IL REGNO DI
SESSHOMARU
Tra i fiori di un grande campo era seduta una bambina dai lunghi capelli scuri
e dai dolci occhi dello stesso colore. Se ne stava tranquilla a raccogliere i
fiori che le piacevano tanto quando un’ombra
conosciuta apparve da un folto cespuglio. La bambina, che aveva notato quella
fiera figura, gli andò subito incontro con una corona
di margherite.
<< Signor. Sesshomaru!!!! Bentornato!!! >>
Lui, guardandola freddo,
disse:
<< Grazie Rin >>
Rin gli rivolse lo sguardo sorridente e gli porse la
corona di fiori che aveva fatto con tanto amore solo per lui.
<< Tenga,
questa è per lei… >>
Sesshomaru la prese e la analizzò con gli occhi: non sapeva cosa
farne!
Rin allora la riprese in mano ed esclamò:
<< Padron
Sesshomaru si abbassi, le devo dire una cosa
all’orecchio >>
Sesshomaru, un po’ confuso, si avvicinò col viso alla piccola
creatura che, vendendolo abbassarsi, alzò le braccia e depose la corona sulla
testa del demone.
<< Sa perché le ho fatto una corona di margherite? >>
Rin, vedendo che il suo interlocutore non rispondeva,
continuò:
<< Vede…. Io la
immagino come il re di una terra lontana fatta solo di ghiaccio e dove crescono
le margherite! >>
e detto questo mostrò uno dei suoi migliori sorrisi.
Sesshomaru, con tono freddo, rispose:
<< Rin,
dove c’è ghiaccio non crescono le margherite >>
Ma Rin sempre sorridendo
disse:
<< A no? Allora come
mai sento che nel profondo del suo cuore lei vuole bene a me e a Jaken? Io penso che quelle siano le margherite… >>
A Sesshomaru
scappò un mezzo sorriso che non sfuggì a Rin.
Ad un tratto però Rin si alzò e, come svegliatasi da un sogno, chiese un po’
preoccupata:
<< Padrone, dov’è Jaken? >>
Intanto, in una foresta
sperduta, vagava una specie di ranocchio sostenuto da un bastone che starnutì
di colpo. Improvvisamente cadde nelle terre mobili e iniziò a
urlare:
<< Padron
Sesshomaru mi sente? Vi siete dimenticato
di me? Qualcuno mi aiuti!!!! >>