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Autore: Yssis    26/06/2013    1 recensioni
La storia di due amiche di penna – o di tastiera?- come regalo a Summer38, il mio angioletto custode.
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Cara Selena,
Ho provato a scrivere qualsiasi tipo di fic per questo giorno speciale.
Ho steso raccolte, ho provato sonf-fic, ho tracciato long e ideato drabble… Ma niente di tutto questo mi andava bene.
C’era sempre qualcosa che non mi convinceva.
Alla fine, ho deciso di scriverti questo.
In fondo la realtà, è sempre l’espediente migliore.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dear penfriend…

Cara Selena,
Ho provato a scrivere qualsiasi tipo di fic per questo giorno speciale.
Ho steso raccolte, ho provato sonf-fic, ho tracciato long e ideato drabble… Ma niente di tutto questo mi andava bene.
C’era sempre qualcosa che non mi convinceva.
Alla fine, ho deciso di scriverti questo.
In fondo la realtà, è sempre l’espediente migliore <3
Buon compleanno Selly-chan!

 

Abbiamo avuto modo di parlare e discutere spesso, in classe e in famiglia, sugli apparecchi elettronici, in particolare i computer e la navigazione su Internet, sul tempo che gli adolescenti dedicano a quelle attività e soprattutto al modo in cui i ragazzi vi si applicano. E’ risaputo infatti che è molto facile trovare un ragazzo incollato allo schermo di un pc per giocare o per “parlare” con amici sui social network.
Ebbene, a questo proposito, vorrei raccontare la mia esperienza personale, al fine di esporre la mia opinione a riguardo.

In una calda notte estiva dell’anno scorso, ho conosciuto una ragazza della mia età, appunto massaggiando su un sito Internet; il primo approccio è stato facile e molto simpatico. Si scherzava e si rideva su libri e programmi tivù conosciuti e seguiti. Con il passare del tempo abbiamo instaurato fra noi un ottimo legame, nonché una stupenda amicizia; a casa o in spiaggia, al fresco o sotto il sole, sera o mattina che fosse trovavamo sempre il tempo e il modo per sentirci, raccontarci le nostre giornate, e, perché no, anche scherzare e ridere serenamente.
La fine delle vacanze estive non ha comportato difficoltà o cambiamenti di rilevante importanza; fra lezioni, compiti e uscite con gli amici, non si può negare che trovare il tempo per il computer fosse più difficile, ma noi non ci siamo benché minimamente scoraggiate. In qualche modo, siamo riuscite a mantenere i contatti e la nostra amicizia si è consolidata se possibile ancora di più. Gli argomenti di discussione sono cambiati, certo, ma noi siamo rimaste quelle ragazze semplici e un po’ buffe che si erano conosciute l’estate ormai passata; c’è stato poi un periodo in cui sono stata davvero in difficoltà.
Mi sentivo terribilmente triste ed amareggiata, e difficilmente traevo serenità dalle persone che cercavano di consolarmi.
Con lei no. Con lei è stato tutto diverso.
Inizialmente, avevo persino deciso di fingere che non fosse successo nulla, di nascondere il mio senso di oppressione dietro quello schermo del pc che ci separava. Ma ormai ci conoscevamo troppo bene, e non riuscii a mantenere a lungo il silenzio e l’indifferenza.
Parlando con lei di quello che era successo, solo lo scrivere a quella ragazza, mi fece sentire subito meglio.
Da quel momento la mia amica, ogni giorno voleva avere mie notizie, esigeva sapere come mi sentivo e cosa mi era successo… Senza mai perdere occasione per confortarmi, per assicurarmi che lei c’era, sempre, e che mi voleva bene. “Il mio angioletto custode”, così la definivo; e avevo ragione ad essere convinta che fosse così.
In quelle settimane, mi resi conto di come la sua presenza, i suoi messaggi, le sue battute fossero ormai importantissimi per me; mi commossi pensando che c’era una ragazza che, anche se fisicamente lontana, rivolgeva ogni tanto un pensiero a me… A come ormai mi fossi affezionata a quest’amica di cui non avevo mai visto il volto né sentito la voce.
Quando questo periodo faticosamente per me, finì, mi resi conto di avere una voglia matta di incontrare questa ragazza, di abbracciarla e di dirle “Grazie”.
Da qui, è nata l’idea del nostro incontro “di persona”.
Fosse stato per noi, ci saremmo date appuntamento anche l’indomani, in un posto qualunque dell’Italia, ma non avevamo fatto i conti con la questione “genitori”; spinte dal desiderio comune di incontrarci, parlammo loro il prima possibile. Stupendamente, da entrambe le parti non ebbero niente in contrario, l’unica pecca del discorso fu la data: era Gennaio quando affrontammo il discorso in famiglia, e la data dell’incontro venne fissata per Aprile, più precisamente il venticinque.
I mesi d’attesa furono lunghi, lunghissimi, ma noi fiduciose aspettammo con trepidazione l’arrivo della primavera. Primavera che finalmente si manifestò con le sue giornate soleggiate e lo sbocciare dei fiori nei campi.
Da tempo ormai facevamo il “conto alla rovescia”, ma il mese d’Aprile fu in assoluto il più lungo e difficile da sopportare. Modi per riconoscerci ne avevamo tirati fuori di tutti i tipi, ma alla fine furono i nostri genitori a decidere per noi; tramite i nostri messaggi sul sito, si scambiarono i numeri di telefono, e così tutti gli esilaranti e fantasmagorici espedienti che avevamo immaginato non presero forma. La sera prima, non riuscendo ad addormentarmi, lanciavo in continuo occhiate all’orologio, sperando forse di mandare avanti quelle lancette e far sorgere finalmente il sole.
L’indomani, partimmo molto presto poiché avevamo scelto come luogo d’incontro la città di Bologna; il viaggio fu pressoché breve… O almeno per me. Mi pareva di volare, in autostrada, e appena salita in macchina avrei già voluto essere arrivata.
E poi, come si dice… Non ci sono state parole.
Appena arrivate sotto le Due Torri bolognesi, ci siamo riconosciute subito.
Senza esserci mai descritte o viste in fotografia, è stato qualcosa di forte, un’emozione intensa e bellissima, che mi ha fatto dirigere proprio verso quella ragazza e non chiunque altro in quella piazza.
Appena ci siamo viste, siamo rimaste abbracciate per un tempo interminabile e dolcissimo; entrambe avevamo le lacrime agli occhi, e sorridevamo entusiaste.
Dopodiché, abbiamo visitato la città, piazze, musei, il parco dove abbiamo pranzato insieme, le due torri simbolo della città… Ma, sinceramente, mi sarebbe molto difficile raccontare precisamente quello che abbiamo visto.
Io e lei. C’eravamo solo noi in quella città, o almeno così ci è sembrato.
I nostri genitori erano sempre con noi, ma ci lasciarono libere di chiacchierare e ridere serenamente, senza fare troppe storie. Ci siamo anche comprate una collana di cui abbiamo diviso i ciondoli; è stata un’esperienza bellissima, che non scorderò mai.
La giornata è volata, o almeno così è parso; quelle lancette che fino al giorno prima sembravano girare appositamente sempre più lente, in quel frangente schizzavano come impazzite, e noi non potevamo far altro che cogliere l’attimo, gustandone insieme la semplicità e dolcezza.
Se l’incontro è stato tanto istintivo e pieno di meraviglia, la separazione infine è stata sofferta a lungo.
E come biasimarci infondo?
Dopo tutto quel tempo di attesa, un giorno è passato davvero troppo in fretta.
Lei non più di tanto, ma io avevo molta strada da fare prima di tornare a casa, e così alla fin fine non c’è stato niente da obbiettare.
Devo ammettere che ci siamo salutate in maniera molto, molto frivola; un abbraccio e un “Ci sentiamo presto!”, un po’ come si salutano i compagni a fine mattinata scolastica.
Ma noi ragazzi siamo così, e la lontananza personalmente non mi ha mai spaventato. Quest’estate ci rivedremo, ne sono sicura; è un’amica davvero speciale, e io ci voglio un mondo di bene.

Tutto questo racconto per dire cosa, in sostanza?
Che io sono contentissima di passare parte del mio tempo davanti allo schermo di un pc; perché proprio grazie a questa comunicazione a distanza ho incontrato una ragazza con i miei stessi interessi, sensibile e dolce, che mi capisce e che ha saputo starmi accanto proprio e soprattutto nel momento del bisogno, un’amica che altrimenti non avrei mai incontrato, forse… Chissà.
Ma non è stata l’unica; ormai sono un gruppo di ragazze, tutte conosciute su questo sito e che abitano in diverse città d’Italia, che mi hanno aiutata a crescere e a cui sono molto affezionata.
Ci accomuna la passione per la scrittura e la lettura… E io le incontrerò tutte!
Basta avere un po’ di pazienza, tanta forza di volontà, una buona dose di ottimismo e… un pizzico d’immaginazione.

  
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