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Autore: VickyD    26/06/2013    4 recensioni
"Francesco era ormai davanti a loro. Alzò la sua arma sopra la testa, preparandosi a calarla sul petto del Magnifico. Ma ciò non avvenne."
Ecco come andò veramente la congiura dei Pazzi.
Scritto da una mente contorta
Genere: Azione, Demenziale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Girolamo Riario, Giuliano Medici, Leonardo da Vinci, Lorenzo Medici, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"A morte i Medici!" esclamò arrabbiato Francesco Pazzi, alzando la spada.
Dopo i primi istanti di stupore e incredulità generale, iniziarono ad alzarsi altri gridi ed altre armi. Presto l'intera chiesa fu divisa in due schieramenti: era stato tutto organizzato. Persino alcuni degli uomini più fidati e vicini ai signori di Firenze li avevano traditi ed avevano aderito alla congiura.
Lorenzo fu tra i primi a mobilitarsi e, dopo aver detto alla moglie di mettersi al sicuro con le bambine, tirò fuori la spada e si mise a combattere spalla a spalla con il povero Giuliano, ancora debole per la ferita.
Molti ignari fedeli erano andati via correndo, ma non Vanessa. Si era nascosta dietro una tenda a guardare quello scempio, cercando di resistere all'impulso di uscire allo scoperto e aiutare il padre di suo figlio.
Nel frattempo, entrambe le parti vedevano alleati accasciarsi a terra teatralmente.
Stava entrando Lucrezia, ma venne avvisata da Piero Da Vinci: " Non entrate Madonna! C'è un'inferno di spade là dentro!". La ragazza però notò che quello stava cercando di trattenere una risata...
Decise di non curarsene e corse ad aiutare Clarice, conducendo fuori lei e le figlie spaventate.
Ma incontrarono Riario per la strada, che aspettava la cugina. La strinse con un braccio e con l'altro le avvicinò un coltello alla gola. Era molto, molto confusa ed impaurita e ordinò a Clarice di scappare: era una faccenda tra lei e il conte. Quando furono lontane, lui lasciò cadere Lucrezia a terra, si abbassò e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Incredula, gli mollò un ceffone in pieno viso, poi pentendosi, per la possibile ed inaspettata reazione che avrebbe potuto avere Riario. Si alzò divincolandosi e corse via mettendo il turbo. Lui, intanto, si avviò verso la chiesa con il suo fido Mercuri.
Lorenzo e Giuliano erano esausti: con molti dei loro amici KO, iniziavano a scoraggiarsi e le forze venivano meno. Francesco rideva e fece l'occhiolino al suo alleato conte, che sorrideva soddisfatto. Iniziò a combattere anche lui contro i Medici.
In quel momento arrivò un Leonardo Da Vinci tutto trafelato. Sgranò gli occhi e si mise a correre per cercare di aiutare. Francesco e Girolamo si scambiarono un'occhiata: l'irruzione dell'artista non era stata calcolata.
Questo lanciò in aria un diversivo e si prese qualche secondo per portare i fratelli al sicuro in sagrestia. Serrò le porte dietro di sè e iniziò a controllare e a tamponare le ferite dei compagni.
Il piccolo imprevisto si era alla fine rivelato propizio per i cospiratori: l'effetto finale sarebbe stato ancora più bello e sconvolgente. Riario ordinò a Mercuri di andare a prendere il cannone: aveva inizio l'ultima parte del loro piano.
Dietro le porte, Lorenzo aveva scorto l'anello di Lucrezia al collo dell'artista. I due si misero a discutere accesamente, nonostante Giuliano li pregasse di parlarne dopo.
"Andavate solo a letto, o c'era dell'altro?" chiese il Magnifico con un fil di voce.
Prima che Leonardo potesse ribattere, udirono le risate dei nemici e una forte esplosione che abbattè le spesse porte. Entrarono a grandi passi nella stanza, con dei ghigni a metà tra il diabolico e il divertito.
I tre si rassegnarono all'idea di dover morire a quel punto, e abbandonarono le armi.
"A voi l'onore, Francesco" disse Riario con la sua solita calma. Si avvicinò lentamente a quelli, tenendo la spada in alto. Lorenzo sussurrò una preghiera e Giuliano si pentì di non aver detto a Vanessa che l'amava. Leonardo, invece, sentiva che c'era qualcosa di strano, qualche cosa che loro non sapevano ma che traspariva dalle espressioni dei cospiratori. Gli si imperlò la fronte di sudore e strinse i pugni, cercando di capire.
Francesco era ormai davanti a loro. Alzò la sua arma sopra la testa, preparandosi a calarla sul petto del Magnifico. Ma ciò non avvenne. Fece cadere a terra la spada e si accasciò, scoppiando a ridere sguaiatamente.
"Scusatemi... Non ce l'ho fatta..." disse.
"Ma si può sapere cosa avete da ridere?" domandò Leonardo, stanco di aspettare. A quel punto esplosero anche gli altri due (anche se "esplodere" non è proprio la parola adatta per il conte! Nda). Da fuori si sentirono risa ed applausi: quelli che parevano morti per mano dei nemici, in realtà non lo erano. Si alzarono ed affollarono la sagrestia.
I tre continuavano a non capire.
"Ci siete cascati, deficienti!" esclamò Mercuri.
Ci misero qualche secondo, poi ci arrivarono: quell'anno Pasqua cadeva di primo d'aprile.
Gliel'avevano fatta.



Note dell'autrice:
Inizio scusandomi per quest'ignobile stupidaggine. Non so cosa avevo in testa oggi! Forse sarà stato il caldo... A parte gli scherzi, avevo promesso a me stessa che avrei scritto qualcosa su Da Vinci's Demons e, dopo averci pensato su per diverso tempo, questo è ciò che la mia mente malata è riuscita a partorire. Volevo sdrammatizzare un po' la fine troppo tragica dell'ultima puntata, che credo abbia sconvolto tutti i fan.
Spero che questa one-shot vi abbia almeno fatto sorridere, fosse anche una smorfia stile conte Riario!
Fatemi sapere cosa ne pensate, ma siate clementi!
Ah dimenticavo, io sono VickyD e, insieme alle mie storie demenziali, conquisterò EFP! :D
Un bacio! 
  
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