(Anesthesia) Pulling Teeth
(http://www.youtube.com/watch?v=7iOmo0ZuyNk
Il
sogghigno del musicista ti accoglie nella brezza gelida ed umida.
Ora siete soli.
Ora la musica può cominciare.
Scappa. I tuoi capelli rosso fuoco corrono con te e divampano come una fiamma
nell'aria oscura.
Scappa. Il tuo respiro esce dalla tua bocca a malapena, lento, fine, una
sbuffata di calore incostante ed imprecisa.
Scappa. Le gambe fanno male come due tizzoni ardenti conficcati nella carne. Ma
tu scappa.
Scappa dalle urla, dai lamenti, da tutto. E davanti a te non fai altro che
ritrovare i sogghigni, e le mani, e gli occhi divampanti nel calore e nel
colore: nessun colore e nessun colore, tuttavia, sono veramente lì con
te. Giri su te stesso, ti guardi attorno: ma ad abbracciarti c'è solo la
stretta del buio e del freddo. Nessun caloroso sostegno, nessun sorriso
premuroso: solo la presa del gelo e della paura.
Sì, paura, la paura è nell'aria. La senti nella puzza di sudore e
nei tuoi ansiti veloci ed incostanti. E i tuoi occhi vagano ancora per il buio,
cercando di nuovo una via d'uscita, uno sbocco d'aria nell'umidità
costante ed inattesa. Niente, tuttavia; e la musica si fa più vicina,
gli oggetti tremano in modo più forte, le tue orecchie implorano
nuovamente pietà. Ti accasci contro il muro del vicolo cieco e ti prendi
la testa fra le mani.
Se sei forte non ti prenderà.
Se sei forte non ti prenderà.
Se sei forte non ti prenderà.
Avanti, avanti, avanti. Ripetilo ancora, all'infinito, fino a quando le parole
si formeranno spontaneamente nella tua testa senza che sia tu quello a
formularle. Ansimi ancora, e dondoli, e gratti le unghie contro al muro fino a
quando le mani non ti sanguinano.
La musica continua. Ma se sei forte non ti prenderà.
Se sei forte non ti prenderà.
Se sei forte non ti prenderà.
Ma tu non sei forte.
La tua mente è diventata più gelida del muro contro il quale sei
accasciato. La melma di accoglie, ti stringe in un caloroso abbraccio, ti
imprigiona alla parete. E lì, braccia e gambe divarcate
e schiena premuta contro il cemento, i tuoi occhi si riaprono ancora.
Il buio è scomparso.
Questo non è buio.
Questo è nero.
Il nero ti ha avvolto. Non ce l'hai fatta. Non sei stato forte.
Non abbastanza.
La melma lacera i tuoi vestiti e la tua pelle. Non la vedi, non c'è
più niente da vedere: tuttavia senti ancora la sua presenza sicura. E la
musica non mostra segno di volersi placare nel piacere della gloria e della
vittoria; quindi continua, imperterrita, e brucia le tue orecchie. I tuoi
capelli non sono mai stati rossi tanto quanto ora.
Urli, ti dimeni, tremi. Ti eri ripromesso di non farlo, ma non riesci. La
musica ti entra dentro e ti trasforma. E i tuoi occhi si fanno neri come tutto
ciò che ti circonda, la melma entra dentro di te, il sangue scorre a
fiotti fuori dalle tue ferite.
Infine, con un'ultima nota, scoppia il silenzio.
La caduta è infinita, tale e quale al buio. E, sebbene non ci siano
più suoni a logorare le tue orecchie, dentro di te continui ad urlare.
NdA
Dopo Margareth, che sembra essere abbastanza piaciuta, torno
con un’altra horror ispiratami da una domanda su ask.fm. ^^
Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno. Non aspettate a farmi
critiche, ne ho bisogno!
WJ