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Autore: Nami_19    25/06/2013    0 recensioni
questa storia parla di un ragazzo normale come altri, affascinato dai pocket monster (meglio conosciuti come pokémon). Questo ragazzo č Alex, ed č qui per raccontare la propria storia da allenatore, fino al giorno della sua morte. Aveva 19 anni, e non č né morto per un incidente né per una malattia, leggete per scoprire. Vorrei precisare che č la mia prima ff, e che non sono molto brava a scrivere,quindi se c'č qualche errore, abbiate la pazienza di sopportarlo ^^"
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.1: L'inizio di ogni Allenatore



Salve. Sono, o meglio ero Alex. Perché "ero"? Beh, perché sono morto.
Sono deceduto un anno fa, avevo 19 anni.
Non voglio dirvi come o perché, infatti voglio dirvelo raccontandovi la mia storia. 
 
Sono nato il 4 febbraio in una famiglia italiana a Napoli.
Ero un bambino come gli altri, assolutamente normale, affascinato dalle costruzioni e dai giochi di allora.
 
Dopo un paio di anni, ricevetti il mio primo Game Boy. Era quello in bianco e nero, con la batteria a pile.
Per me era qualcosa di nuovo, meraviglioso. Da quando potevo essere io a comandare il protagonista?
Il Game Boy era qualcosa che mi affascinava moltissimo, anche perché nessuno dei miei amici lo aveva. Spesso lo portavo a scuola per far scoprire ai miei amici questa meraviglia, e in poco tempo, vidi per strada bambini con la testa verso il basso, il cui il loro unico pensiero era quello di giocare, giocare all’infinito.
 
Insieme al Game Boy ricevetti anche Pokémon Rosso, i miei mi avevano promesso che, se esisteva una cartuccia usata l'avrebbero comprato, e infine, come si sa, pokémon verde uscě solo in Giappone.
Quel gioco mi toglieva molte ore della giornata, tanto che avevo il rischio di non fare i compiti per il giorno dopo di scuola, infatti prendevo molte note. 
 
Iniziai con Pokémon rosso, perché la vista di quel pokémon drago, rosso, che il suo tipo dominante era il fuoco, mi affascinň molto, quindi decisi di finire prima uno poi l’altro.
Ovviamente scelsi Charmander come primo pokémon, perché l'idea di avere un mostriciattolo di fuoco, ma soprattuto che assomigliava a un drago era qualcosa che mi stupiva. 
Il fatto di poter catturare quei pocket monster si presentň in un modo bellissimo: da quando posso catturare quello che voglio?
Ogni volta che "ammazzavo" un'allenatore lo dicevo ai miei, e loro sorridevano, non mi avevano mai visto cosě felice, e solo con un game boy. I ragazzi moderni non si accontentano con un pc, psp, ds, dsi, 3ds o quello che č.
Fině la lega di Pokémon rosso in circa una settimana, e giŕ ero gasato all'idea che tipo 1-2 anni dopo sarebbero uscite nuove versioni, intanto continuavo a volare con la fantasia guardando l'anime.
 
Dopo un paio di mesi ricevetti Pokémon Blu, usato ovviamente. 
Quindi accesi il game boy normalmente, inserě pokémon blu ed eccomi in una nuova avventura.
Anche se era tutto uguale, scelsi, questa volta, squirtle.
Una tartarughina blu che spruzzava acqua dalla bocca. Come facevo a non essere gasato con una cosa del genere?
L'unica cosa strana che aveva questa cassetta era solo una:
A differenza di rosso, usciva scritto, una volta sconfitto un pokčmon "Caterpie nemico č morto!"
invece io ricordavo che su rosso usciva scritto "Caterpie nemico č esausto!", ma per me non faceva differenza.
 
Stessa cosa con gli allenatori. 
Invece di uscire scritto "Alex ha battuto (nome allenatore)!"
usciva "Alex ha ammazzato (nome allenatore)" ma come ogni bambino, per me non faceva differenza.
 
Dopo un po' di tempo, invece...
   
 
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