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Autore: sakuraelisa    27/06/2013    0 recensioni
Chris e Darren si erano conosciuti nel settembre del 2010, il loro era stato un incontro magico, attraverso i loro tweets ho voluto costruire una mia storia sulla loro vita.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premesse:

Salve a tutti, mi chiamo Elisa, non sono nuova del mondo di efp, già pubblico una storia, ma tempo fa scrissi la mia prima fan fiction, che è questa che state per leggere, quindi per quello come datazione risulta un po' vecchia, ho scritto questa storia, basandomi oltre che su una mia trama anche su tweets realmente scritti, e sto per questo seguendo un filo cronologico che inizia con il novembre del 2011 e si conclude nel luglio 2012.
Io non conosco Chris Colfer ne tanto meno Darren Criss, ma ho voluto parlare e scrivere di loro in base a come li vedo io e come li conosco, spero di non deludervi. La storia è già scritta per metà, quindi per la pubblicazione non ci sono problemi, aggiornerò ogni giovedì, a presto.

P.S

Vi volevo chiedere scusa per l'immenso ritardo con cui sto aggiornando, ma è stato un mese complicato, mi sono trasferita a Londra e non è stato facile sistemare ogni cosa ma adesso sono qua, ed inoltre sono stata a Parigi e ho visto i nostri bimbi, e credetemi io sono una che ci crede davvero nel loro amore e assistere ad una crisscolfer riot in diretta live seduta alla quinta fila nel seggiolino laterale è stata una cosa favolosa, vedere con i miei occhi come Darren si illumina quando si parla del suo Chris, loro si amano e vederlo dal vivo è stata una bella conferma. Con questo vi lascio al capitolo, buona lettura :)



Capitolo tredici

 

16 Marzo 2012

Darren se ne stava nel salotto a guardare il servizio alla televisione dedicato alla sua compagnia teatrale che quella sera avrebbe fatto una tappa a Chicago.
Avrebbe tanto voluto partecipare con loro a quello spettacolo, ma i suoi numerosi impegni glielo avevano impedito. Per questa ragione, aveva dovuto rifiutare il loro invito.
Gli mancavano molto a volte, i suoi pazzi amici e la sua vecchia vita universitaria. Anche se adesso era più felice, stava facendo quello che amava nel campo lavorativo: presto avrebbe inciso il suo primo vero disco e aveva al suo fianco una persona che amava molto.
Con amore guardò l’anello che portava all’indice della mano destra, se pensava che adesso erano legati ancora di più non smetteva quasi di sorridere.
Con affetto ricordò ancora quella notte, si dissero tante cose distesi nel loro letto, ma c’erano delle parole che ormai erano scritte nella sua mente e ricalcate nel suo cuore.
 

“Ammetto che non sarà sempre una favola, ma ti prometto che ti amerò sempre Darren. E... oddio, amo come la mia voce pronuncia il tuo nome. Te l’ho mai detto?”
 

Anche lui amava come la sua voce pronunciasse il suo nome, forse avrebbe dovuto dirglielo quella sera quando ancora avrebbero condiviso il loro letto.
Sentì la porta aprirsi, segno che il suo fidanzato finalmente era tornato a casa.

“Darren, ci sei?”

“Sono in salotto.” disse.

Chris arrivò trafelato con una busta in mano, lui lo guardò cercando di indovinare il suo nuovo acquisto.

“Che hai comprato?” gli chiese

Lui gli si avvicinò e si sedette sul divano vicino a lui.

“Sai quando mi lasci solo per andare ad uno dei tuoi numerosi impegni?”

“Lo sai che non vorrei mai farlo.”

“Tesoro non te ne faccio una colpa, è la tua carriera … comunque, allora, hai presente?”

“Sì.”

“Bene. Sai che in quei giorni esco con Ash, o magari mi vedo spesso con gli altri. Ma capita che invece stia a casa, e sai, certe volte mi annoio.”

“Eh allora?” gli domandò curioso

“Ti ho mai detto che mi piacerebbe avere un animale?”

“Chris, ti prego, dimmi che in quella busta non hai un serpente?!” gli chiese quasi spaventato all’idea.

“Darren! Non sono così alternativo.”

“Dimmi ... cosa c’è nella busta?”

“Dei pesciolini rossi stupido, cosa pensavi che ci fosse?”

“Oh meno male… scusami amore, lo sai che delle volte sono paranoico.”

“Sì lo so! E ti amo per questo.” gli rispose, baciandolo frettolosamente sulle labbra.

Darren sorrise, e gli domandò se potesse vederli. Chris gli sorrise, senza dire una parola si alzò porgendogli la mano.

“Su vieni, andiamo di là così te li faccio vedere.”

Lui accettò la sua presa e insieme andarono in cucina, dove il suo fidanzato poggiò la busta sul tavolo cacciandone il contenuto. Prese l'ampolla di vetro
e andò al lavandino per riempirla d’acqua, sotto il suo sguardo vigile che nel mentre era attento a guardare quei cinque pesciolini rossi rinchiusi nelle loro bustine trasparenti.
Chris appena finì di riempire il contenitore ritornò da lui.

“Ti piacciono?” gli chiese

“Sei sicuro che ci stiano tutti in quella vaschetta?”

“Darren, sono pesciolini rossi, e sono piccoli.” gli rispose lui con ovvietà.

Posò sul tavolo la bolla di vetro e si avviò a liberare ogni piccolo pesce rosso dalla sua bustina. Il suo fidanzato guardava il tutto con meraviglia, e lui trovava bello poter vedere il suo sorriso illuminarsi anche per così poco.

“Come li chiamiamo?”

“Ci devo pensare bene, devono essere dei nomi intelligenti.”

“Amore, sono sicuro che troverai i migliori nomi del mondo.” gli disse, poggiandosi coi gomiti sul tavolo.

“Sarà per queste piccole cose che ti amo, lo sai?” gli rispose Chris.

Si scambiarono uno sguardo affettuoso e i loro occhi ancora una volta si incontrarono.
Era talmente facile leggere cosa si stavano dicendo anche senza che proferissero nessuna parola, erano loro, era la loro magia.
Darren spostò una sedia facendo cenno al suo fidanzato di raggiungerlo. Quest’ultimo lo fece, sedendosi sulle sue ginocchia e portandogli le braccia intorno al collo.

“Sembra il titolo di una canzone.”

“Cosa?”

“Sarà perché ti amo.”

“È vero tesoro, non sai quanto!”

“Solo per dei pesciolini rossi?”

“Non è solo quello… per tutto quello che facciamo insieme.” gli rispose stringendosi di più.

“Per ogni cosa sei sempre entusiasta, mi fai sentire importante.”

“Ma tu lo sei!”

“Lasciami finire… amo il fatto che tu consideri importante la nostra vita e tutte le cose ad essa connesse.”

“Io ho scelto una vita con te amore e non me ne pento… tu sì?”

Chris non disse nulla e si limitò a mordersi le labbra cercando di resistere nel baciarlo subito, ma non ce la fece. Le sue labbra trovarono subito quelle della persona che in quel momento lo guardava come se fosse la cosa più bella in quella cucina.
Continuarono a baciarsi non curanti del tempo che passava e dei pesciolini rossi che sguazzavano nella loro ampolla senza prestare attenzione a loro.
 

*****

 
21 Marzo 2012

Quella mattina il sole era sorto da ore e loro erano ancora sdraiati nel loro letto; le loro riprese sarebbero iniziate solo il pomeriggio e Chris se ne stava con la testa poggiata sul petto di Darren.
Sentiva il suo cuore battere e il respiro della sua bocca dritto al suo orecchio, non aveva mai sentito suono più bello.
Adorava quei momenti, era una delle cose più belle della loro convivenza. Potersi svegliare la mattina e trovare qualcuno al tuo fianco.
Chris non si sarebbe mai abituato a quel privilegio.

“Sei sveglio da molto?” gli disse una voce dietro di lui che conosceva fin troppo bene

“Ti ascolto respirare.”

Darren sollevò lenta una mano e gli accarezzò i capelli, levandogli dalla fronte quei pochi ciuffi che durante la notte gli incorniciavano il viso.
Si sollevò leggermente e gli baciò la fronte spostando le labbra lievemente sulle sue tempie.

“Buongiorno allora.”

“Possiamo restare ancora un po’ così?” gli chiese

“Certo amore.” gli rispose andando a stendersi di nuovo e portandoselo con se.

Le sue braccia che ora lo stringevano forte, le sue dita che passavano sul suo braccio teneramente, costatando che ormai non erano più fini e sottili, ma muscolose al tatto come non lo erano mai state. Il suo fidanzato era diventato bello sotto i suoi occhi e lui era contento di poterlo constatare giorno dopo giorno, e di ritenersi talmente fortunato da poterlo avere nella sua vita.

“Hai delle belle braccia.”

“Smettila.”

“Arrossisci ancora eh?” gli disse accorgendosi del rossore sulle sue guance

Scivolò sulle lenzuola e si portò alla sua altezza, i loro visi che adesso erano vicini e i loro nasi che si sfioravano, entrambi desideravano tanto baciarsi, ma in quel momento, soprattutto lui moriva dalla voglia di baciare le labbra appena screpolate del suo fidanzato dagli occhi blu. Lo guardava come se non ci fosse nulla di più bello nella loro stanza.

“Non vuoi baciarmi?” gli chiese Chris con le gote ancora rosse

“Certo che voglio”

“Perché non lo fai?”

“Preferisco perdermi nei tuoi occhi e vederti arrossire.” gli rispose, accarezzandogli una guancia con le dita.

“Dovresti smetterla.”

“Come potrei? Sei la mia gioia più grande.”

Chris non poté più resistere e si fiondò sulle sue labbra, lo stava sognando dalla notte precedente e non voleva più perdere tempo.
Sentì il suo fidanzato sciogliersi a quel gesto e poté sorridere e succhiare il suo labbro inferiore.
Quel bacio tanto innocente si era rivelato ben presto umido e bagnato, le loro lingue che dopo non meno di qualche secondo si erano incontrate e le loro mani si erano intrecciate come se non ci fosse altro da fare.
Pensò che forse poteva evitare di respirare ancora per un poco, ma gli mancava l’aria e a malincuore si staccò dalle sue labbra.
Capitava molto spesso che i loro respiri diventassero affannati dopo uno dei loro contatti leggermente più intimi del normale.
Ma la loro intimità era costituita anche da questo, dallo scambiarsi dei baci passionali, dall’intrecciare le loro dita, dal sentirsi vicini anche solo appoggiandosi l’uno all’altro.

“Sei contento adesso?”

“Ho fatto io la prima mossa, non tu.”

“Sei bellissimo Chris, lo sai?”

“Penso che sei solo tu che me lo ripeti in continuazione.”

“Gli altri non ci vedono abbastanza.”

“Ci vedono benissimo.”

“Non direi…”

Darren non lo ascoltò e lo spinse all’indietro mettendosi sopra di lui, capovolgendo così le loro posizioni.
Si adagiò meglio sul corpo del suo fidanzato, che sorrise della sua audacia e gli portò le braccia intorno al collo avvicinandolo maggiormente.
Lui gli passò le mani dalle braccia ai fianchi, facendo indugiare le dita più del necessario.

“Loro questo non possono farlo.”

Continuò a far scivolare le dita sempre più giù andando a toccargli la coscia sinistra pressando maggiormente la presa sul suo interno.

“Non possono nemmeno ascoltare i tuoi gemiti quando ti tocco.”

Chris lo guardò stando al suo gioco sentendo che il suo respiro ora non c’era più, sentiva un calore nel basso ventre e sapeva benissimo che doveva fare
qualcosa per rimediare.
Prese la mano del suo ragazzo con la sua poggiata sulla sua coscia e la portò proprio nella sua parte dolente.
La sua voce che uscì dalla sua bocca lievemente più bassa di come avrebbe voluto.

“Cosa aspetti? Non volevi sentire i miei gemiti?” gli domandò

Darren sorrise malizioso e iniziò a muovere la sua mano, anche se ben presto si accorse che voleva di più. Oltrepassò il tessuto e le sue dita strinsero qualcosa di molto più morbido.
Quello fu il punto di partenza, quello che permise loro di iniziare la giornata nel modo giusto. Ora Chris era nelle sue mani, e sentire i suoi gemiti dritti nell’orecchio era una piacevole melodia.
Parve loro che quando stavano insieme il tempo volava più veloce del solito, tra le loro braccia erano capaci di passare le ore, avvinghiati e stretti.
Alzarsi e farsi una doccia insieme legati allo stesso modo fu per loro la soluzione più accettabile per svegliarsi del tutto.
Ritrovarsi a pranzare insieme qualche ora più tardi fu il completamento di quella mattina passata insieme.
Seduti uno di fronte all’altro con le mani sopra al tavolo perennemente unite.

“Quando la smetterai?”

“Di fare cosa?”

“Di sorridere come uno stupido.” gli rispose sorridendo

“Sono fortunato sai ad averti nella mia vita.”

"Lo so tesoro, ripeti anche questo molto spesso.”

“Sono noioso?” gli chiese

“Mai.” gli disse sporgendosi per poterlo baciare sulle labbra in un bacio veloce ma sempre carico di significato, almeno per loro.

Chris non si accorse che il suo Blackberry si era illuminato solo quando il suo fidanzato glielo fece notare.
Posò la forchetta che aveva in mano e lo prese constatando che gli era arrivato un mms, quando lo aprì rimase molto sorpreso del contenuto e sorrise quasi senza accorgersene.

“Buone notizie?” gli chiese Darren

“Buonissime” gli rispose facendogli leggere il messaggio

“Oh Dio, Chris, è la locandina del tuo film?”

“A quanto pare!”

“Non sei felice?” gli domandò

“Certo che lo sono, è che… pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato.”

Darren si alzò dalla sua sedia e si avvicinò andando ad inginocchiarsi di fronte a lui.
Con due dita gli alzò il mento per poterlo guardare meglio in quei suoi magnifici occhi azzurri.

“Amore ascoltami, tu ti… meriti, questo e altro. E io sono talmente fiero di te.”

“Che ho fatto per meritarti, dimmelo.”

“Mi ami e questo per me è sufficiente.” gli rispose lui sorridendo

Chris portò le mani sulle sue spalle e lo strinse forte, il suo fidanzato si lasciò cadere tra le sue braccia e si abbandonò a lui.

“So che non potrai venire quel giorno. Intendo quando ci sarà la prima del film, ma ti prego, promettimi che mi penserai lo stesso.”

“Non devi neanche chiederlo."

Restarono avvinghiati ancora per un po’ in quello strano intreccio che entrambi non avevano nessuna voglia di sciogliere.
Stavano bene in quella strana posizione, anche se Darren stava un pochino scomodo seduto sulle sue ginocchia. Si alzò da lui e fece fare lo stesso al suo fidanzato, che lo guardava smarrito.

“Vieni con me.”

Darren lo trascinò fuori dalla cucina, lo condusse nel loro studio dove aprirono la porta ed entrarono. Lui si sedette alla scrivania, trascinando Chris sulle sue ginocchia.
Accese il pc e attese, con il suo fidanzato che lo guardava senza sapere che cosa volesse dimostrare.

“Che facciamo qua?” gli domandò

“Aspetta!” gli rispose Darren sorridendo

Quando la schermata comparve sullo schermo, quest’ultimo passando le dita sul tappetino della tastiera aprì la finestra di google e scrisse: “Struck by
lightning”.

“Guarda amore.” disse al suo fidanzato voltandosi verso di lui con un sorriso sul volto

“Hai visto quanti risultati ci sono solo scrivendo il nome del tuo film?” proseguì

“È tutto vero?”

“Chris, ma stai leggendo? Sono tantissimi, la gente ti ama e sa che tu meriti questo e altro.”

Lui si portò le mani sulle labbra che raggiunsero subito le sue guance dove delle lacrime nascoste stavano precipitando.

“È tutto vero, allora.”

“Già.” gli confermò Darren, che avvicinò le labbra al suo volto pronto a raccogliere ogni singola goccia per ripulire presto il suo bel viso.

Glielo circondò poi con le mani e lo baciò delicatamente sulle gote arrossate, sulla fronte e sulle labbra umide.
Lui lo guardò con gli occhi appena lucidi da quel pianto appena iniziato e gli strinse le mani tra le sue portandosele alle labbra.

“Sono sicuro che finché ci sarai tu con me tutto andrà bene, so che mi farai felice e che con te starò sempre al sicuro.” gli disse

“Sempre amore.”

“E se ci saranno degli ostacoli?”

“Li supereremo insieme e poi… ho questo.” gli rispose indicando l’anello al suo dito

“Io mantengo le mie promesse, Chris”

“Posso chiederti di giurarmelo?”

Darren si portò una mano sul cuore guardandolo con amore e tenendo gli occhi fissi sui suoi.

“Lo giuro.”

Chris a quel punto non resistette e lo strinse a se, le sue braccia che gli stringevano la schiena e le sue mani che si aggrappavano alla sua maglia. Ora si
che era al sicuro.
 

*****

 
29 Marzo 2012

Darren se ne stava seduto vicino al mobile dell’ingresso dove stava il telefono, aveva appena parlato con suo fratello e non aveva ricevuto una bella notizia, almeno non per Chris.
Lui non voleva litigare, magari lui avrebbe capito e non se la sarebbe presa, decise che gli avrebbe parlato quando sarebbe ritornato, per adesso poteva solo attendere.
Andò in salotto e si sedette al divano ripensando ancora a quella stupida discussione con Chuck.
 

“Ciao fratellino, come stai?”

“Sono felice di sentirti Chuck, come mai mi stai chiamando?”

“Ti devo dire una cosa … ecco ci verresti a vedere una partita con me?”

“Intendi di basket vero?”

“Certo che si, sai la mia fidanzata ti vuole vedere, poi con il matrimonio vicino è meglio che tu sappia le cose da me che dalla mamma, ci stai?”

“Certo lo sai che mi fa sempre piacere vederti, da quando mi sono trasferito non ci vediamo tanto spesso”

“Darren”

“Dimmi”

“Dai ho invitato anche Mia”

“Chuck ma perché? Lo sai che siamo rimasti amici ma è sempre strano vederla”

“Lei è una delle mie amiche più care Darren, e ho voluto invitarla, se non ti sta bene non venire”

“Ma perché devi sempre travisare le mie parole?”

“Non sto travisando nulla, e poi pensaci magari vedervi vi aiuta a riallacciare i rapporti e tornare insieme”

“Lo sai che non è possibile, io sto con Chris e tu non lo vuoi accettare e non so perché”

“Non mi piace e ti ha fatto prendere delle decisioni affrettate”

“Chuck lo sai che ti voglio bene ma io lo amo e quando sarò pronto lo dirò al mondo e finalmente potremo sposarci e -”

“Non lo dire”

“Ma perché non lo capisci, mamma e papà sono felici per me non capisco perche tu non puoi semplicemente dirmi che sei contento”

“Darren ma ci hai pensato bene? Sai a cosa stai andando incontro? Dovresti lasciarlo e ritornare da Mia, con lei le cose sarebbero semplici e facili”

“Ma io non la amo e non potrei mai essere felice con lei e comunque verrò domani, perché con lei sono rimasto in buoni rapporti e non voglio offendere la mia futura cognata, ma di certo non vengo per te e mi dispiace dirtelo”

“Io ti chiedo scusa non dovrei dirti queste cose, e che io sono tuo fratello maggiore e mi devo prendere cura di te ma posso capire che le tue decisioni le prendi da solo per cui non ti dirò più nulla, però ti prego non essere arrabbiato con me, lo sai che io ti dico queste cose solo perché ti voglio bene”

“Lo so Chuck anche io te ne voglio”

“Allora ci vediamo domani?”

“Si domani mattina presto prendo l’aereo e a pranzo sono da te”

“Benissimo ti aspetto, adesso ti lascio, a domani fratellino”

“A domani”

Darren riattaccò il telefono pensando che da quel momento aveva davvero un problema da risolvere. Come lo avrebbe detto a Chris? Come avrebbe reagito?
 

Con quel pensiero Darren si destò dai suoi pensieri sentendo la porta d’ingresso aprirsi e rivelare la figura sorridente del suo fidanzato.
Chris lo raggiunse e vedendolo seduto sul divano con lo sguardo perso gli domandò cosa avesse, non ricevendo risposta si avvicinò e sedette vicino a lui.

“Tesoro tutto bene?”

Darren si voltò a guardarlo con uno sguardo preoccupato in volto

“Ti devo dire una cosa e ho paura che non ti piacerà”

Il suo fidanzato si rabbuiò subito anche se non sapeva ancora nulla, sentiva che non era una buona notizia.

“Dimmi” gli disse a bassissima voce

“Mi ha chiamato Chuck prima e mi ha invitato domani a vedere una partita e sai … non lo vedo da un po’ e mi farebbe piacere vedere anche la mia
futura cognata e solo che …”

“Continua” lo Chris incitò a continuare

“Ci sarà anche Mia”

Darren lo vide irrigidirsi e cambiare espressione ma decise comunque di dirgli tutta la verità.

“Non è finita, mi ha anche detto che non approva il nostro rapporto”

Chris si alzò in piedi e iniziò a fare avanti e indietro per la stanza

“Amore vieni qua”

“Dimmi perché?” gli domandò voltandosi verso di lui

“Perché cosa?”

“Lascia perdere”

Darren si alzò e lo raggiunse facendo l’unica cosa che sentiva di fare in quel momento, abbracciarlo e stringerlo forte.

“Non lo so Chris, lui non accetta che io mi sia innamorato di te e ha pure detto che vorrebbe tanto rivedermi insieme a lei”

Sentì le sue mani stringergli la maglia e il suo respiro sul collo farsi sempre più affannoso, segno che stava per mettersi a piangere, odiava fargli questo ma soprattutto odiava renderlo triste.
Gli passò la mano sulla schiena cercando di tranquillizzarlo.

“Amore lo sai che non gli do retta e che lui può dire quello che vuole”

“E’ sempre tuo fratello però”

“Ma non è più importante di certo della mia relazione con te”

“E allora ci andrai?”

“Certo che ci vado ma non ti devi preoccupare perchè non succederà nulla”

Chris sollevò il viso dalla sua spalla per poterlo guardare negli occhi.

“Io mi fido di te Darren, lo so che non farai mai nulla ma … non mi fido di lei”

Il suo fidanzato gli accarezzò una guancia e lui si abbandonò al suo tocco poggiandoci il viso

“Non potrei mai farlo Chris”

“Lo so” gli disse Darren annuendo

E fu così che vide nei suoi occhi una tristezza che non gli piaceva vedere, Darren non amava vedere il suo volto triste.

“Non piangere ti prego, lo sai che non lo sopporterei”

“Non sto piangendo”

“Dai ti va di andare a fare una passeggiata?” Gli propose cercando di sorridere almeno un poco

“Va bene” gli rispose Chris dandogli retta

Darren lo prese per mano e insieme uscirono dalla loro casa, l’aria primaverile di marzo li accolse calorosamente e loro respirarono subito più a fondo,
avevano entrambi bisogno di uscire.
Insieme camminarono per il loro vialetto e raggiunsero il piccolo pezzo di strada che li avrebbe condotti al loro nuovo rifugio.
Chris stringeva forte la sua mano, sapeva di poter sembrare ridicolo ma aveva paura che allentando la presa lui potesse andare via da lui, volare lontano e non tornare più.
Sapeva che era una paura stupida ma sapere che c’era ancora qualcuno che non approvava il loro amore lo faceva stare male, soprattutto una persona tanto vicino al suo fidanzato come suo fratello.
Alla fine arrivarono alla loro panchina, il loro nuovo posto, quello dove potevano rilassarsi in completa tranquillità.
Si sedettero e lui si poggiò con la testa alla sua spalla, lasciando che le loro mani si intrecciassero.
Darren che lo stava osservando da quando erano usciti dalla loro casa, aveva notato che era stranamente silenzioso e purtroppo sapeva bene la ragione del suo mutismo.
Anche lui non accettava il fatto che Chuck non approvasse la loro storia ma era anche vero che al momento loro non potevano fare nulla, solo aspettare che lui cambiasse idea.
Alzò gli occhi al cielo e vide la soluzioni alle loro ansie proprio sopra le loro teste.

“Mi piacerebbe tanto essere uno di quegli usignoli”

Chris levò gli occhi per vedere a cosa si riferisse

“Sono bellissimi non trovi?”

“Perché?”

“Sono liberi amore”

“Noi non lo siamo?”

“Sarebbe solo più facile”

Lui annuì e abbassò il viso fissando il suo sguardo sulle mani giunte posate sul suo grembo.

“Abbiamo sempre la nostra casa”

Darren capì subito che cosa intendesse, gli prese le mani tra le sue e se le portò alle labbra, baciandone ogni dito.

“Hai ragione e poi abbiamo anche questo piccolo parco e abbiamo il nostro amore e …”

Si fermò un momento e pensò ad una cosa che forse poteva restituire il sorriso al suo fidanzato, mise la mano in tasca andando a prendere le sue chiavi.
Lasciò la sua mano e si alzò dalla panchina andando dietro proprio vicino al tronco dell’albero che li faceva da ombra.
Passò la chiave sopra il legno poco sopra al centro e iniziò a graffiare la superficie.
Chris non capiva che cosa stesse facendo e lo raggiunse, quando si trovò dietro di lui finalmentecomprese.

“Stai scrivendo i nostri nomi?”

“Beh veramente solo le nostre iniziali e poi sto cercando di fare un cuore”

Lui si avvicinò di più fino a poggiare le mani sulle sue spalle.

“Non posso manco aiutarti, sono sempre stato negato in disegno”

Darren si voltò leggermente verso di lui e gli sorrise e quel sorriso era servito a farli rilassare.
Forse c’era stato bisogno di un gesto così semplice per sedare le loro ansie e farli ritornare a sperare in un futuro migliore o per lo meno in un mondo dove non avevano bisogno di giustificarsi per ogni loro gesto e azione.
Quando terminò finalmente si girò completamente verso il suo fidanzato che guardava la sua opera estasiato.
Aveva graffiato con la chiave fino a scrivere i loro nomi circondati da una specie di cuore, non era perfetto lo sapeva bene ma l’importante era che aveva riportato il sorriso sul volto del suo fidanzato ed era solo questo l’importante.
Gli porse la mano che lui prontamente accettò e lo tirò in un abbraccio.

“Grazie”

“Per cosa?”

“Per questo” gli rispose indicando con una mano la sua creazione

“Per me ci denunciano per danneggiamento di proprietà pubblica” gli disse sorridendo

“Beh ma io denuncio solo te” gli rispose voltandosi verso di lui e baciandolo sulle labbra

Non si erano ancora sfiorati quel giorno e ad entrambi era mancato quel piccolo contatto che rendeva tutto giusto, anche se spesso discutevano e litigavano sapevano tutti e due che bastava abbandonarsi l’uno all’altro per ritrovare la calma e la serenità.

“Mi verrai a trovare in carcere poi?”

“Ogni giorno tesoro, sarai così carino con la divisa arancione, sai è un colore che ti dona”

Darren non disse una parola, si perse ancora una volta nei suoi occhi e in quel momento capì che per quanto la gente non accettasse il loro sentimento,
bastavano loro.
Solo due giovani uomini troppo innamorati e un poco ingenui per questo mondo, solo due nomi scritti nel cielo di quella primavera appena cominciata: Darren e Chris.
 

*****

 
2 Aprile 2012

Era davanti alla porta della loro casa da almeno venti minuti e non riusciva proprio ad entrare, quei giorni lontano da Chris erano stati difficili e il suo incontro finito bene con Mia era stato bello e non sapeva nemmeno come spiegarselo.
Non che fosse stato felice di rivederla ma era stato necessario per chiudere quel capitolo con lei, si erano chiariti e avevano parlato di tutto e avevano deciso di restare buoni amici, questa volta per davvero.
Finalmente le prossime volte in cui si sarebbero incontrati, avrebbero fatto le persone serie e mature invece di ignorarsi.
Ora la questione era spiegare tutto questo al suo fidanzato, sperando che non si rattristasse e che non finissero per litigare anche perché non lo avrebbe sopportato.
Si decise e girò la chiave nella serratura aprendo la porta.
Entrò e chiamò ad alta voce il nome del suo ragazzo che arrivò immediatamente con un grembiule legato in vita e un sorriso meraviglioso: era una visione bellissima.
Ecco era davvero felice, era tornato a casa.
Chris si avvicinò a lui in un battito di ciglia e lo strinse forte, le sue mani che andavano a stringere tra le dita i suoi riccioli alla base del collo.

“Dio mi sei mancato da morire”

Darren sorrise baciandogli quel punto indefinito sul collo che gli piaceva molto poter assaporare quando si abbracciavano forte.

“Anche tu amore, questi tre giorni sono stati un inferno lontano da te”

Il loro abbraccio si sciolse e si guardarono un momento negli occhi giusto per ricordarsi come era bello specchiarsi nei loro sguardi.
Il suo fidanzato portò una mano sulla sua guancia, notando che gli era ricresciuta la barba e che portava gli occhiali, era il suo vero Darren, quello di cui si era innamorato, che portava gli occhiali e che aveva quella sua aria da studioso che lo rendeva adorabile ai suoi occhi.

“Ti vedo stanco? Ti sei divertito” gli chiese con la voce diventata all’improvvisa malinconica

“Tranquillo sto bene, forse è meglio che mi cambi e …”

“Posso cucinarti qualcosa o potremo ordinare una pizza se ti va” lo interruppe

“Allora vado a cambiarmi e a farmi una doccia e magari potremo mangiare qualcosa”

“Ok tesoro” gli rispose il suo fidanzato sporgendosi per baciarlo lievemente sulle labbra in un bacio veloce ma tanto dolce.

Chris lo lasciò andare e lo vide salire le scale, notò che aveva davvero un’aria stanca e aveva notato nei suoi occhi che qualcosa non andava, ma non voleva farsi strane idee e decise che avrebbe aspettato che fosse lui stesso a dirgli che cosa non andava. Quindi si diresse in cucina e si mise ai fornelli pensando a qualcosa di facile e semplice da cucinare, optò per dei semplici pancake che era in grado di cucinare e che avrebbero di certo risollevato il morale del suo ragazzo.
Quando lo vide scendere dalle scale e arrivare fino a sedersi sul tavolo di fronte a lui venti minuti più tardi, il suo viso cambiò espressione in un attimo, nel suo volto comparve quello speciale sorriso che aveva solo in sua compagnia.
Era vestito con una semplice tuta grigia e una maglia bianca, portava ancora i suoi occhiali e aveva quello strato di barba che lo rendevano un pochino più adulto di quanto non fosse in realtà.
Lo vide sedersi sulla sedia e rivolgere a lui il suo sguardo.

“Vuoi venire a sederti sulle mie ginocchia?”

Lui lo raggiunse con lo sguardo leggermente preoccupato e andò a sedersi su di lui, stringendo forte il suo collo con le braccia e poco dopo sentì le sue mani posarsi sui suoi fianchi.

“E’ da quando sei tornato che ho notato che sei strano tesoro, c’è qualcosa che non va?”

Darren abbassò il suo sguardo e respirò a fondo.

“Ti devo dire una cosa e ho paura che ti faccia rattristare e non voglio che accada”

Il suo fidanzato con due dita gli sollevò il mento e con gli occhi gli trasmise tutto il suo appoggio.

“Ogni volta che mi dai una brutta notizia, anticipi sempre usando queste parole ed io ogni volta ti lascio parlare perciò ... su avanti io sono qua se vuoi sfogarti”

“Ti amo così tanto e certo che voglio parlare con te, tu prima di essere quello che sei, sempre sarai il mio migliore amico”

Si guardarono ancora un momento, lui aveva bisogno di trovare la fiducia necessaria e il giusto coraggio per iniziare.
 

Chuck e sua cognata avevano abbandonato il loro tavolo, il banco dei dolci era stato così invitante che loro non avevano saputo resistere e si erano allontanati dicendo loro che sarebbero tornati presto.
Mia e Darren erano rimasti soli, l’uno di fronte all’altro seduti a quel tavolo con una cena ormai giunta al termine.
Lei lo guardò con un sorriso sistemandosi il ciuffo dietro l’orecchio ed esordì.

“Siamo persone mature dovremo smetterla di comportarci da bambini non lo pensi anche tu?”

“Hai ragione e che … è solo strano ritrovarci qua, da soli io e te”gli rispose lui

“Darren io e te saremo sempre qualcosa, siamo amici e dovremo finirla di fare finta di non vederci nelle uscite di gruppo e quando per caso incontro tuo fratello o la tua famiglia”

“Forse Chuck aveva ragione, ci ha fatto bene vederci e incontrarci in un’occasione come questa, spontanea e tranquilla”

Lei gli sorrise e allungò la sua mano verso la sua fermandosi giusto un momento prima di poterla stringere.

“Posso stringerti la mano?”gli chiese

“Sei cambiata sai? Una volta me l’avresti stretta senza chiedermi il permesso” le disse guardandola negli occhi

“Beh semplicemente so che adesso non posso prendermi certe libertà”

“Si ma non ti saresti fatta scrupoli lo stesso una volta”

“Ti piace la nuova Mia?”

“Se dico che l’approvo che succede?”

“Che sono contenta”  rispose lei sorridendo

Si guardarono ancora, i loro volti erano quasi impassibili, non trasparivano molte emozione ma nell’aria si percepiva che comunque tra di loro era tutto così semplice, lei abbassò il viso sulle loro mani vicine e glielo chiese.

“Ti manco almeno un po’? perché tu mi manchi Darren, tanto”

Lui girò lo sguardo e fisso il paesaggio che si vedeva dalla finestra a destra del loro tavolo.

“Non mi rispondi?” continuò lei

Lui si sistemò meglio gli occhiali sul naso e si voltò ancora una vola verso di lei

“Non mi puoi chiedermi queste cose, io … Mia non è una risposta semplice da dare”

“Si che lo è, o è si, o è no”

“Mi manchi anche tu va bene? Mi manchi come una cara amica che mi è dispiaciuto perdere, solo un’amica”

“Meglio di nulla” gli rispose lei guardandolo con un sorriso triste in volto

“Scusa non avrei dovuto dirtelo, ma è la verità Mia, mi manca la mia amica pazza, quella che mi ha convinto ad andare ai concerti rock, quella che mi ha fatto imparare che le sbronze notturne sono sempre una buona idea, mi manca la tua follia  e mi manchi tu come persona dolce e simpatica ma …”

“Non mi ami più” sospirò lei quasi con convinzione

“Non è una cosa che ho voluto, ma è qualcosa che è capitato e lo sai”

“La colpa è anche mia, sarei dovuta venire con te quando ti sei trasferito, ti ho dato per scontato e non ho fatto nulla per tenerti stretto a me”

“Possiamo sempre restare amici e adesso quando ci vedremo con gli altri, saremo delle persone normali che si sorridono e che si parlano”

“La trovo una bella idea Darren davvero” gli rispose lei finalmente con un vero sorriso sulle labbra

“Sono contento”

“Anche io … lo ami tanto vero? Dico a lui”

“Si chiama Christopher e si lo amo molto e non so immaginare la mia vita senza di lui”

“Sai potremo diventare amici se lui me lo permetterà un giorno, sarebbe normale no?”

“Gli parlerò”

“Bene allora è tutto apposto? Intendo tra di noi?”

“Si”annuì sorridendole

Lei guardò ancora le loro mani e vide che adesso lui era d’accordo e gliele strinse con una stretta decisa, lei sapeva che sarebbe stata l’ultima volta che le loro dita si sarebbero intrecciate, era un po’ triste non poteva negarlo ma lo aveva finalmente capito, Darren era innamorato di un altro uomo e lei aveva deciso che per andare avanti per la sua vita e restare sua amica doveva accettarlo e cosi aveva fatto, in cuor suo aveva trovato la pace e in più aveva ritrovato il suo caro amico e non poteva negarlo, gli era mancato tantissimo.

 
Quando Darren aveva finito di raccontare, non aveva trovato gli occhi del suo Chris che lo fissavano e anche se faceva male, sapeva che sarebbe successo.
Continuò a stringerlo forte, almeno questo sapeva che poteva continuare a farlo e nella sua stretta forse gli voleva trasmettere tutto il suo amore per lui.
Quando il suo fidanzato finalmente si voltò verso di lui i suoi occhi tornarono a brillare di nuovo.

“Ti sono mancato almeno un po’?” gli domandò con uno sguardo incerto sul volto

“Amore ma non lo capisci? Certo che mi sei mancato, lei resterà sempre un’amica, una cara amica ma non mi mancherà come mi manchi tu quando siamo lontani”

“Allora la rivedrai?”

“Non la rivedrò perche lo voglio, ma se capiterà ci comporteremo come persone civili e ci parleremo ma solo questo”

“Tu mi sei mancato moltissimo Darren, si avevo Ash, gli altri e i miei numerosi impegni che mi hanno tenuto impegnato ma … nella mia mente c’era sempre la tua immagine, mi sei mancato anche durante la notte, non poterti stringere è stato desolante e lo so che me lo hai promesso e che non mi lascerai ma a volte ho paura lo stesso” gli disse con la voce rotta da un pianto appena accennato

“Chris …”

“Lo so che non devo piangere e che la devo smettere di farmi del male ma io ti amo da morire e fa così male a volte”

Darren non disse nulla e lo strinse a se, facendo poggiare la sua testa sulla sua spalla e passandogli una mano sulla schiena cercando di dirgli quello che
sarebbe servito per calmarlo.

“Amore sappi che quando sei con me puoi piangere quanto vuoi e puoi farmi pesare che mi ami tanto ogni volta che lo desideri e io non ti lascerò, lei ci
sarà sempre ma sei tu la persona importante, quella che mi manca costantemente quando è lontana da me, quella che amo da morire e quella che voglio avere affianco a me ogni notte … sei solo tu Chris”

Il suo fidanzato finalmente smise di piangere, si staccò dal suo abbraccio e gli posò le mani sulle spalle prima di baciarlo dolcemente sulle labbra.

“Anche tu lo sei Darren”

Quest’ultimo finalmente gli sorrise e gli portò le mani sulle sua guance

“Davvero?”

“Sempre” gli rispose lui con tutto il suo amore racchiuso in un meraviglioso sorriso.

Chris si asciugò il naso con la mano e con l’altra mano levò anche l’ultima lacrima rimasta dai suoi occhi blu.

“Sei bellissimo anche quando piangi” gli disse Darren e lui sorrise all’istante come se avesse bisogno di quelle parole per ritornare a splendere.

“Anche tu lo sei anche con questi occhiali orrendi”

“Non sono tanto brutti e poi mi stanno bene”

“Tesoro ti stanno male ma mi piaci lo stesso tranquillo”

“Mi dispiace averti fatto piangere non era mia intenzione”

Lui gli prese le mani tra le sue e gliele baciò, quelle mani che lo stringevano forte quando aveva bisogno e che lo sostenevano nei momenti difficili.

“Sai a volte piangere serve per capire quanto la persona che noi amiamo sia importante per noi”

“Si hai ragione ma odio vedere il tuo viso pieno di lacrime e ti prometto che cercherò di non farlo tanto spesso”

“Stringimi, stringimi forte Darren”

Lui non disse nulla, si limitò a fare come gli era stato detto e lo strinse forte, in quell’istante il suo fidanzato gli aveva chiesto questo piccolo gesto che per molti poteva risultare scontato e banale ma per loro era importante perchè essi nei loro abbracci si ritrovavano sempre.
C’era quella speciale magia che si creava intorno a loro quando si stringevano forte, quando le loro braccia toccavano le spalle e la vita dell’altro.
Erano stati dei giorni difficili e stare lontani non faceva per loro, non potersi baciare, non potersi toccare e cosa più importante non potersi parlare era disarmante ed era capaci di ridurli malissimo ma adesso erano di nuovo insieme, erano vicini e nulla poteva rompere quel piccolo quadro di felicità, niente e nessuno.



  
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