Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: emma_elisa    22/06/2013    1 recensioni
Questo racconto è per tutti gli appassionati di Once Upon A Time, conosciuto meglio come C'era Una Volta. Questo racconto, sarà un pò come il "prologo" della storia che tutti noi vediamo in televisione. Saranno delle puntate che seguirete durante la straziante attesa che ricomincia questo fanstastcio telefilm.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Camminavo avanti e indietro aspettando la barchetta e sperando con tutta me stessa che quella notte avrebbe risparmiato qualche innocente. Nella mia testa risuonavano ancora i pianti dei bambini della notte precedente, e di quella precedente ancora, e di tutte le notti che avevo passato in quel posto fino a quel giorno.
Ogni notte era sempre la stessa storia: i bambini arrivavano sorridenti, felici ed emozionati. Li vedevi indicare da ogni parte: il mare, le sirene. Poi... Poi la notte volevano tornare dai genitori per paura di dormire soli e in quel momento capiscono che non torneranno mai più dai propri genitori.
Piangono tutta la notte, e tutte le notti dopo. Un pianto che non finirà mai perchè saranno sempre giovani e per sempre quindi avrnano paura, e passeranno la vita a piangere.
Sono l’unica persona qui ad avere meno di trent’anni e quindi l’unica a dover sopportare i pianti dei bambini disperati. Certe volte provo a rassicurarli, a fargli un pò da madre, e devo ammettere che con molti di loro ho davvero un buon rapporto, ma le cose sono difficili per tutti qui.
 
Vidi arrivare la barca carica di uomi vestiti in nero: come ogni notte del resto. Per mia sorpresa non sentii i bambini ridere sulla barca, ma quando si avvicinò alla riva e riscii a guardarla notai che non c’era nessuno sopra. Così mi sembrava. In realtà sopra c’era un ragazzino con la testa coperta da un sacco. Non era possibile: i bambini non si erano mai ribbellati, erano sempre entusiasti di venire su quest’isola, ma questa bambino sembrvaa sapere come funzionava le cose qui.
La braca approdò a riva e gli uomini in nero scaraventarono il bambino indifeso ai miei piedi.
 
“Goditi questa ntte ragazzino, potrebbe essere l’ultima.”
 
Uno di quegli uomini mi fece segno di togliergli il sacco con la testa. Mi infastidiva sempre il modo in cui mi trattavano, come se fossi una schiava. Rimossi quel gesto dalla mia testa e tolsi il sacco dalla test di quel bambino. Gli slegai le mani che erano legate dda una corda e la prma cosa che fece fu allontanarsi da me.
 
“Come ti chiami tesoro?”
 
Dissi cercando di farlo sentire a suoagio anche se sembrava tutto tranne che quello. Era impaurito e stava trattenendo le lacrime. Provai ad avvicinarmi a lui, ma si alzò velocemente e si allontà più di quanto lo avesse fatto prima.
 
“Ragazzino non so quale sia il tuo nome, o da dove tu venga, ma so che tu sai molto più di quanto un normale ragazzino dovrebbe sapere.”
 
A quelle parole il suo repiro tornò più regolare ma continò a rimanere fermo senza spiccicare parola.
 
“Questa è l’isola che non c’è. L’isola in cui i bambini restano bambini per sempre. E in cui restano per sempre. Questo mi fa capire che tu sei una di loro: una dei cattivi. Saresti una bmabina altrimenti”
 
Disse il ragazzino con tono fermo e deciso. Sembrava come se fosse già stato su quell’isola, o almeno che ne avesse sentito parlare. Onestamente la ritenevo una cosa molto improbabile, ma per sapere tutte quelle cose, doveva essere ben informato.
 
“La mia storia è molto complicata ma posso solamente dirti che sono venuta su quest’isola per salvare la mia famiglia e per ritrovare una persona che era stata portata qui. L’unico motivo per cui sono cresciuta, è perchè... Dopo aver saputo che la persona per cui ero andata su quell’isola era morta, cominciai a non provare sentimenti rimanendo immune a quella maledizione. Quindi sono cresciuta, e continuerò a crescere fino al momento in cui non proverò amore vero qualcuno. Un amore vero, quello che ti fa venire le farfalle nello stomaco. Quello che ti fa sentire bene. Anche se, so perfettamente che morirò qui, nessun adulto potrà mai venire su quest’isola e quindi io non riuscirò mai ad innamorarmi.”
 
Anche se non emise una singola parola, riuscii a capire che era più tranquillo. Ne ebbi la conferma quando un lieve sorriso si formò sul suo viso. Si avvicino a me e gli appoggiai una mano sulla spalla. Credo che, quasi istintivamente, lui mi abbracciò stringendomi con tutta la potenza che gli era rimasta in corpo ed iniziò a piangere. Cercai di rassicurarlo ripetendogli che sarebbe andato tutto bene, ma queste parole non sembravano rassicurarlo. Volevo davvero sapere per quale motivo lui sapesse tutte quelle cose, ma non mi sembrava il momento migliore per fargli una domanda di questo genere.
 
Mentre continuava a piangere vidi una barca in lontananza. Non poteva essere una barca degli uomi in nero: non aveva luci, eravenuta qui di nascosto. Mi staccai leggermente da Harry e un sorriso scoppiò sul mio volto, accompagnato da qualche lacrima. Harry mi guadò curioso, senza capire per quale motivo fossi così emozionata. Naturalmente avevo capito chi fossero le persone su quella nave. Si avvicinarono alla riva e si fermarono a pochi centimetri dalla sabbia. Entrai nell’acqua fino ad arrivare alla barca. Abbracciai subito Aurora. Restammo abbracciate per una ventina di secondi, per poi passare a Mulan e al Principe Filippo. Per tutti quegli anni erano stati la mia salvezza: due o tre volte al mese mi venivano a trovare ed ogni volta mi proponevano di andare via con loro. Inizialmente rifiutavo per voler cercare la persona che stavo cercando, ma da molti anni cominciai a rifiutare per non lasciare i bambini soli con se stessi. Ci scambiammo qualche chiacchiera, dopo di che mi invitarono ad osservare attentamente la barca. La scrutai attentamente senza notare niente. Solo dopo vidi che c’era un uomo addormentato.
 
Stavo per parlare quando vidi Mulan osservare attentamente cosa stava accadendo  alle mie spalle. Il ragazzino stava per essere portato via dalla spiaggia. Senza giustificarmi corsi in spiaggia.
 
“Ci penso io al ragazzo!”
 
L’uomo in nero mi squadrò da capo a piedi. Tutte le notte ci incontravamo, ma non ci eravamo mai rivolti la parola: non avevo mai lottato per tenere uno dei tanti bambini con me. Lui mi scrutò incuriosito.
 
“Io ho degli ordini ben precisi da rispettare!”
 
Disse l’uomo guardando prima me e poi il ragazzino che mi ero avvicinato.
 
“Bhe credo che per oggi farà a meno di seguire i suoi ordini signore.”
 
Dissi con coraggio senza sapere da dove l’avessi tirato fuori.
 
“Preferirei non ripeterglielo signorina. Il ragazzo viene con me! Dormirà con tutti gli altri bambini!”
 
L’uomo afferrò il bambino per un braccio e lo trascinò via con sè. Non si girò indietro a guardarmi ma il ragazzino lo face. Cercò di non mostrare il suo volto sofferente e mi saluto. Non potei fare a meno di correre verso di lui e bloccare l’uoo che lo stava trascinando. L’uomo mi diede un pugno e cascai a terra. Cominciò ad uscirmi anche un pò di sangue dal naso, ma cercai di rimanere impassibile. Harry si dimenò per potersi abbassare ma lo bloccai.
 
“Va tutto bene ragazzino. Visto?”
 
Dissi io sorridendo. Per quanto volessi rassicurarlo, sul suo volto si creò un’espressione di disperazione.
 
“Mia madre mi chiamava sempre ragazzino”
 
Deglutì cercando di trattenere le lacrime. Non avevo mai visto un bambini su quest’isolo a farlo.
 
“E qual’è il tuo nome?”
 
Chiesi io cercando di farlo distrarre un pò, non ottenendo i risultati che mi aspettavo.
 
“Il mio nome è Henry.”
 
Esplose un sorriso sul mio volto, cercavo solamente di rassicurarlo.
 
“Ci vediamo domani mattina Harry”
 
Lo abbraccia e lui mi strinse forte come aveva fatto nel momento in cui aveva capito che non fossi una di loro: una cattiva.
Appena l’uomo si allontanò ritornai sulla barca. Tutti fissarono il sangue che continuava ad uscire dal mio naso ma io semplicemtne scossi la testa per evitare di farmi fare domande.
La mia attenzione in quel momento tornò sull’uomo addormentato sulla barca
 
“Chi è lui?”
 
Aurora mi sorrise intensamente e con moltissimo entusiasmo mi rispose.
 
“Non sappiamo quale sia il suo nome. Non ha parlato molto da quando l’abbiamo trovato. Stava per morire ma siamo riusciti a salvarlo. L’unica cosa che ha detto da quando l’abbiamo salvata è stata l’avvertirci del fatto che non avrebbe voluto vivere in un mondo con la magia. Noi non sappiamo come arrivare al mondo senza magia e non potevamo darlo in mano ai pirati quindi l’unica solozione ci è sembrta di portarlo qui a fare amicizia.”
 
Scossi leggermente la testa pensando a tutto quello che quel povero uomo avrebbe dovuto sopportare: da una parte mi dispiaceva per lui, ma ero entusiasta di non essere più l’unica adulta. E dopotutto era quello che desiderava lui, più o meno. Tutti e tre mi fissarono ansiosi e sorrisero intensamente quando sorrisi guardandoli.
 
Aurora mi afferrò la mano e mi portò davanti all’uomo. L’avevo visto di sfuggita, per poi vedere cosa succedeva ad Harry, quindi non mi ero soffermaata a guardare il suo viso. Mi avvicinai a lui e sforzai i miei occhi per osservarlo bene.
 
Non avevo la minima idea di chi fosse. Non era nessun viso conosciuto, nessuno che fosse collegato a me, alla mia famiglia o alle mie vecchie amiche: era un completo sconosciuto però...
Però sentii qualcosa di strano quando vidi il suo volto: sentii qualcosa di molto molto intenso nel mio stomaco. Quella sensazione che avevo sentitodire quando ero bambina: le “farfalle nello stomaco”. La trovavo una cosa davvero carina. Questa espressione indica qualcosa di sovrannaturale, impossibile: cioè l’amore. Qualcosa di sovrannaturale, che ti fa sentire bene.
 
In quel preciso istante sentii qualcosa nel mio corpo. Qualcosa dentro di me si bloccò improvvisamente. Non so precisamente cos’era ma poi capii. Sarei rimasta così per sempre, mi ero innamorata.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: emma_elisa