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Autore: Daturhalove    24/06/2013    0 recensioni
Lei non voleva figli, lui si.
Ma l'amore tra loro era talmente grande che decise di accontentarlo. E' una storia dolce, molto dolce.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era novembre quando lo venne a sapere. Lei aveva ventisei anni, lui trenta.
Quella sera Filippo era uscito con dei colleghi, e lei era rimasta a casa. Ovviamente, scossa dalla notizia, lo chiamò, ma senza volerlo insospettire, cosa che non accadde.
- Pronto?
- Hey ciao, sono io
- Hey, dimmi!
- Niente ... volevo sapere più o meno a che ora torni
- Verso le undici, massimo per la mezza, perché?
- Così, per sapere ...
- Sei sicura? Mi sembri, non so, preoccupata, stai bene?
- Si non c'è assolutamente niente, sta tranquillo
- Sicura?
- Si! E non venire, stai lì e divertiti, ci vediamo dopo
- Ok, a dopo

- Chi era? - chiese un suo collega.
- La mia fidanzata ...
- Cosa voleva?
- Sicuramente si sarà lamentata perché la trascuri e "è sempre a casa da sola" e cose del genere - disse un altro.
- Haha tipico!!! Sei un grande!!! - risero gli altri.
- Beh lei non è così, e intanto io la fidanzata ce l'ho voi no! Mi sembrava strana ... un po' in ansia
- Ma si dai, sarà gelosa e forse vorrebbe venire via con te
- Infatti! Allora, dove volete andare .... ooh ooh dove stai andando??
- Ma guarda questo!!

Cinque minuti dopo era già fuori dalla porta di casa.
- Ma!! Ti avevo detto di stare lì! Sei venuto per niente
- Davvero? Perché se fossi venuto sul serio per niente, mi avresti già costretto a salire in macchina e tornare indietro, o sbaglio?
Lei, teneva lo sguardo basso e non aveva il coraggio di guardarlo perché sapeva che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime.
- Mi dici cosa c'è? - le disse quasi sottovoce, come se volesse sottintendere un "fidati".
Entrarono. Dopo aver chiuso la porta, appesa la giacca e appoggiate le chiavi sul tavolo, la fece sedere sul divano vicino a lui e si mise ad aspettare che le sue parole coprissero lo scoppiettare del caminetto.
Non fraintendetela: il bimbo che aspettava lo avrebbe comunque amato incondizionatamente, solamente che lo aveva fatto per amore, perché lei non lo avrebbe voluto. Anche se ne avevano parlato poco e lei aveva detto "no", lui non insistette mai e non la obbligò.
La cosa più importante per lei era non fargli mancare niente e renderlo felice, e soprattutto far si che non si pentisse di aver scelto lei. Lo amava tanto, e quindi decise di fargli questa sorpresa, nonostante la grande paura per il futuro.
In sintesi, non lo voleva perché non si sentiva all'altezza.
Sospirando, gli andò ancora più vicino, gli prese la mano e gli disse: - Ti ho fatto un regalo ... - cercando di sorridere e di guardarlo.
Ma appena incrociò il suo sguardo, lasciò andare il freno e si appoggiò alla sua spalla.
Non sapeva se sorridere o se farsi assalire dai sensi di colpa. UN po' stupita e forse confusa gli chiese:
- Non sei felice? - facendosi spazio tra la paura per il futuro e la preoccupazione nel non vederlo reagire.
Le spostò i capelli e le disse: - Certo che lo sono!! Ma so che tu non lo sei, e ... come posso essere felice se piangi ... per colpa mia? -.
Proando un amore indescrivibile, gli accarezzò il viso e si lasciò illuminare da quelle due stelline che per la prima volta vide divenire lucide, e intenerendosi ancora di più gli confessò il vero "problema".
- Che colpa?? Non mi hai mai costretta e non me lo hai mai fatto pesare. Se l'ho fatto è perché ... ti amo in un modo incredibile e volevo non ti mancasse nulla e che ti pentissi di avermi scelta. Ti ho detto di no perché ... ho paura di non essere all'altezza, di non essere una buona madre, di non riuscire a rescerlo come vorremo, di non ... insomma ... di non saper gestire la situazione. Ma non era giusto privartene, quindi ecco qui - disse, finendo con un timido sorriso.
Per qualche secondo Filippo si girò, per non scaricare la tensione davanti a lei, una tensione mista a una felicità esagerata e ad una commozione che non aveva mai provato prima.
Lei capì. Senza aspettare che si girasse, lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia.
Subito dopo, Filippo la prese e la strinse a sè come se non la vedesse da anni. Voleva dirle che sarebbe stata la madre migliore, che non l'avrebbe mai lasciata sola e che la amava più di tutto.
Mentre si sfioravano le guance, non lasciando mai la presa della mano, per la prima volta fu lui ad appoggiarsi a lei, a lasciarsi andare, perché non riusciva a trovare le parole per dirle quanto apprezzava il suo gesto. 
Gli passò la mano tra i capelli e ricambiò l'atto stringendoselo forte.
- Non mi basterebbero due vite per ringraziarti!! E ti giuro che non ti lascerò mai sola, lo cresceremo insieme e sarai la madre migliore!! So che davanti a tutto questo, un semplice ti amo non significa niente, ma se esistessero altre parole per descrivere quello che sento quando ti sto ficino ... lo farei.
Sei un vero angelo!! E non mi pentirò mai di averti scelta! - .


   
 
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