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Autore: Nightmare    12/01/2008    2 recensioni
Questa lettera l'ho scritta per te. La mia ragazza che fu. Questa lettera l'ho scritta per noi. E per quello che siamo stati. Tanto tempo fa.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte non è facile esprimere tutto quello che si prova.
Perchè in definitiva le emozioni si accavallano, si sovrappongono una sull'altra, e quello che vorresti dire - alla fine - non lo dici mai. Un po' per vergogna. Un po' per paura.
Avrei voluto dirti tante cose, bimba. Non sai quante. Ma mi è sempre mancato il coraggio, la forza di portare avanti un discorso, un filo conduttore che si perde e che non si lascia più trovare.
Questa lettera la scrivo soprattutto per te, come regalo, come pensiero. Ma allo stesso tempo è una cosa che faccio anche per me, per liberarmi da tutto, dal peso che mi ha oppresso in questi giorni, in questi mesi, dalla rabbia che ho provato nei tuoi confronti, dall'odio - sì, odio, davvero - che ho sentito quando mi hanno detto quelle cose, quelle parole che non avrei voluto sentire, ma che purtroppo sono stato costretto ad ascoltare.
Questa lettera la scrivo essenzialmente per te e per tutto quello che c'è stato. Ogni singola parola esce dal mio cuore e da nient'altro. Questa è la mia lettera per te, e nessun'altro la potrà condividere.

Io non so quello che hai passato tu. Forse a volte me lo sono chiesto, da solo nella mia camera silenziosa, immaginandoti lì, sul tuo letto col mio pupazzo stretto fra le braccia, sperando che fosse così anche se alla fine non potevo averne conferma.
Io non so quello che hai passato tu. Ma so quello che ho affrontato io.
E te lo giuro - te lo giuro con tutto me stesso - è stato il delirio. Perso. Perso come non lo ero mai stato, senza luce, senza aiuto, senza te. Mi sono ritrovato così, al freddo, improvvisamente sbalzato fuori dal mio sogno, il mio incredibile e bellissimo sogno, e niente - niente, ti giuro - riusciva a togliermi dalla mente quegli ultimi momenti, quegli attimi, di due persone e un autobus, e lacrime amare, e non lasciarmi ti prego non lasciarmi, e ancora piangere e ancora lacrime... così.
Mi sono sentito morire. Una parte di me mi aveva lasciato. Senza appello. Senza possibilità di fare qualcosa. Avrei veramente potuto fare qualcosa?
Non lo so.
E poi il dramma. La delusione. E tutte le convinzioni che avevo sbattute via, in un angolo buio, e la verità - o la bugia - che mi veniva presentata così, brutalmente.
Ha un altro. Ha già un altro. Una settimana. E per lei non ci sei più. Ne ha trovato già un altro. Uno più bello, uno migliore, uno che non sei tu.
E il ghiaccio si è imposessato di me, davvero. Ti ho odiata in quel momento, bimba. Non sai quanto.
Tutto quello per cui avevo combattuto, tutto quello per cui avevo sorriso, tutto quello che avevamo fatto insieme, non contava più. Perchè per te non aveva significato, perchè per te era tutto uno scherzo, ti eri divertita, e quando il piccolo giocattolo si era rotto lo avevi semplicemente buttato, per uno più costoso, per uno più colorato.
Questo ho pensato, Rachele. Questo. E so che è orribile ma è così. Ho perso tutto. Ogni convinzione. E ho lasciato campo alla ceca, cattiva, stolta gelosia che mi guidava, così, senza freni. Senza pensieri.
Questo ho pensato, bimba. Questo. E so che è orribile ma alla fine è così.

Ho cercato di protteggermi. Come potevo. Come volevo.
Sono sempre stato così, io. Ogni volta, ogni singola volta che mi sono sentito ferito, abbandonato da una persona, ho cercato con tutto me stesso di allontanarla da me, il più possibile, per non pensare, per non soffrire ancora, ignorando se necessario, detestando se ne ero in grado, disprezzando se riuscivo a trovarne un motivo. Io sono così, purtroppo. Ma è l'unico modo che riesco a trovare per non ritrovarmi impigliato, coinvolto. L'unico modo per distaccarmi da tutto, e fingere una serenità che non provo, ma che cerco di manifestare.

E poi sei arrivata tu. Così. Nella notte.
E ritrovarmi così vicino a te, da poterne sentire il profumo, da poter di nuovo vedere i tuoi occhi - sì, che begli occhi che c'hai! - ha fatto crollare tutto. Nuovamente.
Non so che effetto mi fai, bimba. Non lo so. Ma in ogni discussione hai sempre vinto tu, lo sai. Anche quando avevi torto. Io cedevo, io tentennavo.
E tutta la rabbia covata in un mese, tutto il disprezzo per quello che mi avevi fatto, tutto quello che avevo sentito... puff! Dissolto. Nel nulla.
Ogni muro è svanito. E non so, per un attimo, mi sono sentito di nuovo bene.
E' stato un attimo - niente di meno di un attimo, dannazione! - ma ho rivisto la luce.
E ti ho creduto. Ancora. Incondizionatamente.
Ho creduto che per te avesse significato davvero qualcosa la nostra storia. Ho creduto a te che mi abbracciavi sorridendo. Ho creduto alla mia bimba, alla bimba che per me resterà tale - per sempre - e che è stata mia, e che continua ad essere mia in una parte del mio cuore.

So che tu non hai provato quello che ho provato io in quei tre mesi - e vorrei non piangere mentre scrivo, ma come sì fa, come si fa a non piangere? - ma so che mi hai voluto bene sinceramente, con tutta te stessa e che un po' alla fine ti è dispiaciuto anche a te.

E vorrei che non fosse così difficile dimenticarti. Perchè sai cucciola, l'amore è difficile da superare.
E' qualcosa che ti resta dentro, che ti segna. Io ti voglio bene bimba - non sai quanto ti voglio bene - ti ho amato e forse ti amo ancora, chi può dirlo? Non so nemmeno io cosa provo. Solo vorrei che non fosse così dura dimenticare.

Perchè in un secondo, in una lacrima, mi vengono in mente un sacco di cose.
Basta poco davvero per ritrovarsi lì, abbracciati su una ruota panoramica a guardare il giorno che se ne va e i carri addobbati a festa.
Basta poco - oh sì, poco davvero - per rivedere quei film, insieme, intrecciati sul divano, e dire quanto fosse bello stare con te, e baciarsi tutto il giorno, e poi mangiare a casa tua, e poi ridere, vederti preparare una torta, guardare francesco che non parla e mangia, mangia - ma quanto mangia quell'uomo?
E poi sono lì, con te, a Firenze, in un negozio enorme pieno di vestiti da anziani, mentre Nelly Furtado canta una canzone, la colonna sonora della nostra storia.
All good things come to an end. Tutte le cose belle finiscono. Che abbia portato sfiga? Non lo so.
E poi tu che piangi di fronte all'only for perchè senti che mi stai perdendo.
E di nuovo tu senza trucco - bellissima - che ti svegli la prima volta che abbiamo dormito insieme.
E basta poco davvero per piangere - io sto piangendo - e rimpiangere tutto.
Perchè alla fine l'amore è una cosa difficile da superare. Ci puoi convivere ma è dura.

Perchè tutto questo non c'è più. Mi hanno rubato il mio sogno, chi ha preso il mio sogno?
Sei stata davvero sciocca, bimba. Sciocca. Perchè hai voluto rovinare tutto? Perchè hai spezzato quel paradiso, quel magico mondo che eravamo noi? E' così difficile da capire? Che insieme avevamo tutto. La luna. Le stelle. Quelle stelle guardate dalla finestra mentre c'erano i fuochi d'apertura.
E' così difficile da capire quanto fosse bello tutto ciò?
Perchè, bimba bella? Perchè? Cosa hai adesso? Cosa hai di più?
La tua libertà. Nuovi interessi.
Cosa hai di più?
Io non ho niente in più. So solo che ancora adesso a volte mi sento solo.
Perchè solo con te non mi sono sentito solo. Perchè eri la mia metà, la mia farfalla leggiadra, il mio fiore, la mia rosa. Eri il mio mondo, il mio sole, il mio alzarmi al mattino e il mio addormentarmi la sera.

Eri tutto. Eri l'amore.

E ancora immagini che si accavallano.
Tu mentre fumi una sigaretta fuori casa. Tu che mi scrivi sul libro di scienze impedendomi di studiare e mi dici: "quando le rileggerei ci riderai sopra" e invece ci ho versato solo lacrime. Tu che ti spogli e facciamo il bagno insieme, ed è bellissimo, perchè dovremmo essere a scuola e invece siamo lì, e tutto sembra così semplice, naturale.

E poi tornare a casa. Pioveva. E avevamo litigato anche quella volta. Tu che volevi andare in canniccia.
E poi fare l'amore. Al buio.
La mia prima volta.
Con te.
Non sai bimba quanto ho voglia di fare l'amore con te, adesso. Non lo sai.
Ogni volta che ti vedo vorrei solo poterti abbracciare e baciare tutta. E stenderci su un prato - sì, su un prato - e non pensare a niente - a niente - e guardarci negli occhi e dirci tutto, ma proprio tutto, e fare l'amore, tante volte, sì, sarebbe bello, ma so che non vuoi, che non vorresti, e che probabilmente ti sembro patetico. Ma è così.

Potrei dire tante altre cose. Ricordare altri attimi, altri momenti. Ma mi fa solo stare peggio.

Questa lettera l'ho scritta sopratutto per te, ma come vedi anche per me.

Dentro c'è tutto. Ci siamo noi.

Ci sei tu, bimba bellissima, bimba maliziosa, bimba sorridente, bimba imbronciata.

Ci sei tu e tutto quello che avrei voluto dirti e che non ho trovato il coraggio di dire.

Questo è il mio regalo. Il mio ricordo. Spero che saprai apprezzarlo.

Per ora non posso solo che farti tanti auguri, Rachele. Davvero.

Ti voglio bene.

Fede


Tutti mi dicevano: "vedrai
è successo a tutti però poi
ti alzi un giorno e non ci pensi più.
La scorderai.
Ti scordarai di lei."

Solo che non va proprio così
ore spese a guardare gli ultimi
attimi in cui tu eri qui con me
dove ho sbagliato e perchè
ma poi mi sono risposto che

non ho
nessun rimpianto
nessun rimorso
soltanto certe volte
capita che
appena prima di dormire
mi sembra di sentire
il tuo ricordo che mi bussa e mi fa male un po'.

  
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