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Autore: Uzzaah    26/06/2013    4 recensioni
Capita di pensare a diversi modi per comunicare con le persone che non ci sono più. Sopratutto se queste erano persone care, a cui volevamo bene, che amavamo... Edward Elric ha scelto di usare la forza delle parole per dire alla sua Winry tutto quello che non è riuscito a farle arrivare alle orecchie quando era in vita. Ha scelto lo strumento di comunicazione più potenti di tutti, che trascende il tempo, la dimensione terrena ed ultraterrena perchè quelle parole torpate all'interno dell'atrio destro del suo cuore potessero finalmente trovare una valvola di sfogo ed essere pompate all'interno di quello etereo della sua amata. One shot giudata da un sogno notturno dell'autrice che è stato fonte d'ispirazione. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Edward/Winry
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao a tutti!^^  Qualche notte fa ho fatto un sogno piuttosto triste che mi ha ispirato questa ff. Devo ammettere che ormai Edwardino è il mio punto fisso nei sogni.... anche piuttosto movimentati xD Tornando ad argomenti seri, questa è una ff che ha l'intento di far riflettere, commuovere non solo nel contesto di fullmental alchemist, ma in qualsiasi contesto della vita, quando si perde qualcuno
Buona lettura!


Ricordo il momento in cui hai fatto sembrare lo scambio equivalente una grande stupidata come se lo stessi rivivendo in questo preciso istante. Hai liquidato la mia esclamazione imbarazzata che ti prometteva la metà della mia vita in cambio di metà della tua ribattendo che tu, invece, eri pronta a darmi tutta la tua vita. Che il principio dello scambio equivalente non c'entrava nulla. Ti ho amata fin dal primo secondo che ha seguito la tua frase. In un attimo hai scardinato tutti i pilastri della mia conoscenza alchemica e al tempo stesso radicato nel mio cuore la più dolce ed inespugnabile delle certezze. Non potevo perdermi una donna così.

“Non conta la metà! Sono pronta a donarti tutta la mia vita!”

Alla fine lo hai fatto davvero. Quella volta con Scar sono stato io con il mio corpo a frappormi tra te e quell'invasato di Ishval, a farti da scudo. Non potevo permettermi che una creatura così pura, incontaminata come potesse macchiare la sua anima con un'azione così orribile. Ero convinto che tu fossi offuscata, confusa dai fiumi di lacrime che straripavano dai tuoi occhi tanto da non poterti rendere conto delle conseguenze che avrebbe potuto causare un grilletto premuto dalla tua mano innocente. Nemmeno per vendicare la morte dei tuoi genitori. Non mi ero però ancora accorto che un'altra cosa che non potevo consertirti era l'inversione delle nostre parti in una situazione analoga. Non averlo realizzato in quel momento è la mia più grande questione in sospeso. Spero che un giorno sarai in grado di perdonarmi. Perché non riesco a concepire che una moglie debba pararsi davanti al marito, sacrificare la sua vita e la felicità di entrambi, per salvarlo da un colpo mortale. Non sarò mai in grado di ripagarti. Sono solo felice di non avere più la facoltà di usare l'alchimia: provando a riportarti indietro con una trasmutazione umana avrei solo offeso la memoria che ho di te.

Non pensavo che avrei mai pronunciato le solite frasi che si dicono in queste circostanze. Che ci sono intere giornate in cui non penso di potercela fare senza di te al tuo fianco. O che stando a casa a Resembool sento spesso il vuoto che la tua presenza strappata ha lasciato. Però è davvero così. E anche se monotoni, ridondanti questi sono gli unici paragoni che descrivono alla perfezione quello che sento. Sai come faccio a scacciare via queste ombre opprimenti? Penso a te.

E' in uno di questi momenti che ho maturato il pensiero che ogni volta rappresenta l'elisir della mia salvezza: tu vivi in me. Sei la gamba sinistra che, non dormendo per due interi giorni, hai costruito per me perchè potessi romperla nel primo dei miei viaggi per poi ritornare da te, viti ed ingranaggi alla mano, supplicandoti di ripararla. Non avrei mai immaginato di dirlo un giorno, ma non sono più al settimo cielo per aver recuperato il mio braccio destro dal portale. Avrei sicuramente preferito avere l'automail meccanico che tu mi hai donato, ulteriore appendice della tua essenza.

Sto per risposarmi, tra meno di un mese. So che tu non avresti voluto che buttassi al vento la mia vita. In realtà queste sono state le parole di Al, però ho sentito distintamente la tua voce pronunciarle, anche se era la bocca di mio fratello a scandirle. Lei si chiama Seline, è la mia apprendista di alchimia. All'inizio la respingevo, avevo il terrore di volerla più vicino perchè ha esattamente i tuoi occhi, quella colata di lava blu che ha il potere di scioglierti le membra e di farti dimenticare tutte le preoccupazioni facendoti annegare in un fondo profondo, avvolgente come il fondo del mare. Adesso ho ancora più paura perchè vedo quanto è diversa da te. Ho imparato a rendermi conto che un confronto tra voi due non avrebbe alcun senso. Lei non potrà mai superare la tua pazienza nell'avermi sopportato fin da quando eravamo bambini, la tua dedizione nell'oliare anche la più piccola fenditura dei miei arti meccanici, il tuo coraggio nel seguire me e Al nelle nostre peripezie in giro per il Paese. Non potrà mai eguagliare il senso che hai dato come presenza fissa nella mia vita, un senso che non avevo neanche il diritto di pretendere; dopotutto però nemmeno tu Winry potrai mai essere il punto fermo che lei ha rappresentato per me dopo la tua scomparsa. Seline è il mio presente e futuro, ma tu occupi anche la terza dimensione temporale perchè sei il passato in cui ci siamo appartenuti resistente all'erosione del tempo.

Gli occhi di Seline probabilmente non mi faranno mai avere nostalgia dei tuoi, ma nessuno potrà mai ridarmi indietro il tuo sorriso. Quel sorriso che hai aspettato tanto tempo perchè ti facessi affiorare sulle labbra. Quel sorriso che è il cerchio alchemico che ha dato a me e tutta Amaestris un futuro migliore.

Ti amo Winry, per l'eternità. Continuerò a mantenere la promessa che ti ho fatto nel vento freddo del Nord. Non ti farò piangere mai più.

A malincuore devo dare ragione al Colonnello Mustang. Sta piovendo.

  
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