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Autore: Arkra9    24/06/2013    3 recensioni
La figlia di Roran Fortemartello, Ismira, a 20 anni lasciata Alagaësia insieme al fratello minore Kra, naviga verso Est, per raggiungere altre terre abitate. I pericoli sono dietro l'angolo, ma grazie al suo spirito d'avventura, l'istruzione d'eccezione e il fratello li affronterà a testa alta. Arrivata a terra, insieme al suo gatto mannaro e al fratello proverà ad aiutare l'umanità una volta per tutte a liberarsi dalla piaga dei Ra'zac. Non sa ancora della profezia che grava sul suo capo..
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio | Coppie: Roran/Katrina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Kra! >> gridò Ismira appena mise la testa fuori dall’acqua.

L’esplosione l’aveva scagliata lontana dalla nave, ma senza danni apparenti

Improvvisamente vide l’acqua diventare torbida vicino il relitto della nave, e il fratello emerse, sputando l’acqua che aveva nei polmoni.

Kra guardò la sorella, sollevato dal fatto che fosse viva, poi si accorse che mancava qualcuno. In quel momento entrambi ricevettero una richiesta di aiuto tramite la mente.

<< Dov’è Grattastinchi? >> urlò Kra, e si immerse, battendo i piedi per raggiungere prima il fondo. Uscì dall’acqua pochi secondi più tardi con in braccio un gatto mannaro nella sua forma animale, che espresse il suo disappunto con mormorio che sembrava << I gatti odiano l’acqua >>, ed una faccia imbronciata, che fece ridere i due fratelli.

Kra e Ismira però ritornarono seri quando si accorsero della loro situazione. Senza barca, bussola e lontani dalla riva erano persi. Kra si avviò verso i resti della nave, ormai solo assi di legno separate, e cercò qualcosa da riutilizzare. Trovò una parte dell’albero maestro che ancora galleggiava, vicino a delle assi di legno intatte e unite tra loro.

<< Ismira >> disse alla sorella << Potremmo usare questo per costruire una zattera ed avanzare ancora. Conosci un incantesimo per fissarli? >>

La maga quindi si avvicinò e pronunciò un incantesimo per fissare l’albero maestro alla zattera improvvisata, uno per impedirgli di spezzarsi se non fortemente sollecitato, e un altro perché la zattera puntasse sempre a Est, la direzione che avevano deciso di raggiungere. Recuperarono parte della vela originaria, e tagliandola la adattarono alla zattera. Non c’era vento, quindi Kra cominciò a remare con delle pagaie improvvisate, e quando fu troppo stanco la sorella attraverso un incantesimo fece avanzare la barca a pelo d’acqua.

Al crepuscolo furono entrambi troppo stanchi per proseguire, e si addormentarono sulla zattera, mentre il gatto mannaro si appolaiò sopra l’albero maestro, a controllare la direzione verso cui la brezza ,che si era alzata una volta tramontato il sole, spingeva la zattera. Presto però anche Grattastinchi chiuse le palpebre e si abbandonò al sonno, spossato dagli eventi della giornata.
 

Un miagolio svegliò Kra e Ismira il mattino dopo. Grattastinchi si era svegliato poco prima, quando la zattera aveva smesso di ondeggiare, e aveva notato che la loro imbarcazione si era arenata in una spiaggia, sulla terraferma. I fratelli furono sopresi quanto l’animale quando notarono che erano arrivati a terra. La compagnia scese dalla zattera e cominciò a camminare sulla sabbia, il gatto al loro fianco. Kra notò un filo di fumo levarsi poco lontano da loro, e lo indicò alla sorella.

<< Ismira! >> disse << Questo posto è abitato! >>

Il viso della sorella si rabbuiò << Ma non sappiamo da chi. >> rispose lei, incamminandosi verso un albero poco distante.

<< Almeno potremmo saziarci >> replicò Kra strappando alcune mele dai rami che pendevano verso di lui.

<< Diamo un occhiata in girò >> disse la sorella, incamminandosi verso il fumo che ancora si levava alla loro destra

<< Aspetta Ismira. Tu sai che posto è questo? >>

<< Si. >> mormorò la sorella senza girarsi << Questa.. è la terra originaria della nostra razza, la regione natia degli uomini. >>

<< Ho letto di questo posto, ma credevo fosse stato abbandonato a causa dei Ra’zac >>

<< A quanto pare no. Vieni, e stai attento. >> rispose la sorella, e continuò a camminare.

Il fratello la raggiunse di corsa, mangiando una delle mele che aveva raccolto e lanciandone un altra ad Ismira, affamata quanto lui.
 

Dopo poco all orizzonte si profilò una casa con un filo di fumo che usciva dal comignolo. Questo insospettì Kra e Ismira, dato che era piena estate e il sole spaccava le pietre.

La casa era strutturata su due piani, principalmente di mattoni e circondata da un giardino piuttosto vasto, pieno di alberi e fiori.
 

Arrivarono nel giardino della casa, vicino un piccolo fiume, senza vedere ed essere visti da nessun essere vivente. Di colpo una trota sgusciò fuori dal fiume e si rituffò subito, attirando l’attenzione di Grattastinchi, che disse

<< Scusate, ma non resisto un giorno intero senza mangiare. >> e con aria altezzosa si diresse verso il fiume, sempre nella sua forma animale. I due ragazzi proseguirono verso la casa, e trovarono l’uscio socchiuso. La ispezionarono da cima a fondo senza trovare niente di interessante. Si divisero per cercare meglio, e Ismira trovò due pagnotte fresche nella cucina.

<< Non ti muovere e non parlare, altrimenti lo uccido! >> Ismira girò lentamente la testa, e vide il fratello con gli occhi sbarrati che la guardava, e dietro un Ra’zac che gli puntava un coltello alla gola, uno sguardo malefico negli occhi. Allora provò a pronunciare una formula magica, ma il Ra’Zac fece un urlò stridulo alitando, e un puzzo di morte si diffuse per tutta la stanza.

<< Sei una sporca maghetta, eh? Tieni la bocca chiusa, altrimenti lo uccido. E dovresti saperlo, la magia non ha effetto su di noi. >>

In quel momento il Ra’Zac urlò di nuovo e si accasciò a terra per il dolore liberando Kra dalla sua morsa letale. Il ragazzo allora sguainò la spada, e decapitò il Ra’Zac con un solo colpo. I due fratelli erano ancora stupiti da quanto accaduto, poi espirarono e si rilassarono, realizzando che non erano più in pericolo di morte. Da sotto il cadavere senza testa di Ra’Zac uscì a fatica un gatto, lordo di sangue non suo, che sputò una piuma nera, dicendo

<< Odio gli uccelli, soprattutto quelli troppo cresciuti >> scatenando l’ilarità generale.

Uscirono dalla casa, e si avviarono verso il fiume, cercando di prendere qualcosa. Pescarono tutto il pomeriggio con le mani o con canne da pesca improvvisate, scherzando su quello che era avvenuto durante il giorno, ma tenendo sempre un occhio aperto per controllare la zona. Grattastinchi grazie ai suoi riflessi prese molti più pesci dei due ragazzi, ma li ingurgitò tutti lasciando solo la lisca a Kra e Ismira, sostenendo che aveva molta più fame di loro. La sera tornarono a casa con qualche pesce raccolto nel pomeriggio, e si preparono a cuocerlo con un fuoco acceso con la magia, quando un ruggito squarciò l’aria. Si girarono verso la porta, e videro un enorme drago bianco e una ragazza giovane quanto loro che lo cavalcava. Kra annichilito sguainò la spada, ma il drago ruggì ancora, e la cavaliera intimò ai fratelli

<< Buttate le armi per terra e nessuno si farà male! >>

Kra annichilito chiese sottovoce alla sorella

<< Cosa facciamo? >>

La sorella aveva appena aperto la bocca, quando una vampata di fuoco li raggiunse.






Angolo dell'autore:
Mi spiace averci messo tutto questo tempo a scrivere un capitolo, ma sono particolarmente lento (e sopratutto non sapevo cosa crivere). E' la mia prima fanfiction, quindi siate clementi sugli errori e lasciate qualche recensione :)

D'ora in poi proverò a pubblicare un capitolo a weekend, ma non sperateci troppo XD

Ringrazio sopratutto i miei amici Flamebreath e Finnick_Odair che hanno provato a corregere i miei errori, e il resto del gruppo (comprendente anche Dark Flower) che apparirà nella fanfiction per non avermi ancora pesantemente insultato :3

Ciao a tutti e recensite!
  
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