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Autore: Sennar1927    21/06/2013    1 recensioni
Un breve spacco della vita di due innamorati, tra riflessioni e timori.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La matassa di capelli neri, riccioluti, cadeva sulle esili spalle. Un cappello di paglia bianca, di quelli che costano molto, ma non sono rari.
Una moltitudine di cappelli uguali, corridoi e corridoi interi, disposti uno accanto all'altro, ordinatamente posizionati dal colore più caldo al più freddo. La ragazza, in uno dei tanti negozi che si somigliava agli altri nelle affollate vie di Parigi, aveva scelto proprio quel cappello bianco. Inutili erano state le proteste della madre, che con senno consigliava un colore più scuro, poiché il bianco presto si sporca. La risposta della giovane fu un no categorico. Era attratta da quel colore luminoso, trasparente quasi.
James aveva subito pensato a quanto il bianco le si addicesse, con la sua purezza e bellezza semplice.
I capelli corvini si girarono verso James, che si mordicchiava un labbro, osservando il sorriso bianco neve, come il cappello, in contrasto con il carbone della folta chioma riccioluta, il tutto contornato da dolci lentiggini rossicce.
Come poteva un disgraziato come lui ricevere tutto ciò? Era insensato.
Le labbra fini, con un rossetto leggero, si serrarono velocemente, per poi riaprirsi e lasciare spazio a una voce melodiosa, un poco accigliata.
Era bella. Lei, il suo corpo basso e minuto con le curve poco accentuate, quei capelli sempre scompigliati dai capelli che era solita portare.
E quelle lentiggini che lo facevano morire ogni volta, a James.
Distratto dal vestitino leggero, di seta perlata, rassicurò a mezza bocca la ragazza, desiderandola avidamente.
Ma mai, mai, mai gli sarebbe balenato il pensiero di forzarla. Gli bastavano quei fugaci baci, da ragazzini alle prime armi, ancora intimiditi dalle situazioni, e quei lunghi sguardi di corteggiamento e passione.
Gli prese la mano. Quella mano ruvida e vecchia, grande, che completamente copriva la mano minuta di lei, candida come il resto del suo corpo.
Trascinandolo con allegria verso il dirupo da dove si poteva osservare, maestoso, l'infrangersi delle onde bianche sulla scogliera, gli si buttò al collo, con la braccia dapprima tese, e poi rilassate nell'armonia dell'effusione.
Lui staccò le labbra da quelle della ragazza, con dolcezza, e piantò i suoi occhi azzurri nei marroni di lei, quel marrone tendente al dorato, quasi fosse miele.
Scese le mani con delicatezza, in una dolce e vellutata carezza, fino a cingerle i fianchi, quasi nudi sotto il poco spesso vestitino perlato; poi con forza, o sarebbe meglio dire tenera decisione, fece una leggera pressione, alzandola verso l'alto.
Una scena che mille volte avevano vissuto. Ormai era come un copione, seppur la passione ancora non tramontava.
Lei contrasse la faccia in una smorfia di disapprovazione: non le piaceva quando James sottolineava la loro differente prestanza fisica.
E lui, come sempre, la baciava con un sorrisetto ironico.
La spuma bianca si fece più forte. Il sole era ormai sceso, la luce romantica del tramonto era scomparsa. Qualche spruzzo d'acqua raggiunse i due innamorati, che si ritrassero un poco, finendo su una panchina, proprio sotto un piccolo gazebo, tanto caro ai due.
Era in marmo bianco, fresco durante le estati afosi, ideale per rifugiarsi dal sole cocente del mezzodì. L'avevano tirato su il padre di lei e suo zio. Un lavoro difficile per due capo ufficio dell'alta borghesia, ma James aveva avuto modo di conoscere entrambi e beh, c'erano ormai pochi di uomini come loro.
Rimasero accoccolati per un poco, fino a quando lui, togliendo la mano dalle spalle della ragazza lentigginosa, si accese una sigaretta. La nuvoletta di fumo salì in cielo: la ragazza la seguì con gli occhi fino a vederla infrangersi contro un albero.
E se lei e James erano proprio quella nuvoletta? Se presto o tardi anche loro si sarebbero dissolti addosso ad un ostacolo, una trappola nella loro corsa verso il cielo?
Era un po' che questo pensiero le offuscava la mente, donandole inquietudine e notti insonne.
Lo osservava fumare. Era proprio un bell'uomo, o almeno così risultava ai suoi occhi. Arrossì lievemente rendendosi conto del pensiero peccaminoso che le era passato per la mente.
L'uomo vide quel rossore salire, era facile stanarlo data la chiara carnagione della ragazza.
Non disse nulla. Tirò velocemente un ultima boccata e poi prese il capo di lei nel suo petto, stringendola forte.
Un piccolo capogiro prese la giovane, che era ora imbarazzatissima, senza motivo alcuno. Erano anni che se ne stavano in quel modo, nelle afose giornate di giugno. Alzò lo sguardo verso di lui e lo baciò, a lungo, con trasporto, stringendogli il capo tra le mani, accompagnando il gesto con un movimento di tutto il corpo, un godimento completo del momento, come mai erano stati.
Lui rimase dapprima sconcertato da questo ardore, da quell'audace gesto, ma subito la passione travolse anche lui, che impresse con forza le sue labbra su quelle della giovane ragazza corvina.
Si staccarono dopo pochi minuti, col fiato corto si guardarono. Si trovavano a un soffio, e in un qualche modo lei era finita sopra a lui, in ginocchio sopra alle gambe di James, seduto.
Ancora delle carezze dolci, prima tra i capelli di lei, fino a scendere sulla guancia e ancora il collo, la spalla, sfiorando infine sia il braccio che il contorno del seno poco accentuato, e ancora giù per il ventre. La corsa delle mani di James terminò sui polpacci della ragazza, che aveva ora un'espressione consapevole, non più persa e imbarazzata. Sorrise.
James capì che non gli bastava altro. Non voleva concludere il tutto, in gesti carnali ma più che naturali. Decise di rimanere così, in quella complicità di coppia, le fronti unite e gli occhi a fissarsi.
E intanto anche l'ultimo anello di fumo saliva al cielo, passando tra i rami, senza sfaldarsi.

  
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