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Autore: ChandersonLover    28/06/2013    1 recensioni
Ship: Grant Gustin - Nuovo Personaggio
TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
"Se non fosse che io sia distesa per terra, nel bel mezzo di un’autostrada, ricoperta di sangue e con la vista annebbiata, nel punto più vicino alla morte di quanto io non abbia mai raggiunto, potrei persino essere felice.
Lui.
La persona per la quale io per ben 4 anni sono stata ossessionata.
Colui per il quale non ho quasi avuto vita sociale, se non tramite manufatti elettronici. Colui che ha reso la mia adolescenza un vero delirio…
E’ qui, mi tiene la testa, cercando di fermare il fiume di sangue che parte dalla mia tempia e… Sta piangendo.
Lui sta piangendo per me.
Grant Gustin.
Grant sta piangendo per me. "
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Grant Gustin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A te che ne hai passate tante.
A te che sai che sono qui per te.
Ti voglio bene, Betta.
Buona lettura
Vale.
 
 
 
 
 
 
Capitolo 9

 
 
 
 
 
 
“Betta ti prego, non puoi… Ti prego. è tutta colpa mia. Svegliati!”
“Gr..?”
“Si, sono qui. Ti prego, dimmi che stai bene…”
“Grant...”
“Si! Dio Mio, Si! Perdonami. Ti prego.”
“Io...”
“Betta? No. Guardami! Apri gli occhi. Apri gli occhi, cazzo!”
 
 
 
Se non fosse che io sia distesa per terra, nel bel mezzo di un’autostrada, ricoperta di sangue e con la vista annebbiata, nel punto più vicino alla morte di quanto io non abbia mai raggiunto, potrei persino essere felice.


Lui.


La persona per la quale io per ben 4 anni sono stata ossessionata.


Colui per il quale non ho quasi avuto vita sociale, se non tramite manufatti elettronici.
 
Colui che ha reso la mia adolescenza un vero delirio…


E’ qui, mi tiene la testa, cercando di fermare il fiume di sangue che parte dalla mia tempia e… Sta piangendo.


Lui sta piangendo per me.
 
Grant Gustin.
 
Grant sta piangendo per me.
 
 
 
 
 
E lo vorrei davvero.
 
 
Vorrei davvero riuscire ad aprire i miei occhi, per concedermi per l’ultima volta di guardare i suoi.
 
Qui piccoli cristalli verdi che, in quest’istante, ne sono certa, saranno ancora più lucenti a causa delle piccole e luccicanti lacrime, che li stanno riempiendo.
 
Vorrei davvero potermi concedere quegli ultimi istanti di vita ad ammirarli.
 
Ma non riesco.
 
Non riesco a tenere i miei occhi aperti e non riesco a mandare segnali al mio cuore di battere.
 
Non ho nemmeno paura. Mi sento... bene.
 
Seppur la testa stia pulsando, io non me ne rendo conto.
 
Perché lui è qui.
 
La sta tenendo tra le sue mani e sta provando a fermare litri di sangue che sto perdendo da essa.
 
Dovrei essere incosciente e forse lo sono.
 
Ma lo sento.
 
Sento che è qui e sento che questo potrebbe essere l’ultimo istante di vita in cui posso avere la fortuna di stargli vicino.
 
Così, piano, con uno sforzo abnorme per la mia testa, apro gli occhi sbattendo le palpebre vedendo tutto maledettamente sfuocato.
 
 
“Grant sei...sei qui?”
 
 
E, anche se non riesco a vedere tutto. Anche se sono prossima ad un altro svenimento.
 
L’ho visto.
 
Ho visto come il suo respiro si sia regolarizzato, quasi come se lo avesse trattenuto per tutto questo tempo.
 
Ho visto come i suoi occhi, pieni di lacrime, si siano sbarrati e come la sua bocca si sia aperta, provando a sorridere.
 
 
“Sì! Sì! Sono qui! Betta ti prego, resisti! L’ambulanza arriverà presto. Te lo prometto! Ma tu... resisti! Io... io non me lo perdonerei mai!”
 
 
Ed è ora che riesco a rendermi conto di riuscire ancora a piangere. E non per il dolore.
 
Quello è talmente tanto che oramai mi sembra di non sentirlo più.
 
Sto piangendo per lui.
 
Perché, anche se mi ha appena spezzato il cuore. Anche se mi ha fatto sentire una nullità. Anche se non riuscirò più a rialzarmi, io sarò consapevole che lui, in ogni caso, è stato qui.
 
Con me.
 
 
“Gra-Grant. Ti... Ti prego resta con me.”
 
 
 
 
 
 
 
 
___________
 
 
 
 
 
 
 
 
E non è come in quei dannati telefilm, in cui sembra che tu stia vedendo la luce, cercando di restare ancorato alla terra, prima di ritrovarti in una sottospecie di paradiso, provando a tornare giù, cercando qualcuno che ti dia la giusta spinta, per tornare sulla terra.
 
No, non è affatto così.
 
E’ una serie di vuoti.
 
Una serie di urla.
 
Una serie di “non ce la farà.”
 
Una serie di “prova a parlarle.”
 
Una serie di “non credo si sveglierà.”
 
E’ una serie di visite ipocrite che ti trovano interessante, soltanto per essere distesa su un cazzo di letto di ospedale.
 
E’ una serie di pianti isterici di persone che forse nemmeno sapevano tu dove ti trovavi in quell’istante, quando hai rischiato di morire e ti sei trovata incosciente chissà da quanto, lottando tra vita e morte su una scomoda branda ospedaliera.
 
E’ una serie di guerre contro te stessa, provando a superare anche questa, anche se sai che questa volta sarà piuttosto difficile riuscirci.
 
Davvero difficile.
 
Ed è una serie di sorrisi inconsapevoli di quando lui è con te, anche se avrebbe dovuto essere in America.
 
Lui è ancora con te e non ha intenzione di andare.
 
Per senso di colpa, per affetto, per paura.
 
Per qualsiasi cosaha scelto te e non la fuga.
 
Anche sa sarebbe stato più facile fuggire. Anche se avrebbe potuto farlo, non l’ha fatto.
 
E’ con te e ci resterebbe per il resto della vita, fin quando non riaprirai quegli occhi.
 
 
E poi lo senti.
 
 
Senti la sua voce. Le sue mani su di te. Le sue labbra sulla tua fronte.
 
Il suo respiro, i suoi pianti, la sua aria.
 
Senti tutto di lui e riesci a capire che forse non è finita. Forse lui potrebbe essere la sua salvezza.
 
E poi senti delle voci.
 
Voci confuse, come se fossero lontane, tanto lontane... ma riesci comunque a sentire.  
 
 
 
“Cosa... Cosa facevi per lei?”
 
“Io... non lo so. Non so nemmeno perché le piacevo così tanto, a questo punto.”
 
“Bhè, prova a cantare. Mi ha sempre detto che la tua voce la calmava.”
 
 
 
E sorridi.
 
 
Sorridi perché la tua amica sa di cosa hai bisogno.
 
Sa che l’unica cosa che potrebbe aiutarti è quella voce, quella che anche se sei incosciente, attaccata ad un respiratore e piena di lividi, potrebbe aiutarti.
 
Perché quella voce è tutto e tu ancora una volta, potrai riuscire a stare meglio.
 
 
 
Oh baby, give me one more chance


To show you that I love you


Won't you please let me back in your heart


Oh darlin', I was blind to let you go


Let you go, baby


But now since I've seen you it is on


I want you back.
 


 
 
 
 
E nella tua incoscienza provi a pensare.
 
E’ una canzone che conosci, ma non nel ritmo che ricordavi.
 
Adesso è lento, triste, caldo.
 
E’ quel ritmo che soltanto una persona che sta soffrendo può raggiungere, quando invece la canzone ne prevedeva di ben più veloci.
 
Ma le parole. Quelle sono rimaste. E sono perfette.
 
 
 
 
 
Oh baby, dammi un’altra possibilità.

Per dimostrarti che ti amo

Mi farai per favore tornare nel tuo cuore?

Oh tesoro, ero sicuro di lasciarti andare

Lasciarti andare.

Ma ora, da quando ti ho rivisto


Io ti rivoglio.
 
 
 
 
 
 
Ed è così che sei costretta a combattere.
 
Perché non puoi.
 
Non puoi resistere all’impulso di lottare contro te stessa, quando quella voce sta cantando per te.
 
Non puoi abbandonarti per sempre, quando sai che al tuo fianco  c’è quella persona che stavi aspettando da sempre.
 
Non puoi lasciarti andare, quando per la prima volta hai possibilità di vivere, sul serio.
 
Perché è questo che Grant ha sempre dato alla mia inutile esistenza: vita.
 
Mi ha dato modo di vivere, di crescere, di risollevarmi.
 
Mi ha dato possibilità di riuscire sempre a rialzarmi dopo una forte caduta, grazie a tutto ciò che la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso e, a volte - quando sono stata fortunata - una sua parola rivolta a me e a me soltanto, su twitter, sono riusciti a donarmi.
 
Grazie a tutto ciò, io ho continuato a vivere, o forse soltanto a sopravvivere.
 
Ma ce l’ho fatta.
 
Sono cresciuta e ho fatto un passo avanti, trasferendomi lontano da casa, per riuscire ad imparare a vivere con le mie forze.
 
E lui, anche se non lo saprà mai, mi ha sempre accompagnata.
 
Ha sempre avuto quel piccolo posto nel mio cuore, quello che mi diceva: “Forza Betta, vai avanti perché un giorno anche tu sarai felice. E un giorno Grant saprà che tu lo sei, anche grazie a lui.”
 
 
Ma non avevo idea che, tutto a un tratto, quella felicità, che sembrava soltanto un riflesso del mio immaginario, si sarebbe trasformata in reale felicità.
Quella che nessun sogno avrebbe potuto darmi. Nessuna fantasia che mi portavo dietro dalla mia giovane età adolescenziale. Nulla di tutto ciò.
 
Soltanto lui in persona avrebbe potuto darmi quel pizzico di felicità, che ancora adesso, riesce a tenermi in vita, seppur io non riesca ad aprire gli occhi.
 
Ma resisterò perché lui, ancora una volta, mi ha dato possibilità di farlo.
 
 
 
 
 
E tutti pensano che tu sia incosciente, che non tu non riesca a capire nulla di ciò che stanno dicendo, convinti tu sia diventata oramai un vegetale col cervello sconnesso.
 
Ma non è così.
 
E sei lì a sentire la tua migliore amica, piangere per te. I tuoi genitori pregare. E Grant cantare.
 
Sono tutti lì che stanno aspettando soltanto un tuo segno, ma, in realtà sono tutti già sicuri del fatto che tu non tornerai.
 
E ci provi.
 
Provi a lottare per aprire quegli occhi e mostrare a tutti che questa volta sarai tu quella a stupire tutti.
 
Sarai tu quella che per una volta si mostrerà forte e coraggiosa agli occhi di chi, in fondo, anche se ti vuole bene, non crede in te al punto di aspettarsi un tuo miglioramento, una tua vincita.
 
 
E stai lì ad ascoltare.
 
 
Ascolti tua mamma e le sue stupide preghiere.
 
Come se chiedere a qualcuno d’invisibile un aiuto, in questo momento, potesse servire a qualcosa.
 
Stai lì a provare a stringere la mano di colui che è stato la tua rovina, ma che ti ha anche regalato gli unici veri giorni di vita, della tua esistenza.
 
Stai lì che vorresti abbracciare la tua migliore amica, l’unica che forse davvero si aspetta che tu apra quei fottuti occhi e che riesca a rialzarti, come hai sempre fatto.
 
E stai lì a sentire.
 
Senti urla. Senti pianti. Senti telefoni che squillano.
 
Senti l’uomo dei tuoi sogni urlare contro qualcuno e, anche se sei incosciente, non hai dubbi: sta litigando con la ragazza al quale è legato.
 
 
“Hannah, ti ho già detto di smetterla di chiamarmi.”
 
 
O forse non sono più così legati.
 
 
“Cosa vuoi, ancora? Io da qui non mi muovo!”
 
 
O forse sono semplicemente in fase di stallo.
 
 
“Per favore. E’ tutta colpa tua e della tua stupida gelosia!”
 
 
Oh, no. Decisamente non è una fase di stallo.
 
 
“Ora lasciami in pace e se non vuoi che io cambi ancora numero, smettila di tormentarmi. E Hannah... Se non fosse ancora chiaro... Io e te abbiamo chiuso.”
 
 
 
 
Poi sei lì che vorresti sentire come il tuo cuore inizi a scoppiare, grazie alla sua vicinanza, ma devi accontentarti soltanto del ricordo di com’era meraviglioso avere le farfalle allo stomaco, quando potevi permetterti di percepirle, davvero.
 
 
“Hey piccola... scusami.
Io so che mi hai sentito. So che stai sentendo ogni cosa che diciamo io e i tuoi amici in questa stanza.
Perché credo in te. E so che ci stupirai tutti, svegliandoti tra poco. Ma mi dispiace.
Mi dispiace che tu debba assistere, anche se non in prima fila, a tutto questo.
So che se tu fossi qui con me adesso, ti staresti odiando perché credi che io abbia mandato all’aria una storia di cinque anni a causa tua.
Ma non è così.
L’ho mandata all’aria non per te, ma grazie a te.
Perché ero stanco delle sue accuse. Della sua gelosia. Della sua ossessività. Sono stanco che mi faccia seguire. Sono stanco di tutto.
Sai cosa ho scoperto? Che lei sapeva che tu eri dietro di lei. Lo sapeva.
Mi ha fatto tenere d’occhio e ha costretto Mark a parlare. Sapeva che quell’idiota aveva una cotta per te e l’ha fatto ubriacare e lui le ha sputtanato tutta la tua storia...
Nostrastoria.
Le ha raccontato come ci siamo conosciuti e le ha anche detto che sono stato io a volerti. E lei, sapendo che tu stavi arrivando e avresti sentito tutto, ha inventato tutta l’assurda storia che io faccio cose simili con tutte.
Ora... vuoi sapere se ho mai tradito Hannah, prima? Sì. L’ho fatto. Sarei un ipocrita e bugiardo se fingessi. Ma l’ho fatto perché lei mi ha legato.
Ha voluto che le chiedessi di sposarla e le ho promesso che l’avrei fatto. Ma mi ha legato nel modo sbagliato. E’ cambiata. Non è la stessa Hannah che era come me, semplice, dolce, gentile, di anni fa. E’ una Hannah diversa. E ha deciso di farmi totalmente impazzire.
Così ho iniziato a tradirla, se capitava, ma ti giuro Betta, che non è quasi mai capitato con una fan e soprattutto non è mai durata più di una notte... o due ore. Ti giuro che io non...”
 
 
E finalmente l’hai sentito. Hai sentito i battiti del tuo cuore, accelerare come se stessero reagendo a quelle parole. A quelle lacrime. A quella pausa che Grant ha dovuto prendere per poggiare la testa sul suo grembo e lasciarsi andare ad un pianto liberatorio, mentre stringe la tua mano, aspettando soltanto che tu la stringa di rimando.
 
 
 
“Io... Betta, ti giuro che non ho mai voluto che tutto questo accadesse. E’ vero ti ho cercata ed è vero che forse, per trovarti, ho usato una scusa, anche leggermente stupida.
Ma volevo conoscerti. Perché forse non lo sai... Ma io ho avuto spesso bisogno di te. Mi facevi sempre sorridere e, anche se non ti avevo conosciuta, qualcosa mi diceva che tu ed io avevamo un piccolo legame.
Così, non appena ho avuto possibilità di fermarmi qualche tempo in Italia, ho deciso di provarci.
E credimi non avrei mai creduto che sarebbe successo tutto questo. Pensavo che tra noi sarebbe potuta nascere una bella amicizia. Un bel rapporto che andasse oltre la soglia di “persona famosa e fan”, perché di certo – e tu lo sai – io non mi sento questa grande celebrità.
Ma non credevo che il fatto che tu mi sfuggissi, il fatto che avevi paura a toccarmi, il fatto che io volevo comunque continuare a conoscerti, mi avrebbe portato ad altro.
Ma è successo.
Ho iniziato a provare qualcosa. E questo qualcosa mi stava spingendo verso di te.
E credimi ci ho provato.
Ho provato a resistere. A fermarmi.
Ricordi i primi giorni? Quasi non ti parlavo.
Uscivamo con Ludo e Liam e provavo ad ignorarti, convinto che prima o poi mi sarebbe passata.
Ma non è andata così.
Poi il tuo angelo custode, quella testa calda di Ludo, mi ha convinto a lasciarmi andare. Lei sapeva che tu avevi paura, ma avendo conosciuto me e conoscendo bene te, sapeva che forse le cose sarebbero potute andare bene.
Ed è stato così.
E’ stata una delle settimane più spensierate, dolci e belle, degli ultimi anni. E lo è stata grazie a te.
Mi hai fatto credere che posso ancora essere salvato. Che non sono del tutto quello stronzo senza cuore, quello che Hannah ti ha fatto credere che fossi e per il quale... tu stai rischiando la tua vita, distesa su questo dannato letto.
Mi hai fatto pensare che dentro di me ci fosse ancora qualcosa di buono.
Per come mi guardavi, per come avevi paura a farti toccare, per come avevi paura a farti amare.
Fare l’amore con te mi ha cambiato. E nessuno mi ha mai fatto sentire così.
Ogni donna che ho avuto, ha sempre voluto puntare dritta al sodo, per cercare di portarsi a casa una sottospecie di trofeo.
E tu invece? Tu hai tremato. Mi hai accarezzato e mi hai sussurrato parole che non dimenticherò mai e non hai mai avanzato richieste. Sei stata lì, dolce e bellissima come sempre, lasciando che io ti toccassi, senza cercare alcun tipo di vittoria.
Ed è lì che ho capito che il mio cuore forse aveva ancora possibilità di battere, sul serio. Non meccanicamente. Forse anche lui può ancora essere salvato.
Ed è grazie a te.
Ma ora ti prego, Betta. Svegliati.
Fammi sentire che ci sei.
Io non me ne andrò, te lo prometto. Ti mostrerò che non sono quello stronzo che Hannah ha voluto farti credere.
Non sono perfetto e presto lo scoprirai.
Ho tradito e l’ho fatto, quasi sempre, consapevolmente. Ma questa volta non l’ho fatto per ripicca o per sentirmi, anche se solo per cinque minuti, libero.
Questa volta ho tradito quella che credevo fosse la donna della mia vita, con la donna che forse, finalmente, mi cambierà la vita.
E non ti sto giurando di amarti e di renderti felice per il resto della vita.
Ti sto giurando di restare qui con te, fin quando non aprirai quegli occhi e mi perdonerai. Fin quando non sarai qui con me e mi prometterai di dimostrarti che sei perfetta nella tua imperfezione.
Perfetta per me.
E forse sono un idiota perché sto parlando in inglese e tu non stai capendo una parola di ciò che sto dicendo, ma imparerò anche a dirtelo in italiano o in spagnolo, persino in cinese, se servirà...”
 
 
E ti trovi a sorridere e questa volta sai che non è soltanto un riflesso incondizionato. Stai sorridendo e lui ancora non se n’è accorto.
 
 
“Ma tu svegliati, presto...”
 
 
E finalmente uno sprazzo di luce abbaglia i tuoi occhi, dandoti il fastidio più bello e doloroso che hai mai provato in vita tua.
 
La luce filtra tra le tue palpebre che finalmente si stanno schiudendo e tu finalmente stai avendo la forza di far sì che avvenga.
 
 
 
 
“Ti prego, piccola. Dammi un segnale. Fammi sentire che sei con me, perché non ce la faccio più a vederti così indifesa e incoscient-”
 
“Gra... Grant.”
 
 
E, anche se è ancora tutto sfuocato, riesci a vedere la sua testa alzarsi, per puntare ai tuoi occhi semiaperti.
 
E riesci a vedere il luccichio delle sue lacrime. La sua bocca sbarrata. Il suo respiro fermato.
 
 
“Betta?”
 
 
E puoi vedere come i suoi occhi stiano brillando, anche se hai un mal di testa, così dannatamente forte, che credi che ti ucciderà.
 
Puoi vedere come sta continuando a fissarti ad occhi e bocca sbarrata, come se fosse convinto di essere in un sogno ad occhi aperti.
 
Puoi finalmente vedere che è davvero ancora lì e che non stavi sognando tutto.
 
E puoi finalmente provare a sorridergli sul serio.
 
 
“Gr...Grant io...”
 
 
“Betta. Piccola sei... Sei sveglia.”
 
 
 
 
 
 
*** 
 
 
 
 
 
 
Brant Corner
 
 
 
Ti avevo promesso l’happy ending e lo avrai.
 
Hai visto che Grant non è uno stronzo ma è la CessaH che è tanto CessaH?
 
Forza che manca un capitolo e avrai il tuo lieto fine!
 
Spero che tu stia meglio, non voglio vederti giù.
 
 
Grazie a Mony per aver letto E NON BETATO nulla .-. ma grazie :*
 
 
La dedica l’hai avuta all’inizio, è inutile dirti cosa penso.
 
Al prossimo.
 
Ti adoro!!
 
Vale
   
 
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