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Autore: Clawdia    24/06/2013    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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«Per quale ragione dobbiamo sembre ubriacarci?»
«Matt non è il momento di pensare al passato!»
«No prendiamoci un minuto. Seriamente è possibile che debba sempre finire così?»
                    
Mi voltai verso il mio migliore amico. Elegantissimo. 
Una camicia bianca gli fasciava il petto muscoloso e i pantaloni dello smoking gli stavano veramente da dio. I capelli sistemati con il gel, i suoi occhi fulminanti come al solito.
La giacca stava poco lontano, ora tentava inutilmente di allacciarsi la cravatta scura.
«Sei bellissimo...» mormorai facendo imprecare Quinn.
«Allora Santana, se continui così finirai per varcare la navata centrale truccata come un clown. Ti prego, è già la seconda volta che te lo dico...STA FERMA!»
Risi. Era inutile. Anche se la vedevo armeggiare con quella grande matita scura. Aveva letteralmente disseminato la scrivania di trucchi e probabilmente avrei dovuta fare come mi diceva ma non riuscivo a concentrarmi. Ero altrove. Ero in ansia, preoccupata, divertita.
Ero l'euforia fatta a persona. Sudavo e allo stesso tempo avevo freddo.
«San sta ferma o di qua non ne usciamo nemmeno tra un mese!»
«Ecco diglielo pure tu. Ho bisogno di professionalità e di calma e...Matt dai vieni qua che te la lego io quella cravatta!» Matt rise e si avvicinò battendo forte con le scarpe buone sul pavimento. Quinn li stirò il colletto, prese quella striscia di stoffa e gliela sistemò accuratamente lungo il petto. Un nodo perfetto.
«Siete bellissimi...»
«Oh madonna Santana. Riprenditi!»
Scoppiammo a ridere. Io e Matt. La biondina era troppo tesa e concentrata sul suo lavoro.
Avrebbe dovuto avere pace e invece. Io ero tutt'altro che la modella perfetta.
Ero in ansia. Arrossivo e sbiancavo di continuo. Non potevo davvero credere di essere seriamente arrivata a questo punto. Non capivo nemmeno perché avessi accellerato così tanto i tempi e poi...invece tutto mi apariva così chiaro. Sbuffavo, sospiravo.
«Allora San non ti sopporto più. Ferma!» mi intimò lei continuando a spargere il phard sulle mie guance, la mia pelle già scura. I cappelli acconciati elegantemente in una treccia raccolta sulla nuca. Ero incredibilmente bella dentro quell'abito bianco. Le mie forme erano messe in risalto ma allo stesso tempo nascoste da tutto quel candore e per la prima volta nella mia vita non rimpiangevo il rosso.
«Sono bella?» chiesi senza nemmeno rendermene conto.
Quinn sbuffò. Matt si limito a sbucare dal nulla mentre si infilava la giacca.
«La più bella...»
«Seriamente!»
«Sono serio. Il bianco ti dona tanto. Anche se certamente tu non sei l'icona della purezza.»
Scoppio a ridere della sua stessa battuta e anche Quinn, per quanto tentava di trattenersi non riuscì a nascondere il suo apprezzamento.
«E Brittany? Lei come sarà? Oddio sarà stupenda. Molto più bella di me...»
«San. Sono seria. Chiudi quella cazzo di bocca o giuro che ci rinuncio!»
«Fabray non mi capisci!»
«Io capisco che se non stai ferma ti lascerò senza trucco quindi...Matt, tu sei pronto, prendi e vai a vedere a che punto è l'altra sposa. Almeno così riuscirò a tenerla buona.»
«Facci sapere com'è!»
«No San. La sposa non può vedere l'altra sposa prima di entrare in chiesa.» gridò prima di chiudersi la porta alle spalle e scomparire. Ora ero in potere di Quinn. 
 
Matt fece un intero corridoio prima di raggiungere la stanza d'albergo giusta. Diede due colpetti e fu aperto da una Rachel meravigliosa. Stretta nel suo abito blu era un incanto.
«Com'è la situazione qua dentro?»
 
Brittany
 
«Una merda. Tutto è una merda!»
«Oh Britt non dire così...» tentò di consolarmi Sandy. Era sempre brava a dare consigli a lavoro ma...tentare di salvarmi da una crisi isterica era impossibile.
«Guarda. I capelli non vogliono restare su...sarò orrenda!» 
Matt mi guardò allargando le braccia. Gli occhi fermi sui miei.
«Io vedo solo un angelo!»
«Si certo. Sarò orrenda, sfigurerò accanto a Sanny e io...doveva essere tutto perfetto!»
Trattenni due calde lacrime e mi andai a sedere su una sedia. Si, doveva.
Tutto era stato fin troppo bello. E ora...
Ok erano solo dei capelli, era solo una schifosissima acconciatura ma per me era importante. Per me quel giorno era importante. L'avevo atteso da una vita, il mio cuore non faceva altro che saltare e fermarsi a intervalli irregolari. Avevo desiderato indossare un abito del genere fin da quando ero una cuccioletta. Immaginato il giorno del mio matrimonio in continuazione. Era come nelle favole. Una storia incredibile quasi fatata.
E Santana sarebbe diventata mia moglie, molto a breve. Incredibilmente bella, la sua pelle scura e profumata, i suoi occhi nocciola, i suoi capelli perfetti. I miei...oh i miei capelli!
«Brittany. Tutto è già perfetto, voglio dire cosa c'è di più perfetto di voi due? 
Vi amate, siete vestite da favola e vi preoccupate in continuazione di sfigurare davanti all'altra. Siete due bellezze diverse, io lo vedo bene.»
Lo ascoltai assorta. Aveva ragione. Aveva dannatamente ragione.
«Si ma...i miei capelli...»
«Che problema c'è? Ora mettiamo un po' di gel e vedrai che resteranno fermi!»
Gel. Un idea particolare ma...poteva decisamente funzionare.
«Sei un genio! Forza portatelo subito...» gridai appena vidi Mandy tornare dal bagno.
I suoi occhi si incrociarono con quelli dello splendido ragazzo che ci stava davanti e fu la fine. Restò incantata a guardare suo marito. Immobile, quasi senza fiato. 
Pochi secondi e già si baciavano stretti l'uno nell'altra. 
Erano tanto teneri...tanto davvero ma...
«Vi sembra il momento? FORZA!»
Matt si riscosse ridacchiando «Ora capisco perché San si è innamorata di te!»
Pure Rachel rise e insieme andarono a prendere quello di cui avevo bisogno. Inutile dire che...funzionò. Avrei pianto dalla felicità, se questo non avesse sbavato il trucco.
«Dunque voi siete pronti?»
Pronta? Lo ero. Da parecchi anni.
Attendevo quel momento da troppo. Ed ora ero pronta. E Santana era pronta.
Era il nostro momento. Il nostro giorno.
«Due minuti e siamo giù...» commentò Sandy cominciando ad arraffare tutto quello che ci saremmo dovute portare dietro. Matt annuì e lasciò un altro delicato bacio sulle labbra della moglie.
«Bene, allora vado ad avvisare Santana. Approposito, amore sei stupenda!»
Già Mandy in quell'abito blu era uno spettacolo. Avevamo fatto bene a far vestire tutti a tema. Era una cosa molto bella da vedere.
Matt sgattaiolò fuori mandando un altro bacio alla sua mogliettina e poi lo vidi scomparire.
«Ti ama tanto eh?»«Quanto Santana ama te credo...»
No. La mia latina mi amava anche di più.
 
Matt corse dalla parte opposta. Tornando da dove era partito e girando la maniglia sentì un imprecazione di Quinn provenire forte dalla stanza. Le solite.
«Allora? Là hanno finito!»
 
Santana
     
«Alto mare Matt, alto mare!»
«Be una scimmia potrebbe truccarmi meglio!»«Asco vaffanculo stronza!»
«Fanculo tu truccatrice fallita!»
«Ragazze, ragazze buone...non innervosiamoci. San sei meravigliosa anche così, ora fermati un attimo che Quinn ti da un ultimo filo di trucco e...» vidi vibrargli il telefono.
Lo prese e aprì la chiamata velocemente.
«Kurt. Si, quasi fatto. Certo...Oh le altre son appena uscite? Ok. Dacci cinque minuti e arriviamo. Inizia a parcheggiare qua davanti.»
«Le altre son già andate?» mormorò Quinn sistemandosi un attimo il vestito.
«A quanto pare. Muovetevi voi due!»
Mi arresi. Strinsi i denti e rimasi perfettamente immobile in modo tale da perfettere a Quinn di fare le sue diavolerie. Era veramente veloce e sinceramente avevo anche paura di guardarmi allo specchio quando... «FATTO! Non ci voleva molto no?»
«Allora Fabray se mi hai fatto il trucco che...WOW!» esclamai guardandomi riflessa.
Era qualcosa di veramente bello. Risaltavo. Il mio viso eleganemente disegnato.
«Ho un futuro ragazzi!» mormorò lei divertita riprendendo le sue cose.
«Già e ora muoviamo il culo o ciao ciao matrimonio!»
«Ok io recupero il boquet, tu prendi quello e...questo e quello...» Matt era ovunque. Insieme a Quinn presero di tutto e poi, aiutandomi a non sporcare l'abito, scendemmo di fretta le scale sino a raggiungere il parcheggio. La macchina scura di Kurt, vestito precisamente identico a Matt, ci aspettava poco lontano. Un attimo e fummo dentro.
«Dove porto queste meravigliose fanciulle e questo ragazzo sexy?»
«ALLA CHIESA!» gridammo in coro!
 
Brittany
 
«LA CHIESA. ECCOLA, ECCOLA!»
«Brittany non urlare.» mi gridò in un orecchio Rachel. Che coerenza.
«Come faccio? Sono nel panico!»
«Calma Britt, respira e andrà tutto bene...» Mandy era sempre così rilassata.
Io invece sentivo il cuore uscirmi dal petto. L'abito farsi troppo stretto. Mi mancava il fiato...sudavo e fuori c'era parecchio freddo. Avevo decisamente qualcosa che non andava.
Si, mi stavo per sposare. La cosa più bella della mia vita. Guardai la mia mano, l'anello di fidanzamento gemello al dito e pensai a quando ci sarebbe stata una fede. 
Sicuramente sarei svenuta. Ne ero sicura. Certa.
«Vi lascio là?» chiese Puck togliendosi quello stupido cappello da tassista che si era messo. Diceva di averlo preso la notte prima quando aveva perso il gruppo. Già, gli altri a quanto pareva erano corsi in un parco, a piedi scalzi e lui...lui si era perso. Li aveva ritrovati solo alcune ore dopo e avevano continuato a bere e bere. Non che per noi fosse andata diversamente. Non ricordavo di aver mai bevuto tanto...eppure io solitamente non toccavo mai una goccia. Era l'ansia a giocarmi questi scherzi, o forse solo Rachel e Mercedes che avevano tentato in ogni modo di farmi ubriacare?
«Cavolo Britt questo posto è stupendo. Le nostre colleghe ti invidieranno a vita!»
Già Sandy aveva ragione. Quel posto era un incanto. Non avevo idea di come Amelia, la conoscente di San fosse riuscita a trovarlo ma questo poco importava.
Quella chiesa sarebbe stata per sempre il nostro posto. 
«Prima le signore...» mormorò Puck facendo ridere tutte le aaltre mentre apriva lo sportello.
Il portone era già aperto e quello che sembrava un giudice di pace o forse solo un tarchiato vecchio con una fascia addosso ci attendeva all'ingresso.
«Sei pronta?» mi chiese Mercedes scendendo per ultima dalla macchina.
Annuì sbiancando. Un passo dietro l'altro e fui in chiesa.
 
Santana
 
«Ma porca di quella...»«SANTANA. STAI PER ENTRARE IN UNA CHIESA!» gridò Quinn dandomi un colpetto e facendomi ricadere sul sedile.
«Ok. Ho capito ma...mi spieghi come il tuo ragazzo è riuscito a districarsi in tutto questo traffico? Oggettivamente è impossibile!»
«San io sto facendo quello che posso...» disse Kurt svoltando in una strada in cui le macchine sembravano aver deciso di parcheggiare sulla carreggiata. Eravamo in ritardo.
Ero in ritardo al MIO matrimonio. Non era umanamente possibile.
«DIOS. Mi verrà una crisi di nervi!»
Matt si voltò dal sedile del passeggerò.
«Sta tranquilla, diamo il tempo a tutti di prepararsi no? Adesso li lasci disporre dentro, tutti con calma e pace e poi è fatta!»«Certo facile da dire per te...»
«Devo proprio parlare? Beth è andata con Puck e ho il terrore che non sia arrivata salva in chiesa.» Risi, nervosa. «Non scherziamo. Se non ci è arrivata Beth, non c'è nemmeno Britt!»
«Na. Britt ci sarà. Quella ragazza vuole metterti un anello al dito ad ogni costo...»
Gli diedi un colpo offesa.
«Sembra anche una cosa brutta.»
«Invece è una cosa bellissima. Forse mi sono espresso male...»
Quinn rise. Si, si era decisamente espresso molto male. Be noi ci eravamo quasi.
Io, Quinn, Kurt e Matt. Nell'altra macchina da otto posti Puck, Beth, Mercedes, Rachel, Brittany, Mel e Sandy. Ormai c'eravamo quasi.
Un matrimonio si sarebbe celebrato...sempre se riuscivamo ad arrivare.
 
Brittany
 
«Be...una sposa doveva aspettare all'altare. Questo si sapeva!»
«Certo ma mai avrei pensato fossi tu Britt...» si lamentò Rachel guardando l'orologio.
Dieci minuti di ritardo. Conoscevo bene Santana ma speravo che almeno per il nostro matrimonio andasse contro corrente eppure...l'attesa era snervante. Volevo solo vederla comparire da quella porta, volevo sentir suonare l'organo e specchiarmi nei suoi occhi.
Le altre avevano tutte già preso posto. Beth giochicchiava con le fedi accanto a suo padre.
Erano proprio simili anche se lei era il ritratto di Quinn.
«Quindi Amelia non potrà venire?» chiesi per distrarmi rivolta verso l'uomo tarchiato di nome Pedro che ci avrebbe dovute sposare.
«No. Si scusa tanto ma purtroppo ha avuto un contrattempo!»
«L'avrei voluta conoscere...»
«Oh ma ha anche detto che prima della vostra partenza si farà viva.»
Dunque l'avrei vista. La famosa Amelia.
Dovevo ringraziarla? Stringerle la mano? Ma perché ci pensavo?
Era il giorno del mio matrimonio e pensavo davvero a una donna che nemmeno conoscevo.
Dove diavolo era Santana. Avevo bisogno di lei. Avevo bisogno che il mio cuore si calmasse.
Invece suonava come un tamburo. Non riusciva a rallentare.
«Respira Britt» mormorò Sandy mettendosi al mio fianco. Il fatto che Jodi non fosse potuta venire mi aveva rattristato ma certo vedere Rachel così felice di prendere il suo posto da testimone mi aveva ripagato di tutto. E ora...mancava solo una cosa...
«Santana è arrivata!» gridò Mercedes camminando spedita verso di noi.
Si, lei era qua. L'avrei vista. Sbiancai di colpo avvertendo la tensione del momento.
Tutti si voltarono verso di me proprio in quel frangente.
«Pronta?» tentai di ignorare quella domanda. Non ne potevo più. 
Un po' di fantasia no?
 
Santana
 
«Allora ci siamo. Sorrisone, velo pronto. Boquet in mano. Ci siamo!» 
Matt mi prese per un braccio, mi avrebbe accompagnato lui sino all'altare per cui Quinn e Kurt fuggirono veloci dentro.
«Ha qualcosa da dichiarare prima di sposarsi?» mi chiese un secondo prima di varcare la soglia. Io risi, lo guardai e sussurrai solamente.
«Aiutami a non cadere.»
E poi la vidi. Là. Bellissima. Con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri. Il corpo stretto in un abito bianco, il SUO abito bianco. Era un angelo. Una visione paradisiaca che subito mi fece sciogliere ogni muscolo. La tensione sparì. Lei era là e io l'avrei stretta presto.
Come misi piede sulla prima mattonella della chiesa però un organò attaccò ad un volume eccessivamente elevato. Tutti si voltarono in direzione di quella musica non proprio a tempo ma sicuramente consona all'occasione e vidi Puck strizzarmi l'occhio. Lessi il labbiale.
«Una volta son stato con una pianista...»
Veramente pessimo. Ma apprezzai il gesto. Stava suonando per me. Stava suonando per me e Brittany. Stava suonando al MIO matrimonio. Suonava così strano.
«Se vuoi siamo ancora in tempo per fuggire...» sussurrò sorridendo Matt ormai a metà navata. Io risi. Era così stupido!
«Preferisco passare questa volta.»
«Allora signorina Lopez, è stato un piacere...ora la lascio in mani migliori.»
E mi lasciò il braccio. Fece qualche passo e raggiunse Quinn al lato dei testimoni. Al lato dove poco dopo mi misi io sfiorando con la mano quella di Brittany e salutandola dolcemente.
«Sei bellissima. Pronta?»
Lei si sporse verso di me sino a sfiorarmi l'orecchio.
«Sappi che se qualcun'altro mi chiederà se sono pronta riceverà un pugno in un occhio!
Ma ti amo. E sei bellissima.»
Incominciavamo decisamente bene.

Angolo dell'Autrice
Penultimo capitolo ragazzi :'( Scrivere queste cose mi distrugge ma allo stesso tempo mi emoziona. Siamo quasi alla fine. Un solo capitolo ci separa da questo epilogo. Siete pronte? OK si vi autorizzo a darmi un pugno in un occhio come Brittany <3 
Grazie a tutti :D
  
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