Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Aoko_    28/06/2013    1 recensioni
Se avete buona memoria ricorderete senz' altro "Percy Jackson e la biga rubata".
Jessie in quell' occasione vede la biga di Ares.
Cosa le riserva il futuro?
Jessie è cresciuta e insieme a improbabili amici si troverà ad affrontare le più pericolose insidie per raggiungere la serenità.
Strano vero?
Non se il padre di Jessie è un Dio greco.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Ma voi ve la ricordate la bambina che vede la biga di Ares ne "La biga rubata"?
Io sì, e questo racconta di  cosa lei sia e cosa diventerà.
Perchè poteva vedere?
Chi è Jessie?




Incontri pericolosi.

 
Quel giorno aveva cambiato la vita di Jessie.
Passeggiava con la madre nello zoo, e nonostante avesse solo tre anni, il ricordo di quella giornata restava vivido nella sua mente.
Quando vide una biga trainata da cavalli scheletrici che sputavano fuoco le si drizzarono i capelli in testa.  Nella sua innocenza, però, non era affatto spaventata da quei “pony” come usava chiamarli, era più che altro curiosa di sapere come fosse possibile che dei pony sputassero fuoco.
Quando lo fece presente alla madre questa sembrò sorpresa, ma allo stesso tempo impaurita, come se quell’affermazione fosse solo una conferma di qualcosa che avrebbe voluto non fosse mai accaduto. Qualcosa da dimenticare.
 
Subito dopo la “visione” di Jessie la madre, il cui nome era Carol, decise che sarebbero subito ripartite verso casa.
Jessie però ancora ignorava il suo futuro. Non sapeva cosa le sarebbe successo.
Fu quel giorno che cominciarono gli incubi, le visioni, la pazzia e tutto ciò che non sarebbe dovuto succedere.
 
 
 
Dieci anni dopo ci fu l’incubo peggiore.
Jessie era su un ponte altissimo e la cosa la terrorizzava. In aggiunta all’altezza, il ponte era fatto di travi di legno e corde e non sembrava molto stabile.
Insieme a lei c’era un ragazzo, ma non aveva idea di chi fosse. Alla fine del ponte c’erano due figure indistinte che sbracciavano dicendo ai due di voltarsi dall’altra parte. Jessie non avrebbe mai voluto farlo.
Dall’altro lato del ponte un esercito di cavalli scheletrici sputa-fuoco puntava con i minacciosi occhi rossi i ragazzi, spaventati a morte.
Un cavallo sbuffò e si girò verso i suoi compagni.
I due in prima fila lanciarono delle fiammate, ma non ne uscì fuoco, bensì una specie di fumo nero, scuro, che però non esitò a corrodere le corde che sostenevano il ponte.
Si staccarono in un baleno.
Il ragazzo accanto a Jessie le urlò: -Jes, aggrappati!-
La ragazza non ebbe il tempo di riflettere, si tenne più forte che poté al lato sinistro del ponte e precipito giù in un urlo insieme al ragazzo.
 
Si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore.
Non capiva ancora bene il perché di quei sogni, anche si era già fatta una mezza idea.
Uscì di casa salutando sua madre.
Quando fu fuori, nel giardino davanti casa, non poté far a meno di pensare se la sua vita sarebbe ancora andata avanti a notti insonne, pomeriggi persi a studiare cose che non avrebbe mai capito a causa della sua dislessia che sembrava peggiorare ogni giorno di più e se avesse mai avuto qualche amico sincero, che le volesse davvero bene.
La sua casa non distava molto dalla scuola. Jessie abitava da ormai molto tempo in una piccola città vicino New York e tutto sommato le piaceva stare lì, nonostante la scuola.
Prese l’autobus che passava  davanti casa e mentre si sedeva al primo posto, come al solito, tirò fuori dal suo zaino l’IPod e si sparò nelle orecchie la sua musica pop-rock preferita.
Amava la musica.
Si era sempre sentita parte di essa, come se le note la avvolgessero e la salvassero da ogni cattiva situazione.
Fu triste quando l’autobus si fermò davanti alla scuola.
Ripose le cuffie nello zaino blu e cominciò a camminare verso la scuola. Nessuno solitamente le dava troppe attenzioni, nonostante fosse bella.
Jessie aveva lunghi capelli castano chiaro e occhi del medesimo colore. Solitamente metteva su una felpa e dei jeans di inverno, mentre d’estate una t-shirt e degli shorts.
Quel giorno la sua felpa verde era più brillante che mai e si era costretta ad indossarla perché nonostante fosse maggio il clima non accennava a migliorare e nuvoloni grigi aleggiavano nell’aria fredda della mattina.
Entrò in classe per la prima lezione, inglese. Si sedette all’ultimo banco, il più nascosta possibile da tutti gli altri.
Poco dopo di lei entrarono tre ragazze. Odiava quel trio. Erano Candance, Renée e Brianne: le ragazze più carine e corteggiate della scuola.
Il suo odio per loro non era scaturito da questo.
Odiava il modo in cui si mettevano in mostra con gonne e maglie scollate nonostante avessero solo tredici o quattordici anni. Lei trovava che ormai le ragazze facessero di tutto per apparire, sia dal vivo come Il Trio, sia riempiendo la propria bacheca di facebook con autoscatti al fine di ricevere quanti più “mi piace” possibile.
 
Le ragazze naturalmente non la nemmeno guardarono.
Poco dopo di loro entrò in classe una ragazza che Jessie non aveva mai visto. Era alta, magra, dai capelli biondi e dalle iridi così grigie da sembrare ipnotiche. Aveva semplici vestiti e in mano dei libri che Jessie intuì non avevano nulla a che fare con la lezione che si sarebbe tenuta a breve.
La ragazza avanzò con gli occhi di tutti puntati addosso. Il gruppetto di ragazzi la guardava imbambolato dall’ondeggiare dei suoi capelli, mentre le ragazze le rivolgevano occhiate piene d’invidia.
Percorse tutta la classe e infine si sedette vicino all’unica ragazza che sembrava non fissarla. Era Jessie.
-Ehm, ciao.- disse la nuova ragazza.
Il perché fosse arrivata in quella scuola alla fine di Maggio restava un mistero.
-Ciao- disse Jessie di risposta –Mi chiamo Jessie, ma di solito mi chiamano Jes.-
La ragazza sembrò un po’ in imbarazzo.
-Piacere io sono...- Non finì la frase, il buongiorno della professoressa Collins interruppe le chiacchiere di tutti che si zittirono improvvisamente e si misero a sedere.
 
-Vi presento la nuova alunna di questa classe. Vieni.- La ragazza si alzò e si diresse verso la cattedra della professoressa.
-Lei è Blue e starà con noi per il resto dell’anno scolastico.- disse in tono dolce ma autoritario la professoressa. –Visto che hai già trovato un posto in cui sederti ti lascio andare. Cominciamo la lezione.-
Blue si affrettò a tornare al suo banco.
Quando mise da parte i libri per prendere quello di inglese, Jes si accorse a fatica che gli altri libri riguardavano alcuni la letteratura, italiana per lo più e altri la biologia.
Jes era abbastanza brava a scuola, nonostante tutto, ma sentiva che quella ragazza era persino migliore di lei, aveva qualcosa che la faceva sembrare intelligente, come se sapesse già tutto.
Per Jes non era così. Amava l’arte, la musica, qualsiasi cosa riguardasse la creatività e adorava la medicina.
Voleva laurearsi in medicina, ma immaginò che la dislessia comportasse più di un problema.
 
Quando le due ore di inglese terminarono le due ragazze uscirono insieme dalla classe.
Percorsero la maggior parte del corridoio in silenzio fino a quando Jes disse: - Come mai sei qui? Intendo, è fine maggio e tu ti trasferisci qui per un mese?-
La domanda, stranamente, sembrò non irritare Blue.
-Bhè, è una lunga storia. Mio padre... si è trasferito qui e ho dovuto per forza.-
-Capisco.- Riuscì a dire Jes. –Ma non ti aspettare niente di che da questo posto. La vita non è proprio rose e fiori.-
-Grazie, lo terrò a mente.- Per la prima volta Blue sorrise e entrambe capirono che tra loro sarebbe nata una splendida amicizia, se nulla fosse andato storto.
 

L'angolino di Aoko_ .
Bene,  ecco al voi il primo capitolo di una lunga serie. :)
Spero tanto che vi piaccia e che apprezziate la mia idea venuta così, rileggendo il libro.
Vi ringrazio se avete letto e se lascerete una recensione, ma pure se avete solo letto ;)
Un abbraccio al sapor di mistero.
Aoko_

 
 
 
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Aoko_