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Autore: _Zayda_    22/06/2013    0 recensioni
[Black Butler]
[Black Butler]Jade è malata di leucemia ma vede una piccola speranza nell'incontrare gli occhi verdissimi di un ragazzo che potrebbe essere la sua ancora di salvezza, oppure potrebbe farla abbattere ancora di più
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

"Loro due non si parlavano,si cercavano tra la folla e silenziosamente facevano l'amore con gli occhi,si abbracciavano con la mente e si sussurravano con il cuore"

Jade aveva letto questa frase da qualche parte,forse in uno dei libri di scuola,o forse l'aveva sentita alla radio,non lo ricordava però voleva trovare un amore per la quale valesse la pena ricordare questa frase.

Aveva sempre la pelle d'oca se ci pensava,un amore talmente forte da essere invisibile agli occhi della gente,talmente potente da potersi trasferire con uno sguardo.

Voleva averlo,voleva sperare di essere all'altezza di un amore del genere,ma quelle come lei non le calcola mai nessuno.

Stava perdendo i capelli per via delle terapie che doveva fare,la leucemia la stava portando via come aveva portato via il suo sogno di fare l'attrice,ogni tanto guardando fuori dalla finestra vedeva se stessa nelle prime uscite dei suoi film,con Tom Cruise magari.

Ma,non era possibile nessuno vuole una ragazza calva,nessuno la nota,o magari la notano solo per quanto sia strana,per quanto sia cattivo il destino con lei.

Persino i medici non sono davvero interessati a lei,le fanno rapporto tutto il giorno e poi la
guardano,cercando di leggere in quei suoi occhi color ambra,inaccessibili,privi di fiducia verso gli altri.

Perdono la loro missione e fanno uno sguardo di pena,sguardo che Jade aveva sempre odiato,lei non voleva pena o pietà,lei voleva la libertà,ma lontana da tutto quello che conosceva in una città come Londra,con solo due valige e una speranza la libertà è solo un sogno.

"Come stai oggi vagabonda?"

L'infermiera,Viktoria.

Capelli rossi,occhi marrone scuro,25 anni,la persona più antipatica mai esistita sulla terra.

Chiamava Jade vagabonda per via del suo passato incerto,davanti agli altri era carina ma molto probabilmente apriva le gambe al primo che passava,mentre Jade era in coma l'aveva sentita.

Le confessava tutte le sue scappatelle e li Jade si sarebbe svegliata solo per dirle di stare zitta e smettere di starnazzare come un'oca in calore,ma purtroppo prima che succedesse aveva
sopportato una lunga settimana di gossip indesiderato.

"Stavo bene ma poi sei entrata dalla porta"

"Calma biondina"

Jade odiava essere chiamata biondina,le ricordava la folta chioma di capelli che aveva color grano,si passò una mano sul viso per farla arrivare dietro le orecchie come a sistemarsi un ciuffo sfuggito,in realtà voleva impedire ad una lacrima di sfuggire.

"Posso esserti utile in qualche modo Jade?"

"Aiutami ad alzarmi,per favore,vorrei sgranchirmi le gambe"

Odiava chiedere aiuto,specialmente a lei ma in quelle condizioni non poteva fare altro,la ragazza forte che era prima doveva fare un po' di posto ad una più umile che chiedeva aiuto.

Ma un giorno lei sarebbe stata libera,sarebbe guarita,avrebbe fatto dei film con degli attori famosissimi,e tutti si sarebbero ricordati di lei,avrebbero fatto la fila e avrebbero chiesto a lei se li riconosceva e quello che avevano fatto.

Lei per ripicca avrebbe detto che ricordava qualcosa e avrebbe continuato a camminare sul tappeto rosso,sua madre sarebbe stata finalmente fiera di lei e suo padre sarebbe tornato da lei.

Mentre si alzava immaginava collier di diamanti e un ragazzo che la teneva per mano nella prima fila alle prime dei suoi film,la sua faccia su tutti i giornali.

Si appoggiò con le mani alla finestra e la aprì lasciando che l'aria primaverile la investisse,la brezza sul viso la faceva sentire viva.

A 16 anni di solito si hanno tanti motivi per sentirsi viva,di solito il primo è l'ossigeno ma lei sentiva che sarebbe potuta sopravvivere solo pensando a quel venticello fresco sul viso,come se fosse acqua fresca dopo giorni di prigionia

"Ti serve altro?"

"No grazie"

La gonna bianca di Viktoria sculettò via insieme alle sue decoltè rosse abinate al toppino sotto il camice,era incredibile quanto fosse appariscente quella ragazza.

Spostò le mani sul bordo del letto e cominciò a camminare,voleva uscire un po' in cortile e guardare i bambini in visita giocare a palla,raccogliere una margherita e chiederle se avrebbe mai trovato l'amore.

Non lo faceva spesso ma l'aiutava,poi le piaceva chiacchierare con un'allegra signora Deborah,aveva suo marito nello stesso ospedale,in fin di vita ma quella signora non aveva perso la voglia di vivere.

Pagava le cure al marito ed era quasi sempre di pattuglia in ospedale,aveva detto a Jade che 16 anni erano solo il fiore della vita e le portava spesso i biscotti al cioccolato, si sentiva come una bambina.

Riuscì a scendere,pensava ancora alla signora Deborah,arrivata all'uscio sbattè contro i pettorali di qualcuno,scosse la testa per la botta.

"Tutto bene?"

Alzò gli occhi,un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli biondi tirati indietro la fissava sorridendo timidamente.

"S-si sto bene"

Balbettò,il cuore a mille e lo stomaco sotto sopra,aveva trovato quegli occhi,quelli con cui poteva fare l'amore solo guardandoli,gli sorrise e passò avanti probabilmente non l'avrebbe più rivisto ma per un attimo era stata come abbracciata dal verde luccicante di quel ragazzo.
  
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