Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Calmkai    28/06/2013    1 recensioni
“Che cosa significa che sono entrato nel tuo corpo?!” Urla Justin appena ci chiudiamo in camera per parlare.
“Significa che sei diventato una donna! Ora puoi guardare un paio di tette senza fissare tutte le altre ragazze!” Incrocio le braccia e mi appoggio al muro.
Justin fa una piccola pausa. “Sei gelosa?” Mi fa l'occhiolino e io afferro un cuscino dal letto, lanciandoglielo addosso.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Ryan Butler, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mamma, è solo una vacanza di due settimane, non torneremo incinte o in una bara.” Mia sorella alza gli occhi al cielo mentre nostra madre ci fa le ultime raccomandazioni prima di lasciarci uscire di casa.
Emily, Ryan, Chaz, Justin e Liam sono già fuori, appoggiati alla Range Rover di Justin, che se la ridono di gusto.
“Va bene, va bene.” Sospira infine, spostandosi dalla porta per lasciarci passare. “Divertitevi, e non fate niente di inappropriato.”
“Tranquilla. Lo guarderemo soltanto, il porno. Non lo faremo per davvero.” Ribatte prontamente Megan, prendendo la sua borsa da terra.
Prima che nostra madre possa aggiungere qualcosa, mia sorella mi prende per mano e mi trascina fino al furgone.
“Era ora.” Commenta brevemente Chaz prima di infilarsi in macchina. Lo imitiamo e ci allacciamo le cinture, poi Justin mette in moto e, dopo aver salutato mia madre con un cenno della mano, parte sgommando.
“Quando arriviamo dobbiamo decidere le sistemazioni.” Annuncia Emily mentre guarda la cartina stradale. Non ci si può fidare di Justin quando dobbiamo uscire dalla città. Si perde sempre.
“Io mi prendo Megan!” Strilla velocemente Chaz mentre stringe in un abbraccio mia sorella. “E ci faremo dei bambini.”
“Smettetela voi due.” Liam alza gli occhi al cielo e fa finta di vomitare fuori dalla finestra.
“Ehi, solo perché non hai una ragazza, non vuol dire che devi bloccare i nostri istinti umani, no?” Ryan ridacchia mentre fa l'occhiolino a Emily, che gli tira uno schiaffo con la cartina.
“Zitto, tu. Non c'è bisogno di raccontare la nostra vita privata a tutto il mondo.” Bofonchia, infilandosi gli occhiali per dare migliori indicazioni. “Allora, Justin, ora devi girare a destra e-”
Justin la interrompe, alzando gli occhi al cielo. “So come arrivare all'autostrada. Sono stato a casa di Rebecca almeno un centinaio di volte.”
“Solo nella scorsa settimana.” Aggiunge mia sorella, intenta a cercare qualcosa nella borsa. “Qualcuno ha l'autan?” Scuotiamo la testa e lei sospira, ricacciando la sua dentro la testa. “Dovremo fermarci da qualche parte e comprarne un paio di bottiglie. Ci saranno le zanzare in quel maledetto posto.”
“Quanto sei esagerata.” Chaz le da una leggere pacca sulla coscia. “Posso proteggerti io. Combatterò fino all'ultimo sangue per te, piccola.”
“Avrei preferito evitare di sentirlo.” Borbotto, abbassando il finestrino e guardando fuori dalla finestra.
Non vedo l'ora di arrivare alla casa di campagna dei nonni di Justin. Passeremo un paio di settimane lì insieme prima di iniziare gli esami per l'ammissione al college.
“Dite che ci daranno i dormitori comuni?” Chiede Emily, alzando lo sguardo dalla cartina. “Non voglio condividere la mia stanza con qualche troia.”
“Non essere scortese.” Ribatte Liam. Lui è l'educato del gruppo. L'educato e rompicoglioni, dovrei aggiungere.
“Ma è vero!” Borbotta Emily, sporgendo il labbro inferiore in fuori. “In fondo mi è già capitato.”
“Ehi!” Megan le da uno schiaffo sul braccio. “Hai condiviso la tua camera solo con me prima d'ora!”
Scoppiamo a ridere mentre Emily si apre in un grande sorriso e la stringe in un abbraccio. “Lo so, lo so, ma eri una troia in seconda media, non puoi negarlo.”
Mia sorella fa spallucce e si stringe a Chaz, che ridacchia. “Non è vero, piccola. E se lo fosse, saresti la mia piccola troietta.”
“Confortante.” Megan alza gli occhi al cielo.
Justin si inoltra nell'autostrada e Emily si arrampica sul mio sedile per dargli indicazioni. “Allora, quando arrivi ai cartelli che danno le direzioni, devi prendere la strada per San Diego, non per Sacramento. Hai capito?”
“Sì, ho capito.” Justin la spinge gentilmente indietro con una mano, mentre l'altra è occupata a tenere il volante. “E comunque non ho bisogno di indicazioni. So dove abitavano i miei nonni.”
“Justin, ti sei perso sei volte le ultime volte che ci siamo andati.” Lo guardo male e lui fa spallucce.
“É solo perché Chaz stava cercando di fregare il cibo che avevamo portato nel bagagliaio.” Dice innocentemente.

“Non me la ricordavo così grande.” Dico appena entriamo nella villa di Bruce e Diane.
“Io non me la ricordavo per niente.” Emily lancia la sua valigia nell'angolo e si guarda intorno, poi estrae un pezzo di carta e si mette davanti a noi. “Allora, le stanze.”
Ryan e Chaz emettono un grugnito mentre si posizionando accanto alle proprie ragazze, sbuffando.
Emily si schiarisce la voce e comincia a leggere. “Penso che Megan e Chaz possano stare insieme, a condizione che non facciano niente.” Alza lo sguardo e lo posa sulla coppia, che fa spallucce. “Poi Ryan e io staremo insieme. Per quanto riguarda Liam, Justin e Riv, fate da soli. Ryan, andiamo a sistemare le valigie.”
“Ogni tua parola è legge.” Ridacchia il moro, raccogliendo le loro cose e portandole al piano di sopra.
“Beh, vi lasciamo alla vostra scelta.” Megan fa spallucce e segue gli altri due con Chaz.
“Okay, cosa facciamo?” Liam guarda me e Justin, confuso. “Insomma, io e Justin non possiamo dormire insieme. Va bene che non ho una ragazza, ma non sono ancora sull'altra sponda.”
Justin ridacchia e mi passa un braccio intorno alle spalle. “Va bene, allora io mi prendo Riv e ti do un cuscino da abbracciare di notte. Ci stai?”
Liam sospira e annuisce svogliatamente. “Però mi prendo la stanza più grande!” Corre al piano di sopra prima che io o Justin possiamo ribattere.
“Beh...” Justin afferra le nostre valigie e mi fa cenno di seguirlo su per le scale.
“Io prendo il lato dalla finestra.” Annuncio sorridendo non appena entriamo nella camera da letto.
“Come sempre.” Sbuffa lui, alzando gli occhi al cielo.
Caccio una risatina e mi guardo intorno. Le pareti rosa pallido sono proprio come me le ricordavo, e i mobili sono poco polverosi, grazie a Dio. L'unica cosa fuori posto è il comodino, ma provvederò a sistemarlo stasera prima di andare a dormire.
Emily e Ryan entrano nella stanza. “Andiamo a fare la spesa, venite con noi?” Sia io che Justin scuotiamo la testa. “Volete qualcosa, allora?”
“Prendi l'autan per Megan prima che ci scassi i coglioni per tutte e due le settimane.” Borbotta Justin, intento ad armeggiare con la finestra. La apre per far entrare un po' d'aria. “Andiamo giù e accendiamo la corrente.” Mi dice.
Lo seguo al piano di sotto e mi unisco a Megan, mentre Justin e Chaz vanno giù nel seminterrato.
“Penso che sia la notte buona.” Mi sussurra mia sorella, passandosi la lingua sulle labbra. “Insomma, hai capito, no?”
Annuisco. “Pensavo che volessi solo guardarlo, il porno.” La prendo in giro.
Si stringe nelle spalle. “Vedremo cosa succederà. É anche probabile che non andiamo a dormire prima delle due, visto che Liam ha paura del buio e l'avete lasciato dormire da solo.”
Liam entra nella sala, sedendosi accanto a noi. “Sapete che non c'è campo? Non posso neanche chiamare mia madre per dirle che sono arrivato sano e salvo.”
“Dio, Liam.” Megan alza gli occhi al cielo. “Sono due ore di strada, non penso che possa succederti qualcosa in così poco tempo.”
“Una volta ho sentito di un ragazzo che è stato rapito in due ore, Meg.” La ammonisce severamente l'altro, lanciandole un'occhiataccia. “Riv, tu hai campo?”
Tiro fuori il mio telefono e controllo, poi scuoto la testa. “Sembra che dovrai uscire a fare una passeggiata per chiamare i tuoi.” Dico infine.
Liam si alza e mia sorella apre bocca, ovviamente. “E di' loro di dire ai nostri genitori che siamo arrivati sani e salvi!”

“Va bene, siccome non c'è luce per un po', dovremo accontentarci di queste.” Ryan compare alla porta con un mazzo di candele in mano.
“Io ho l'accendino.” Chaz fruga nelle tasche e tira fuori un piccolo aggeggio nero, lanciandolo a Ryan, che accende le candele una a una.
“Meglio.” Sussurra Liam, accasciandosi sul divano. “Stavo per avere un attacco d'asma.”
“Esagerato.” Emily alza gli occhi al cielo. “Siamo rimasti al buio per cinque minuti, non per una vita intera.”
“Una volta ho sentito di un ragazzo che ha avuto un attacco d'asma in cinque minuti, Emily.” Ribatte Liam.
“Posso chiederti una cosa?” Megan si volta verso di lui, corrugando la fronte. Liam annuisce. “Questo ragazzo di cui parli, sei per caso tu? Vedi il futuro?”
“Vedi il futuro?!” Strilla Justin, sedendosi davanti a lui sul tappeto. “Avanti, dimmelo. Pensi che riuscirò a portarmi a letto quella del terzo anno?”
“Ma chi, Andrea?” Inarco un sopracciglio guardandolo disgustata. “Ha due anni meno di te!”
“Si, ma anche le tette due volte più grandi delle tue.” Fa spallucce incurante e gli tiro l'accendino di Chaz addosso.
“Ehi, ehi, stai attenta con quello.” Il biondo si alza dalla poltrona e raccoglie l'aggeggio. “Non ne ho altri.”
“No, Justin, non vedo il futuro.” Liam si stringe nelle spalle. “Però vorrei. Magari vedrei se mia madre preparerà la torta al cioccolato per il mio compleanno o quella alla vaniglia.”
Alziamo gli occhi al cielo e ci sistemiamo sui divani. “Allora, cosa facciamo?” Emily ci guarda uno ad uno.
“Potremmo raccontare storie di paura-”
Justin viene interrotto da un urletto di Liam. “Non ci pensare nemmeno! Sono io l'unico che dorme da solo, qui! Non vorrete mica avermi in camera vostra per tutta la notte, no?”
“Per carità, che Dio ce la mandi buona!” Ribatte Ryan sarcastico. “Non vorrei mai!” Ridiamo.

“Riv, ho mica dimenticato a casa il pigiama con le tartarughe?” Chiede Justin mentre ci prepariamo per andare a dormire.
Aggrotto la fronte. “Come posso saperlo?”
“Passi più tempo tu a casa mia che io.” Bofonchia soltanto, facendo spallucce.
“Sì, perché è l'unico posto dove posso stare lontana da te, visto che sei sempre a casa mia!” Alzo gli occhi al cielo e mi infilo sotto le coperte, spegnendo il telefono.
“Qualcuno ha mangiato limone per cena o sbaglio?” Ridacchia, sdraiandosi accanto a me.
“No, non sbagli. Visto che nessuno si è ricordato che sono vegetariana e avete tutti preso delle pizze, a me è toccato il limone!” Mi giro verso la finestra. “E pure quello marcio.”
“Oh, non prendertela.” Justin mi abbraccia stretto. “In fondo te l'abbiamo offerta la pizza.”
“Spostati prima che faccia finta di dare calci nel sonno.” Gli tiro una leggera gomitata e lui si scansa velocemente, evitandola per mia sfortuna.
“Okay, okay. Buonanotte, Riv.” Lo sento muoversi per un po' prima di girarsi verso l'altro muro.
Finalmente posso riposare senza le urla continue di Liam sul buio.


PER PRIMA COSA, ciao :3
Per seconda cosa, come state?
Per terza cosa, ho un mucchio di idee per questa storia, quindi mi piacerebbe se mi diceste cosa ne pensate.
Ovviamente non è tutto merito mio. L'autrice Vojceofanangel, che scrive storie bellissime su questo sito, mi ha dato l'idea. Andate a vedere le sue storie, comunque. :)
Per quarta cosa, spero vi piaccia la storia, e questo è tutto. :)
Sayonare. C:

  
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