Capitolo 29. Nuovi arrivi…
Pov
Selene
Dopo
due ore di duro travaglio e il parto, finalmente ero nella mia stanza
all’ospedale con quel fagottino meraviglioso tra le braccia.
Era
bellissimo e più lo guardavo e più me ne innamoravo. Alzai gli occhi: Joseph era
accanto a me e guardava me e il bambino con occhi lucidi.
Cominciò
ad accarezzargli la testa, per poi sporgersi verso di me e darmi un bacio.
-Sei
stata brava, mammina!- sorrise, sedendosi sul letto accanto a me.
-Anche
tu, paparino!- gli dissi, appoggiando la testa sul suo braccio, mentre non
toglievo gli occhi da quel piccoletto.
Era
così piccolo e perfetto e la cosa che mi rendeva ancora più felice era che era
il frutto dell’amore che io e Jos provavamo.
-Come
vogliamo chiamarlo?- mi chiese Joseph, accarezzandomi la testa.
-Non
lo so...a te cosa piacerebbe?- alzai il viso per guardarlo.
Joseph
sembrò pensarci un po’ su, poi sorrise. –A me piacerebbe Martin.- disse,
prendendo la manina del bambino.
Io
lo guardai, per poi guardare anche il fagottino. –Martin. Martin Morgan. Suona
bene.- dissi.
-Allora
è deciso. Martin Morgan.-
-Si,
il mio piccolo Martin!- feci, per poi alzare il bambino e depositargli un
piccolo bacio sulla testa.
Proprio
in quel momento, arrivarono Ian e Iside, ovviamente mano nella mano.
-Ehi,
piccioncini!- fece Iside sorridendo, avvicinandosi a noi.
-Ehi,
novelli sposi!- dissi anche io di rimando, mentre Iside dava un bacio prima a
Jos e poi a me.
-Ma
datemelo questo fagottino!- Iside prese il bambino in braccio, mentre anche Ian
ci salutava.
-Avete
deciso come chiamarlo?- mi chiese Ian, lanciando poi un’occhiata a Iside che
giocava col bambino.
-Si,
si chiama Martin.- fece Joseph, alzandosi.
-Bel
nome.- sorrise Ian.
-Tua
madre ha già chiamato tutto il mondo per dire che avevi partorito.- mi disse
Iside, dandomi di nuovo Martin.
Sbuffai.
–Si, tra poco la notizia arriverà anche ai giornali. Sono tutti giù?- le chiesi
poi.
-Si
e l’unico senza attacchi di nervi o gioia è Chris. Lui sembra piuttosto
tranquillo.- mi rispose Iside, sedendosi accanto a me.
Non
vedevo i miei genitori da un bel po’ di tempo e ritrovarmeli all’improvviso
fuori casa il giorno prima della data del parto, era stato un po’ uno shock.
Non
mi aspettavo sarebbero venuti, credevo l’avrebbe fatto solo Chris, dato che i
miei genitori non avevano mai brillato per amore verso i figli, ma forse la
nascita del loro primo nipotino li aveva ammorbiditi un po’.
-Come
procede la vostra vita matrimoniale? Mi sorprende che tu non l’abbia ancora uccisa
mentre dorme.- dissi a Ian, facendolo scoppiare a ridere.
-Sei
poco carina, sorellina!- Iside mi fece la linguaccia. –Io sono buonissima, vero
amore?-
Ian
non rispose, limitandosi a fischiettare.
-Vedi?
La pensa proprio come me!- scoppiai a ridere, coinvolgendo anche gli altri,
ovviamente tranne Iside.
-Siete
tutti contro di me, non è giusto!- disse, ma poi sorrise anche lei. –Non ti uccido solo perché non voglio
che il piccolo Martin sia orfano di madre, anche quando poi ti
conoscerà...povero bambino!- concluse, prendendogli una manina.
-Non
è vero, sarà un’ottima madre.- disse Joseph.
-Beh,
tu non potevi dire diversamente!- fece anche Ian, avvicinandosi al bambino.
–Forza, adesso lasciate questo angioletto al suo zio!- continuò, per poi
prendere Martin in braccio.
Ian
cominciò a giocare col bambino, sotto gli occhi inteneriti di Iside.
-E’
sexy anche così, vero?- mi sussurrò Iside.
Io
la guardai, poi voltai lo sguardo verso Ian.
Beh...in
effetti...
Ritornai
a guardare Iside. –Beh, sei una donna molto fortunata!- le sussurrai, attenta a
non farmi sentire da Joseph.
Iside
scoppiò a ridere. –Anche Joseph non è male. E pensare tutto quello che abbiamo
passato per arrivare fino a qui…- disse, per poi riportare lo sguardo su Ian.
-Già...-
mi limitai a dire e istintivamente presi la mano di Joseph.
Era
vero, ne avevamo affrontate di tutti i tipi, ma per fortuna il nostro amore era
stato più forte di tutto ed era proprio grazie ad esso che ora potevamo essere
una famiglia felice.
Ian
mi si avvicinò e mi ridiede Martin. –Purtroppo ora dobbiamo andare, ti
chiamiamo stasera e domani mattina ritorniamo.-
-Ok,
ragazzi.-
Iside
mi diede un bacio sulla guancia, poi, dopo aver dato un bacetto anche a Martin
e a Jos, raggiunse Ian e, così, mano nella mano, lasciarono la stanza.
Ritornai
a guardare Joseph. –Sono così…contenta.- gli dissi.
-Anche
io. Non potrei esserlo più di così.- fece, per poi baciarmi.
Amavo
da morire quel ragazzo e tutte le cose belle che mi aveva regalato, ma sapevo
che quello sarebbe stato solo il primo di tanti altri giorni felici.
Pov
Iside
Ero
finalmente felice, sia per me e Ian sia per Sely e
Joseph. Dopo tutto quello che era successo era arrivata la meritata felicità
per noi quattro.
Ovviamente
anche la vita matrimoniale era difficile ma in cuor mio sapevo che Ian era mio
e non potevo desiderare di meglio.
Mi
piace anzi amavo svegliarmi la mattina e poterlo abbracciare, stringendolo a
me.
Ancora
non potevo crederci: Ian era veramente mio marito e io ero la signora
Somerhalder.
-A
cosa pensi, piccoletta?- chiese Ian, mettendomi una mano sulla spalla mentre
uscivamo dall’ospedale.
Lo
guardai sorridendo. –A noi…-
-A
noi? …come mai?- voltò il viso verso di me e fece scontrare i nostri nasi.
-Io
ci penso sempre…se tu che non lo fai mai!- imbronciai il viso.
Ian
sorrise. –E chi te lo dice, mogliettina mia?-
-Il
tuo “come mai”…- ridacchiai anche io.
Ian
sembrò pensarci su…-Mi vorresti incastrare, bella mogliettina mia?-
-Mhm…ti ho già incastrato!- feci un sorriso malefico.
-Ah
si? …mi hai sposato solo per incastrarmi? E brava la bella Iside Keytech!- fece Ian, facendomi la linguaccia.
Inarcai
le sopracciglia. –Iside Somerhalder, volevi dire!- sorrisi infine.
Ian
mi strinse forte a lui.
Amavo
essere abbracciata in quel modo da lui, amavo fare tutto con lui, anche
litigare perché sapevo che dopo fare la pace era semplicemente stupendo.
Ian
mi cinse i fianchi con una mano. –Ti amo, lo sai?- mi depositò un bacio sulla
guancia.
-Anche
io.- gli posai la mano sulla guancia e mentre stavamo per baciarci qualcuno
tossì.
-Andate
via?- fece la voce davanti a noi.
Era
Chris! Dal giorno del matrimonio non c’eravamo più visti e Selene mi aveva
detto più volte che Chris non aveva digerito ne il mio matrimonio ne la sua riappacificazione
con Joseph.
Infatti,
quando era ritornato il giorno prima del parto…beh, era stato distante e molto
acido nei confronti dei due ragazzi.
Sia
io che Selene non sopportavamo quel comportamento…cosa voleva da noi? Poteva
dire che eravamo piccole per affrontare tutto quello…però addirittura essere
acido con Ian e Jos era davvero il
massimo.
Così,
senza guardarlo, mi strinsi tra le braccia forti di Ian. –Si, io ed Ian siamo
un po’ stanchi…stiamo da questa notte in ospedale…andiamo a riposare.-
-Tutti
siamo stanchi…ma di certo non ce ne andiamo!- fece Chris, incrociando le
braccia al petto.
-Non
tutti siamo uguali!- fece di rimando Ian, stringendomi di più a lui, come per
dire: “Iside è mia moglie e tu porta i tuoi occhi lontano da lei”.
-Infatti…ci
vediamo domani Chris!- tagliai corto io.
Lo
sentii sbuffare dietro di noi, mentre Ian lo salutava con un gesto della mano.
Quel
ragazzo era molto strano ancora non capivo il perché di quell’atteggiamento.
Poi qualcosa si illuminò nel cervello di Ian.
Infatti
si distaccò da me e si avvicinò a lui. –Puoi essere chi vuoi, anche mio cognato
ma ho delle cose da dirti.- fece Ian, mentre Chris si riportò nuovamente le
braccia al petto.
-Parla
bamboccio!- disse Chris, facendomi innervosire tanto da avvicinarmi ad Ian
velocemente.
Ian
mi mise una mano sulla spalla per bloccarmi. –Le offese tienitele per te…poi
che tu fai l’acido con me o Joseph non credo risolvi tanto, perché ora Iside è
mia moglie e un mese fa anche Jos ha sposato Selene, perciò questa acidità e
antipatia puoi anche evitarla. Ora torno a casa con mia moglie e domani vengo a
trovare mia cognata e non voglio trovarti con questa faccia da morto perché è
nato uno splendido bambino ed ha bisogno di allegria.- Ian mi strinse le spalle
e ci voltammo per andare via.
-Ah,
sorridi Chris che la vita è bella!- feci io, facendo un grosso sorriso e
abbracciando Ian.
Ci
avvicinammo all’auto di Ian e dopo aver salutato con la mano tutti, compresi i
“miei genitori” ritornammo a casa.
Ovviamente
per tutta la serata non facemmo altro che ridere sulla faccia da pesce lesso di
Joseph quando Selene aveva ormai partorito il pargoletto.
In
pochi mesi era tutto cambiato…e quel cambiamento ci aveva portate ad essere non
solo mogli e “mamme” ma anche due donne mature.
Ora
dovevamo vivere serenamente perché la nostra felicità era proprio accanto a
noi.
Salveeeeee SweetHearts!
Come
va? …iniziamo col dire: in bocca a lupo a tutte le maturantiiiiiiiiiiiiii!
Sperando che ce ne siano xD.
Allora???????
Cosa ne pensate di questo capitolino?
Finalmente
il piccolo Martin è nato…come ve lo immaginate voi?
Per
fortuna le cose invece tra Isy e Ian vanno a
meraviglia…solo che loro ancora non hanno messo in atto un fagottino…ahahha…
Non
ci prolunghiamo più di questo…perché se no cominciamo a piangere visto che
questo è l’ultimo capitolo poi ci sarà l’epilogo! Che tristezza.
Come
sempre ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenute in questo viaggio.
Grazie
mille!
Baciniiii
S_F
& D_M