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Autore: feeltheromance    25/06/2013    2 recensioni
1. Saving you
2. Loving you
3. Feeding you
4. Kissing you
5. Fucking you
6. Helping you
7. Listening to you
8. Touching you
9. Watching over you
10. Buying something for you
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[ johnlock - raccolta - Supernatural!AU con angel!John e consulting hunter!Sherlock ]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Sherlock (BBC), lieve (?) crossover con Supernatural.
Pairing: Johnlock.
Rating: misto, ma siccome sono drabble, diciamo verde, dai.
Beta: il mio cervello.
Genere: slice of life, raccolta, generale, introspettivo.
Warning: hunter!Sherlock, angel!John, King of Hell!Moriarty, slash, missing moments, Supernatural!verse (otherverse), wings!kink, lime, OOC.
Words: 2.709
Summary: Raccolta di dieci drabble con prompt:
1. Saving you
2. Loving you
3. Feeding you
4. Kissing you
5. Fucking you
6. Helping you
7. Listening to you
8. Touching you
9. Watching over you
10. Buying something for you
Note: 
cosa. Non lo so. Non chiedete. Mi è venuta in mente e bam, l’ho scritta. I prompt me li sono inventati io, lo ammetto </3 ma naturalmente ho prima scritto i prompt e poi le drabble, né. Comunque, penso che tutto ciò sia causato dal dolore che mi ha provocato la lettura di Alone on the water, PESSIMA SCELTA, NON AVREI MAI DOVUTO APRIRE QUELLA PAGINA, mi odio. No, non è vero, è la cosa più bella del mondo oddio. Comunque, non ho mai scritto johnlock, a mala pena le leggo, quindi mi scuso tantissimo per questo scempio e vi riavviso anche se l’ho già scritto nei warnings qui sopra, i personaggi sono TERRIBILMENTE OOC, ma tanto tanto. In alcune drabble sono OOC a random, in altre ho cercato di farli leggermente in versione destiel lol Castiel!John and Dean!Sherlock are my fav. Inoltre, questo Sherlock è un consulting hunter, quindi un cacciatore sì, ma non come Dean e Sam. Direi più come Bobby, con in più tutte le sue caratteristiche (aka cinismo, intelligenza, pazzia, odiosità lol). Cooooomunque, me ne vado e credo che non tornerò mai più in questo fandom, a meno che non mi venga un’altra mega ispirazione o magari troverò dei prompt che mi faranno venire in mente qualcosa, boh. Niente, ciao, fatemi un in bocca al lupo per gli esami e tante caramelle per voi che mi leggete, vi adoro y____y grazie <3 ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete (◡‿◡✿)
  

 
 
 



 
- CONSULTING HUNTER.
( Where every moment spent with you is a moment I treasure. )

 
  
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1. Saving you.
John si domanda perché suo Padre abbia scelto proprio lui per compiere questo compito infame. Non è certo simpatico dover discendere nelle profondità degli Inferi, nemmeno per compiere una buona azione come quella che si accinge a fare.
Si sta aggirando tra le anime e i demoni, tra i carcerieri e i carcerati, senza riuscire a trovare quello che sta cercando con tanta dedizione.
La sua Grazia illumina il cammino di fronte a lui e quieta leggermente i gemiti di dolore delle anime prigioniere nel buio.
John storce il naso, impietosito, ma anche infastidito. Se quelle anime si trovano qui, un motivo c’è, la colpa è soltanto loro.
Sta attraversando l’ennesima radura buia, quando lo sente. Si volta e infatti eccola lì, l’anima di Sherlock, dell’umano che deve salvare per conto di Dio.
John si sente mancare il fiato. Quell’anima brilla ed è pulita, è in completo stridio con l’ambiente circostante. È pura e bellissima e John vuole, deve toccarla.
Si avvicina e non appena l’anima si accorge di lui, si erge in tutta la sua altezza, orgogliosa. È soltanto un’anima umana, niente in confronto all’essenza angelica di John, ma il guerriero celeste si sente quasi in soggezione.
-Sherlock.- mormora, assaporando quel nome sulla lingua per la prima volta –Tieniti forte, ti riporto a casa.-
Nulla di più vero.
 


2. Loving you.
È tutto molto semplice quando si è innamorati.
Sherlock è sempre stato terrorizzato dai sentimenti e dall’amore, il più forte e inquietante tra tutti, considerandolo  inutile e ostacolante.
Tutt’ora lo ritiene stupido e volgare, questo perché quello che lega lui e John è molto diverso dall’amore mortale.
L’angelo si è infilato nella sua vita, l’ha effettivamente riportato alla vita con forza, senza lasciargli il tempo e la forza di realizzare la cosa.
All’inizio era stato quasi inconcepibile, per un attimo Sherlock Holmes si era ritrovato spaesato, boccheggiante, perso in un campo a lui del tutto estraneo.
Poi John si era aperto, man mano sempre di più e lui aveva capito.
-John?- richiama la sua attenzione.
-Uh?- fa voltandosi verso di lui, inondandolo con il suo sguardo chiaro.
-Quanta fatica fai a stare con me?-
-Mi è impossibile quantificarla, Sher--
-Apri la mente, pennuto, è un concetto metaforico.- dice alzando gli occhi al cielo.
-Oh, capisco. Le mie scuse.- risponde l’angelo annuendo –In questo caso credo che la fatica che faccio a stare con te sia paragonabile per dimensioni concrete più o meno a quelle della Muraglia cinese relazionata a quella di una formica, dunque decisamente enorm--
-Grazie, hai reso l’idea.- lo interrompe.
-Di nulla, Sherlock.- dice tranquillo –Perché ti interessava saperlo?-
-Sai che ho bisogno di quantificare ogni valore.- dice –E volevo sapere quanto sei compromesso.-
-Tu quanto sei compromesso?- domanda immediatamente l’angelo.
Sherlock continua a guardare di fronte a sè, non muove un muscolo, ma John riesce a percepire quel leggero mutamento nel suo sguardo che dura meno di un momento, ma che rappresenta tutto ciò di cui ha bisogno.
-Direi che invece della formica, nel mio caso sarebbe più giusto paragonare la Muraglia a una cellula umana.-
John annuisce in silenzio, soddisfatto della risposta, sorridendo tra sè e sè.
Compromesso’, nel linguaggio di Sherlock Holmes significa ‘innamorato’.
 
 

3. Feeding you.
Gli angeli non hanno alcun bisogno di nutrirsi, ma John è affascinato dall’enorme quantità e varietà di cibo di cui possono usufruire gli umani.
Soprattutto, ha un debole per i biscotti, quelli rotondi con le gocce di cioccolato che sembrano sciogliertisi in bocca non appena li mordi. Croccanti, dolci e gustosi, ne mangerebbe fino ad averne abbastanza.
Li ama così tanto un po’ per il loro gusto eccezionale, certo, e un po’, deve ammetterlo, perché glieli ha fatti assaggiare Sherlock.
Il cacciatore stava prendendo il tea e aveva questi quattro biscotti tondi ed invitanti di cui non si curava, così John li aveva indicati e aveva domandato se li mangiava.
-Ho già abbastanza zuccheri in corpo, non li voglio.- aveva detto Sherlock senza staccare lo sguardo dal pc.
-Posso, uhm, assaggiarli?-
Questo era bastato per attirare l’attenzione di Sherlock, che aveva finalmente riposto il pc e aveva fatto scorrere lo sguardo ghiacciato da John ai dolci e viceversa. Poi aveva sorriso.
Aveva preso uno di quei biscotti tra le lunghe dita pallide –John aveva un debole per quelle dita- e aveva dato un morso, assaporando il gusto dolce.
L’angelo era rimasto immobile a fissare le briciole rimaste agli angoli delle sue labbra, con il cervello in pieno blackout. Aveva come l’impressione che Sherlock lo rendesse stupido, a volte. La colpa non era dell’umano, quanto dei sentimenti che gli provocava e della sua vicinanza che lo faceva andare fuori di testa.
Sherlock si era allungato sul tavolo, arrivando a tanto così dal suo viso e gli aveva dato un bel bacio sulle labbra, lasciando che il sapore dei biscotti si spargesse anche sulla sua lingua.
Erano finiti a fare l’amore lì, sul tavolo dove erano soliti ricevere i clienti. Uno sull’altro, avvinghiati, con briciole di biscotti al cioccolato ovunque.
John ama fottutamente quei biscotti.
 


4. Kissing you.
John si era immaginato che Sherlock lo avrebbe baciato con impazienza, magari tirandogli i capelli, magari mordendogli il labbro.
Forse Sherlock è uno di quelli a cui piace baciare il proprio partner in mezzo ad altre persone, per marcare il concetto di proprietà privata. O forse è uno di quelli che quasi non usa la lingua, dà tanti piccoli baci sulle labbra e niente di più.
John si è immaginato spesso come sarebbe stato baciare Sherlock, deve ammetterlo. Non è un genere di pensiero molto adatto ad un angelo del signore, forse, ma è l’influenza del ragazzo che lo ha traviato sulla via sbagliata.
Il cacciatore è così complicato e illeggibile, che John si è sempre domandato come si sarebbe comportato in una situazione del genere. Gli è quasi difficile immaginare Sherlock Holmes che bacia qualcuno.
Alla fine, ha trovato una risposta, o meglio, ce l’ha sulle labbra in questo momento, è contro tutto il suo corpo e sembra avvolgerlo come una coperta calda.
Sherlock lo bacia con calma, come se avesse a disposizione tutto il tempo del mondo.
Sherlock non gli tira i capelli come si era immaginato, ma lo accarezza, come fosse un oggetto prezioso e John vorrebbe dirgli che il suo corpo è indistruttibile e la sua Grazie è tutto tranne che fragile, ma ha la bocca leggermente occupata, al momento. Così si limita a ricambiare le carezze, mentre i brividi hanno la meglio su di lui.
Con il passare del tempo e dei baci, John scopre che Sherlock adora baciarlo mentre sono entrambi seduti, sdraiati, o comunque molto vicini, di modo che possa passare le braccia sottili attorno alle sue spalle e attirarlo contro di sè.
Sherlock non parla mai, mentre si baciano. John non ribatte. Forse è così che fanno gli umani.
Lui umano non è, e ha mille pensieri che si agitano in testa, sente il bisogno di urlare che lo ama, che lo proteggerà sempre, che è suo e avrà cura di lui, ma Sherlock non parla e John non vuole interrompere il silenzio del loro affetto.
Sherlock Holmes ha le labbra morbide e gli accarezza il viso, mentre fa lo stesso con le sue labbra.
John si domanda se sia normale avere mal di stomaco dalla felicità.
Si è immaginato tante volte come sarebbe stato baciare il cacciatore, ma nessuna delle sue fantasie era anche minimamente paragonabile alla realtà.
-Mi piacciono i tuoi baci.- sussurra sulla sua bocca.
Sherlock gli risponde carezzando di nuovo le sue labbra con le proprie.
 


5. Fucking you.
Le ali di John sono immense.
Sherlock si sente in soggezione, per la prima volta in vita sua.
L’angelo allunga le braccia e le ali candide seguono i suoi movimenti, le piume che creano un lieve fruscio.
-Sono riuscito a lasciarti senza parole.- dice, avvicinandosi al cacciatore.
Sherlock torna in sè e si schiarisce immediatamente la gola.
-Non credo, John.- ribatte –Sarò io a lasciare senza parole te, tra poco.-
-Cos--
La fine della frase si perde sulle labbra del cacciatore, che sono fredde e delicate, contro lo sue, somigliano a tanti fiocchi di neve.
John riesce a mala pena a trattenere le lacrime quando Sherlock gli morde il collo, mentre gli stuzzica le piume morbide e affonda nel suo corpo bollente, tutto nello stesso momento.
Geme insensatamente mentre l’orgasmo lo travolge con violenza e si ritrova a pensare che anche questa volta l’amico –amico?- aveva ragione.
Non ha avuto la forza di proferire una sola parola per tutto il tempo in cui Sherlock ha avuto le mani e le labbra su di lui e dentro di lui.
 


6. Helping you.
Si morde la lingua per non imprecare di nuovo.
Dannati Winchester e la loro fissazione nel volerlo portare a tutti i costi sul campo di battaglia con loro.
Sherlock è molte cose, ma sicuramente non un uomo d’azione, no grazie. Lui è il cervello –il migliore- la mente, è lui che pianifica e prepara gli altri ad andare in battaglia.
-Stai ancora male?- gli domanda John, mentre si siede al suo fianco sul bordo del divano.
-Non sto male.- raddrizza la schiena e subito si ritrova a fare i conti con i colpi di tosse che gli stringono i polmoni.
Quel demone gliele ha date di santa ragione, Dean ci ha messo troppo ad arrivare in suo soccorso. Stupido Winchester che presta più attenzione a Castiel che a tutto il resto.
-Non capisco perché non accetti il mio aiuto, Sherlock. Potrei farti stare bene.- dice John, posandogli una mano sulla schiena tremante.
-Io sto bene.- ribatte infastidito –E sai che preferisco che conservi i tuoi poteri per cose più importanti.-
-Ma tu lo sei.-
Sherlock alza lo sguardo ghiacciato su di lui e lo trova con la testa inclinata e gli occhi sgranati come un cucciolo. Caratteristiche comuni a tutti gli angeli, pare.
-Certo che lo sono, i Winchester non caverebbero un ragno dal buco se non fosse per me.- dice spostando subito lo sguardo.
John potrebbe giurare di aver visto un lieve rossore colorargli le guance spigolose.
 


7. Listening to you.
La bellezza è un canone soggettivo, John lo sa. Nonostante questo, non può fare a meno di pensare che Sherlock sia sempre bello e non solo esteriormente. Può sembrare uno stronzo, cinico e irragionevole ed è decisamente così, ma c’è anche dell’altro sotto.
E poi è bello, molto bello, anche secondo i canoni degli esseri umani.
È alto, slanciato, sottile. La pelle pallida e perfettamente levigata lo fa sembrare una statua, i tratti spigolosi e forti del viso lo rendono schivo ma affascinante, inquietante ma misterioso.
John è innamorato di Sherlock, del suo carattere incomprensibile, del suo corpo e anche della sua voce.
Adora quanto il cacciatore si lancia in uno dei suoi sproloqui senza fine in cui le parole si accavallano una sopra l’altra in un insieme concitato di esclamazioni, deduzioni lampo e smentite varie.
Sherlock gesticola molto in queste occasioni, mentre gli si illumina lo sguardo e comincia a rovistare tra gli innumerevoli tomi impolverati che occupano ogni angolo dell’appartamento.
John adora quando poi si ferma, magari mentre sta cercando la formula dell’esorcismo più adatto al caso corrente, adora quando si ferma, come se si spegnesse e lo guarda.
-John, tu cosa ne pensi?-
L’angelo adora quando gli chiede il suo parere, perché sa che non ha bisogno di ascoltare la sua opinione, perché capisce tutto da solo e probabilmente in quel momento ha già risolto l’intero caso, ma nonostante questo, vuole sentire cosa ne pensa.
Che poi non ascolti la sua risposta, o la ribalti completamente, rigirandola a proprio piacimento, beh, è Sherlock Holmes. E’ normale faccia così.
 


8. Touching you.
Sherlock non sopporta i contatti fisici, lo sanno tutti e lui stesso non fa nulla per nasconderlo, anzi non si lascia mai sfuggire l’occasione per farlo notare.
Alcune volte però, è necessario avere dei contatti fisici.
È capitato spesso che Sherlock rimanesse ferito, durante uno scontro con questo o quel mostro e John ha dovuto curarlo. Ha pulito le sue ferite, ha guarito i tagli e gli squarci –i suoi mojo angelici li ha usati soltanto per le ferite più gravi- e si è preso cura dell’amico, fino a che non si è rimesso in sesto.
Sherlock non sopporta i contatti fisici, ma le dita calde dell’angelo che sfiorano gentilmente la sua pelle ferita lo tranquillizzano e stranamente, non lo fanno tremare di ribrezzo, tutt’altro. sono dei tocchi gentili e leggeri e Sherlock si è domandato spesso se John è così gentile anche con gli altri.
Le deduzioni che ha tratto, alla fine, sono sempre le stesse. John ha un occhio di riguardo per lui e lo sfiora con leggerezza, quasi avesse paura di infastidirlo.
A volte è così piacevole che il cacciatore quasi fatica a mantenere la sua solita facciata di cinismo e accidia.
 


9. Watching over you.
John non si è mai azzardato a confessare all’amico che passa le sue notti a guardarlo, pronto a proteggerlo se qualcuno o qualcosa dovesse attaccarlo.
Sa bene che Sherlock andrebbe su tutte le furie se scoprisse che John spreca il suo tempo in quel modo, probabilmente gli urlerebbe contro che è uno stupido e non capisce nulla, come fa sempre.
John non si lascia scoraggiare dalla realtà dei fatti, anche perché sa bene cosa si nasconde dietro all’apparente cattiveria di Sherlock. Rimane infatti seduto su una sedia, sul bordo del letto o semplicemente in piedi, ogni notte, vicino a Sherlock.
Che sia in una camera di uno squallido motel, nel loro appartamento o in un qualsiasi altro luogo, John rimane con lui durante quelle poche ore di sonno che si concede e lo osserva girarsi e rigirarsi tra le lenzuola, gemere in preda agli incubi e sospirare lievemente.
Dentro di sè John sa che Sherlock ha scoperto il suo segreto.
Si sente un po’ in colpa, ma gli è grato, perché non dice nulla e l’angelo può continuare a vegliare su di lui, indisturbato.
A volte, quando Sherlock trema durante il sonno, o per il freddo, o per gli incubi, John spiega le ali, mantenendole nella loro forma immateriale, e lo abbraccia stretto, tenendolo al sicuro.
Sherlock smette sempre di tremare dopo poco.
 


10. Buying something for you.
Corro nel buio per arrivare il più in fretta possibile.
Probabilmente sto sbagliando tutto, ma non importa, sono sicuro di quello che sto facendo, ci ho pensato e ripensato, nonostante fossi certo delle mie intenzioni dal primo momento in cui ho scoperto che Moriarty ti ha preso.
Io e il Re degli Inferi abbia sempre trovato un accordo e questa volta non sarà diverso.
Arrivo all’incrocio e scavo nella terra arida a mani nude. In circostanze normali sai bene che non lo farei mai, ma questa è tutto tranne che una situazione normale.
Ho le mani che tremano e fatico a mettere tutto nella scatola e risotterrarla. Il mio respiro e il battito accellerato del mio cuore sono gli unici rumori che mi tengono compagnia, nel cuore della notte.
-Eccoti, finalmente.-
Fino a quando la voce di Jim rompe il silenzio. Prendo un respiro profondo e mi volto verso di lui.
-Non ho tempo da perdere, Moriarty. Facciamo questo patto.-
-Oh, Sherlock, Sherlock.- gongola lui avvicinandosi –Se avessi saputo prima che l’angioletto era il tuo unico punto debole mi sarei divertito a torturarlo un po’, ma purtroppo ora non abbiamo tempo per scherzare.-
-Facciamo questo patto.- ringhio tra i denti.
-Non c’è modo di tornare indietro, una volta sigillato, lo sai, vero?-
-Lo so.-
-Ebbene, se è questo quello che vuoi…- si avvicina e mi bacia, tenendomi stretto. Lo spingo via immediatamente.
-Hai appena comprato la vita di un angelo in cambio della tua, devi essere proprio disperato, Sherlock.- ride ancora, voltandosi indietro –Beh, ci vediamo da me. Abbiamo così tante cose di cui discutere, ma non temere, abbiamo l’eternità per farlo! Non è meraviglioso?-
Mi rivolge un ultimo sorriso trionfante e scompare nel nulla.
Cado immediatamente in ginocchio, mentre una mano invisibile mi stringe i polmoni, impedendomi di respirare.
Non ho paura di passare il resto della mia eternità all’Inferno con Moriarty. L’unica cosa che mi rammarica è che non ti vedrò mai più, John.
Non ti ho nemmeno detto addio.





FINE.
  
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