Blaine
e Sebastian sfortunatamente non mi appartengono, ma sono di
proprietà del nostro Ryan
Murphy, pelatone fortunato; *sigh*
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro (mi fa sempre ridere scriverlo), ma è stata fatta solo per il puro piacere di scrivere di quei due baldracchi che mi hanno rubato il cuore.
Sei
il mio supereroe daddy
Andrew
sapeva molto bene quali
erano le regole in casa Anderson-Smythe, sapeva quali erano gli orari
della
merenda e della nanna. Un’altra cosa che aveva imparato col
tempo era che se
papa Blaine si trovava con gli alunni nella magica stanza della musica
lui non
poteva entrare nel modo più categorico e se lo faceva
l’unica carta per
salvarsi da daddy era quella degli “occhi da cucciolo made in
Anderson”,
Sebastian si scioglieva ogni volta e la punizione era minore. Il povero
Andrew
stava camminando in avanti e indietro nell’ampio soggiorno, i
suoi occhietti
azzurro cielo saettavano vispi in ogni angolo visibile. Doveva trovarlo
e la
cosa che lo faceva arrabbiare di più era la scarsa, no
l’inesistente aiuto da
parte della sua Emily, la sua gemella, che si limitava a guardarlo di
tanto in
tanto da sopra il libro delle favole.
«AIUTAMI!»
Disse
ad Emily col cuoricino
infranto mentre non riusciva a trovare l’orsetto che aveva
perso molto
eroicamente il suo occhietto destro quando lo aiutò a
combattere il mostro che
si nascondeva fra i suoi vestiti. Era Kiwi il super orso pirata, il
Jack
Sparrow dei più piccoli, inseparabile compagno di giochi del
piccolo Andrew.
Emily aveva sempre odiato Kiwi era questo il motivo per cui la faceva
restare
seduta sul divano a leggere di come il principe riusciva ad
arrampicarsi sulla
torre di Raperonzolo per salvarla, non poteva distrarsi. E mentre
Raperonzolo
veniva salvata ecco che i primi goccioloni si fanno spazio nel visino
di Andrew
e il suo respiro regolare si trasforma in singhiozzi. Emily chiuse di
scatto il
suo libro e andò verso di lui e lo abbracciò
forte, se soffriva lui lei lo
sentiva dentro di se e doveva trovare un modo per farlo star bene.
«Io
vado da papa.»
«Non
puoi, ti aiuto io adesso.»
Ma
Andrew si staccò di fretta
dall’abbraccio della sorellina e di corsa entrò
nella stanza dove Blaine stava
tenendo una lezione. E fregandosi del ragazzo che in quel momento stava
suonando un brano al pianoforte di quel compositore dal nome strano
saltò in
braccio a Blaine che lo strinse forte a sé.
«Andrew,
che c’è? Shh c’è il tuo
papa ora, tranquillo è tutto ok.»
Incominciò
a dondolarlo su di se
per tranquillizzarlo mentre mimava con le labbra un
“scusami” e in quel momento
entrò pure Emily con in mano il bicchiere di Superman pieno
di acqua per darlo
ad Andrew e lo andò a posare nella scrivania di Blaine.
Quando gli passò vicino
le accarezzò i suoi capelli rossi per ringraziarla e si
andò a sedere. Andrew
non smetteva di piangere ed era accucciato sul petto di Blaine
stringendogli forte
la maglia, lui si mise ad accarezzargli la schiena con movimenti
circolari per
farlo calmare.
«Professore,
io vado.»
«Mi
dispiace molto Steve.»
«Non
si preoccupi, tanto era
ora.»
«La
prossima settimana di devo un
quarto d’ora.»
«Okay,
arrivederci.»
Andrew
non riusciva a darsi pace
e Blaine lo fece sedere sulle sue ginocchia per poterlo guardare negli
occhietti che ora erano molto rossi col mare in tempesta nei suoi
occhietti
sempre allegri.
«Si
può sapere che è successo
ometto?»
«K-iw-iwi
n-non c’è-è.»
«Abbiamo
cercato ovunque, papa.»
«I-io
l’ho fa-fatt-o lei
leggeva.»
«Adesso
ci pensa il tuo papa ,
ok?»
Andrew
lo guardò con occhi
speranzosi, sapeva che lui ci sarebbe riuscito. Per lui i suoi
papà era due
supereroi, avrebbe riabbracciato presto il suo Kiwi.
Purtroppo
cercarono
l’orsacchiotto in ogni angolo della casa ma con scarsi
risultati. Fecero
l’appello a tutti i peluche di Emily e Andrew, ma di Kiwi
neanche l’ombra. A
fine ricerca si ritrovarono nel salotto a mangiare gelato mentre si
guardavano
tutti insieme Raperonzolo sotto
il
volere di Emily che reputava un obbligo quello di vedere il cartone che
fa
riferimento al libro quando lo si finisce di leggere, era un tacito
accordo fra
due principesse del loro livello e i due accanto a lei non potevano
capire
perché appunto non erano principesse. Emily si trovava a
fianco di Blaine
mentre Andrew non aveva mollato il suo posto e stava appoggiato al
petto del
padre. Blaine dal canto suo li teneva entrambi stretti in un abbraccio,
amava
questi pomeriggi con i suoi figli, anche se preferiva i momenti in cui
erano
tutti a quattro insieme, ma Sebastian aveva avuto
un’emergenza al lavoro quindi
era dovuto scappare di corsa nel suo giorno libero.
C’è un solo rumore che
desta la piccola Emily durante la visione di un cartone animato sulle
principesse che non la disturba: il click della porta che segna
l’arrivo del
suo daddy; perciò come sentì la voce di Sebastian
che si annunciava mise subito
in pausa, chiedendo scusa mentalmente a Raperonzolo, e andò
in contro a Bas che
nel frattempo aveva messo le chiavi nel mobile dell’ingresso
e aveva posato la
borsa in attesa della sua Emily che si arrampicò sulle sue
lunghe gambe per poi
ricoprire le sue guance di tanti piccoli baci.
«Qui
c’è qualcuno a cui sono
mancato molto, eh principessa?»
Disse
per poi scoccarle un bacio
sulla guancia per poi andare in soggiorno dove Blaine stava ancora
consolando
Andrew. Quando fu vicino a loro notò subito che qualcosa non
andava bene,
quindi fece scendere Emily e lasciò sui ricci rossi di suo
figlio un bacio
anche a lui per salutarlo e infine si piegò sulle labbra di
suo marito che lo
accolse con un sorriso stanco. Si mise a sedere di fianco a loro due e
col
cucchiaio di Blaine rubò un po’ del gelato al
cioccolato di Andrew per fargli uno
scherzo, per cercare di farlo ridere come sempre, ma niente,
perciò passò una
mano fra i suoi ricci e guardò suo marito che scosse piano
la testa.
«Campione
che succede?»
«Kiwi
è sparito.»
Disse
con il tono di voce più
triste che Sebastian gli avesse mai sentito, nemmeno quando gli
morì Nemo, il
suo pesciolino, lo aveva visto in questo stato. Ma Sebastian
reagì in un modo
che non si aspettava Blaine perché si aprì in
quei sorrisoni a trentadue denti
che tanto amava ma non capiva visto che non era una situazione tanto
allegra,
almeno non per Andrew. Fece l’occhiolino a Blaine e poi si
alzò per andare a
cerca un qualcosa dalla sua borsa e suo marito riuscì a
intravedere il piccolo
mantellino blu di Kiwi da dietro alla schiena si Sebastian, si
rilassò subito.
«Andrew?»
Lo
chiamò col sorriso sulla
bocca. Dal canto suo Andrew alzò molto lentamente la testa e
poi piantonò i
suoi occhietti con ancora qualche lacrima incastonata fra le ciglia.
Erano
tristi, ma nel momento in cui Sebastian scoprì
ciò che aveva dietro alla sua
schiena incominciarono a splendere di una nuova luce e si
alzò di scatto dal
corpo di Blaine per poi salire sopra al tavolino basso del soggiorno
che gli
funzionò da piattaforma di lancio e si aggrappò
al collo di Sebastian per non
cadere. Emily esultò alla vista di Kiwi al sicuro fra le
mani di Sebastian che
sistemò meglio sul suo braccio Andrew per muovere con
l’altra mano Kiwi. Andrew
era felicissimo e incominciò a battere le mani.
«Scusami
se sono sparito, ma
questa mattina ero stanco e sono rimasto nella macchina di daddy
Bastian. Mi
perdoni?»
Disse
con la voce da pupazzetto
Sebastian.
«Ma
certo che ti perdono! Ma la
prossima volta avverti che mi preoccupò!»
Andrew
strinse a se il suo Kiwi
molto forte e poi fece segno di scendere a Sebastian, ma prima gli
disse una
cosa che fece sciogliere il cuore a Blaine e a Sebastian.
«Sei
il mio supereroe daddy,
grazie.»
Lo
fece scendere e si mise vicino
a suo marito che si appoggiò alla sua spalla, insieme si
godettero l’Andrew and
Emily’s show. Blaine si girò e gli
lasciò un bacio leggero sulla guancia.
«Grazie,
mr supereroe.
Veramente.»
Ciò
fece sorridere ancora di più
Sebastian.
«L’ho
visto quando stavo
chiudendo lo sportello, mi ero aspettavo una situazione del genere,
sai?»
«Ci
tiene molto a lui.»
«Già.»
Blaine
si lasciò un po’ coccolare
da Sebastian, questa ricerca era stata proprio estenuante. Poi un pensiero gli
passò
nella testa.
«Bas?»
«Cosa?»
«Ha
ragione, sei un supereroe.
Almeno per noi.»
Sebastian
strinse ancora a sé
ancora più forte. Con una mano gli catturò il
viso e lo baciò piano, sapeva che
avevano i bambini vicino e più in la non potevano andare, ma
quando li videro i
due piccoli incominciarono ad esultare perché sapevano che
quello era il loro
modo per dire ti amo speciale.
Beth’s Corner!
Salve non pensavo di
scriverla, ma eccomi qui! L’ho scritta in mezz’ora
dopo aver visto un film e mi
è rimasto in testa il nome “Kiwi” ed
ecco che i miei Andrew and Emily ritornano
nella mia mente. Spero che questa cosa corta vi sia piaciuta!
Santificate la mia beta che
ha fatto una cosa superveloce, davvero grazie!
Beth_