Crossover
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Autore: Dark00    20/09/2004    0 recensioni
In viaggio verso Ovest il gruppo di Sanzo viene costretto ad unirsi ad un oscuro personaggio, Dark Schneider, il quale li accompagnerà durante la ricerca dei sutra dell'origine celeste. Perchè i Sanbutsushin hanno deciso di affiancare lo stregone al già strampalato gruppo di Sanzo? E soprattutto come si potrà fa fronte al sempre più imminenete risveglio di Gyuma-o? Lo scoprirete leggendo questa mio crossover tra Saiyuki, Bastard!! e Evangelion.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Cap 2

Cap 2

 

Il mattino seguente il cielo era terso ed il calore di quell’estate senza fine si presentava già dalle prime ore del mattino palpabile e persistente. Ed effettivamente era molto presto. La notte di sonno aveva calmato quasi tutti gli animi: Hakkai si era già appropriato del bagno, insieme all’inseparabile draghetto bianco, Gojyo contemplava il paesaggio dalla piccola finestra, con l’espressione tipica del tacchino assonnato, lasciandosi avvolgere dal tepore della mattinata, mentre Goku se ne stava ancora beatamente steso a letto russando rumorosamente. Dalle condizioni in cui era ridotto, il suo giaciglio sembrava esser stato un campo di battaglia dove si fossero scontrati almeno dieci demoni: le coperte erano state scalzate, e la più vicina giaceva almeno a mezzo metro dal letto, il cuscino era stretto tra i suoi piedi, mentre il piccolo demone scimmia borbottava qualcosa di incomprensibile, tutto raggomitolato su se stesso. Persino l’umore del nuovo arrivato era mutato: la maschera di gelo e rabbia aveva ceduto il passo ad un’espressione stanca, resa malinconica dall’incredibile chiarezza dei suoi occhi. Era palese che la sua notte fosse trascorsa tutta al lavoro, anche se se ne stava ancora a scrivere sul pc ed a rovistare tra alcuni incartamenti. Al contrario Sanzo aveva mantenuto la stessa neutra espressione della sera precedente, sebbene apparisse ancora piuttosto assonnato, nonostante lui stesso avesse svegliato tutti quanti molto prima del solito. Effettivamente il bonzo non era riuscito a chiudere occhio durante la notte: numerose domande erano sorte a tormentarlo. Perché proprio quell’uomo, che mai aveva visto ne conosciuto, si era aggregato loro in quella delicatissima missione? Cosa aveva spinto i Sanbutsu-Shin,. che difficilmente avevano rapporti con altre istituzioni del mondo terrestre, ben consapevoli del loro ruolo di intermediari tra quest’ultimo e mondo celeste, a siglare un documento del genere con questa sconosciuta organizzazione? Cos’era la Nerv? Prese la decisione di trovare una risposta ad i suoi quesiti entro la giornata appena iniziata.

Non essendo riuscito a rimanere ulteriormente a letto a non far nulla, se non rimuginare sui suoi dubbi, decise di fumarsi una buona sigaretta, non prima però di aver svegliato gli altri. Se lui era sveglio potevano svegliarsi anche loro; e poi avrebbero percorso più strada. Ne’ Gojyo ne’ Hakkai avevano avuto il coraggio di replicare al bonzo, il cui sguardo tutt’altro che accondiscendente intimava loro di scender dalle brande a quell’insolito orario, mentre Goku, neanche lontanamente sfiorato dalle parole di Sanzo, fu “sfiorato” dal pesante Harisen. Inevitabilmente si svegliò. Il religioso uscì dalla camera senza prestare la minima attenzione alle lamentele del piccolo demone: aveva troppa voglia di fumare e poca di discutere! Non appena la porta fu richiusa Goku si rannicchiò in posizione fetale e si riaddormentò subito, sennonché passati solo pochi minuti un urlo terrificante provenì dal bagno, facendo scattare Gojyo, che trascinò giù dal letto Goku, il quale nel cadere diede una sonora sederata per terra. Un attacco da parte di sicari a quell’ora ed in quel luogo era qualcosa di assurdo, ma che non avevano preventivato; inoltre se Hakkai si trovava tanto in difficoltà il nemico non sarebbe stato così facile da sconfiggere. Era la prima volta che udiva la voce dell’amico risuonare tanto disperata. Il kappa aprì di scatto la porta impugnando l’alabarda, e chi si trovò davanti non fu un orribile mostro, ma un sorridente Hakkai che disse:

“Bene, vedo che alla fine vi siete svegliati. Ehilà Gojyo ti vedo già bello tonico. Su dai Goku, inizia a prepararti. Non vorremo mica far aspettare Sanzo?”

“Hakkai, che cavolo dici? Stai bene? Che è successo?”

“Immaginavo –disse mentre Hakuryu si posava sulla sua spalla- che non vi foste ancora preparati e perciò ho deciso di farvi prendere un po’ di paura. Come sono come attore? Sono stato realistico?”

Quattro occhi furenti lo stavano fissando minacciosi

“Su, non ve la sarete mica presi; è stato solo un piccolo scherz…”

“Sei un cretino”, risposero in coro gli altri due, mentre iniziavano a raccogliere le loro cose.

Goku però subito aggiunse: “Visto che ormai siamo svegli sbrighiamoci ad andare a far colazione. Ho fameeee!”

Con la solita affabilità Hakkai si avvicinò a Dark Schneider: “Ha passato una buona nottata, signor Dark Schneider?”

Un “No” fu tutto ciò che uscì dalla bocca dell’uomo nerovestito, il cui volto, alla vista del demone, si indurì istantaneamente, mentre si alzava per dirigersi al piccolo bagno.

La colazione fu consumata rapidamente nella sala comune, fra le proteste di Goku, che in fondo era riuscito a mangiare solo trentadue paste prima che si alzassero da tavola, e le insistenze dalle cameriera più giovane, che quel giorno avrebbe voluto preparare a Gojyo un sacco di “piatti speciali”.

Come profetizzato da Sanzo, nel retro della jeep si stava decisamente stretti, ed infatti dopo circa un’oretta di quiete relativa scoppiarono le lamentele.

“Fatti in là stupida scimmia! Non vedi che mi stai sporcando i pantaloni con le tue stupide scarpe?!”

“Scimmia a chi, brutto maniaco insidia-cameriere, sei tu che hai le gambe troppo lunghe!Smetti di occupare il mio spazio!”

“Si dia il caso che queste lunghe e splendide gambe siano indispensabili ad un bell’uomo come il sottoscritto, sciocco nano dalle gambe storte!”

Sanzooo, lo hai sentito! Fallo smetter..

BANG! BANG! BANG!

Due colpi sparati dalla temibile Shureju sfiorarono le teste dei due litiganti, mentre un terzo passò a pochi centimetri dal volto del loro nuovo e taciturno compagno, che tuttavia non aveva battuto ciglio. Evidentemente Sanzo aveva deciso di far capire anche a lui chi fosse il capo.

“Fate silenzio imbecilli, non vedete che non riesco neanche a leggere il giornale, col casino che fate?”

Scusaaaaa!”, risposero i due demoni quasi uggiolando.

Una volta ristabilito il silenzio fu Hakkai a prendere la parola: “Signor Dark Schneider, non ho certamente intenzione di nasconderle quanto io trovi odioso ed antipatico il suo atteggiamento, anche se lei ha tutto il diritto di comportarsi come meglio crede. Tuttavia lei ora risponderà immediatamente alle mie domande. Visto che ormai si è unito al nostro gruppo è necessario che anche noi sappiamo qualcosa in più su di lei e sul motivo per cui è stato inviato qui. Ieri sera non è stato troppo esplicativo. Al contrario immagino che la sua organizzazione le abbia fornito dettagliate informazioni su noi quattro, giusto?”

Nemmeno Sanzo si sarebbe aspettato una tale franchezza dal suo compagno, ma in fondo erano le stesse domande che lo avevano tenuto sveglio tutta la notte e che gli avrebbe rivolto lui stesso una volta finito di leggere il giornale.

Tralasciando il fatto che le informazioni in mio possesso non erano esattamente dettagliate – disse staccando lo sguardo dal monitor e squadrando i tre demoni – e che ciò che io possa pensare non ha la minima importanza, trovo giusta questa sua curiosità. Come ho già detto mi chiamo Dark Schneider, e sono stato inviato dalla Nerv per aiutarvi a concludere con successo il vostro viaggio verso Ovest. Sarà necessario distruggere completamente il corpo di Gyuma-Oh, sia che esso sia sveglio o dormiente, ed – accigliandosi – eliminare fisicamente tutto lo staff di scienziati che si sta adoperando per il suo risveglio.

E per quale motivo la sua organizzazione è così interessata alla nostra missione? La situazione è così tragica da spingere i tre Sanbutsu-Shin, da sempre perennemente in contatto con gli déi, a richiedere l’aiuto di questa fantomatica Nerv?”

“I vostri déi sono stati, sono e sempre saranno totalmente indifferenti alle vicende del mondo umano!” pronunciò queste parole con il massimo disprezzo, “La Nerv centra in questa vicenda più di quanto possiate immaginare, ma ciò è coperto da segreto, per cui non ne posso parlare, ed è evidente che…”

DRIIN!

“Salve, Misato.”

“Ciao Dark. Innanzitutto volevo scusarmi per ieri. E’ comprensibile il tuo stato d’animo, specie nella situazione in cui ti trovi, però cerca di capire che anche qui per noi la tensione è molto alta. Piuttosto, tu un po’ ti sei ripreso? Ieri abbiamo subito iniziato a beccarci a vicenda e non sono nemmeno riuscita a chiedertelo.

“Ripreso è una parola grossa. Diciamo che col tempo inizierò a farmene una ragione – disse chiudendo gli occhi e gettando la testa all’indietro – in ogni caso siamo partiti stamattina presto, e considerato che abbiamo praticamente finito di attraversare la zona montuosa, oggi dovremmo esser in grado di coprire una buona distanza. Piuttosto, voi siete proprio sicuri che il dott. Nee…”

“Si, non c’è dubbio. Inoltre proprio questa notte è stata registrata 200 metri sotto il castello di Hotou una notevole reazione energetica, anche se si è trattato di un picco di pochi secondi. Non è stato rilevato nessun segno di attivazione, comunque cercate di fare più presto che potete.”

“Vuoi dire che o ci sbrighiamo, o siamo fottuti?”

“Io l’avrei detto in un’altra maniera, comunque il concetto è quello. L’interfaccia che ci hai inviato questa notte è al momento in fase di testing, ma per ora non ha dato problemi. Mancano solo i codici relativi alle articolazioni minori, cerca di finirli in fretta. Buona Fortuna,……ah.., giusto, mi stavo dimenticando: non esser troppo scontroso con i tuoi compagni di viaggio. Ricorda che stanno semplicemente portando a termine una missione come te, e che soprattutto non hanno mai messo piede a Neo Tokyo 3. Mi raccomando, collaborate. Ciao.”

“Ciao.” Chiuse la comunicazione e borbottò qualcosa di incomprensibile tra se e se, portandosi la destra alle tempie.

Un silenzio opprimente durò per circa due minuti, durante i quali nemmeno lo stomaco di Goku osò fiatare. Il Kappa esordì: “Finisci il discorso, cosa é evidente? Se c’erano dei dubbi sulle nostre possibilità di successo, cosa pensano possa cambiare con l’invio di un umano - quest’ultima parola fu apostrofata con una nota di derisione, mentre sul volto del demone svettava una sorta di sorriso di superiorità – Ritengono forse che tu sia così in gamba da riuscire dove noi quattro invece potremmo fallire? Tu ritieni di poter riuscire dove noi falliremmo?”

Hakkai si rese conto che il tono utilizzato dall’amico non aveva lo steso carattere giocoso dei battibecchi con Goku, ma era apertamente di sfida. Rivolgendo lo sguardo verso Sanzo, come in una muta richiesta di consiglio, si accorse però che il bonzo era profondamente addormentato, ed il giornale giaceva ai suoi piedi.

“Non penso di esser tanto in gamba – fu risposta dell’ uomo dai capelli d’argento – ma lo spero proprio, perché in caso contrario sia uomini che demoni sarebbero condannati a sparire dalla faccia del pianeta nel giro di poche ore”. Nel pronunciare queste parole guardò in faccia Gojyo e Goku, ma ciò che essi videro non fu l’ormai consueta espressione di rabbia o disgusto, ma un amaro sorriso, da cui uscì un sussurro: “Anche se forse l’estinzione non sarebbe poi un così brutto ed immeritato destino per noi tutti.”

Le montagne si trasformarono in colline e poi lasciarono spazio ad una piatta distesa che ,viaggiando verso ovest, diventava sempre più arida. Gli alberi ad alto fusto che fino a qualche ora prima affiancavano la strada avevano lasciato spazio a piccole piante ed aromatici arbusti irti di spine, che meglio si adattavano a quel tipo di ambiente: l’odore di lavanda e mirto era delicato e gradevole. La carreggiata si stava vistosamente allargando man mano che ci si inoltrava in quel paesaggio desertico, uno dei tanti formatisi in seguito al cataclisma che a tutti era noto come Second Impact, ma delle cui cause solo a pochi privilegiati era concesso di sapere. La tortuosa strada che avevano preso quella stessa mattina alla partenza dalla taverna era ormai solo uno dei tanti ricordi di quel viaggio.

Poco tempo era passato dal rapido pasto a base dei panini che la giovane cameriera aveva preparato per loro dietro richiesta di Gojyo, quando Goku piagnucolò: “Hakkai, non è che c’è qualcos’altro da mangiare? Sto morendo di fame! Eh? Ho resistito fino all’ora di pranzo, ma mi avete dato solo quattordici panini, uffa, non c’è proprio altro?” Sanzo stava ancora dormendo della grossa, ma come per uno strano riflesso, mugugnò qualcosa che poteva risuonare come: “Scimmia ingorda e senza cervello.” La replica del demone scimmia sarebbe giunta rapidamente, se Gojyo non gli avesse tappato la bocca con uno dei panini che il bonzo non aveva mangiato: “Lascialo dormire, Se non altro riusciremo a trascorrere qualche ora tranquilli senza che ci spari addosso.”

Nel frattempo Dark Schneider aveva indossato un paio di auricolari, da cui proveniva una ovattata melodia, ed aveva ricominciato ad occuparsi del suo lavoro. Era innegabile che, da quando quel nuovo elemento si era unito a loro, l’umore del gruppo fosse notevolmente peggiorato.

“ Quanto sarebbe meglio se una volta per tutte crepassimo. Prima abbiamo consumato il pianeta come un cancro in rapida diffusione, poi, non contenti, abbiamo cercato di costruirci il nostro buon dio fatto in casa, più per dispetto verso queste fantomatiche divinità che ci guardano sorridendo dal loro mondo dorato, maledetti esseri inutili, che per altro. L’unico risultato che abbiamo ottenuto è l’aver distrutto un quarto del pianeta, devastato il resto, ed attirato le attenzioni di creature di cui non sappiamo praticamente nulla.” A quest’ultimo pensiero avvertì qualcosa pulsare in lui, una sorta di leggero dolore, fastidioso e piacevole al tempo stesso. “ Infine un miserabile bio-metafisico di terzo livello scatena tutto questo casino. Maledetto dottor Nee, aspetta solo che ti trovi e rimpiangerai di non esser stato divorato da quegli stessi demoni cui ti sei venduto……..Almeno questa volta non sono stati coinvolti dei ragazzini di quattordici anni.” Il solo pensare a ciò gli provocò una forte ondata di nausea, finchè non si accorse che due grandi occhi marroni lo stavano fissando curiosi ed interrogativi.

Che stai facendo? ;Me lo dici? Daii, mi sto annoiando!”

Togliendosi un auricolare sinistro: “Non è roba per te. Fai come ti dicono i tuoi amici: TACI!”

“Su, non esser antipatico – disse Goku strisciando verso di lui, incoraggiato dal fatto che per la prima volta aveva ottenuto risposta – cosa stai scrivendo? Lavoro o qualcosa di più interessante, come una buona ricetta, magari di un dolce…..siiii! Ho fame! Un bel dolce adesso sarebbe proprio….”

“Come devo dirti di starmi lontano! Sei scemo o cosa!”

A queste parole Goku si rincantucciò accanto al Kappa, che stava sonoramente russando, non prima però di aver rivolto a Dark Schneider un sorriso, infantile, ma sincero.

Che c’è ancora?”

La risposta la diede Hakkai: “Mi sembra evidente che, seppur lentamente, stia aprendosi, e mostrando parte di quella loquacità che non sembra mancarle al telefono. Evidentemente Goku nella sua spontaneità ed innocenza, o forse semplicità, vede in lei qualcosa che gli piace, anche se a me personalmente sfugge completamente.

Tsk!”, fu tutto ciò che replicò, mentre, accigliandosi, chiudeva insieme il pc e gli occhi, lasciandosi cullare dalla musica proveniente dal solo auricolare destro. Stette così per circa dieci minuti, quando all’improvviso Hakkai frenò bruscamente sulla strada ormai ricoperta da un fine strato di sabbia rossiccia, che fece perdere al demone il controllo del veicolo, rischiando così di far ribaltare la jeep-drago.

 

  
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