Lei

Freezer aveva ordinato la conquista di un pianeta, sperduto in qualche dimenticato luogo nello spazio, e ovviamente la missione era stata affidata a lui.
Tempo concesso dieci giorni, comprensivi di andata e ritorno.
In pratica otto giorni per piegare il pianeta a Freezer, per mano sua ovviamente.

Vegeta era partito subito dopo aver ricevuto l’incarico, insieme a Napa.
Le piccole capsule monoposto sfrecciavano nel freddo vuoto cosmico, diretto verso il loro obiettivo.
Napa dormiva, Vegeta era invece parzialmente cosciente.
Le solitarie stelle erano le sue sole vere compagne nel suo mondo d’inferno.
Ascoltavano in silenzio i suoi pensieri, senza giudicare e senza parlare.
Per uno come lui erano compagne ideali.

Vide un piccolo alone rossastro in lontananza, probabilmente simile a ciò che rimaneva del suo pianeta natale, Vegeta.
Si rilassò e cadde in un vivido dormiveglia.
Improvvisamente pensò a lei.

Lei.
Con i suoi capelli neri e il portamento fiero.
Lei.
Incuteva timore a tutti, ma non a lui.
Lei.
Lui era l’unico a conoscerla veramente.
Lei.
Era la sua unica amica, l’unica persona a cui volesse bene.
Lei.
Era l’unica persona che lui amasse, per lei aveva sfidato anche suo padre, il Re.
Lei.
Solo lei sapeva abbracciarlo e donargli sicurezza nelle sue braccia.
Lei.
Lei.
Una piccola e sola lacrima scese dal volto del Principe, segnato da troppe battaglie per la sua età.
La goccia scese lungo la guancia, per poi cadere sulla corazza bianca.
Mentre accadeva, Vegeta proferì tristemente e inconsciamente una parola, che non aveva detto da tanto tempo e per tanto tempo non avrebbe detto.
“Mamma…”