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Autore: Michaelis Ashley Warblers    25/06/2013    0 recensioni
Raccolta di OS per la Seblaine Sunday organizzata dal gruppo Seblaine events.
Sebastian Smythe, 18 anni e tre rivolte demoniache alle spalle.
Blaine Anderson, 18 anni e Re degli inferi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Un po' tutti, Warblers/Usignoli
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events.

 


Prompt: Supernatural!AU

1. I’m an avenger.

 

Sebastian Smythe, 18 anni e tre rivolte demoniache alle spalle.
Blaine Anderson, 18 anni e Re degli inferi.

 
Solitamente quando si pensa ad un diciottenne ci si immagina qualche ragazzino con degli improbabili look alla ricerca di quale direzione dare alla propria vita. Questo non era il caso di Sebastian Smythe, lui sapeva esattamente che direzione dare alla sua vita: l’Inferno. Aveva un pensiero fisso Blaine Anderson.
 
Fino a pochi mesi prima Sebastian non aveva mai trovato il coraggio di svelare a nessuno il suo segreto: non era orfano perché i suoi genitori erano morti in un incidente mentre scalavano una montagna, era orfano grazie alle creature demoniache. Un demone affamato aveva ucciso i suoi genitori quando lui era ancora piccolo, all’età di sette anni Smythe sapeva già cosa fosse una balestra e cosa servissero dei proiettili d’argento. Dopo la morte dei suoi genitori venne affidato al parente più prossimo, suo zio Matt. Erano anni che non si vedevano, anzi era la prima volta che vedeva quell’uomo.
 
Lo zio Matt era segnato dalle battaglie: sul suo volto cicatrici e ferite profonde ricordavano all’uomo la vita che aveva scelto. Una vita in solitudine, piena di segreti e bugie. Nessuno sapeva realmente cosa facesse l’uomo per vivere, la scusa ufficiale era che lavorasse come falegname nelle foreste canadesi del Québec, quella ufficiale era che fosse un uomo misterioso e probabilmente con qualche turba psichica non documentata.
 
Sebastian non crebbe come un ragazzo normale, all’età di dieci anni fu portato sul campo di battaglia dalla comunità di cacciatori di demoni locali “ I Warblers”. Nome abbastanza insolito per un anonimo gruppo di cacciatori di cui la società non conosce nemmeno l’esistenza. Di giorno gruppo canoro di una scuola privata di soli uomini, di notte cacciatori di demoni. Fu in quella occasione che conobbe Blaine, anche lui ragazzo di dieci anni figlio di Anita e Pitz Anderson, ma a differenza sua Blaine non era solo, aveva un fratello, Cooper Anderson. Ogni volta che guardava suo zio, Smythe si chiedeva se fossero davvero parenti, non aveva nessun ricordo di lui prima di allora, non compariva nemmeno in una foto di famiglia.
 
Dopo aver conosciuto Blaine la vita di Sebastian prese una piega migliore e per la prima volta in vita sua il ragazzo si sentì normale. Non era difficile stringere amicizia con un ragazzo dal carattere solare ed espansivo come quello di Anderson. Fu più difficile per Blaine entrare nelle grazie di Sebastian, dato il suo carattere chiuso, freddo e diffidente. Dopo circa due anni, a soli dodici anni, Blaine Anderson e Sebastian Smythe erano la coppia di cacciatori più famosa dell’intera comunità.
 
Lo stile di caccia dei due ragazzi era particolare in quanto i due non usavano lo stesso stile. Blaine usava uno stile di attacco più “dolce”, preferiva non esporsi mai infatti utilizzava armi a lungo raggio, al contrario di Sebastian che invece usava armi a breve raggio e si buttava nel combattimento corpo a corpo e non ne usciva finché il suo avversario non fosse morto e squartato. Non si era mai sentito di due ragazzi dodicenni orgoglio della comunità e simbolo di coraggio ed ispirazione per molti adulti.
 
Dopo aver finito le scuole medie, come tutti i cacciatori, vennero iscritti all’Accademia maschile Dalton. Solida copertura per le attività di addestramento speciali che avvenivano di notte in quel luogo. Ogni singolo componente dei Warblers era scelto dal Presidente, colui che sovraintendeva alle attività di addestramento e a cui ogni cacciatore faceva dettagliato rapporto dopo aver concluso la missione.
 
Blaine e Sebastian, il duo delle meraviglie, vennero scelti per far parte dell’addestramento speciale e del corpo Warblers insieme a Nick, Jeff, Thad, Trent e Hunter. Molti di loro potevano avere l’aria da deficienti, vedi ad esempio Jeff, ma in battaglia erano dei veri fenomeni: sembravano degli automi nati per quello, nessuna emozioni sui loro volti, nessuna paura nei loro occhi, solo movimenti fluidi rapidi e letali. Ognuno di loro aveva delle capacità belliche non indifferenti Blaine era un ottimo stratega e usava armi a distanza ottime per coprire i compagni, Sebastian era una macchina da guerra usava armi a breve gettata ed era un combattente, Nick e Thad erano ottimi come esche in quanto veloci ed ottimi attori, Jeff era il giustiziere ovvero si occupava di dichiarare il decesso effettivo dei nemici e di portare le carcasse a Trent che aveva il compito di esaminarle, in quanto medico e ricercatore della squadra. Ultimo ma non meno importante Hunter, un ragazzo di ventitré anni, spacciato per adolescente per poter comandare e dirigere le missioni dei Warblers in quanto le sue abilità e le sue doti superavano anche quelle di Blaine e Sebastian.
 
Durante la prima missione con i Warblers Smythe e Anderson dovettero disubbidire allo schema di attacco progettato da Hunter per quella missione in quanto avevano subito gravi danni, molti di loro erano feriti, non si erano mai trovati di fronte ad un nemico così potente. Invece di attendere gli ordini di Hunter Sebastian si lanciò all’inseguimento di quel mostro perché nella sua mente si susseguivano flash sfocati di momenti cruenti. Blaine seguì Sebastian a ruota, ma il suo destino sarebbe stato ben peggiore di quello dell’amico.
 
Quando Sebastian raggiunse ed uccise quel mostro alto un metro e novanta, ricoperto di peli neri e munito di occhi gialli ed enormi denti affilati disposti su due file tutto fu chiaro quello era simile al mostro che aveva sbranato i suoi genitori. Un senso di ribrezzo e un brivido gli percorsero la schiena. L’ultima cosa che ricordò era una voce familiare chiamarlo, dopo il buio.
 
Mentre Blaine seguiva l’amico venne investito da una luce bianca e qualcosa nella sua testa si ruppe. Un’ondata di ricordi cominciò a scorrere nella mente del moro. Quando Blaine riaprì gli occhi accanto a lui c’erano lo zio di Sebastian e Lucifero in persona.
 
“ Ben svegliato figliolo. Ti ho cercato per anni e finalmente ti ho trovato. I tentativi di tua madre per tenerti nascosto sono stati vani. “

“ Padre, Lucifero. Cosa significa tutto questo? “

“ Blaine tu sei mio figlio, l’erede al trono degli Inferi. Sei l’unico demone dalle sembianze umane. Tua madre ti portò via da me quando scoprì la mia vera natura. Avevi solo cinque anni quando ti ha dato in adozione a quella famiglia di cacciatori. Voleva che tu mi combattessi. “

“ E adesso perché sei qui? “

“ Sono qui per riportarti a casa. Ma prima di farlo ho bisogno che tu mi provi che lo vuoi. “

“  Qualsiasi cosa. Chiedila e sarà fatta. “

“ Uccidi questo cacciatore. Per colpa sua i miei eserciti sono stati dimezzati. “

Blaine si voltò verso  Matt Smythe, lo guardò dritto negli occhi e con un colpo secco incise la sua trachea. Sentiva scorrere dentro di sé un’energia e una crudeltà mai provate prima. Non si pentì nemmeno per un secondo di quello che aveva fatto. Era il figlio di Lucifero, re degli Inferi non poteva permettersi sentimentalismi. Era tutta una vita che cercava il suo posto nel mondo e una volta trovato, non voleva abbandonarlo anche se questo significava perdere le persone che gli avevano voluto bene.
 
Quando Sebastian svenne assistette alla scena Anita Anderson, la voce a lui familiare. Nessuno si spiegò il perché di quel malore del ragazzo. Nessuno lo seppe spiegare fino a quando Sebastian aprì gli occhi e disse che Blaine aveva ucciso Matt. Per qualche strano motivo la sua mente era collegata a quella dello zio. Un’altra trovata strategica di Matt?
 
Anita non poteva crederci. La vera natura di suo figlio era stata svelata dopo tutti quegli anni. Fu allora che capì di essere stata attirata in una trappola. Era tutto un diversivo finalizzato al recupero di Blaine.
 
Dopo quella sera nel bosco Sebastian partì alla ricerca di Blaine. Doveva pagare. Lui era stato l’unico con cui si era aperto, l’unico con cui avesse mai avuto un rapporto umano e lui lo ripagava distruggendo senza rimorsi anche l’ultima cosa che rimaneva della sua famiglia? No era troppo Anderson doveva pagare. Erano diciassette anni che Smythe cercava vendetta e non si sarebbe fermato finché non l’avrebbe ottenuta.
 
Dopo un anno di vagabondare solitario, Sebastian tornò nel bosco in cui ritrovarono il corpo dello zio, come se volesse commemorarne la morte. Con sua enorme sorpresa non era solo. C’era anche Anita, ma non era la stessa donna di un anno prima. Era diversa, cambiata. Il senso di colpa l’aveva devastata, lei sapeva della vera natura di Blaine e lo aveva cresciuto assecondando il desiderio della madre biologica: educarlo come cacciatore e metterlo contro Lucifero.
 
In lacrime la donna si voltò verso Sebastian e gli raccontò tutta la storia del ragazzo, ma non servì ad alleviare il senso di rabbia del ragazzo.
 
Dopo che Anita lasciò il bosco una folata di vento gelido soffiò e Sebastian riprovò la sensazione di un anno prima, la stessa sensazione provata un attimo prima della morte di suo zio. Si voltò di scatto e vide la persona di Blaine apparire in quel preciso istante. Fece per scaraventarsi su di lui, ma venne bloccato da qualcosa di invisibile, forse fili.

“ Sta fermo Smythe, non sono qui per scontrarmi con te. Non ancora almeno. “

“ Allora cosa vuoi Anderson o forse dovrei chiamarti Lucifero Junior? “

Blaine rise sonoramente.

“ Semplicemente Blaine. Lucifero non esiste più. L’ho eliminato con le mie stesse mani. Adesso sono io il re degli Inferi. Sono sempre stato conosciuto come Blaine ed  è così che voglio essere ricordato quando conquisterò questo misero mondo mortale.”

“ Cazzo Blaine, ti ha dato di volta il cervello? Che ti prende? “

“ Sebastian, fine come al solito. Vedi io ho trovato il mio posto nel mondo. Ed è il posto di sovrano.  Sono qui per sapere se sei un mio alleato o un mio nemico. “

“ Ovviamente nemico, scempio. “

“ Come temevo. “

Detto questo Blaine sparì.

Nella mente di Sebastian fu tutto chiaro, non era stato Matt a collegare le menti, ma Blaine stesso. Sebastian al momento dell’omicidio era nella mente di Blaine ed era stato quest’ultimo a volerlo.
 
Cosa avrebbe vinto? La vendetta? La famiglia? I sentimenti? Questo Sebastian non lo sapeva, ma di certo non avrebbe lasciato vincere Blaine. La vendetta era la sua unica ragione di vita.
 

Angolo delle note.

Salve,
innanzitutto chiedo scusa per il ritardo nell’aver postato, prometto che domenica sarò puntuale :)
Abbiate pietà di me.
E’ la prima volta che scrivo una fan fiction di questo genere. Spero che vi sia piaciuto.
Le recensioni di qualsiasi tipo sono sempre gradite. Mi fa piacere sapere quello che pensate.
Alla prossima,
Michaelis Ashley Warblers.

   
 
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