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Autore: thetruthaboutlovenerd    26/06/2013    0 recensioni
E' strano come tutto possa cambiare in una giornata. Come tutte le cose che ti eri prefissato di fare saltano senza che te ne accorgi. E' strano come degli occhi del tutto estranei ti entrano dentro e non riesci a chiudere i tuoi senza immaginarsi i suoi. E' strano voler toccare i capelli ad una persona, che hanno di bello dei capelli? E perché i suoi sembravano essere fatti per essere intrecciati tra le dita?
La vita a volte ti riserva piacevoli sorprese, ma questo lo sanno tutti. Ma nessuno sa quando la vita decide di farti entrare nel cuore qualcuno. Può essere una tipica giornata "no" o una giornata del tutto perfetta. Potresti essere depresso o felice, potrebbe succedere in estate o inverno. Potresti innamorarti di un'altra persona proprio il giorno dopo del tuo matrimonio.
Nessuno sa quando ci si innamora, e soprattutto di chi. Si può scegliere la persona da amare?
Matteo avrebbe comunque scelto proprio una come lei. Sapeva che l'avrebbe cambiato, che non potevano stare insieme senza rovinare tutto dopo due secondi eppure era ancora li. Ed ora a distanza di anni avrebbe dato qualsiasi cosa, tutto, per un'ora d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ad Elisa che nonostante tutto mi ha incoraggiato in questa pazzia.
Un bagaglio d'amore per te. Per sempre.



-E' strano come tutto possa cambiare in una giornata. Come tutte le cose che ti eri prefissato di fare saltano senza che te ne accorgi. E' strano come degli occhi del tutto estranei ti entrano dentro
e non riesci a chiudere i tuoi senza immaginarsi i suoi. E' strano voler toccare i capelli ad una persona, che hanno di bello dei capelli? E perché i suoi sembravano essere fatti per essere intrecciati tra le dita?

La vita a volte ti riserva piacevoli sorprese, ma questo lo sanno tutti. Ma nessuno sa quando la vita decide di farti entrare nel cuore qualcuno. Può essere una tipica giornata "no" o una giornata del tutto perfetta. Potresti essere depresso o felice, potrebbe succedere in estate o inverno, o anche in primavera chi lo sa. Potresti innamorarti di un'altra persona proprio il giorno dopo del tuo matrimonio. O del tuo migliore amico dopo anni e anni di avventure passate insieme.
Nessuno sa quando ci si innamora, e soprattutto di chi. Si può scegliere la persona da amare?
Matteo avrebbe comunque scelto proprio una come lei. Sapeva che l'avrebbe cambiato, che non potevano stare insieme senza rovinare tutto dopo due secondi eppure era ancora li.
E' questo quello che fa l'amore? Ed ora a distanza di anni avrebbe dato qualsiasi cosa, tutto, pur di avere indietro un'ora d'amore.-

1]- Capitoli 1.
(Introduttivo)

C'era freddo quella mattina, per Matteo. Odiava quei nuvoloni grigi rovinavano la bellezza del cielo azzurro. Aveva sempre attribuito il tempo al suo stato d'animo, Matteo. Se si alzava e c'era il sole allora era una bella giornata, quindi vedere il sole era un motivo per sorridere, se c'era quel brutto tempo allora qualcosa sarebbe andato storto quindi doveva cominciare a preoccuparsi e fare tutto nel solito modo monotono e perfetto per far sì che non accadesse niente.
Era strano, Matteo, e lui lo sapeva. Sapeva che quando camminava per i corridoi della scuola  tutti si trovavano a fissarlo ma lui non se ne preoccupava, aveva imparato  a non sentire quello che la gente diceva o inventava di lui quindi riusciva a camminare a testa altra nonostante tutto e tutti.
Sapeva anche di piacere alle ragazze, a volte non riusciva proprio a non vedere quando le ragazzine del primo anno lo fissavano e ridacchiavano facendo gli occhi dolci. Ma a lui non importava. Non era mai riuscito a farsi piacere davvero una ragazza, sì c'erano state molte ragazze, molte relazioni di un mese o poco più ma quando le lasciava e scendeva quella fastidiosa lacrimuccia nel viso della ragazza lui non se ne preoccupava, non che fosse cattivo o approfittatore o il cosiddetto "Don Giovanni", ma semplicemente nessuna era così interessante.
Matteo voleva la ragazza, voleva conoscerla e scoprirla ogni giorno, voleva vederla in tutte le sue sfumature e innamorarsene sempre di più. Ovviamente era solo uno stupido sogno, sapeva benissimo che sarebbe finito con una ragazza a caso solo per non stare solo, l'avrebbe sposata, ci avrebbe fatto un figlio e poi sarebbe finito come i suoi genitori, costretti ad una convivenza forzata perché le carte per il divorzio solo lunghe e costose.
Per fortna però che aveva degli amici fantastici. A volte quando è a pranzo con loro li guarda mentre parlano e scherzano: sono un gruppetto di quattro ragazzi compreso lui. Tutto sommato erano tutti dei bravi ragazzi, certo uno più sballato del'altro ma sapevano tutti che non avrebbero fatto del male ad una mosca.
E infatti, mentre camminava per la scuola verso il loro punto d'incontro aveva visto loro -Alessandro, Sebastian e Daniele- circondare una ragazza. No, non per cattiveria, era il loro strano modo di beccare, andare insieme e vedere la ragazza chi avrebbe scelto tra loro. Ovviamente non funzionava mai, la maggior parte delle volte le ragazze se ne andavano spaventate o infuriate.
Stavano prendendo di mira una ragazzina, del terzo anno forse, che se ne stava seduta a guardarli dal basso, uno sguardo che sembrava dire "O scappo o grido".
"Simpatici, credo che lei tra poco se ne scappi per pazza." aveva detto una voce femminile dietro di lui. Si girò subito, e ci trovò una ragazza, forse la più bella, che guardava la scena degli amici con aria divertita. "Credo che ieri stavano per fare la stessa cosa con me, poi quello biondo se n'è dovuto andare, credo."
"Daniele." si affrettò a dire, notando che ancora non aveva aperto bocca.
"Come?" l'aveva guardato curiosa.
"Daniele, quello biondo intendo." rispose subito lui, continuando a fissarla.
"Oh. Peccato che sia così, ha un bel nome. Li conosci? Fai la stessa cosa? Perché se è così scappo anche io." aggiunge lei mettendosi accanto a lui.
"Si, cioè no..no no, definitivamente no, è poco carino e soprattutto imbarazzante."
Ecco quello che voleva, una ragazza che lo facesse andare nel panico totale.
"Bene, mi fido. Io sono Chiara comunque."
E lui la fissava.
Era bella, aveva dei lunghi capelli neri, come gli occhi e la pelle chiarissima. Era tenebrosa ma trasmetteva dolcezza. E aveva delle belle labbra, da baciare. Si definitivamente da baciare.
"Matteo."
"Bene..Matteo. Ci vediamo in giro eh." lo salutò così lasciandolo da solo, mentre lui la guardava andare via.
Si, totalmente da baciare.


  Aveva sempre sognato a conoscere uno così, quando l'avevo visto entrare nell'edificio credette di svenire, era quello che aveva sempre sognato di vedere in un ragazzo. Pantaloni non troppo stretti, beige per l'esattezza e lui li aveva!-, maglietta nera sotto un cardigan beige - e lui, a parte la maglietta che era bianca, li aveva!- e bracciali, tanti bracciali dell'amicizia..e ovviamente, lui li aveva.
Era bello Matteo, non aveva niente di particolare e non aveva di certo una faccia da modello, ma era bello comunque. Non aveva gli occhi azzurri o verdi come si era aspettata di vedere, ma quegli occhi grandi e neri l'avevano colpita comunque, e quelle labbra..Dio erano così invitanti che avrebbe fatto la pazzia di prenderlo e baciarlo senza complicazioni. Ma lei non era una persona istintiva, tutt'altro, prima di fare una cosa doveva ragionare per molto, molto tempo.
Chiara, a differenza di molte ragazze in quella scuola non si sentiva bella, sapeva di essere carina o almeno faceva di tutto per esserlo. Adorava i suoi capelli terribilmente lunghi e castani, ma avevano dei riflessi neri a seconda della luce. La cosa che più odiava era la sua carnagione, era troppo bianca che se anche prendeva in sole riusciva a diventare poco poco olivastra, e quindi non avrebbe mai realizzato il sogno di diventare abbronzata al massimo, ma si accontentava, la chiamavano "Biancaneve" e lo adorava..almeno quando aveva cinque anni, ora era troppo imbarazzante.
Lo aveva notato da tempo ma non era mai riuscita a parlargli. Stesso anno, classe diversa. Questa era sfiga.
La prima volta che lo aveva visto era stato in estate quando lei era andata in segreteria per trasferirsi in quella scuola, stava gridando contro una segretaria lui, a quanto aveva capito non gli avevano dati i crediti esatti.
Era riuscita a scoprire in che sezione era, ma la classe era al completo.
Finalmente ci era riuscita, aveva parlato con lui e lui l'aveva fissata. Era così contenta che rideva sola.
"Non farti subito dei film mentali, forse ti guardava intensamente perché sono le otto del mattino e stava ancora sognando, magari al posto tuo avrà visto Megan Fox." Aveva detto Caterina, la sua amica che aveva deciso di trasferirsi con lei, era la migliore e credeva sempre in lei quando Chiara non ne aveva la forza.
Era sempre così, Chiara sbagliava qualcosa, Caterina l'aggiustava, Chiara l'abbracciava e il livello di amicizia cresceva.
Ma questa volta Cate non poteva fare niente, non poteva impedire quello che stava succedendo. E' che non faceva altro che guardarlo o cercarlo, ed era felice perché lui ricambiava. Ma non avevano parlato di nuovo, avrebbe voluto ma si sarebbe dovuto avvicinare lui. Una volta a testa, giusto?
"Credi che parleremo ancora?" aveva chiesto speranzosa verso l'amica, mentre lo guardavano dalla panchina durante la ricreazione.
"No se tu aspetti lui, guardalo, è circondato da idioti." rispose lei, mentre indicava la scena. Tutti e quattro seduti che ridevano perdendo tutto il buon senso.
"Sono carini."
"Sono maschi, loro non sono carini. Ora, o ci vai tu e fai la pazza con la parlantina o continua a fissarlo da lontano."
"No, voglio parlargli. Ha una bella voce, è solo che ho paura di essere considerata come una di quelle ragazzine appiccicose vogliose della sua compagnia a tutti i costi."
"E allora? Se lo farà che succede? Ti prenderà in giro? Non è ne il primo ne sarà l'ultimo purtroppo. Passerà, buttati per una volta, male che va ci sono sempre io, no?" disse semplicemente Caterina mentre la spingeva verso il gruppo di amici che appena le videro fermarono subito la conversazione.
"Chiara..ehi.." disse Matteo appena aveva visto i ragazzi bloccarsi verso delle figure dietro di se.
"Matteo."
"Caterina, visto che ci siamo eh." disse l'amica mentre usciva un braccio da dietro la schiena di Chiara, e prontamente Daniele l'afferrò. "Daniele, tu e io siamo destinati a stare insieme." disse come incantato.
Era bella anche Caterina, aveva dei capelli corti e rossi naturali, occhi chiari che facevano venire i brividi. Nel complesso era una bella ragazza, solo che non aveva mai trovato qualcuno che se ne accorgesse..fino ad ora.
"Ne sono certa." rispose guardandolo male. "Comunque io scappo, a dopo a tutti." concluse semplicemente cominciando ad incamminarsi dando per scontato che sarebbe tornata da loro.
"Aspetta, arrivo!" gridò alle sue spalle Daniele, che incantandosi ancora non si era accorto del sorriso di Caterina.
Era precoce il ragazzo, pensava Chiara. Sperava fosse così anche Matteo, ma da come guardava gli amici facendo sembrare inappropriata la sua presenza ci stava davvero perdendo le speranze.


  "Io sono Sabastian."
"Io Alessandro." si presentarono così gli altri amici, prima di lasciarli soli -dopo aver capito l'occhiata di Matteo- con delle scuse idiote.
"Sbaglio o sono scappati da me?" chiese Chiara chiaramente imbarazzata. Era carina e Matteo sembrava non stancarsi mai di guardarla.
"No, tranquilla, non credo."
"Sono strani."
"Chi non lo è?" rise lui notando che ancora Daniele seguiva Caterina. "Perché ti sei avvicinata comunque?" chiese subito dopo.
"Oh beh scusami, se vuoi ti lascio solo..io vado in classe." aveva detto lei fingendo una tranquillità che si notava non avere per niente.
"Smettila, non intendevo dire-"
Ma lei l'aveva fermato con un segno della mano. "Si, lo so. Volevo solo parlare mi annoiavo sola con la mia amica. Sei l'unico con cui ho scambiato più di una parola, credevo fossimo già amici sai." disse lei, ridendo ancora, facendo crollare tutta la tensione.
"Si certo, credevo già avessimo passato la fase "amicizia", infondo ci siamo scambiati anche più di quattro parole, ora siamo migliori amici, decisamente." Scherzò anche Matteo.
Era così bello che quasi non sembrava vero. Aveva quel peso all'altezza del cuore che non faceva male, anzi era piacevole. Da quanto non lo sentiva? E lo stomaco? Erano farfalle o elefanti?
"Senti io ora devo proprio andare, ma più tardi noi andiamo a pranzare alla pizzeria dietro l'angolo..se dovessi annoiarti ancora con la tua amica potete venire, lasceremo casualmente due posti." Aggiunse lui notando una sua non-risposta.
"Uh, siamo già passati da migliori amici ad un appuntamento? Non stiamo bruciando già troppe tappe?"
"Tecnicamente è un'uscita di gruppo, Chiara." rispose lui alzandosi e trovandosi a pochi centimetri di distanza.  " Ma possiamo trovare un compromesso anche per quello." E sorrise andandosene, lasciandola sola come aveva fatto lei la mattina.
L'avrebbe baciata se fosse rimasto un secondo di più, e forse a lei non sarebbe dispiaciuto.

Com'è che non si ricordava come si respirava?
E com'è che era rimasta sola nel campetto?

  E' che proprio loro non se lo aspettavano a come la loro vita sarebbe cambiata.
Pioveva quel giorno e due ragazzi di alzarono nello stesso momento con idee diverse non sapendo ovviamente che si sarebbero incontrati per la prima volta. E non sapevano che sarebbero cambiati subito loro, oltre al tempo ovviamente.
Era uscito da scuola e con lui anche il sole, e sorrideva..e per la prima volta si era concesso di sentirsi così bene non per il bel cielo azzurro.



Note finali.
  E se siete arrivati fino a qui continuare non vi costa nulla.
Un benvenuto ufficiale a tutti voi nella mia nuovissima e soprattutto primissima storia! Che dire? Sono una pazza a voler pubblicare una storia qui? Chi lo sa.
Non so perché di questa voglia, forse perché è estate e non c'è niente di meglio da fare che inventare cos nuove al fresco in casa.
Cosa posso dire? Vorrei poter dire che è la mia storia ma purtroppo no, è soltanto la voglia di vivere una relazione come la loro. (Matteo e Chiara).
Più che una storia questa è una sfida contro me stessa, ho sempre avuto il terrore di far leggere qualcosa di mio a qualcuno che non fosse la mia professoressa o la mia insegnante di conservatorio. (Violino, ebbene si).
Quindi se non piace come idea posso anche capirlo. Non sto dicendo questo per avere delle recensioni, ne ho lette di storie decisamente poco seguite ma abbastanza buone.
Che dire? E' assolutamente imbarazzante avere una testa piena di idee e bloccare nelle note finali.  Alla fine chi vuoi che le legga?
Quindi mi fermo, sembro una pazza che parla -o scrive- da sola piuttosto che l'autrice di una storia, che a proposito dai prossimi capitoli (vostre opinioni permettendo) saranno decisamente più lunghi.
Vi lascio al vostro buon cuore se farvi sentire oppure no.
Concludo col ringraziare tutti quelli che hanno letto la storia e queste strane note sperando di non avervi fatto perdere dei preziosi minuti della vostra vita.  E poi Elisa. La ragazza che mi ha aiutato a fare tutto questo.

Capitolo assolutamente non corretto, quindi probabilmente pieno di errori. Scusate.
Addio bella gente, alla prossima o almeno si spera.

Chiara.





 



  
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