Si capiva che ormai era finita. Marluxia era forte come lui, eppure gli
aveva inferto alcuni colpi da manuale che forse nemmeno Xemnas sarebbe
stato in grado di realizzare. Axel non riusciva a capacitarsi di come
Marluxia fosse potuto divenire così potente. Ma non
c’era tempo per pensare: il suo nemico era sopra di lui.
“FALCIATA DI ROSE!!”. Una nuvola di petali di rosa
si abbattè sul numero 8 dell’Organizzazione, che
venne scaraventato nella Sala Delle Vacue Melodie. Chissà
poi perché Marluxia lo attaccava? Era andato da lui
chiedendogli se voleva allenarsi, ma Axel aveva capito subito che non
si sarebbe trattato di un semplice allenamento. Certo però
quell’effeminato non poteva ancora sospettare che Axel fosse
un infiltrato, e che stava cercando di distruggere il suo complotto ai
danni dell’Organizzazione. Perché Axel era fedele
all’Organizzazione, forse perché era quello dei
Tredici, dopo Roxas naturalmente, che più di tutti voleva un
cuore. “Ancora troppi pensieri! Concentrati,
maledizione!” si disse, ma non fece in tempo a finire che
Marluxia lo prese per la gola. In un attimo Axel si sentì
mancare il fiato. “Ehi, Axel, forse ti starai chiedendo
perché ti attacco, no? Te lo spiego io: il tuo piano non ha
funzionato, caro mio. Vi ho scoperti entrambi, tu e quel saputello di
Vexen…volevate far fallire tutto, non è
così? Mi spiace, ma credo che dovrete rimandare! Ora finisco
te, e a Vexen stanno già pensando Lexaeus e
Zexion…non credo che ce la
farà…” Axel si domandava
perché Marluxia li avesse già scoperti.
“Un terribile incidente giù alla Città,
dirò a Xemnas…dei Neoshadow si sono ribellati,
non ho potuto fare nulla, li hanno inghiottiti con loro
nell’oscurità…Lexaeus, Zexion e Larxen
sosterranno la mia tesi.” Axel non credeva alle proprie
orecchie “Mi dispiace dirtelo, caro, ma Xemnas non
è affatto un sciocco, non vi crederà
mai!!” “Dici?”. Marluxia strinse la
presa. “è probabile, ma forse con
l’aiuto di Naminè…basterà
ordinarle di manipolare i ricordi del capo, così da fargli
credere che io sia il suo più fedele servitore, e il gioco
è fatto. Anzi, grazie a questo potrò anche
insediarmi al suo posto…ci penserà Sora ad
eliminare gli altri…” Axel non poteva permettere a
Marluxia di stringere ancora. Così rievocò i
Chakram e li scaraventò contro il petto del suo nemico, che
però, con sorpresa di Axel, li parò entrambi con
la sua falce. Poi lasciò andare Axel, che
cominciò a tossire violentemente. Quando si fu ripreso, il
ragazzo dai capelli rosso fuoco richiamò i Chakram,e si
slanciò contro il suo avversario, senza pensarci due volte.
A Marluxia bastò un colpo, e Axel si ritrovò di
nuovo a terra, sul petto un taglio rosa profondo. Marluxia gli si
avvicinò silenzioso. “Hai paura, vero? Non avresti
dovuto tradirci, insieme a quel patetico di Vexen. Vi ho sempre odiati,
tutti e due. Siete entrambi dei palloni gonfiati. Ma ben presto non
rimarranno più palloni gonfiati
nell’Organizzazione 13!” Detto questo
alzò la falce e si preparò a finire Axel.
Stranamente però si accorse che il ragazzo sorrideva.
Guardava in alto, Axel. Marluxia si girò un istante per
controllare. Ad Axel bastò quell’istante per
recuperare le sue armi e scatenare il suo Turbine di Fuoco su Marluxia,
che colto di sorpresa volò via. Axel si rialzò, e
andò verso il corpo in fin di vita del suo nemico. Marluxia,
disteso col volto verso il soffitto, lo vide avvicinarsi. Axel gli mise
un piede sul petto annerito dal fuoco. “Il mio nome
è Axel, e non mi faccio sconfiggere da quelli come te,
MEMORIZZATO? TURBINE FINALE DI FUOCO!!”. Ci fu
un’esplosione tremenda, ma fu l’urlo di Marluxia a
sovrastare ogni suono. “PERCHE? KINGDOM HEARTS,
PERCHEEEEEEE?!?!?!?!?!?!?”. Poi luce, un bagliore accecante.
Nel silenzio assordante che seguì a
quell’esplosione, si intravide solo la figura di un ragazzo
dai capelli rossi che si dirigeva verso l’uscita, in mezzo a
una nuvola di petali di rosa incendiati.