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Autore: Nikon_    24/06/2013    3 recensioni
Mary ama l’odore di bruciato, di genio al lavoro e quei leggeri fumi da chimico dei miei stivali che trova solo nella stanza di Luca, ancora blu con gli orsetti e gli aereoplanini come un bambino. A Mary piace bussargli sulla spalla, sorprenderlo mentre cerca di inventare qualcosa per curarla, a Mary piace Luca, a Mary ora piace avere 15 anni, a Mary piace l’adolescenza.
A Luca piace Mary, a Luca piace averla incontrata prima di essere troppo grande per diventare un genio, a Luca piace dirle che lei è la sua musa, quando Mary non sa che è proprio la sua invenzione.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                                                      Il sapore dei tuoi pensieri 



 
Per Mary, che sta passando un brutto momento, che non conosco, che non so se è la Mary qui raccontata, che però per me è come un’amica. Ti stringo.



 
Mary si considera un gioco spezzato, una telefonata interrotta, un cellulare non di moda, una canzone troppo acuta, un qualcosa che era nato bene ma poi, per qualche motivo, è stato peggiorato. Si considera male, male e male.
Mary si racconta tante di quelle bugie nella sua testa che non sa neanche più se c’è qualcosa di vero in lei. Si dice che quei capelli viola le piacciono perché è così, punto e basta, mentre sono per farsi notare, si dice che un giorno si piacerà, forse arriverà anche ad amare se stessa, mentre sa che non è così, che si disprezzerà sempre, che odiare il suo nome non è casuale, che odiare la sua voce non è un caso. Mary non è un caso, pensa, Mary è uscita male appositamente per farla soffrire ancora e ancora.
Mary ha 15 anni, a novembre ne fa 16, ma pensa che non si è goduta per niente il suo secondo anno di superiori, tra ragazzi che l’hanno spezzata con la stessa facilità con cui si spezza una mina, amiche che non meritano neanche la piccola, miserabile e debole Mary, e sigarette che le bruciano i polmoni e magari bruciano anche un po’ del suo odio per se stessa.
Mary amava la musica, ma ora non la ama più, Mary si considera poco e niente, Mary si butterebbe per terra e si calcerebbe via, a patire e provare quello che pensa di meritare. Mary chiude le serrande, si copre e piange per quello che le succede, perché una disgrazia segue l’altra, e non ne può più, e non si fa del male più per debolezza che per principio, ed è stanca. E nessuno trova la piccola Mary, nessuno la solleva da terra, nessuno la pulisce, anzi, la gente che credeva amica non fa altro che calciarla e spargerla intorno. Mary amava un ragazzo, lo amava davvero, lui abitava lontano ma lei si era spalancata la gabbia toracica e gli aveva raccontato tutto, gli aveva riversato addosso se stessa, e ora pensa che è quello il motivo per cui lui è andato via. Mary non dà mai la colpa agli altri, Mary dà la colpa a se stessa.
Mary era una ragazza particolarissima, quando di anni ne aveva ancora 14, e forse si piaceva di più, ma ultimamente chiude i suoi pensieri dentro una scatola, la butta giù dal tetto e si uniforma, forse perché è difficile colpire la massa, forse perché si è annullata talmente tanto che non c’è più modo di curarsi.
 
Luca un giorno prende quella scatola.
Luca non ha bisogno di tingersi i capelli per farsi notare, Luca lo vedi.
Luca ha i capelli scuri sparati in tutte le direzioni, ed è una cosa naturale, sua madre si dispera ma quei capelli parlano e sono vivi, e decidono di vivere in ogni direzione possibile. Luca ha gli occhi neri intelligenti, le labbra sottili e un sacco di lentiggini.
Luca ama la fisica, la chimica e tutte quelle cose che le persone normali odiano, ma lui non è normale e lo sa benissimo. Luca è un genio, i professori lo dicono sempre, ma lui scaccia la definizione con un cenno della testa. Sarà un genio quando inventerà qualcosa, ma per quanto ci provi non riesce a scoprire nulla, e quindi è solo un ragazzo con buoni voti.
Luca accoglie quella scatola tra le mani, quella scatola piena di idee e pensieri, e va a conoscere la strana ragazza con i capelli viola.
Luca non può fare molto, ha solo 17 anni, ma vuole vedere se c’è ancora un po’ di Mary dentro la ragazza che è diventata. Luca vuole che Mary sia la sua invenzione perfetta.
E piano piano conquista la sua fiducia, sbagliando molto e facendo giusto poco, ma ce la fa. Luca sta diventando un genio, perché Mary torna a scrivere, Mary torna ad ascoltare musica, Mary torna ad amarsi, a farsi chiamare con il suo vero nome, Mary torna bionda ma spicca in mezzo alla folla, perché è una ragazza splendente e bellissima.
Mary odia quello che piace a Luca, ma le piace bussare alla porta di casa sua, scambiare due parole con la madre di lui, dire dove ha preso quella maglietta alla sorella, togliersi le cuffie e bussare alla porta di quel pazzo che è .. cos’è Luca per lei? Un migliore amico? Un ragazzo? Sono così legati e così poco affettivi che non lo sanno, ma forse lo scopriranno, c’è sempre tempo.
Mary ama l’odore di bruciato, di genio al lavoro e quei leggeri fumi da chimico dei miei stivali che trova solo nella stanza di Luca, ancora blu con gli orsetti e gli aereoplanini come un bambino. A Mary piace bussargli sulla spalla, sorprenderlo mentre cerca di inventare qualcosa per curarla, a Mary piace Luca, a Mary ora piace avere 15 anni, a Mary piace l’adolescenza.
A Luca piace Mary, a Luca piace averla incontrata prima di essere troppo grande per diventare un genio, a Luca piace dirle che lei è la sua musa, quando Mary non sa che è proprio la sua invenzione.




NOTA AUTRICE: Scritta con il cuore e l'ansia preorale, niente da dire.

   
 
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