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Autore: Marti930    22/06/2013    5 recensioni
Breve raccolta costituita da tre flashfic aventi ciascuna come protagonista una diversa coppia di amanti. Ciascun racconto è ispirato ad una diversa citazione appartenente alle mie opere preferite di William Shakespeare. Spero vi piaccia!
1) Goku x Chichi
2) Vegeta x Bulma
3) Gohan x Videl
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà.
Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva.

(Riccardo III)




Si era già arresa al sonno da quasi un paio d’ore, tra non molto la luna sarebbe scomparsa. Il suo corpo nudo e sinuoso era coperto per metà dal solo lenzuolo che le accarezzava un fianco per poi ricadere morbido dall’altra parte.
Si era ripromessa di non farlo, di non fidarsi mai di lui e della sua indole mutevole.
Era convinta di essere diversa, di essere quel tipo di persona che non può provare che disgusto verso un assassino come Vegeta.
Aveva sfidato sé stessa quando aveva ceduto al desiderio di averlo, sicura di riuscire a rimanergli indifferente e distaccata, sarebbe stata lei ad usarlo, non il contrario.
Scoprire di non esserne in grado la ferì, riuscire ad amare anche la sua sete di sangue e morte la terrorizzò ma nulla, né la paura né la vergogna, furono in grado di spegnere quell’insana ossessione che aveva iniziato a provare per lui.
Ora gli dormiva accanto, gli dava addirittura le spalle mentre sognava pacifica.
Il mattino seguente avrebbe dato la colpa alla stanchezza, al fatto che lavorava troppo e che dormiva troppo poco, si sarebbe perdonata giurando a sé stessa che non sarebbe più accaduto e che non avrebbe mai più corso un rischio simile.
La mente avrebbe vagato tra mille pensieri per tutto il giorno, poi, al tramontare del sole, all’avvicinarsi delle tenebre e di lui, avrebbe ceduto al più dolce degli inganni.
Si sarebbe detta che era cambiato, che il passato non era che un’ombra e che lui non le avrebbe mai fatto del male,perché aveva bisogno di lei, perché la voleva e perché forse, senza di lei, la vita sulla Terra sarebbe stata insopportabile.
Accecata da questi pensieri si sarebbe ancora concessa a lui, anima e corpo, ancora una volta si sarebbe innamorata e ancora una volta avrebbe creduto che questo le bastasse.
Si sarebbe sentita ancora forte, si sarebbe ancora presa in giro dicendosi felice.
Lui la guardava incapace di prendere sonno. Non perché convivere con la sua natura gli fosse diventato improvvisamente difficile però sentiva qualcosa di diverso, qualcosa che non riusciva a capire. Continuava a guardarla,freddo, impassibile, non provava niente eppure non riusciva proprio a prendere sonno.
Lei non era più coricata su di un fianco. Ora guardava il soffitto. Il sole sarebbe sorto presto.
Il giorno sarebbe arrivato ma quella mattina Bulma, non si sarebbe dovuta perdonare né giustificare, non si sarebbe illusa ancora, non lo avrebbe fatto più.
Il lenzuolo era intriso di sangue, gli occhi sbarrati erano rivolti in alto. Non aveva lottato, sarebbe stato inutile.
Lui la stava uccidendo e lei sentì di nuovo la paura e la vergogna ma non riuscì comunque a pentirsi di essere stata sua.
Vegeta guardò il corpo esanime della ragazza per l’ultima volta, anche così rimaneva bella. Poi uscì dalla stanza.
  
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