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Autore: MissBethCriss    23/06/2013    2 recensioni
Secondo la definizione di ohana, che corrisponde al termine famiglia, nessuno viene abbandonato. O dimenticato. Questo Blaine e Sebastian lo hanno imparato sulla loro pelle: sono stati uniti dal fato a due piccoli angeli e mai si separeranno da loro. Il fato, che per molto tempo ha remato contro di loro, ora li ha resi un ohana.
F is for Family. A family named Smythe-Anderson.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaine e Sebastian sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di proprietà del nostro Ryan Murphy, pelatone fortunato; *sigh*

Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro (mi fa sempre ridere scriverlo), ma è stata fatta solo per il puro piacere di scrivere di quei due baldracchi che mi hanno rubato il cuore.






babies meh

Questa fanfiction partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events.

Sei il mio supereroe daddy

 

Andrew sapeva molto bene quali erano le regole in casa Anderson-Smythe, sapeva quali erano gli orari della merenda e della nanna. Un’altra cosa che aveva imparato col tempo era che se papa Blaine si trovava con gli alunni nella magica stanza della musica lui non poteva entrare nel modo più categorico e se lo faceva l’unica carta per salvarsi da daddy era quella degli “occhi da cucciolo made in Anderson”, Sebastian si scioglieva ogni volta e la punizione era minore. Il povero Andrew stava camminando in avanti e indietro nell’ampio soggiorno, i suoi occhietti azzurro cielo saettavano vispi in ogni angolo visibile. Doveva trovarlo e la cosa che lo faceva arrabbiare di più era la scarsa, no l’inesistente aiuto da parte della sua Emily, la sua gemella, che si limitava a guardarlo di tanto in tanto da sopra il libro delle favole.

«AIUTAMI!»

Disse ad Emily col cuoricino infranto mentre non riusciva a trovare l’orsetto che aveva perso molto eroicamente il suo occhietto destro quando lo aiutò a combattere il mostro che si nascondeva fra i suoi vestiti. Era Kiwi il super orso pirata, il Jack Sparrow dei più piccoli, inseparabile compagno di giochi del piccolo Andrew. Emily aveva sempre odiato Kiwi era questo il motivo per cui la faceva restare seduta sul divano a leggere di come il principe riusciva ad arrampicarsi sulla torre di Raperonzolo per salvarla, non poteva distrarsi. E mentre Raperonzolo veniva salvata ecco che i primi goccioloni si fanno spazio nel visino di Andrew e il suo respiro regolare si trasforma in singhiozzi. Emily chiuse di scatto il suo libro e andò verso di lui e lo abbracciò forte, se soffriva lui lei lo sentiva dentro di se e doveva trovare un modo per farlo star bene.

«Io vado da papa.»

«Non puoi, ti aiuto io adesso.»

Ma Andrew si staccò di fretta dall’abbraccio della sorellina e di corsa entrò nella stanza dove Blaine stava tenendo una lezione. E fregandosi del ragazzo che in quel momento stava suonando un brano al pianoforte di quel compositore dal nome strano saltò in braccio a Blaine che lo strinse forte a sé.

«Andrew, che c’è? Shh c’è il tuo papa ora, tranquillo è tutto ok.»

Incominciò a dondolarlo su di se per tranquillizzarlo mentre mimava con le labbra un “scusami” e in quel momento entrò pure Emily con in mano il bicchiere di Superman pieno di acqua per darlo ad Andrew e lo andò a posare nella scrivania di Blaine. Quando gli passò vicino le accarezzò i suoi capelli rossi per ringraziarla e si andò a sedere. Andrew non smetteva di piangere ed era accucciato sul petto di Blaine stringendogli forte la maglia, lui si mise ad accarezzargli la schiena con movimenti circolari per farlo calmare.

«Professore, io vado.»

«Mi dispiace molto Steve.»

«Non si preoccupi, tanto era ora.»

«La prossima settimana di devo un quarto d’ora.»

«Okay, arrivederci.»

Andrew non riusciva a darsi pace e Blaine lo fece sedere sulle sue ginocchia per poterlo guardare negli occhietti che ora erano molto rossi col mare in tempesta nei suoi occhietti sempre allegri.

«Si può sapere che è successo ometto?»

«K-iw-iwi n-non c’è-è.»

«Abbiamo cercato ovunque, papa.»

«I-io l’ho fa-fatt-o lei leggeva.»

«Adesso ci pensa il tuo papa , ok?»

Andrew lo guardò con occhi speranzosi, sapeva che lui ci sarebbe riuscito. Per lui i suoi papà era due supereroi, avrebbe riabbracciato presto il suo Kiwi.

 

Purtroppo cercarono l’orsacchiotto in ogni angolo della casa ma con scarsi risultati. Fecero l’appello a tutti i peluche di Emily e Andrew, ma di Kiwi neanche l’ombra. A fine ricerca si ritrovarono nel salotto a mangiare gelato mentre si guardavano tutti insieme Raperonzolo  sotto il volere di Emily che reputava un obbligo quello di vedere il cartone che fa riferimento al libro quando lo si finisce di leggere, era un tacito accordo fra due principesse del loro livello e i due accanto a lei non potevano capire perché appunto non erano principesse. Emily si trovava a fianco di Blaine mentre Andrew non aveva mollato il suo posto e stava appoggiato al petto del padre. Blaine dal canto suo li teneva entrambi stretti in un abbraccio, amava questi pomeriggi con i suoi figli, anche se preferiva i momenti in cui erano tutti a quattro insieme, ma Sebastian aveva avuto un’emergenza al lavoro quindi era dovuto scappare di corsa nel suo giorno libero. C’è un solo rumore che desta la piccola Emily durante la visione di un cartone animato sulle principesse che non la disturba: il click della porta che segna l’arrivo del suo daddy; perciò come sentì la voce di Sebastian che si annunciava mise subito in pausa, chiedendo scusa mentalmente a Raperonzolo, e andò in contro a Bas che nel frattempo aveva messo le chiavi nel mobile dell’ingresso e aveva posato la borsa in attesa della sua Emily che si arrampicò sulle sue lunghe gambe per poi ricoprire le sue guance di tanti piccoli baci.

«Qui c’è qualcuno a cui sono mancato molto, eh principessa?»

Disse per poi scoccarle un bacio sulla guancia per poi andare in soggiorno dove Blaine stava ancora consolando Andrew. Quando fu vicino a loro notò subito che qualcosa non andava bene, quindi fece scendere Emily e lasciò sui ricci rossi di suo figlio un bacio anche a lui per salutarlo e infine si piegò sulle labbra di suo marito che lo accolse con un sorriso stanco. Si mise a sedere di fianco a loro due e col cucchiaio di Blaine rubò un po’ del gelato al cioccolato di Andrew per fargli uno scherzo, per cercare di farlo ridere come sempre, ma niente, perciò passò una mano fra i suoi ricci e guardò suo marito che scosse piano la testa.

«Campione che succede?»

«Kiwi è sparito.»

Disse con il tono di voce più triste che Sebastian gli avesse mai sentito, nemmeno quando gli morì Nemo, il suo pesciolino, lo aveva visto in questo stato. Ma Sebastian reagì in un modo che non si aspettava Blaine perché si aprì in quei sorrisoni a trentadue denti che tanto amava ma non capiva visto che non era una situazione tanto allegra, almeno non per Andrew. Fece l’occhiolino a Blaine e poi si alzò per andare a cerca un qualcosa dalla sua borsa e suo marito riuscì a intravedere il piccolo mantellino blu di Kiwi da dietro alla schiena si Sebastian, si rilassò subito.

«Andrew?»

Lo chiamò col sorriso sulla bocca. Dal canto suo Andrew alzò molto lentamente la testa e poi piantonò i suoi occhietti con ancora qualche lacrima incastonata fra le ciglia. Erano tristi, ma nel momento in cui Sebastian scoprì ciò che aveva dietro alla sua schiena incominciarono a splendere di una nuova luce e si alzò di scatto dal corpo di Blaine per poi salire sopra al tavolino basso del soggiorno che gli funzionò da piattaforma di lancio e si aggrappò al collo di Sebastian per non cadere. Emily esultò alla vista di Kiwi al sicuro fra le mani di Sebastian che sistemò meglio sul suo braccio Andrew per muovere con l’altra mano Kiwi. Andrew era felicissimo e incominciò a battere le mani.

«Scusami se sono sparito, ma questa mattina ero stanco e sono rimasto nella macchina di daddy Bastian. Mi perdoni?»

Disse con la voce da pupazzetto Sebastian.

«Ma certo che ti perdono! Ma la prossima volta avverti che mi preoccupò!»

Andrew strinse a se il suo Kiwi molto forte e poi fece segno di scendere a Sebastian, ma prima gli disse una cosa che fece sciogliere il cuore a Blaine e a Sebastian.

«Sei il mio supereroe daddy, grazie.»

Lo fece scendere e si mise vicino a suo marito che si appoggiò alla sua spalla, insieme si godettero l’Andrew and Emily’s show. Blaine si girò e gli lasciò un bacio leggero sulla guancia.

«Grazie, mr supereroe. Veramente.»

Ciò fece sorridere ancora di più Sebastian.

«L’ho visto quando stavo chiudendo lo sportello, mi ero aspettavo una situazione del genere, sai?»

«Ci tiene molto a lui.»

«Già.»

Blaine si lasciò un po’ coccolare da Sebastian, questa ricerca era stata proprio estenuante. Poi un pensiero gli passò nella testa.

«Bas?»

«Cosa?»

«Ha ragione, sei un supereroe. Almeno per noi.»

Sebastian strinse ancora a sé ancora più forte. Con una mano gli catturò il viso e lo baciò piano, sapeva che avevano i bambini vicino e più in la non potevano andare, ma quando li videro i due piccoli incominciarono ad esultare perché sapevano che quello era il loro modo per dire ti amo speciale.

 

Beth’s Corner!

Salve non pensavo di scriverla, ma eccomi qui! L’ho scritta in mezz’ora dopo aver visto un film e mi è rimasto in testa il nome “Kiwi” ed ecco che i miei Andrew and Emily ritornano nella mia mente. Spero che questa cosa corta vi sia piaciuta!

Santificate la mia beta che ha fatto una cosa superveloce, davvero grazie!

Beth_

   
 
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