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Autore: Little Redbird    26/06/2013    2 recensioni
Songfic partecipante all'evento di Pseudopolis Yard.
Il coronamento di una storia d'amore in poco più di mille parole.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Songfic partecipante all'evento indetto da Pseudopolis Yard
Potete ascoltare la canzone qui.

Power
 

I used to be a flower on the wall in the back row
Never was a homecoming queen just a shadow
Now i got a crown ‘cause you gave it to me
Cleopatra strong, yeah you found it in me
Throwing all the pages of the past out the window
When you tell me that I’m beautiful, I feel it, I breathe it, believe it
Got me feeling indestructable, I love it, I scream it
With you, I’m a queen upon my throne
With you, I build a kingdom out of stone
You fill me up, you fill me up
I’ve got that power, power, power with you here
I’ve got that power, power, power with you here
It’s so electric, baby, what you do to me
I’ve got that power, power, power with you here
You tell me that you love me in the fog on the mirror
You like me with no makeup on so you can see me clearer
Now i got a crown ‘cause you gave it to me
Cleopatra strong, yeah you found it in me
Everything I ever dreamed about, got it right here
With you, I’m a queen upon my throne
With you, built a kingdom out of stone
You fill me up, you fill me up
I’ve got that power, power, power with you here
I’ve got that power, power, power with you here
It’s so electric, baby, what you do to me
I’ve got that power, power, power with you here
When you tell me that I’m beautiful, I feel it, I breathe it, believe it
Got me feeling indestructable, I love it, I scream it
I love it, I scream it
With you, I’m a queen upon my throne
With you, built a kingdom out of stone
You fill me up, you fill me up
I’ve got that power, power, power with you here
I’ve got that power, power, power with you here
It’s so electric, baby, what you do to me
I’ve got that power, power, power with you here


 

 
«Brandon e Angela, siete venuti a contrarre matrimonio, senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?»
Brandon mi lancia un’occhiata ed un sorriso, «Sì» afferma.
«Sì» ripeto.
«Siete disposti nella nuova via del matrimonio ad amarvi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?» la voce del sacerdote è alta e chiara.
«Sì» rispondiamo ancora.
«Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?» ci guarda interrogativo da dietro gli occhiali.
«Sì» rispondo prontamente e la voce di Brandon fa eco alla mia.
«Se dunque è vostra intenzione di unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso».
Le nostre mani si trovano all’istante e ci sorridiamo. Ormai non mi preoccupo nemmeno più del trucco che si scioglie a causa delle lacrime.
« Io, Brandon, accolgo te, Angela, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». Il mio sposo è nervoso mentre legge dall’enorme libro che il prete tiene aperto davanti a noi ma la sua mano è salda sulla mia ed è l’unica cosa che mi tiene con i piedi per terra.
Voglio leggere in fretta anch’io, prima che la voce mi si spezzi e le lacrime silenziose si tramutino in un pianto a dirotto. Ma Brandon mi stringe anche l’altra mano e mi guarda dritto negli occhi.
«Non lo so cosa mi ha portato ad invitarti a ballare quella sera al liceo, forse i miei ormoni impazziti» ammette e gli invitati si fanno una sonora risata.
Lo guardo stranita. Ormoni impazziti? La sera che mi ha invitato a ballare al ballo della scuola mi sentivo una balena spiaggiata sulle gradinate della palestra. Nemmeno avevo pensato che avrei potuto divertirmi, e poi era arrivato lui, bello, serio e con quel mezzo sorriso che ti colpiva dritto allo stomaco. Avevamo ballato la stessa canzone del re e della reginetta, in un angolo distante dalla folla che circondava i neo-eletti. Era stata la cosa più romantica che avessi mai fatto. Era stata anche la sera in cui mi ero sentita un po’ meno inutile.
«E poi ti ho detto che volevo uscire con te e tu nemmeno mi hai creduto» continua abbozzando uno di quei sorrisi.
Certo che non l’avevo creduto. Nel bel mezzo di una discussione riguardo il compito di matematica aveva buttato lì, all’improvviso, un “sei bellissima”, come se ne stessimo discutendo da ore. L’unica risposta sensata che mi era venuta in mente era stato spalancare la bocca e dirgli “Mi prendi in giro”.
Poi mi ci sono abituata. Ha fatto in modo che gli credessi ogni volta che me lo sussurrava sul collo, facendomi sentire come una specie di dono prezioso. Mi aveva messo al primo posto, come mai nessuno aveva fatto ed allora mi ero sentita davvero potente. Con lui al mio fianco ero la regina incontrastata del mio piccolo mondo fatto di lui.
«E quando poi ti ho detto che ti amavo», oh, non dirlo davanti a tutti, ti prego!, «mi hai chiesto se ne fossi sicuro». Il suo sorriso si allarga e accarezza il dorso della mia mano mentre le mie guancie si infiammano.
Quando aveva detto di amarmi gli avevo creduto, il problema era che non ero sicura di me stessa, così, se neanche lui fosse stato sicuro, sarebbe stato un bel problema. Ma lui aveva risposto con un tranquillo “Sì, certo che sì”, e allora avevo capito che sarebbe stato sicuro per entrambi.
«Eppure hai acconsentito a sposarmi» mi dice, come se se ne stesse rendendo conto solo ora. «Quindi tocca a me chiederti se sei sicura».
Sicura? Io? Quando mai lo sono stata? Ora. Ora sono sicura. Su quest’altare, davanti alle persone a cui tengo, sono sicura di star facendo quello che voglio. Tutto quello che sa farmi provare Brandon è tutto quello che ho sempre desiderato. «Con te sono una regina sul mio trono» gli sussurro. È l’unica cosa che mi viene in mente. «Sono sicura».
Il sacerdote sorride e mi indica la frase sul libro. Ormai le lacrime sono così tante che nemmeno riesco a vedere quello che leggo. «Io, Angela, accolgo te Brandon, come mio sposo. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». Ormai è inutile anche solo tentare di asciugarmi gli occhi.
« Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L’uomo non osi separare, ciò che Dio unisce».
«Amen» mormorano gli invitati.
Solo quando l’oro freddo dell’anello scivola sul mio anulare sinistro mi rendo conto che sono qui, sono bella, indistruttibile, e lui è con me.




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La mia prima storia originale, sapevatelo.
Grazie infinite ad Angela che mi ha fatto compagnia e consigliata durante la stesura di questa shot.
   
 
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