*Drin Driiiiin*
*Drin Driiiiin*
Una mano spunta da sotto le coperte, brancolante nel buio alla ricerca del telefono squillante.
*Drin Driiiiin*
<< Accidenti...>>
la mano raggiunge l'apparecchio, solleva la cornetta e la porta sotto le lenzuola.
<< ...si?>>
dice una voce maschile proveniente dal letto.
<< SQUE! SQUEA SQUEA SQUEE SQUEE! SQUASQUEEE SQUE QUEQUEUEUE SSSQUEEEEE!!!>>
risponde una squillante e confusa voce all'altro capo del teleono.
<< Certamente, arrivo>>
e detto ciò, un braccio spunta nuovamente fuori dalle coperte e riaggancia.
Sora, sempre sdraiato, scosta le lenzuola e fissa il soffitto sopra di se. Una grossa lacrima gli attraversa il volto
<< Dio mio. In tre anni che lo conosco, non ho mai capito nemmeno una parola di ciò che Donald dice>>
e dopo essersi seduto al lato del letto e asciugatosi il viso
<< Meglio che vada a vedere di persona. Spero come minimo sia una cosa importante>>.
Il ragazzo rabbrividisce al solo ricordare la volta in cui il papero lo svegliò alle 4 di mattina perchè nel sonno inventò in qualche modo una melodìa e volle assolutamente renderlo partecipe
<< Ma come si fa a inventare una melodìa nel sonno? Robe dell'altro mondo...............mmm>>.

Intanto, in un pianeta lontano da sempre immerso nell'atmosfera di Halloween, dopo queste ultime parole pronunciate dal giovane, un nano da giardino, inspiegabilmente, esplode.

Il mestiere, la mansione, la Vocazione di Sora, è chiavare.
Lui chiava, quasi tutti i giorni, in tanti paesi e mondi vari. Il termine "chiavare", in alcuni pianeti ha tuttavia un significato diverso.
Nel pianeta terra, sopratutto, assume un particolare e sconosciuto senso...quando infatti Sora si presentò ai terrestri sostenendo di essere "il chiavatore prescelto", venne rincorso e scacciato via dagli abitanti di questo buffo pianeta, che appunto lo inseguirono scagliandogli contro grossi sturalavandini e, ovviamente, banane.

Il ragazzo, ancora tumefatto dal sonno, inizia i preparativi per avviare in maniera civile la giornata. Si lava i denti e il volto, per poi recarsi in cucina a prepararsi una sostanziosa colazione: un cappuccino, un cornetto alla marmellata e un succo alla pera.
Dopo il pasto, ha inizio il momento drammatico che si ripete ogni mattina da circa tre anni: la scelta dei vestiti. I vestiti di Sora, gli son stati tutti confezionati dalle tre fatine sorelle, ex- stiliste ora alcolizzate con crisi depressive, e ovviamente il risultato è che l'armadio degli abiti non ha nulla da invidiare a un negozio di costumi carnevaleschi. L'apice della tristezza tuttavia arriva quando l'eletto deve indossare le scarpe << Perchè io che di piede ho 41, devo indossare queste ripugnanti scarpe 54? E non posso avere delle scarpe alla moda come tanti ragazzi della mia età? Non piacerò mai a Kairi conciato così...dannate fate!>>.

Dopo l'ennesimo, imbarazzante avvio di giornata, Sora prende il suo Keyblade e si dirige verso la propria navicella. Destinazione: castello Disney!

Il viaggio non è lunghissimo, ma nel mentre ha il tempo di ripensare a come quell'oggetto, a come una grande chiave impugnabile come fosse una spada o un martello, possa aver cambiato in tal modo la sua vita.
Il Keyblade è la chiave di ogni serratura, dove la parola serratura stessa assume però innumerevoli, spesso persino incomprensibili, significati.
Il Keyblade può aprire un lucchetto o le porte del buio, può aprire scatolette di manzo o le serrature dei mondi stessi, può aprire le menti delle persone e prepararle a nuove, altrimenti inarrivabili, rivelazioni.
Però non apre agli sconosciuti.
E' stato ben educato.