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Autore: LittleEevee    21/06/2013    2 recensioni
La Pokèmon Ranger Marina è pronta per andare in missione, incontrerà un volto a lei conosciuto?
Un emozionante incontro con un vecchio nemico, che addirittura le salva la vita... lei ha sempre avuto una cotta per lui, ma mai lo ha ammesso.
Lui ricambierà i suoi sentimenti?
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
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Era passato circa un anno dalla sconfitta dei Bricconieri di Pokèmon e dei loro capi, ad Oblivia era tornata la pace, ma ovviamente per i Pokèmon Ranger c’erano sempre missioni o incarichi da Svolgere.
Marina aveva aveva appena finito un incarico al Residence Acqua e si stava rilassando insieme al suo Pichu in riva al fiume; si divertiva a nuotare non allontanandosi troppo dalla riva, dato che Pichu non era un Pokèmon acquatico.
Poco dopo si era seduta su un masso a riposare, quando improvvisamente ricevette un messaggio dalla Federazione Ranger
- Marina, mi senti? Sono Glenda, una delle assistenti addetta alle missioni, abbiamo un incarico da darti-
- Si, Glenda che che succede? Qualcosa di grave?-
- Non è troppo grave se ad agire è una Ranger del tuo livello che ha persino calmato molti Pokèmon leggendari-
- Ok, su avanti, dimmi dov’è la missione che parto subito-
- Lampinia, sulla strada per arrivare da Zapdos c’è uno Staraptor che data la forte corrente che c’è stata in cielo è finito lì per errore, ed ora è inquieto e ha paura di tornare indietro, devi aiutarlo prima che rimanga fulminato-
- Sarà fatto! -
Disegnò il grafema di Latias che arrivo in un istante, e con essa e Pichu si diresse subito a Lampinia;
corse il più velocemente possibile, lo Staraptor era nel punto in cui i fulmini cadevano nell’acqua provocando forti scariche elettriche che si propagavano nell’acqua.
- Staraptor, non temere! Ti aiuteremo noi- gli sorrise ed iniziò la cattura, dopo un po’ riuscì a calmarlo.
-Ciao, attento la prossima volta!- esclamò sorridendo mentre il Pokèmon si allontanava; distratta dal Pokèmon che si allontanava non si accorse che un fulmine stava per scagliarsi nell’acque e che lei stava per essere folgorata… fu un istante e mentre vide il fulmine schiantarsi venne spinta sul terreno fuori dall’acqua cadendo all’indietro, ma chi era? Avendo chiuso gli occhi per la luce del lampo non avrebbe potuto saperlo. Aprì gli occhi lentamente per scorgere chi era la persona che l’aveva salvata e che ora le stava sopra per la caduta, la stessa persona che ora aveva il proprio petto contro il suo… ci mise un po’ a focalizzare data la luce abbaiante di prima: era Occhiorosso, uno dei capi bricconieri che da tempo non vedeva e per il quale aveva da sempre avuto una leggera cotta.
- Come sei distratta, eh Marina? Mi sarei fatto sconfiggere battere da una Ranger distratta? Se ci ripenso scoppio a ridere dopo oggi. Potevi lasciarci le penne! -
- Occhiorosso.. grazie per avermi salvata, essendo una tua ex nemica avresti potuto benissimo lasciarmi fare la mia fine, no? E se non ti dispiace.. potresti levarti di dosso per favore?-
- So io perché ti ho aiutata, prendilo come un fattore d’orgoglio. Ineffetti è vero dovrei levarmi.. ma se non volessi?- disse l’ex bricconiere con aria quasi di sfida, ma poi si levò e la aiutò ad alzarla
- Orgoglio… come quando ti sconfissi, sul Monte Sorbetto giusto? Dissi che il tuo orgoglio era ferito, so che l’orgoglio elle persone non va ferito, però eri mio nemico, ho dovuto farlo- si giustificò per non apparire antipatica o beffarda #Perchè mi sento il cuore battere all’impazzata? Da quando mi ha salvata fa così… e perché mi sento spaesata, come se volessi arrossire? Che la cotta sia divenuta qualcosa di più?#
- Eh si, proprio lì, al Monte Sorbetto; prima hai salvato uno Staraptor giusto?-
-Si, e poi mi hai salvata, se non ci fossi stato tu a quest’ora mi avrebbero già fatto un funerale grazie. Tu invece.. che ci fai da queste parti? -
- Vengo qui di tanto in tanto a riflettere sul passato, quella vecchia batosta mi ha fatto bene.. e ho capito pure un’altra cosa- disse serio senza guardarla in volto
-Cosa? Se proprio vuoi dirlo..- disse arrossendo, forse aveva capito ciò che egli voleva dirle
- Ecco… io ti amo! Già dalla prima volta sono stato attratto da te e - l’abbracciò portandola tra le sue braccia - E la batosta del Monte Sorbetto ha fatto il resto! Ti amo!- le diede un bacio mentre era nel suo abbraccio - Oh, scusa, dovevo chiedere che ne pensi tu… mi ami? Se così non fosse potrei aspettare all’infinito, all’infinito che tu sia infatuata da me! Sii sincera-
- E-ecco.. così improvvisamente ecco.. io… - era rimasta sorpresa, era tutto così improvviso per lei: l’abbraccio, la dichiarazione e poi il bacio e tutto quel discorso, lei era al settimo cielo, poi con le lacrime agli occhi dalla gioia ricambiò l’abbraccio e gli rispose - Ecco… ho avuto una cotta per te da sempre, e oggi salvandomi beh ecco mi hai fatta innamorare ancora di più.. poi il bacio l’abbraccio… si, ti amo anch’io e molto- aveva ancora più lacrime agli occhi, Occhiorosso la strinse di più a sè, le diede un bacio appassionato, poi lentamente le leccò il collo con fare romantico, e lei provò un piacevole brivido lungo la schiena.
Si fece tardi, i due insieme a Pichu si rifugiarono in una grotticina dato che il tempo era peggio di prima.
- Oh, già mi sono dimenticata devo avvertire la Federazione della missione che è completata- avvertì Glenda, ricevendo dei Punti Ranger.
- Ecco fatto, Occhiorosso- disse, e non era preoccupata perché aveva avvertito che sarebbe tornata più tardi del previsto
- Amore, sei tutta zuppa, ed io non sono da meno. Accendiamo un fuoco - accesero un fuoco, lui si levò la parte superiore della divisa e lei invece della sua uniforme; nella caverna c’era una coperta, dato che egli per un po’ di tempo aveva alloggiato lì
-Vieni quà, ci penso io a riscaldarti amore- la avvicinò a sé e la baciò più volte, in seguito la prese in braccio, avendo ognuno il petto dell’altro contro il proprio. Il petto di Occhiorosso era caldo, Marina provava una bellissima sensazione di tepore che mai fino ad allora aveva provato; si baciarono più e più volte, più stavano insieme e più si amavano.
Dopo tanto baciarsi e coccolarsi i due pian piano si addormentarono in un abbraccio, lei in braccio a lui; in volte avevano tutti e due uno sguardo sereno, come se stessero facendo un bel sogno e quel sogno… era proprio il loro amore, il tepore che sentivano, insomma: il loro abbraccio.

  
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