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Autore: CrHacker98    26/06/2013    0 recensioni
Se state cercando una Fanfiction Yaoi, sbagliate a scegliere questo racconto. Se cercate stessi personaggi, ma in un ambiente diverso, sbagliate ancora.
Questa storia parla del nostro mondo. Quello reale dove Death Note è solo un anime ed un manga. Ma, con nostra grande fortuna...o sfortuna a seconda dei casi, i personaggi della tanto famosa serie, per qualche misterioso motivo ( Errore di un qualche Shinigami? ) si ritrovano nella nostra epoca a combattere gli uni contro gli altri...nell'ombra.
Il più grande scontro di tutti i tempi sta per iniziare.
Ma la domanda che accompagna tutti è: chi vincerà?
Genere: Azione, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Neko era andato via con Beyond, quindi adesso aveva campo libero.
Controllò per un’ennesima volta l’orologio e notò che erano in anticipo di  un minuto e ventuno secondi su quello che si sarebbe aspettato. Sorridente, il rosso attraversò la strada e si fiondò subito su per le scale. Non era nella pelle, adesso che B era fuori sarebbe riuscito a completare i suoi piani.
Non aveva intenzione di ucciderla subito. Prima si sarebbe divertito a torturarla, e poi, quando avrebbe implorato la morte con le lacrime agli occhi, sarebbe stato gentile e l’avrebbe ammazzata.
Si sentiva un assassino, un omicida, e gli piaceva da morire.
Sorrise alla battuta e si ritrovò di fronte alla porta ben familiare dell’appartamento della rossa. Il giovane si abbassò alla serratura e vi inserì del fil di ferro. Dopo aver armeggiato un po’ si sentì un lieve click ed il portone si socchiuse. Rimanendo sempre chino, il ragazzo la sospinse ed entrò nella stanza.
La Tv era accesa, il volume a mille, con le immagini che scorrevano veloci sopra di essa. Era un film horror, pensò il rosso, davvero intonato alla situazione. Intorno al divano giaceva tre barattoli di marmellata vuoti ed altrettanti di miele. Un quarto barattolo pieno del liquido vischioso, di un bel colore dorato, stava sopra ad una pila di libri accumulata accanto al mobile. Sopra al coperchio del contenitore svettava un coltello molto grosso che i giapponesi utilizzano per il pesce, quasi simile a quello dei macellai.
“ Anche lei ha preso le sue misure” ghignò il giovane “Non importa, sarà ancora più divertente”.
Zampettò silenziosamente entrando nella camera. Prese dal retro dei jeans una corda piuttosto spessa e la impugnò con entrambe le mani. Si avvicinò ancora al divano e di scatto vi ci si fiondò contro.
Non prese nulla, andando a sbattere contro la fodera dei cuscini.
Stacey non era là.
- Ma che cazz...?- sentì un grido dietro di sé e vide la lama del coltello scendere verso di lui. Alfa scartò di lato ma troppo tardi: la ragazza gli aprì uno squarcio sulla gamba che partiva dalla coscia sino a sopra il ginocchio. Mugolando, il ragazzo fissò negli occhi castani la rossa.
- Brutto stronzo, ci hai provato di nuovo – sibilò lei brandendo di nuovo il coltello. L’altro sorrise ironico.
- Non ti preoccupare, puttanella, ci riuscirò stavolta – rispose prima di slanciarsi nuovamente contro la giovane. Quest’ultima vibrò il coltello nell’aria pronta ad attaccare di nuovo quando qualcosa la fermò. Con stupore vide il rosso davanti a sé stringerle con una mano sul polso così forte da lasciarle un livido.
- Come ho già detto, stavolta ci riuscirò, e non sarà Beyond a fermarmi...- sorrise prima di sfilarle il coltello e puntarglielo alla gola. Tutto questo era successo in così pochi secondi e così tanto in fretta che Stacey non aveva avuto ancora il tempo di metabolizzare il reale pericolo della situazione.
- La realtà è che sei talmente idiota da non saper che B verrà qui e ti umilierà come la volta scorsa. Sei solo un perdente...- lo schernì la giovane in modo acido.
Alfa perse la testa.
Con uno schiaffò la gettò a terra, lasciandole sulla guancia un’enorme macchia rossa. Si inginocchiò sopra alla rossa bloccandole i polsi a terra.
- Non ti sembra familiare questa scena, eh? Mi dispiace per te, ma stavolta non arriverà quel rompiscatole a vuotarmi le uova nel paniere- disse annusando il profumo della ragazza.
- Rompermi...stupido ignorante – lo corresse la giovane.
“Sono in una situazione così e mi metto anche a pensare alla grammatica, sono pazza o cosa?” pensò lei scuotendo la testa. Il rosso sorrise.
I capelli color fuoco gli cadevano su un occhio, quello azzurro, lasciando in vista solo quello verde. Le iridi erano profonde, eccitate nell’avere sotto il proprio sguardo una preda pronta per essere consumata. Il sorriso stesso aveva un che di diabolico.
Nella sua follia, Alfa rimaneva un ragazzo affascinante ed attraente, per quanto la pazzia stessa gli concedesse.
Il giovane si piegò sopra all’altra e avvicinò la bocca al suo orecchio.
- Sai, mocciosa, credo che tu mi piacerai tanto...- sussurrò con voce roca Alfa a Stacey. Quest’ultima sentì un brivido percorrerle la schiena.
Era un momento carico di tensione. L’assassino aveva in mano la sorte della vittima sotto di sé, eppure non poteva, anzi, non voleva ancora condannarla.
- Allora che aspetti? Uccidimi!- lo provocò lei corrugando la fronte. Non le piaceva questa attesa, se la sua sorte doveva essere decisa, che si sbrigasse almeno.
- Non avere fretta, cucciola, non sono qui a fare i comodi tuoi. Tu muori quando lo dico io, ti muovi quando lo dico io e gridi quando lo dico io...- rispose il ragazzo ridacchiando. La sua risata venne però interrotta da un gemito mal nascosto: la gamba cominciava a sanguinare pesantemente, lasciando una grossa chiazza rossa per terra.
“ Se devo attuare il mio piano non ho tempo da perdere, se non curo questa ferita al più presto potrebbe diventare una cosa seria. Questa maledetta puttana, gliela farò pagare per tutto il dolore che sto provando ora” pensò rabbioso mettendo una mano in tasca. Fece uscire una corda e la legò per bene intorno ai polsi della ragazza, in modo che non potesse muoversi.
- C...che cosa stai facendo?- balbettò la vittima divincolandosi ancora. Alfa le sferrò un altro schiaffo al viso e la rossa di nuovo si sottomise all’altro. Sentì la lama affilata di un coltello vicino al collo.
- Ora stammi a sentire attentamente, se emetti anche solo un sospiro ti ammazzo. Se invece fai la brava bambina e non fai casino, magari riesci a sopravvivere...- la ammonì Alfa alzandosi.
- Su, in piedi...- continuò dandole un calcio. Stacey si rialzò a fatica, sentendo poi dietro alla schiena la lama del coltello. L’assassino le venne vicino alla nuca e le sospirò all’orecchio.
- Adesso cammina fino all’uscita e poi fino alla macchina di fronte alla palazzina. Te lo ripeto, se provi anche solo ad urlare ti ritrovi un coltello nella spina dorsale...- la minacciò, sospingendola verso la porta. La ragazza obbedì cominciando a scendere lentamente le scale.
Alfa zoppicava  vistosamente, ma cercò di nascondere la ferita con i bordi della felpa allungandola. Per fortuna non incontrarono nessuno e riuscirono ad uscire dall’appartamento, trovandosi per strada di fronte ad un’auto blu abbastanza vecchia. Il rosso puntellò con l’arma la schiena dell’ostaggio, per poi aprirle con una mano la portiera. Stacey, con le lacrime agli occhi, vi entrò senza fiatare, guardando in giro come a sperare in un’improvvisa venuta di Beyond. Alfa corse dalla parte dell’autista e si sedette di fronte al volante. Fece partire l’automobile e subito si ritrovarono lungo le strade della città. Improvvisamente l’assassino imboccò un vicolo e si ritrovarono da soli in quella stretta stradina. Stacey già prevedeva il peggio, quando vide Alfa prendere da sotto il sedile un fazzoletto ed una strana sostanza. Verso quest’ultima sulla stoffa e la premette sul viso della rossa.
- Ma che...?- non ebbe il tempo di chiedere che subito cadde addormentata.
Cloroformio.


Commento di Hacky (nuovo soprannome di Juli-chan)
Siii...ringrazio tutte per le recensioni, sono il miglior modo di incitarmi a scrivere.
Purtroppo, ho dovuto rimandare le scene Hot di qualche capitolo (due per la precisione, questo ed il prossimo) per sistemare un po' meglio le cose.
Sto già scrivendo il prossimo...


   
 
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