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Autore: Ade e Ares    29/06/2013    2 recensioni
"Motel Money Murder Madness
Let's change the mood from glad to sadness"
Billy Idol - L.A. Woman
Questa breve fanfiction è la rappresentazione di ciò che io credo sia accaduto nella mente di Buffy dopo il sacrificio di Spike.
Spuffy - si colloca dopo l'episodio finale della serie
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andrew Wells, Buffy Anne Summers, Dawn Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A. Woman

 

Motel Money Murder Madness

Let's change the mood from glad to sadness

 

Buffy Ann Summers stava facendo ritorno a Los Angeles, dopo sette lunghi anni: quando aveva lasciato la città degli angeli andavano di moda le camice a scacchi marroni e 7th heaven; il viaggio in auto con sua madre era stato un viaggio triste, colmo di frasi non dette. Quello del ritorno si era rivelato anche peggiore: rannicchiata sul fondo di un pullman Buffy non avrebbe più potuto non-dirle niente, di Joyce non restava nemmeno la tomba: saltata in aria con Sunnydale, la Bocca dell'Inferno e... Buffy strinse maggiormente la presa sulla propria borsa.

Los Angeles.

Angel viveva a Los Angeles e, se aveva inteso bene, Giles voleva fare una piccola sosta per aggiornarlo di persona. Recentemente, Giles aveva sviluppato la pessima abitudine di prendere decisioni sbagliate! ...ma almeno non si affannava più a farlo dietro le sue spalle!

Chi è che voleva rivedere Angel?

E Wesley?

Non stavano maledettamente bene soli con le loro ferite? Che bisogno c'era di condividerle con altri?

Bè... forse un saltino all'ospedale a vedere Cordelia in coma lo avrebbe fatto. Magari si sarebbe svegliata, giusto per ricordarle di essere una stupida e che avrebbe dovuto morire! Cordelia su questi due punti aveva sempre avuto maledettamente ragione.

Stropicciò la borsa di pelle morbida per renderla più comoda, più simile a un cuscino, con scarso successo. I bozzi restarono tali, quei bozzi che erano tutto quanto le restava della sua vita a Sunnydale. Di fronte all'enorme cratere che aveva sostituito la città le era scappato un sorriso, per un attimo si era sentita più leggera. Uno stato di grazia che in 50 miglia di viaggio era del tutto svanito, senza lasciare traccia. Era sola. Davvero sola. Chi camminava a braccetto con la Morte aveva l'infausto dono della solitudine. Buffy aveva cercato di evitarlo, e per qualche anno ci era riuscita con la Scooby Gang.

L'unica ragione per cui duri da tanto tempo è che hai ancora legami sulla terra: la mamma, la sorellina adorabile, gli amici... sono loro che ti tengono, ma stai solo rimandando l'inevitabile”.

Certo, Willow aveva attivato tutte le cacciatrici potenziali, da due a duecento in meno di 24 ore, fantastico! Ma non cambiava la situazione. Avere dei cloni non significava acquisire compagnia o perdere il dono di cui sopra.

Erano uomini potenti, questa donna è più potente di tutti loro messi insieme. Allora cambiamo la regola, io dico che il mio potere dovrebbe essere il nostro potere.”

Anche se negli ultimi giorni sembrava aver trovato il modo di gabbare definitivamente il destino non aveva fatto un solo passo in avanti verso il futuro radioso: Lui aveva preso fuoco e niente sembrava più avere importanza, nemmeno l'esponenziale aumento delle consorelle. Polvere alla polvere e cenere alla cenere, come si dice.

Tre file più avanti, Xander era distrutto alla stessa maniera. Aveva tenuto alto l'umore fino al tramonto, poi con il sole era sparito il suo sorriso, con la luna era sorta la tristezza, la devastazione, la mancanza. Gli altri si erano allontanati, come fossero lebbrosi. Era il momento più bello delle loro vite e quei due lo stavano rovinando, e per cosa? Un demone della vendetta che aveva torturato e mutilato uomini per mille e cento anni e un vampiro che aveva torturato e mutilato ragazze per cento e trenta anni!

Stupida Buffy e stupido Xander!

Strofinò il volto contro la pelle, Xander aveva un punto di vantaggio, lui piangeva a calde lacrime. Lei no. I suoi occhi erano polverosi e aridi come una cripta.

Una cripta... può essere comoda e calda e accogliente...

Sette anni prima avrebbe pensato solo bleah.

Anche a Dawn era piaciuta quella cripta. Per le storie paurose e il vampiro che le raccontava.

Mi piace parlare con lui nient'altro e anche se avessi una cotta non se accorgerebbe mai, con te nei paraggi. Spike è cotto di te. Oh! Andiamo, non dire che non te ne sei accorta. Buffy, Spike è innamorato cotto di te!”

Cecità, orgoglio, stupidità... tre piccole cose che le aveva fatto sprecare anni! Già, il senno del poi... non lo avrebbe lasciato, non lo avrebbe indotto a cambiare, non...

Chiuse gli occhi, era così stanca. Mortalmente stanca.

Si era appena appisolata quando il pullman frenò. Un orrido motel alla periferia della città, con un orrida insegna al neon colorato.

Neon.

Maledetti neon! Sembro un cadavere. Ad alcuni demoni piacciono, mandano vibrazioni alla pelle. Sei tra questi demoni anche tu, tesoro?”

Poteva ancora vederli quei neon, e quel bancone bianco, e la divisa arancione, e la collanina d'acciaio sul collo bianco liscio perfetto muscoloso...

Buffy si gettò la borsa in spalla e attese di essere smistata nella stessa camera di Dawn e Andrew. Porta 303, secondo piano, scala a destra. Vista parcheggio. Wow.

Dawn si fiondò a controllare il bagno mentre Andrew cercava il telecomando del grosso televisore grigio e marrone che nella sua gloriosa storia, prima dei porno, doveva aver trasmesso la Guerra del Vietnam. Un urletto poco virile esplose dalla gola di Andrew quando il vecchio apparecchio si accese sulla sigla di chiusura di Dragon Ball.

Sono cambiato, sono come Vegeta in Dragon Ball: prima ero un puro sayajin e adesso combatto al fianco di Goku”.

Strascinò i piedi fino al letto matrimoniale e si accasciò abbracciando la borsa. I suoni a scatti, interrotti dal veloce zapping, erano molto fastidiosi.

Attento alla mano! La uso per il joystick!”

E a quanto pareva anche per il telecomando!

Andrew le faceva sentire la mancanza di Willy, almeno lui poteva prenderlo a pugni!

La musica le fece sollevare lo sguardo... MTV.

Tzè.

La scritta HOLLYWOOD le era famigliare, l' aereo che la sorvolava un po' meno. L'aveva preso un paio di volte nella vita per andare a trovare la zia.

I palazzi di Los Angeles si stagliavano sul tramonto, la telecamera entrava in un appartamento e il motivetto l'aveva già sentito.

Un motivetto dei Doors, suo padre li adorava, solo che... non erano i Doors.

Una donna in abito bianco crocifissa su di un traliccio. Una donna travestita da Marilyn Monroe,

E poi Lui...

Il corpo pallido, nudo e muscoloso sul letto sfatto.

La chioma ossigenata.

L'occhio azzurro.

Billy Idol.

Buffy avvertì un brivido, una scossa che salì dal petto al gola.

Cappotto di pelle e bastone.

Fiamme.

La smorfia.

La voce inconfondibile.

Are you a lucky little lady in The City of Light

Or just another lost angel...City of Night

Un singhiozzo sordo le scosse il petto.

Non poteva sopportare Billy Idol.

Non poteva reggerlo.

Tutto ma non Billy Idol!

La gola stretta in una morsa le impedì di inveire contro Andrew.

Dawn si bloccò sulla porta del bagno notando i suoi occhi lucidi. Finalmente lucidi. Seguì lo sguardo dalla sorella e trovò prima le spalle di Andrew poi la faccia Billy Idol che cantava L.A. Woman al centro del piccolo schermo.

I see your hair is burnin' , hills are filled with fire,

if they say I never loved you, you know they are a liar

Cappotto di pelle sul pavimento.

Canotta nera aderente.

Pantaloni neri stretti e grossi, pesantissimi, stivali.

La donna bionda lo afferra da dietro e lo trascina con lei sul letto.

Dawn tornò a guardare Buffy e il suo viso rigato di lacrime. I labbro era stretto e duro ma le spalle le tremavano leggermente.

-Buffy...-

Are you a lucky little lady in The City of Light

Or just another lost angel...City of Night

Quattro paio di occhi la fissavano. La mano corse ad asciugarsi una guancia, e poi subito l'altra.

-È morto. E non ritornerà più, mai più-.

Dawn si mosse, per sederle a fianco.

-Buffy, Spike... ha salvato il mondo. Si è sacrificato come un vero eroe. Come...- Buffy zittì Andrew con uno sguardo di fuoco, non avrebbe tollerato l'ennesima citazione cinematografica.

-È morto convinto che non lo amassi- le lacrime ricominciarono a scendere, più veloci, più calde.

-Spike ti capiva meglio di chiunque altro- le disse Dawn -lui lo sapeva-.

Buffy scosse il capo prima di accasciarsi in avanti. La canzone era terminata, e lei non aveva la capacità di sostenere quella conversazione.

Ti amo.”

Non è vero... ma grazie di averlo detto.”

-Io ti amo- mormorò nascondendo il viso bagnato nella borsa, sperando che da qualche parte, nel fondo di qualche dimensione infernale, Spike potesse sentirla.

 

 

 

  
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