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Autore: Moonlight Waltz    28/06/2013    3 recensioni
Tutti i nostri personaggi sono morti e ora si sono finalmente ricongiunti in quello che dovrebbe essere "l'Inferno", ad aspettare pazientemente che le loro anime vengano giudicate.
Ma, a detta di Ryuk, non esistono né inferno né paradiso... quindi i nostri protagonisti in realtà dove si trovano?
E come faranno a trascorrere il tempo durante la loro lunga (e vana) attesa, totalmente dimentichi delle parole del shinigami?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Novels to survive in the hell

Falsa presentazione (da saltare, se volete):

Diventare il Dio di un nuovo mondo... avete mai sentito parlare di Light Yagami? Ecco, lui è uno di quelli che non è riuscito in questo intento. Piuttosto diciamo che è deceduto provandoci.
Mai sentito nominare un certo L Lawliet, invece? Lui è stato il primo, ma anche il secondo e il terzo, miglior detective del mondo e con le sue teorie bislacche è stato anche uno dei pochi che è riuscito a capire la vera identità di Kira, ossia il nostro Light sotto le mentite spoglie del “killer degli assassini”. Salvo poi che è schiattato prima di poter rivelare ad anima viva la sua grandiosa scoperta.

Questi due erano stati grandi “amici” in passato, nonostante il fatto che cercassero di uccidersi continuamente e non avessero neanche una cosa in comune. Basti guardare la differenza di altezza (o portamento, se preferite), il loro aspetto o anche solo il modo molto diverso con cui afferrano gli oggetti*.
Ma un fatto comune adesso finalmente ce l’hanno: sono entrambi morti. E non solo loro: pure l’adorabile Misa si è suicidata, Watari ha seguito fedelmente L nel suo viaggio nell’oltretomba, l’ispettore Yagami è morto per mano del figlio e anche Matsuda in qualche modo è finito in questa simpatica compagnia di morti ambulanti. Se poi non contiamo quei tre mattacchioni di Matt, Mello e Near che sono nei paraggi... in qualche modo sembra che tutti siano riusciti a riunirsi di nuovo e questa volta per sempre.

E ora voi vi starete chiedendo: che cavolo c’entra questo con il titolo?

Calma gente, non vi ho ancora detto la parte più interessante, ossia… dove si trovano?
La risposta è semplice: all’inferno, in uno qualsiasi dei gironi inventati da Dante, ad aspettare di ricevere un giudizio che non verrà mai. Che giudizio dite? Quello della bilancia sacra, che praticavano le divinità egizie Iside e Osiride: se il tuo cuore è più leggero di una piuma significa che non hai commesso troppi peccati in vita e che quindi hai accesso al regno dei cieli. Mi dite di non prendervi in giro? Ma se avete iniziato voi con queste domande!

Ora, qualcuno con un minimo di sale in zucca potrebbe pensare che secondo l’affermazione di Ryuk** il posto in cui si trovano non è davvero l’inferno, ma sembra che i nostri protagonisti abbiano perso totalmente ogni traccia di intelligenza passata, quindi accontentiamoci.

La risposta esatta dunque alla domanda “dove si trovano?” è: nessuno lo sa.
Diciamo che è una specie di universo parallelo per le anime morte che aspettano pazientemente, anche se alcune neanche tanto, che inesistenti giudici diano loro l’ardua sentenza.
E secondo voi qual è il miglior modo per non annoiarsi in un posto senza nome? Esatto: raccontarsi novelle giorno per giorno con l'obbiettivo di sopravvivere senza motivo durante il resto dell'eternità.

Quindi, per tutti i coraggiosi che sono riusciti a leggere fin qui, vi aspetta un terribile quarto d’ora di follia e altre emozioni non precisate. Ma non disperate, nessuno di voi è costretto a continuare e chi vuole può anche decidere di scappare.
Per tutti quelli che rimangono: mi auguro che abbiate una piacevole lettura e che nessuno di voi finisca mai in un tugurio del genere.

Storia vera (quella sui cui verte la trama):

-Sai Ryuuzaki, non riesco a fare a meno di chiedermi perché ci dobbiamo rincontrare proprio qui- ringhia Light abbastanza irritato, guardando di sbieco il ragazzo rannicchiato in posizione fetale a pochi metri da lui. È inconcepibile che lui, che ha nettamente prevalso sul detective in vita, sia costretto ad aspettare nello stesso misero posto dell’altro. Ed è anche incredibile come l’investigatore riesca a stare seduto in quella posizione pure sopra una pietra.

-Neanch’io mi capacito ancora di questo, Kira- fa L per tutta risposta, pronunciando il nome come un insulto –Ma non penso sprecare il mio elevato quoziente intellettuale in una domanda del genere. Adesso che non siamo più in guerra tra di noi, che ne dici di diventare amici sul serio? -
Rivolge a Light un sorriso sghembo dopo la sua proposta e si porta alla bocca il pollice, come i bambini piccoli. Sa che è una delle tante cose che Light odia di lui.

Il ragazzo lo fulmina per pochi istanti con lo sguardo e poi decide che non ne vale la pena. Pare proprio che, dopotutto, non abbia perso tutto l’autocontrollo e l’intelligenza che lo hanno caratterizzato quando era ancora in vita.
-Se avessi il quaderno con me ti assicuro che non mi farei poi tanti problemi a farti fuori una seconda volta. Tanto più che quella gnocca dell’autrice mi ha svelato qual è il tuo vero nome- a Misa si gonfia subito una vena in fronte sentendo la parola “gnocca”.

-Ah già, l’autrice. Semmai volevi dire quella sciocca dell’autrice- precisa L, annoiato.

-Io...-

-Light, smettila. Ti ricordo che se siamo qui è soprattutto colpa tua…- lo rimprovera l’ispettore Yagami duramente, ma L lo interrompe prima che possa terminare la frase.

-Ci ho ragionato un po’ e sono giunto ad una conclusione: siamo all’inferno e questo dev’essere il piano della superbia***. Tu lo incarni perfettamente, Light Yagami-

-Ehm, ragazzi…- prova a intromettersi Misa, venendo prontamente ignorata.

-Anch’io ci ho ragionato molto, ma sono giunto a tutt’altra conclusione. Questo è il piano della gola e sei tu che lo incarni alla perfezione, L Lawliet- gli risponde Light a tono, evidentemente furioso e ancora più irritato di prima.

Ma L non sembra gradire molto la risposta, anche se finge orecchie sorde –Scusa?-

-Guarda, adesso ti svelerò una verità che ti ho tenuto nascosta per tutto questo tempo: volevo farti un favore, uccidendoti- tutti lo guardano smarriti o arrabbiati, non capendo il suo ragionamento –Tanto prima o poi ci avrebbero pensato i trigliceridi a farti schiattare vista l’ingente quantità di dolci che ingerivi! -

-Bastardo- sussurra questa volta L tra i denti, alzandosi e parandosi fiero di fronte a Light.

-Ragazzi..?- prova di nuovo a chiamare Misa, ma Matsuda sfodera una pistola presa da non si sa bene dove e la punta contro i due sfidanti con aria folle.

-Prima che la situazione degeneri ci tengo ad avvertirvi: almeno qui voglio stare in pace!- urla guardando tutti con aria omicida e sventolando la pistola ai quattro venti. Insomma, si fa per dire, dato che in quel posto non c’è nemmeno un alito d’aria e il paesaggio è tutto un susseguirsi di rocce e sabbia.
Sembra proprio che la poca sanità mentale del povero agente di polizia sia ormai andata a farsi benedire.

-Matsuda…-

-INSOMMA RAGAZZI! NON ERAVAMO D’ACCORDO CHE PER AMMAZZARE IL TEMPO ED EVITARE DISCUSSIONI DEL GENERE CI SAREMMO RACCONTATI A VICENDA DELLE NOVELLE???!- sbotta Misa all’improvviso, probabilmente stanca di essere ignorata così deliberatamente.

-In effetti c’è del vero in quello che dice- conferma l’agente pazzo, abbassando l’arma e calmandosi.
Watari annuisce e in questo modo anche lui ne dà la conferma.

-Allora atteniamoci a ciò che abbiamo deciso- proclama l’ispettore Yagami sistemandosi gli occhiali con autorità. Tutti prendono quindi posto, chi su una roccia, chi sulla sabbia e chi semplicemente rannicchiato su se stesso, e rimangono a fissarsi come dei pesci lessi per un tempo non ben precisato.

-Dunque… chi inizia? - domanda dopo un po' Watari, asciugandosi le gocce di sudore freddo. Non è mai stato particolarmente bravo a inventare storie, men che meno novelle.

-Prima però non sarebbe meglio invitare anche quelli? - Matsuda si gira e indica un punto appartato e non lontano da loro, in cui tre ragazzi stanno facendo… uhm, qualcosa.

-Mello, Matt, Near. Venite anche voi? - Misa si alza per farsi notare e li invita scuotendo amichevolmente la mano per aria, ma i tre scuotono il capo, affermando che sarebbero stati presenti la prossima volta. A tutti sembra di vedere anche un altro gingillo che si scuote allegramente, ma non hanno né tempo né voglia per accertarsene e così i ragazzi riprendono la propria attività.

-Verremo nel prossimo capitolo- promette Mello, baciando appassionatamente Near e privandolo della camicia –Ora siamo troppo impegnati in ben altro- e mentre pronuncia queste ultime parole Matt gli si è letteralmente avvinghiato alla cintura e rischia di mostrare dettagli poco graziosi.

-Ah, capisco… ben altro- mormora Light schifato. Ma poi il suo sguardo si posa su L e nella sua mente si accende una strana lampadina –E se provassimo anche noi due a fare dell’altro, Ryuuzaki?-

-No- lo liquida il suddetto senza ulteriore interesse –E comunque chi inizia e qual è il tema?-

-Il tema è libero e lo racconta…- esordisce Misa sorridente, ma si ritrova a far fronte ai cenni contrariati dei suoi compagni.

–Oh, allora il tema verte sulle avventure a lieto fine e..- si corregge, ma di nuovo gli altri non si dimostrano d’accordo con lei.

-Questa è roba del passato. Abbiamo bisogno di qualcosa di più innovativo, come ad esempio qualcosa che riguardi il potere dell'ingegno o dell'industria- la contraddice Souchirou scuotendo il capo.

-Sì, bella idea! E il narratore della novella sarà… Ryuuzaki! - esclama Misa entusiasta, indicando il punto in cui prima si trovava il detective.

-Spiacente, credo che tu abbia sbagliato mira. Lì non c’è nessuno- mormora quest’ultimo, apparentemente sorpreso quanto lei.

-Guarda che ti ho visto mentre ti spostavi! - lo accusa Misa, preparando il pugno per colpirlo. Ryuuzaki la guarda un attimo interdetto, ma alla fine decide che non è il caso di rischiare anche la sua seconda vita, non sa quante ne ha ancora di riserva dopotutto.
Forse teme più il pugno della ragazza che il quaderno di Light in fin dei conti.

-E va bene. Allora tenetevi pronti- comincia.

Tutti gli si stringono attorno, ansiosi di udire “la bellissima novella” e carichi di aspettativa. Il ragazzo dai capelli corvini rimane un po’ troppo tempo a pensare però, con gran disappunto dei suoi compagni. E finalmente, dopo che uragani e tempeste hanno potuto abbattersi su di loro in tutta tranquillità, esordisce e alza lo sguardo verso quello che in teoria è il cielo, ma che poi risulta essere solo un ammasso arancione senza forma.

-C’era una volta un ragazzino di nome Ryuu che amava molto i dolci e non poteva concepire il fatto di vivere senza mangiarne almeno tre al giorno. Amava soprattutto le gomme da masticare, ma l’orfanotrofio in cui viveva era estremamente povero e a i suoi tempi quei dolci batuffoli che si appiccicano soavemente al palato costavano semplicemente troppo.
Il bambino provò a pensare ad una soluzione, si spremette le meningi fino all’inverosimile, ma non riuscì a trovare niente che potesse risolvere il suo problema. Dopo qualche tempo, quando ormai stava per cadere in depressione a causa dell’astinenza di dolci, lesse un annuncio in cui si richiedeva la presenza di un apprendista fabbricante di dolciumi di ogni genere. Non era necessario nessun requisito, a parte avere minimo quattordici anni.
In realtà lui ne aveva dodici, ma con un po’ di astuzia riuscì a crearsi dei falsi documenti e a farsi assumere. Da quel giorno lui poté rubare tutti i dolci che voleva al suo maestro e, grazie al Dio dei dolci, non fu mai scoperto. Fine-

Quando abbassa lo sguardo si trova di fronte i visi spiazzati dei suoi compagni, i quali non sanno se rimanere scioccati, prenderlo a calci o fare entrambe le cose.
-Che-che razza di storia sarebbe questa?- riesce a mormorare Misa con un notorio tic all’occhio sinistro, pronta a sferrare un attacco al momento debito.

-È la storia di un ragazzo che ha fatto dei dolci la ragione della sua vita- risponde Ryuuzaki con ovvietà, grattandosi la testa a disagio.

-Ma comeeeeeeeeee??! - sbraita di nuovo la ragazza bionda, iniziando a dare di matto –E questo cos’ha a che vedere con le aziende o con le industrie?? -

-Be’, lavorava in un’industria, no? -

Tutti rimangono di ghiaccio sentendo la sua risposta. Gli si raggela il sangue nelle vene e si sentono sconsolati. Sono tanti gli insulti che vogliono urlargli contro ma preferirono tacere, giusto per rispetto nei confronti di colui che in vita era stato “un grande ed arguto detective”.

-Ora più che mai il Death Note è indispensabile- sussurra Light senza essere udito e poi aggiunge a voce alta –Comunque Ryuuzaki, non è che ci hai appena raccontato la storia della tua vita per caso?-

-Può darsi- risponde l’altro, restando sul vago.

-Capisco-

A quel punto la giornata sta già volgendo al termine e nessuno ha il coraggio di chiedere ad un’altra persona di raccontare un’altra novella. Sanno che il risultato potrebbe essere qualcosa di ugualmente raccapricciante e questa volta temono di non riuscire a contenersi.

-Allora, vi avverto fin da subito: il prossimo tema sarà incentrato sugli amori infelici e guai a chi osa presentarsi con un lavoro uguale al suo, non m’importa a chi tocchi la prossima volta- li avverte Matsuda fulminando con un’occhiata omicida L, il quale lo ignora beatamente.
–Buonanotte- mugugna poi, offeso dal comportamento della persona che un tempo ammirava tanto, e se ne va a dormire lì vicino.

-Buonanotte- mormorano gli altri e tutti si coricano su una frazione di duro suolo di pietra presente in mezzo a tanta sabbia.

Malgrado la scomodità, non ci mettono molto a prendere sonno. Eccezion fatta per Light, ovviamente. Lui non riesce a togliersi dalla testa una certa curiosità: come sarebbe fare dell’altro con Ryuuzaki?
Per qualche istante è tentato di andare a scoprirlo, a discapito dell’interessato, ma fortunatamente riesce a trattenersi. Si gira di lato e si asciuga un rivolo di saliva che minaccia di colare da un angolo della bocca.
“Ci sarà un’occasione…” si ripromette e con questo si abbandona ad un sogno disturbato da incubi, frutto del macabro racconto di L e dei gemiti per niente timidi che si odono in sottofondo.

Angolo dell’autrice:
Spero che questo capitolo non vi abbia scioccati, non troppo perlomeno. Spero anche che là fuori ci sia qualche demente uguale a me che possa apprezzare questa storia e che quindi possa decidere di seguirla con la promessa che ci saranno tonnellate di demenzialità a volontà più avanti.
Confidando sul fatto che questo essere divino si faccia avanti, la vostra autrice vi saluta.


Note:
*Per chi non se lo ricordasse L ha uno strano modo di prendere gli oggetti: li stringe tra il pollice e l’indice con fare schifato
**Secondo Ryuk per quelli che hanno usato il Death Note non esiste né il Paradiso né l’Inferno. Tuttavia successivamente nel manga si scopre che questi due mondi non esistono neanche per tutti gli altri esseri umani, abbiano essi o meno il Death Note.
***Si fa chiaro riferimento ai sette vizi capitali, di cui fanno parte anche la superbia e la gola. Provate a immaginare perché Light e L li incarnerebbero perfettamente…

  
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