Quella sera sarebbe stata la serata in cui la vita di Elizabeth sarebbe cambiata drasticamente.. solo che lei non lo sapeva ancora.

In fila ormai da più di tre ore, non ne potevo più di restare a cuocermi sotto il sole e le mie gambe pregavano riposo. Maledissi mentalmente il giorno in cui avevo accettato di accompagnare Allison, la mia migliore amica, a questo inutile concerto.

Non che avessi niente contro Justin Bieber, ma non potevo esattamente definirlo il mio cantante preferito. Certo, lo trovavo carino e alcune sue canzoni erano abbastanza orecchiabili, ma niente di più.

Tutto il contrario di me invece era Allison, una delle belieber più accanite che avessi mai conosciuto. Eravamo amiche dai tempi delle elementari e avrei fatto di tutto per renderla felice.. in effetti consideravo Allison più una sorella che una migliore amica.

Era ormai da una settimana che continuava a tormentarmi con il suo maledetto countdown e ogni giorno che passava era sempre più eccitata. Ma soprattutto adesso, che ci trovavamo a pochi metri dall'entrata, non riusciva a stare zitta un secondo.

“Eli, Eli cazzo! Stanno aprendo i cancelli, forza corri!” Detto questo Allison afferrò il mio braccio e mi trascinò fino all'entrata, rischiando di farmi cadere più di una volta.

Dopo varie spinte e grida, riuscimmo ad arrivare ai nostri dannati posti e mi sedeii immediatamente, appoggiandomi una mano sul cuore e ansimando per la corsa.

“Dio cristo Allison, calmati! Rischierai di causare sia a me che a te un attacco di cuore!” Alzai gli occhi al cielo mentre Allison continuava a canticchiare e battere le mani dalla gioia.

Allison si girò verso di me. “Elizabeth come cavolo fai a restare così calma? Ti rendi conto che fra poco meno di un'ora vedrò per la prima volta la ragione della mia felicità?” Mi urlò sprizzante di gioia.

Non l'aveva mai vista così felice prima d'ora.

“Sisi va bene Alli, come dici tu..” Poco mi interessava in effetti, così afferrai il mio telefono dalla borsa e cominciai a smanettarci mentre la mia migliore amica intonava cori e ballava con le altre beliebers intorno a noi.
 

Il tempo volò, e in pochi secondi le luci si abbassarono e tutti si alzarono in piedi cominciando a chiamare il nome di Justin sempre più forte. Quando ecco che delle ali scesero dall'alto e intuii che stessero portando Justin a terra.

Così, infilai il telefono nuovamente in tasca, e mi avvicinai alla transenna accanto a Allison, le sorrisi e osservai come Justin cominciò a ballare e a cantare, scatenando le urla di tutti.




Qualche ora dopo Elizabeth e Allison erano sedute sul marciapiede davanti all'entrata dell'arena ormai quasi vuota, aspettando i loro genitori, come sempre in ritardo.

“Eli io non riesco ancora crederci.. era a pochi metri da me, tutta la mia vita a pochi passi..” Mormorò Allison, il mento appoggiato sulle ginocchia mentre sorrideva come una scema.

“Lo so Allison.. sono felice che tu abbia avuto la possibilità di incontrarlo, senti vado al bagno che non riesco più a trattenerla,” Risi. “Chiamami se per caso arrivano.”

“Certo, ti aspetto qua.” Mi sorrise mentre mi alzavo e mi guardavo intorno alla ricerca di un benedetto bagno.

Decisi di perlustrare il perimetro dell'arena, sperando che da qualche parte ci fosse un posto dove poter pisciare. Stavo per girare l'angolo per controllare l'altro lato della zona, quando sentii degli urli provenienti da un ragazzo, e mi nascosi immediatamente appoggiandomi alla parete, per non essere notata.

Ma la curiosità prese il sopravvento e sbirciai lentamente dall'angolo e quando capii cosa stesse succedendo il mio cuore perse un battito. Era forse un allucinazione o stava accadendo davvero?

Davanti a me mi trovai Justin che minacciava un ragazzo con un coltello, premendolo sul suo collo. Entrambi erano girati di lato quindi non mi notarono, ma la sorpresa mi paralizzò.

“Mark sei riuscito a procurarti questi cazzo di soldi o devo ancora aspettare tanto?” Justin parlò poco distante dalla sua faccia premendo ancora di più il coltello, mentre io non riuscivo a muovermi di un centimetro.

“J-Justin.. Ascolta te li darò il prima possibile.. Lo giuro!” Balbettò il ragazzo, sperando di far pena in qualche modo a Justin e quindi riuscire a scamparla.

“Mark, te ne ho dato fin troppo di tempo e questo è quello che succede a chi non rispetta i tempi.. qualche ultima parola?” Justin gli sferrò un pugno in pancia, che lo fece cadere a terra.

In quel momento mi ripresi e decisi che era il momento giusto per andarmene il più velocemente possibile.

Senza pensarci, indietreggiai di qualche passo.. Ma non mi resi conto di cosa avevo dietro di me e così il mio piede urtò un cassonetto, facendo ricadere l'attenzione di entrambi su di me.

Justin spalancò gli occhi, non sapendo cosa fare in un primo momento. Io invece stavo valutando se era meglio per me cominciare a correre o fare finta di niente, come se non avessi visto quello che stava succedendo.

“Mark è il tuo giorno fortunato.. Puoi andare ma non finisce qui, tranquillo.” Si rivolse Justin al ragazzo per terra dolorante, che pian piano, zoppicando, si alzò e se ne andò il più velocemente possibile.

Velocemente Justin si girò di nuovo verso di me, mi prese per le spalle e mi sbattè al muro. Gemetti leggermente per il dolore.

“Cosa cazzo hai visto?” Mi domandò quasi urlando dalla rabbia.
 

“Io? N-Niente..” Cercai di mentire, ma la voce mi tradisse.

“Certo, e io sono Michael Jackson.. Mi credi così stupido?” Mi sorrise ironicamente, appoggiando entrambe le mani sul muro accanto al mio viso.

“N-No.. Ovviamente n-no..” Numerosi brividi mi percorsero la schiena, paralizzata dalla paura.

“Lo sai che tu non ti lascerò libera, vero?”


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hola chicasss
okay okay , è la prima storia che scrivo quindi perfavore.. siate buoni con me. ahhahahha
allora, la trama della storia mi è stata suggerita da una mia amica e insieme a lei
ho scritto questo primo capitolo che spero vi piacerà!
lasciate qualche recensione please, vi lowwo già <3<3<3