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Autore: Katiger    26/06/2013    11 recensioni
La casa dei Leigh è avvolta nel mistero, così come lo è anche la morte di chi abitava in essa. Sebbene circolino molte leggende spaventose su quella villetta, i ragazzi si ostinano a fare feste di Halloween proprio nell'edificio.
E' ciò che pensano di fare Mike e Kenthin, due sedicenni compagni di scuola, macchiati, però, di una terribile colpa.
Come sempre, la vendetta arriva.
Proprio in quella casa.
Proprio mentre meno la si aspetta.
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Prima fan fiction. Sinceramente, non ho la più pallida idea, del perché abbia scritto una storia ''horror'', sebbene come genere non mi piaccia e, già da ora, anche se l'ho scritta io, ho l'ansia.
Ma ho avuto un'idea e l'ho scritta.
Spero che piaccia, anche se la trama è tremenda!
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kenthin e Mike aprirono il cancello, che scricchiolò in maniera lugubre.

I due ragazzi si lanciarono sguardi divertiti, poi entrarono nella vecchia casa dei Leigh.

Era giorno e il cielo era coperto di nubi che lo rendevano grigio.

Faceva freddo, sebbene non ci fosse neanche un filo di vento e sebbene fosse Giugno.

Superarono in fretta il piccolo giardino non curato, in silenzio.

In quel momento, l'altalena malmessa che stava in un angolo in mezzo all'erba alta, cominciò a muoversi.

-Dire che è terrificante è dire poco- commentò Mike.

Kenthin ridacchiò -Beh, stavamo cercando una casa adatta ad una festa di Halloween e... direi che l'abbiamo trovata, no?-

Non appena furono davanti la porta, quest'ultimo la spinse leggermente, aprendola.

Si trovarono davanti ad un salone con le pareti grigiastre e, in parte, coperte di muffa. Alcuni quadri giacevano a terra, completamente distrutti, altri, ancora attaccati alle parete, erano stati rovinati dal tempo.

C'era solo un divano, la cui imbottitura, in parte a terra, era stata rosicchiata da topi.

Essendo un monolocale, quella era l'unica stanza, eccetto il bagno.

Mike sorrise soddisfatto: -Direi che è fantastica, no? Sarà una festa spettacolare. Faccio qualche foto. Tu accendi il computer e comincia a inviare il messaggio a... un po' di gente-

Kenthin annuì, poi si sedette sul divano, dopo aver levato un po' di polvere con la mano e accese il pc, mentre l'amico girava per la stanza facendo foto.

Si guardò più volte dietro. Non sapeva perché, ma era convinto che ci fosse qualcuno alle sue spalle.

Cominciò a scrivere un' e-mail ad alcuni dei suoi compagni di scuola, sorprendendosi del fatto che ci fosse Internet.

-Oddio. Guarda!- esclamò, con aria sorpresa, Mike.

Kenthin si girò verso il ragazzo biondo e lo raggiunse.

Stava davanti ad un quadro. L'unico totalmente intatto.

Vi era il ritratto di una ragazza mora, dai capelli lisci e lunghi fino alle spalle. Aveva gli occhi verdi che parevano quelli di un gatto, anche grazie alla pupilla piccola. La pelle era pallida e mettevano in risalto le labbra piccole, ma rosse.

-Sembra...- cominciò a dire Kenthin.

-...Miriam- finì Mike, guardandolo.

Miriam O'Donnel era una lontana parente dei Leigh ed era una studentessa del loro liceo. Per un periodo fu fidanzata con il sedicenne e lo portava sempre in quella casa, raccontandogli moltissime leggende sulla famiglia e, beh, facendo anche l'amore con lui.

Si dava il caso che quello fu l'ultimo anno in cui i due ragazzi spacciarono la cocaina che proveniva dal boss del quartiere della loro città.

Un giorno, mentre era in quella casa abbandonata con il fidanzato, Miriam scoprì la cosa e Mike la uccise, accoltellandola.

Kenthin lo aiutò a bruciare il corpo, facendone sparire per sempre le tracce.

-Vuoi che ce ne andiamo?- chiese l'amico del ragazzo, vedendolo improvvisamente pallido in viso.

Mike scosse la testa -No. Sarebbe..una cosa stupida-

Kenthin lo guardò per qualche secondo, poi tornò sul divano e continuò a scrivere il messaggio.

-Vado un attimo in bagno- mormorò il sedicenne, uscendo dal salone ed entrando nella stanza.

Kenthin si girò un'altra volta verso il quadro, notando qualcosa di strano.

Si avvicinò, per capire se avesse visto bene,avendo la conferma di ciò che aveva scorto.

Le labbra della ragazza simile a Miriam si erano increspate in un sorriso.

Spalancò gli occhi e fece per chiamare l'amico, quando gli arrivò un messaggio sul pc.

Dubbioso, si sedette sul divano e prese il computer, leggendo l' e-mail.

''Ciao! Volevo chiederti se per il cinema è tutto confermato!''

L'utente che gliel'aveva inviato era sconosciuto, ma di certo aveva sbagliato a scrivere l'indirizzo.

''Chi sei?'' ,chiese quindi Kenthin.

''Come? Sono Lyra! La ragazza del banco dietro al tuo! Dovevamo vederci domani per vedere quel film al cinema!''

''Scusa, non sono la persona che cerchi! Mi chiamo Kenthin, penso che tu abbia sbagliato indirizzo.''

''Kenthin? Kenthin Sharrow?''

Il ragazzo si accigliò.

Come faceva a sapere il suo cognome? Non conosceva nessuna Lyra e non aveva nessun appuntamento al cinema!

-Mike? Hai chiesto ad una certa Lyra di uscire al cinema?- chiese all'amico, che non rispose.

Dopo poco, scrisse:

''Si. Come fai a sapere chi sono?''

''Sei il migliore amico di Mike Rainols. O sbaglio?''

''Si...Ripeto: come fai a sapere chi sono?''

''Sono stata innamorata per tanto tempo di Mike, lo sai? Ma ora è finita. Sei con lui?''

''Si. Siamo nella villa dei Leigh per organizzare una festa di Halloween. A quale liceo stai?''

Non sapeva perché le stesse dando corda.

Forse perché non aveva nulla da fare... o forse perché, stando sempre accanto ad uno come Mike, provarci con le ragazze era diventata una delle poche cose che sapeva fare meglio.

''Stavo nel liceo di Boston''

''Lo stesso dove vado io! Ma..perché stavi?''

''Me ne sono andata. Posso comunque partecipare alla festa?''

''Certo. Sai dov'è la villa dei Leigh?''

''Ovvio. So tutto, su quella casa. Gemma, l'unica figlia della famiglia, fu uccisa nel salone di casa sua, mentre i genitori erano via. Quando tornarono e videro il corpo, impazzirono a tal punto di spingersi al suicidio, impiccandosi nel bagno della casa. È stato dieci anni fa, e ora la casa è abbandonata. E usata per fare stupide feste terrificanti''

''Beh, stupide non direi. Allora, ci sei?''

''Certo''

''Come faccio a riconoscere chi sei tu, quando chiederò l'invito?''

''Mandami una tua foto''

Kkenthin ridacchiò.

-Ehi, Mike! Ho invitato una ragazza di nome Lyra, alla festa. Non è del liceo,ma... spero non ti dispiaccia!- scherzò.

Ancora una volta, non ricevette risposta.

Non si preoccupò di ciò: magari, le pareti erano talmente spesse che non si sentiva nulla.

Così, si fece una foto con la webcam e gliela inviò.

''Tocca a te.''

In quel momento, dal bagno provenne un rumore.

-Mike?!- urlò il ragazzo, alzandosi.

Quando aprì la porta, urlò.

L'amico era impiccato al lampadario della stanza.

-MIKE!!-

Un altro rumore, proveniente dal salone, lo fece sussultare. Il cuore cominciò a battergli forte, la gola si seccò improvvisamente.

Lentamente, si avvicinò al computer che, ripetutamente, riproduceva il suono di quando gli veniva inviato un messaggio.

Lo lesse.

''Non c'è bisogno. Sono dietro di te''

L'ultima cosa che Kenthin vide fu Miriam, con gli occhi bianchi, dietro le sue spalle.

  
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