Era una di quelle volte in cui avrebbe voluto sprofondare in buco nero e molto profondo. Solo per smettere di sentire quel fastidioso dolore nello stomaco; si sembrava che fosse proprio lì l’epicentro di tutto…magari fosse stato così semplice! Era bastata una sua chiamata a farla sentire così inadatta, piccola, indifesa, inadeguata...com’era possibile che tutti questi sentimenti turbassero un essere umano così dolce e gentile? Forse non si meritava un ragazzo come lui, anzi ne era quasi del tutto certa ma la verità era troppo dura per essere presa anche solo in considerazione. Era ormai parte della sua vita, delle sue giornate, era come il caffè delle 7, non poteva mancare era una cosa troppo normale e da routine. Se lo avesse lasciato sarebbe stato come farsi amputare un braccio e comunque non ne avrebbe mai avuto il coraggio, perché nonostante tutto sapeva anche di amarlo, era sempre comunque presente nei suoi sogni e ogni volta che lo vedeva si sentiva viva. Si, viva nel vero senso della parola, poteva percepire il suo cuore che pompava svelto sangue nelle sue vene, sentiva l’ossigeno entrare, lo stomaco stringersi, le guance imporporarsi; quasi piangeva dalla gioia sentendo il suo corpo riempirsi di amore senza tralasciare un centimetro solo. Quando non c’era invece si sentiva buia, come se una presenza scura incombesse su di lei; aveva sempre temuto la solitudine, la paura di essere abbandonata a se stessa senza nessuno che la consolasse, che ascoltasse ciò che aveva da dire, le sue idee, i suoi sentimenti. *** ‘’Amore stasera usciamo! Ma andiamo un po’ lontano…’’ ‘’Sai che io non posso stare fuori più di tanto…mezzanotte al massimo, sono più piccola il mio coprifuoco è diverso dal tuo!’’ ‘’Però io devo andare assolutamente perché stasera guido e devo portare i ragazzi’’ ‘’Rinuncio sempre a uscire con le mie amiche per vederti, anche se si tratta di una visita di dieci minuti…puoi rinunciare ai ragazzi almeno per stasera e vedere me’’ ‘’No mi dispiace, se tu devi tornare prima non posso farci niente. Ci vedremo domenica.’’ ‘’Domenica è il nostro anniversario, andiamo fuori a mangiare?’’ ‘’ vedremo, magari mangiamo a casa tua una pizza, per risparmiare’’ ‘’Ok amore come vuoi.’’ Questo di chiama ‘’accontentarsi’’. A uno che non ne fa parte e funge da spettatore la cosa può apparire davvero ridicola se non penosa. Ma per quella ragazza significava essere completamente innamorata, talmente stregata da quel sentimento da non accorgersi neanche di quanto il suo amante fosse terribilmente poco romantico e magari nemmeno così interessato. A volte pur di non vedere delle terribili verità l’essere umano diventa così…così stupido, cieco, vigliacco. La riempiva di frustrazione non potersi ribellare, per cosa poi? Paura? Lei non aveva paura di lui e il motivo del suo comportamento continuava a sfuggirle… *** Ogni tanto guardando film alla tv, le capitava di desiderare di condividere quei sentimenti così puri con un’altra persona. Di ripercorrere con qualcun altro le tappe di un amore appena sbocciato; il timore di non piacere, di non essere ricambiati, il primo bacio, il primo appuntamento, la prima cena, la prima volta…la routine pareva stancarla ma appena il pensiero volava al suo amante, subito si sentiva in colpa e infantile e ricacciava tutto il un angolo del cuore, che cominciava a diventare stretto. Povera piccola Amelia, quello sarebbe stato l’inizio di una lunga scia di delusioni. ANGOLO AUTRICE
Vi avviso che è un esperimento quindi non so se procederà...i miei capitoli saranno brevi perchè ancora non so come si svilupperà la storia:-) spero che comunque questo assaggio vi piaccia! Fatemi sapere a presto:-)
GFeu