Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Risen93    24/06/2013    4 recensioni
Ultimamente, Brittany è irrequieta e Santana non riesce a comprendere la causa di questi turbamenti. La biondina le ha chiesto di avere pazienza e di darle fiducia e lei non può far altro che accontentarla.
One shot ambientata dopo l'ultimo episodio della prima serie.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Somewhere over the rainbow, way up high
there's a land that I heard of, once in a lullaby.
Somewhere over the rainbow, skies are blue
and the dreams that you dare to dream
really do come true”
 

Finalmente l'anno scolastico era terminato. Certo, molte cose erano cambiate dall'inizio. L'esempio più significativo? Ero entrata a far parte del Glee Club. All'inizio, come infiltrata speciale agli ordini di Sue Sylvester, ma con il passare del tempo, come una componente ufficiale. Infatti, avevo cominciato ad apprezzare quella piccola porzione settimanale dove potevo, in parte, essere me stessa, potevo cantare senza essere presa in giro, potevo ridere senza dovermi preoccupare della popolarità e cosa più importante, potevo godermi a pieno tutta la spensieratezza di Brittany, la mia migliore amica.

Sebbene ammetterlo mi costasse fatica, mi ero davvero affezionata a quei disadattati. Loro erano differenti da tutti gli altri studenti. Non ti giudicavano, sapevano venirti incontro nel momento del bisogno e, stranamente, erano divertenti. Adoravo assistere ai battibecchi tra Rachel e Mercedes per l'assolo finale, o partecipare alle sfide che Mr. Schue organizzava, o, semplicemente, rimanere seduta a gustarmi i numeri che con creatività allestivano.

Quando il professor Schuester ci informò che il preside Figgins ci avrebbe donato un altro anno di Glee Club, avvertii una felicità grande almeno quanto quella provata per la vittoria delle Cheerios alle nazionali.

Mentre Schue ci offriva, come ultimo regalo dell'anno, una cover di "Over the rainbow", immaginai già le gare che ci avrebbero atteso l'anno seguente. Immaginai di poter cantare un pezzo da solista. Immaginai di essere accompagnata dalle dolci e sensuali movenze di Brittany. Immaginai tante cose in quei pochi minuti e sperai vivamente di poterne realizzare la maggior parte.

 

Ormai l'estate era arrivata e trascorrevo gran parte del tempo con la mia migliore amica. Anche se, da qualche giorno la vedevo piuttosto irrequieta. Non c'era giorno che non controllasse il meteo e quando davano pioggia, si agitava, squittiva di gioia e diventava più affettuosa del solito. Finita la pioggia, la biondina correva sempre a scrutare il cielo in cerca di qualcosa e, quando sembrava non trovarlo, si incupiva e metteva su il broncio che detestavo. C'erano, infatti, due diversi tipi di bronci. Quello in questione, che le usciva quando rimaneva delusa e quello che le appariva sul volto quando cercava di ottenere qualcosa da me. E, sebbene la mia reputazione da mostro senza cuore, riusciva sempre ad intenerirmi.

Un giorno, mentre mi trovavo in una situazione fin troppo ricorrente, io sdraiata sul letto a leggere un buon libro e Brittany ad osservare impaziente le nuvole, decisi di chiederle cosa la turbava.

"Britt-Britt, vuoi dirmi cos'è che ti fa agitare? Sono giorni che ti guardo e sei sempre più strana" domandai, mettendomi seduta sul materasso.

"Aspetto" rispose criptica, mantenendo lo sguardo rivolto al cielo.

"Cosa?"

"È una sorpresa!" spiegò vaga

"Perché non me lo dici e basta?" mi lagnai spazientita.

"San, se te lo dico, poi non è più una sorpresa" mi ammonì distogliendo finalmente gli occhi dal vetro per fissarli nei miei.

Sospirai. In effetti, aveva ragione. Apparentemente, mi sarebbe toccato sopportare questo atteggiamento altalenante e aspettare.

All'improvviso, la biondina si alzò dalla sedia, dove si era appoggiata, e iniziò a battere le mani eccitata.

"San, andiamo! Dobbiamo partire al più presto!" urlò entusiasta.

"Andare dove?" inarcai un sopracciglio e la fissai perplessa.

"Non c'è tempo! Ci serve la macchina. Ti aspetto di sotto" balzò come un gatto fuori dalla porta, lasciandomi con la bocca aperta a fissare la finestra, dove si trovava poco prima.

Mi tirai su dalle soffici coperte e, prese le chiavi dell'automobile, scesi le scale, dove ansiosa mi attendeva lei.

Salite nella vettura, rimanemmo qualche minuto in silenzio. Io aspettavo indicazioni, mentre lei aspettava che io partissi.

"Forza, forza! Non c'è tempo da perdere" sbottò, cogliendomi impreparata e facendomi saltare.

"Britt, dove dobbiamo andare?" chiesi razionalmente, dopo essermi ripresa.

"Tu gira quando te lo dico io e non possiamo sbagliarci" concluse, compiaciuta dalla sua risposta.

Scossi la testa ridacchiando e misi in moto.

Seguendo le sue dritte, proseguimmo per una decina di minuti. Più la macchina percorreva metri, più il suo sorriso si spegneva. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, così decisi di arrestare il veicolo vicino ad una piazzola di sosta per poterle parlare.

"Brittany" dissi solamente.

"Non puoi fermarti proprio ora. Siamo quasi arrivate, lo sento!" piagnucolò con gli occhi lucidi.

"Britt..." ripetei più dolcemente.

"Io... io non capisco, San", iniziò scrutando l'orizzonte. "Eppure, ho seguito alla lettera il testo, non mi sembra di aver sbagliato nulla"

"Che testo?" domandai incuriosita.

"Ricordi l'ultimo incontro con il Glee?", mi chiese, attendendo la mia risposta, che, affermativa, non tardò ad arrivare. "Mr Schue cantò una canzone. Quella diceva che oltre l'arcobaleno, da qualche parte, c'è una terra, una terra magica dove i sogni diventano realtà. E la mia sorpresa era questa. Volevo portarti con me e lì avrei espresso il mio più grande desiderio"

"E quale sarebbe questo desiderio?"

"Be', se te lo dicessi, non si avvererebbe più" disse ovvia.

"Non necessariamente" mi affrettai a rispondere.

"Perché?" corrugò la fronte incerta.

"Perché io ipoteticamente potrei desiderare che il tuo desiderio si realizzi", spiegai saggiamente. "Quindi... potresti anche dirmelo, giusto?"

Brittany annuì pensierosa, prima di riprendere parola.

"Giurin giurello?" mi chiese, offrendomi il mignolo.

Sorrisi e portai l'ultimo dito della mano in avanti, facendolo intrecciare con quello della mia amica.

La bionda incatenò i suoi occhi azzurri con i miei in cerca della minima incertezza. Quando non ne trovò, scosse la testa in segno di assenso.

"Il mio sogno sarebbe quello di poter stare con te tutta la vita" mormorò imbarazzata.

Mi paralizzai. Non mi aspettavo certo questo. Immaginavo qualcosa di più semplice. Come far smettere a Lord Tubbington di fumare, o un rifornimento a vita di orsacchiotti gommosi, o, addirittura, cambiare il nome di Britney Spears, così da non doversi più sentire offuscata dalla sua fama. Ma questo? Questo era immenso, forse al pari di tre desideri del genio della lampada.

"Ecco, ora mi prenderai per stupida" frignò tentando di nascondere le prime lacrime.

A quella vista, fu come se il corpo si fosse ripreso all'istante dall'intorpidimento iniziale. Gettai le mie braccia sul suo collo e la sigillai per parecchio tempo in quella stretta morsa. Quando mi staccai, portai le mie mani sulle sue guance e la costrinsi a guardarmi.

"Mai, e dico MAI, devi pensare una cosa del genere. Tu non sei stupida. Sei la persona più intelligente, spiritosa, buona, geniale, altruista, adorabile e bella che conosca. Ti dirò di più, secondo me, sei anche magica!" sbottai con sguardo severo.

"Magica?" sussurrò con stupore, formando un "o" con la bocca.

"Insomma, ci vuole qualcuno di magico per sciogliere il mio cuore e tu ci riesci ogni volta con un semplice sorriso o con un piccolo gesto", le spiegai.

"E poi, la sai una cosa, Britt? Penso che il tuo desiderio non abbia bisogno di quella terra stregata di cui mi parlavi. Credo di potertelo realizzare io stessa" senza aggiungere altro, avvicinai il mio viso, fino a sfiorarle il naso con il mio. Chiusi gli occhi e delicatamente accorciai le distanze tra di noi, poggiandole un delicato bacio a fior di labbra.

Quando riaprii gli occhi, ritrovai quel suo famoso sorriso, capace di illuminare la notte più buia.

"Vorresti sapere quale è il mio desiderio?" domandai a bruciapelo.

"Che si realizzi il mio?" rispose scrollando le spalle.

"Prima di quello, intendo" spiegai pazientemente.

"Che Rachel diventi muta?" propose con malizia.

"Non proprio", sghignazzai orgogliosa del suo tentativo. "Il mio desiderio è quello di vederti felice. E se la tua felicità dipende da me, allora sarò più che lieta di starti accanto tutta la vita" conclusi, congiungendo nuovamente le nostre labbra per un bacio famelico e, troppo a lungo, agognato.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Risen93