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Autore: _Them99    28/06/2013    7 recensioni
L' amore si basa sul destino, sul fato. Non c’è un ordine logico. È puro istinto. Sono in molte, forse in troppe le storie che non hanno un felice esito, così come quelle che non hanno nemmeno un’ opportunità.
E' una storia come le altre, ma importante, speciale nel suo piccolo.
Spero apprezzerete questa storiella scritta da un povero ragazzo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I Love You





 Sono in molti i tipi d’ amore.
Sono in molti i tipi di pensieri sull’ amore.
Sono in molte le storie basate sull’ amore.

Ma l’ amore si basa sul destino, sul fato. Non c’è un ordine logico.
È puro istinto.
Sono in molte, forse in troppe le storie che non hanno un felice esito, così come quelle che non hanno nemmeno un’ opportunità.




L’ altalena scricchiolava sotto il peso dei due tredicenni.
La ragazza, seduta sull’ altalena a sinistra, sembrava un po’ troppo intenta a guardare le sue convers, mentre il ragazzo, seduto sull’ altalena a destra, dondolava incessantemente su e giù.
Erano entrambi evidentemente stanchi, il chiacchiericcio dei loro compagni si faceva sempre più invadente durante quell’ ultima cena tutti assieme.
Non si erano accorti l’ uno dell’ altro, finché la ragazza non iniziò a piangere.
Lei piangeva sempre, in silenzio, quieta.
Piangeva, perché così tutto il dolore passava.
Non era mai stato facile per lei integrarsi, essere felice come gli altri.
In particolare per il suo aspetto alquanto bizzarro: pareva un fantasma, con quei capelli neri, la pelle pallida, i modi e la camminata estremamente silenziosi e la sua strana fissa per il colore bianco.
Il ragazzo si girò, e per farla tacere le tirò sulla schiena un po’ di ghiaia.
Al contrario di lei, lui era pieno di vita, solare, ben piazzato per la sua età.
Poco c’entrava a fare coi fantasmi.
– vuoi farla finita piagnona? – disse lui con troppa veemenza .
La ragazza si girò, e con gli occhi ancora gonfi dalle lacrime assunse un’ espressione corrucciata.
– sei un idiota – 
– sei una stupida – .
E detto questo, se ne andarono.
Quei due non si erano mai scambiati più di qualche parola, ed il più delle volte erano insulti.
Al contrario del loro comportamento, però, quando si guardavano negli, vedevano qualcosa di più, che non si può definire cosa sia.
Forse semplice e pura attrazione fisica.
Era strano, in tre anni non avevano mai accennato a qualcosa; era come se fosse un sentimento congelato, ancora non pronto per poter essere mostrato: entrambi non si potevano soffrire, ma nel loro piccolo sapevano che non era così.
Dopo un ultimo pasto insieme, un ‘ciao’ ed un bacio sulla guancia, le loro strade furono divise.



Ecco, è mai possibile che il loro sentimento non si poté mai sviluppare?
Molte sono le storie che nascono e si concludono così.
Ma per loro due, e solo per loro, l’amore volle qualcosa di più  ...

_

Il ragazzo si accorse subito che era lei: chi altri poteva essere, se non quel fantasmino che non vedeva dalla terza media?
Era cresciuta, era sbocciata in tutta la sua bellezza; era molto differente dalla tredicenne minuta che era.
Era più alta, più allegra, ma vestiva sempre di bianco, e ciò lo fece sorridere.
Anche lui d’altro canto era migliorato: alcuni tratti troppo duri si erano addolciti, ed aveva completamente passato la fase dell’ adolescenza, con i suoi ventitré anni.
Ciò che si chiese era il perché fosse, quella ragazza, seduta in un piccolo ristorante di Londra.
Lui, venuto per diventare chef ma ritrovatosi a servire, non poteva sapere che in realtà anche lei si era trasferita lì per il suo sogno di sfondare nel teatro.
Erano così: entrambi condividevano sogni diversi, erano accomunati dalla differenza che c’ era tra di loro.
Lui era la luce, lei era l’ ombra.
Nessuno dei due si aspettava certamente di vedere l’ altro.
Anche lei l’ aveva riconosciuto, e sperava vivamente che lui non l’ avesse fatto. La metteva in soggezione, ora era veramente molto diverso da come se lo ricordava.
Ma lui, non sapendo che fare, le si avvicinò, e fece ciò che non aveva mai fatto ma che doveva fare: le sorrise.
– ciao – disse l’ uno.
– ciao – rispose l’ altra.

E lei rispose a quel sorriso, perché forse, quel gelo dentro di loro aveva cominciato a sciogliersi… 
  
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