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Autore: Not_a_love_song    27/06/2013    2 recensioni
"ti ricordi come eravamo felici una un anno fa?Perchè non possiamo tornare come allora?"
Post Fresh Starts and Farewells.
Di fatto così secondo me dovrebbe iniziare la 3° stagione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi yay! Scusate il ritardo,mi farò perdonare scrivendo più spesso!Questo capitolo vi confonderà haha. Ally non aveva dormito neanche un secondo quella notte. Troppi pensieri le balenavano in testa. New York,il concorso,Dallas,il contratto discografico,Austin.. Austin. Perchè era tutto così complicato? Forse lo rendeva lei tale? Perchè non poteva semplicemente lasciarsi andare? Quel filo intricato di problemi doveva essere sciolto,ne avevano passate tante insieme in fondo. Se la notte era stata tormentata,la mattina seguente non era stata certo migliore. Sguardo assente e testa tra le nuvole erano ottimi segnali per Lester. Ally aveva qualcosa,forse anche più di qualcosa,che non andava. Se ne stavano accorgendo perfino i clienti del Sonic Boom. Aveva dimenticato di dare il resto almeno a una decina di persone,tutto solo in poche ore e questo ad Ally Dawson non succedeva mai. “Ally se non stai bene vai a casa!” disse Lester. “Papà..è tutto a posto.” mormorò Ally. Si voltò a guardare il cellulare,sospirando come se attendesse la chiamata di qualcuno. “Ah ora ho capito..Dallas non ti ha ancora chiamata stamattina eh? Non avrete litigato. Non lo fate mai!” sorrise lui. Lester non aveva mai nascosto il suo affetto per il ragazzo della figlia. Affetto che non superava quello che aveva avuto e aveva tuttora per Austin. Era per questo un po' in pensiero per l'imminente partenza della figlia. Sapeva che avrebbe pianto lacrime amare. “Già!” esclamò Ally. “E' esattamente per questo!” si morse il labbro,trattenendo tutto il rimorso che aveva dentro. Non stava aspettando la chiamata di Dallas. Tutto andava a meraviglia con lui,per fortuna. Anzi. Sperava che Mimi o Austin la chiamassero. Era ansiosa di sapere come stesse. Il fatto che non si fosse presentato al Sonic Boom di buon'ora come faceva tutte le mattine non era un buon segno. La situazione doveva essere peggiorata. Di parecchio. Forse hanno scoperto un trauma cranico e ora è in ospedale! Pensò Ally. Si diede uno schiaffo in faccia. “Ma che vai a pensare.” mormorò tra sé. Ora parlava anche da sola,fantastico. “Scusi? Mi scusi? Signorina!” uno schiocco di dita la riportò alla realtà...e nel negozio. Un uomo sulla cinquantina,più largo che alto,calvo,baffi irsuti,cravattino grigio a concerto con giacca e pantaloni era davanti a lei. “Si? Scusi tanto! Mi dica!” Era impossibile non notare quanto fosse distratta.” “Vorrei sapere dove sono le trombe.” affermò il signore. “Sempre dritto di là.” gliele indicò Ally. Buttò giù un grosso sospiro. Doveva riprendersi dalla quasi completa notte insonne che aveva passato. L'aveva danneggiata notevolmente. “Hey Miss Dawson!” trillò una voce. Dallas aveva appena fatto il suo ingresso nel negozio. “Hey” rispose lei flebilmente,tentando di allargare gli angoli della bocca in un sorriso che sembrasse quanto meno cordiale. Le stampò un baciò sulla guancia prima di posizionarsi dietro di lei,poggiandole le mani sui fianchi come faceva di solito. “Come sta stamattina la mia principessa?” “B-bene?” rispose lei. “Non mi sembri così certa.” Ally non sapeva spiegare bene perchè,ma non vedeva l'ora di liberarsi dalla presa del suo fidanzato. Iniziò a sudare. “E' che..sono un po' stanca.” “Hai fatto tardi da Austin immagino. E' successo qualcosa che dovrei sapere? Conoscendolo...” Ally non potè fare a meno di notare un pizzico di gelosia e stizza nel tono della sua domanda. “No...” mentì. “Austin non è quel tipo di ragazzo. E' la persona più dolce che conosca.” disse con aria sognante. “Dopo di te ovviamente.” aggiunse. Dallas la strinse ancora di più. “Mio padre mi ha tenuto a parlare tutta la notte di quello stupido concorso sui nuovi talenti.” Lester che era a pochi metri di distanza da loro,sentiva tutto il discorso. Sapeva che la figlia non stava dicendo la verità. Sapeva che c'entrava Austin con tutto questo,ma decise di farsi gli affari suoi continuando il suo lavoro e chiamare Penny eventualmente. Urgeva una sua visita. “Stupido? Ally Dawson che chiama un concorso musicale stupido? Avresti pagato anche tu non so cosa per parteciparvici qualche tempo fa. Non dirmi che la fama ha cambiato anche te.” esclamò Dallas. “Si,hai ragione...è solo nervosismo.” giocò coi capelli. “MI esibirò comunque. Sono l'ospite d'onore per così dire.” “E io il tuo più grande fan.” Ally sorrise,stavolta meno forzatamente. Dallas era dolce,ma il suo primo vero supporter era Austin. Era sempre stato lui. Anche se non si faceva vivo da un anno per dimostarglielo. Squillò il cellulare. Ally liberatasi dalla stretta del fidanzato si fiondò ad afferrarlo e rispose in tutta fretta senza nemmeno guardare chi fosse. “Si?” “Ally?” Trish chiese un po' incerta. “Ah sei tu Trish.” Ally lasciò scivolare via tutto l'entusiasmo. “Sembra quasi che tu non sia contenta di sentirmi.” “N-no. Scusa se ti do questa impressione.” “D'accordo. Com'è andata ieri sera? Non ho pensato ad altro tutta la notte.” Ally sgranò gli occhi. “Davvero?” “No,in realtà no. Ho dormito. Ma poi stamattina ci ho pensato davvero. Conta lo stesso!” “Si,certo.” sospirò. Trish era sempre la solita. “Insomma? Vuoi raccontarmi si o no? Anche io devo parlarti!” “Forse è meglio se parliamo faccia a faccia..” balbettò. “Ma urgente. E poi perchè parli così?” Ally emise un colpo di tosse ed un “mmmm”. “AAAAH! Ho capito. Dallas è lì con te.” “Esatto.” “Passerò più tardi dopo il lavoro allora.” “Quale lavoro? Non sei stata licenziata?” “Si ma ne ho trovato un altro! Al centro cosmetici! Posso truccarmi gratis!” “Grandioso! Ma non c'avevi già lavorato?” “E allora? La pecora torna sempre all'ovile no?” “Grandioso! A più tardi allora.” Ally poggiò il telefono sul bancone sconsolata. “Aspettavi la chiamata di qualcun altro?” chiese Dallas sospettoso. “Oh no. Cosa te lo fa pensare?” rise nervosamente. “Il fatto che quando hai sentito la voce di Trish il tuo sorriso è crollato.” Ally non sapeva come evitare di rispondere. La verità è che era indecisa. Chiamare o non chiamare? Voleva fortemente sapere come stesse Austin,ma l'orgoglio le impediva di compiere il passo successivo. Prese a masticarsi i capelli. Aveva smesso di farlo da un sacco di tempo. Le cose si mettevano davvero male. “Stavo pensando che...devi aiutarmi a preparare le valigie per NY! Ne ho parlato con papà e lui lo dirà a mamma. Ho la loro benedizione. Devi aiutarmi a scegliere i vestiti!” Dallas rise come se l'arrabbiatura di prima non ci fosse mai stata. Era questo che le piaceva di lui. Il suo sorriso le faceva sciogliere il cuore. Nient'altro però. “D'accordo. Quando?” “Presto. Pensa tu a prenotare i biglietti. Ora l'importante è Aus...aiutare mio padre con il concorso!” “Senz'altro. Conta su di me.” “Grazie” sorrise. Le poggiò un piccolo bacio sulle labbra prima di andarsene. “Ci vediamo dopo.” “Certamente.” “Al diavolo l'indecisione!” mormorò tra sé. Si guardò intorno,prese il cellulare stringendolo forte a sé strizzando gli occhi. Digitò il numero di Mimi. No,non di Austin. Probabilmente era impegnato con la sua Cassidy. Storse la bocca al solo pensiero di quel nome. “Pronto?” Ally restò a bocca aperta per un paio di secondi. Se ci fossero state delle mosche,sarebbero tutto entrate dentro. Riprese fiato e si fece coraggio. “Pronto? C'è qualcuno?” “S-signora Moon? Sono.. sono io Ally.” “Ah,Ally!” “V-volevo sapere...come sta Austin? Scusa se non ho chiamato prima.” Oops forse il tu non era indicato.. “Alla buon'ora!” Ally arrossì dalla vergogna. “Austin ha la febbre. Alta. Non sono andata al lavoro per assisterlo.” Ally rimase senza parole. Si ricordò che era rimasto sotto la pioggia per un po' quella sera. Il senso di colpa la invase. “Immagino che Cassidy sia stata lì con lui.” azzardò. “No. Avrebbe dovuto?” Si senti sollevata da quella affermazione. Forse le cose erano andate male tra i due e lei poteva sfruttare il suo istinto da crocerossina. “Gli dica che....No aspetti. Niente. Grazie dell'informazione” esultò Ally. “D-devo dirgli che hai chiamato?” bofonchiò. Neanche lei riusciva a capire lo strano comportamento della ragazza. “No. Preferisco di no. Grazie.” “Peccato....gli avrebbe fatto piacere” “Che vuoi dire?” “Nel delirio della febbre alta..dice il tuo nome.” Ally sentì una fitta al cuore. Doveva andare a trovarlo subito. “Pronto? Pronto? Ally sei ancora lì?” In teoria si,in pratica no. Ally aveva poggiato il cellulare senza neanche chiudere la chiamata. Uscì dal bancone,afferrò borsa e cappotto e si precipitò verso l'uscita. “Tut-tut. Signorina dove vai?” la richiamò il padre. “V-vado da Trish.” “Ally. Non mi dire bugie. Ho sentito tutto. Stai andando da Austin.” Lei sospirò. “Si. Perchè negarlo? Sto andando da lui. Ha bisogno di me.” ammise quasi urlando. “Ma quando tu avevi bisogno di lui,c'era Dallas. Non dovevi distaccarti?” “Coooosa? Chi te l'ha detta questa assurdità? Aspetta. Hai letto il mio quaderno?” urlò. “Non ce n'è bisogno. Te lo si legge negli occhi che lo ami ancora. Non riesci nemmeno a ragionare.” Non riusciva a mascherare quello che provava soprattutto quando si trattava di Austin. “C'è troppa gente oggi. Devi restare ad aiutarmi.” Ally sospirò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi,arresa all'evidenza. “Mi dispiace..vorrà dire che andrai da......”Trish” all'ora di chiusura?” “Così tardi?” “Si.” Lester non era mai stato un padre autorevole,anzi. Aveva scelto il giorno sbagliato per diventarlo. Ally si limitò a sperare che il tempo passasse in fretta. QUELLA SERA Ally chiuse il negozio in fretta e in furia senza neanche badare ad averlo fatto bene. Giunta davanti al portone di casa Moon,aveva il cuore in gola. Chissà cosa l'avrebbe aspettata. Suonò il campanello schiacciandolo forte con i polpastrelli. Mimi aprì. “Buonasera!” esordì Ally con il sorriso più falso che riusciva a fare. Indubbiamente c'era tensione e quella la mamma di Austin riusciva a notarla. “Ally!” esclamò. “Sopra c'è qualcuno che ti aspetta.” disse indicando le scale. Ally aggrottò le sopracciglia confusa e senza dire una parola si diresse dove sapeva. Non aveva bisogno di indicazioni. Sapeva benissimo dove si trovasse la stanza di Austin. Ci era stata talmente tante volte... Una volta aveva persino dormito tra le braccia di Austin. Avevano passato tutto il pomeriggio a scrivere canzoni ed erano esausti. Così lui le aveva proposto di fermarsi a dormire da lei. Si ricordò di averlo trovato imbarazzante perchè si erano lasciati da poco e aveva paura che questo avrebbe compromesso la loro “amicizia”. IL ricordo la fece sorridere. Arrivata davanti alla porta della sua stanza,si fermò un attimo. Doveva entrare semplicemente o bussare prima? Mimi restò a fissarla da sotto con un sorrisino compiaciuto stampato sulla faccia. Decise di bussare. Piano. Nessuno risposta. Le salì l'ansia. Forse sta dormendo. Bussò più forte. Un flebile “avanti” si fece sentire. Dal tono sembrava molto scocciato. Poggiò la mano sulla maniglia incerta se piegarla o no. Le mani le tremavano. “Basta indugi Ally.” disse tra sé. “Austin penserà che sei ridicola.” Entrò. Gli occhi di Austin si illuminarono nel vederla. Era nel letto tutto imbacuccato,panno umido sulla fronte come si usava anticamente e tremila scatole di fazzoletti tutte intorno che si confondevano con una miriade di fogli bianchi. L'ennesimo tentativo di Austin nello scrivere una canzone. Ally non riusciva a capire perchè ci tenesse così tanto. Ah già. Perchè altrimenti sarebbe rimasto disoccupato. Eppure perchè cercava di fare tutto da solo se le aveva chiesto aiuto? Cosa voleva dimostrarle?
  
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