamente scelto la sua mise, perfetta per un incontro di lavoro. Non sapevo chi fosse, certamente non era il signor Bart Bass.

"Salve, Lei è la signorina Blair Woldorf?" mi domandò osservandomi attentamente.

- Si, lei chi è? -  Risposi aspettando incuriosita la sua risposta.

"Sono Chars Bass, il figlio di Bart,  Lui non ha potuto raggiungerla per impegni di lavoro, ma ha lasciato a me il compito di investire e venderle L'Hotel."

- Ah giusto, lei è il figlio di Bass..io.. io credevo sarebbe venuto di persona ma non importa.. insomma è un piacere conoscerla! - Risposi, imbarazzata. Non sapevo il motivo ma mi sentivo a disagio, e se anche lui noto il mio imbarazzo.-

"Per favore, Un "Tu" andrebbe benissimo. Non c'e bisogno di darci del Lei dato che lavoreremo insieme a breve. "

- Si assolutamente sono d'accordo. - Risposi cercando di essere il più convincente possibile. Ma in realtà era così importante che non sarei riuscita a trattarlo come un qualsiasi socio dell'azienda. Mentre cercavo di apparire sicura e professionale, il mio sguardo incrociava il suo. Era un ragazzo davvero attraente ,mi incuriosiva ma allo stesso tempo provavo un senso di timore nel parlargli. E' come se volesse analizzarmi da cima a fondo, per essere sicuro della mia professionalità. Forse stavo esagerando. Dopotutto era solo lavoro, avremmo interagito solo in quell'ambito..
Mentre continuavo a tartassarmi di domande del tutto insole e forse un pò insensate la sua prorompente voce attirò del tutto la mia attenzione -

 "Domani inizieremo la sessione lavorativa. Ti aspetterò nel mio ufficio alle ore 11. Cerca di essere puntuale non amo i ritardatari, buona giornata signorina Woldorf "

Non so perchè ma le ultime sue parole mi fecero pensare ad un tipo autoritario ed esigente, ma la cosa non mi stupii.
Non potevo certo farmi imporre legge da lui, anche essendo il figlio di Bart Bass io ero sempre Blair Woldorf, non certo da meno.

- Certo a domani! - Risposi con voce ferma e decisa.-

 Volevo che avesse un giudizio positivo di me, non mi sarei certo presentata come una donna insicura e dubbiosa. Almeno non davanti a un Bass. Però riconobbi che lui aveva un certo fascino, e su di me non era indifferente. I suoi occhi mi squadrarono da cima a fondo, per poi allontanarsi insieme al resto del corpo, che ondeggiava fiero verso la Limousine.



 to be continued..
  
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