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Autore: Rosso_Pendragon    29/06/2013    8 recensioni
Quando calano le tenebre tutto cambia...
anche le persone...
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Non è molto ma venite a dare un occhiata ;) vi aspetto :)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Dedico questa cosuccia alla mia beta (grazie come sempre e grazie anche per il titolo <3) alla mia ballerina (ti voglio bene Agata ^^) alla mia crostatina (Amelia vieni a farmi visita ho bisogno della mia V per vendetta XD) e a tutti coloro che hanno commentato le mie storie e chi le segue con tanto amore: Tappoluna98 (a te un ringraziamento speciale cara ^^), Bakakitsune (continua a scrivere e io continuerò a leggere ;) ), chibisaru81, Lucylu e Barby_Ettelenie_91 (Grazie e mi scuso per non averlo fatto prima) e in fine ma non meno importanti a tutti i miei cari lettori silenzioni che mi renderebbero davvero felice se mi facessero sapere cosa ne pensano ;)
a presto un bacio R


L'unica Realtà


Gwen dormiva e sognava. Non si accorse neppure che il re stava abbandonando la loro camera, che stava abbandonando lei. Arthur ne soffriva, non avrebbe mai voluto farle del male, ma avrebbe sofferto molto di più se non avesse abbandonato quella stanza. Uscì piano senza far rumore, neanche le guardie si accorsero della sua fuga, ma se anche l'avessero notato non gli importava. Merlin lo stava aspettando nei suoi vecchi alloggi.
Lo trovò seduto sul letto. Con lo sguardo perso verso la finestra, non l'aveva sentito entrare e così si prese qualche attimo per ammirarlo: i capelli neri sempre scompigliati, le lunghe ciglia che avrebbero potuto prendere posto sul volto di una donna, le grandi orecchie che tanto amava, le labbra rosse e perfette, il collo con quella pelle nivea di cui si era innamorato, il corpo slanciato con quelle gambe che lo facevano impazzire e per ultimo i suoi occhi... Arthur non riusciva a vederli, ma ne conosce ogni sfumatura, ogni pagliuzza argentea contenuta in quelle iridi color mare e sentì il bisogno di trovarvi rifugio, perché ogni notte abbandona la sua sposa e correva dal suo valletto e ogni secondo sapeva di star commettendo un errore, uno sbaglio, ma poi incontrava quegli occhi e i suoi dubbi scomparivano... Ora il grande re aveva bisogno di quegli occhi che sapeva già lo avrebbero avvolto come la notte e protetto come le più buie tenebre... Lo chiamò "Merlin." Era solo un sussurro ma bastò per attirare l'attenzione del giovane che voltandosi gli sorride. Il guerriero senza neanche rendersene conto si avvicinò e finalmente gli occhi del servo incontrano quelli del re ed era di nuovo a casa. "Arthur" Era una preghiera, un invito, era la sua rovina... Si avvicinò ancora di più e imprigionò quelle labbra con le sue, si salutarono prima che una tacita richiesta li portasse ad approfondire il bacio, che ormai era diventato umido e disperato, pieno di una passione che potevano esprimere solo con l'arrivo della notte. Si divisero solo per riprendere fiato e in quel breve frangente Merlin si lasciò scappare un'affermazione "Mi sei mancato." e Arthur sorrise, sorrise contro il suo collo mentre lo baciava e contro la sua spalla mentre la mordeva e solo allora rispose "E tu a me." Quelle poche parole valevano talmente tanto... perché il giorno spesso era pieno di finzione e quello che restava era solo la notte. I vestiti volarono via come i minuti che passavano insieme, come le ore e quando finalmente Arthur fu dentro di lui Merlin lo disse perché ne aveva bisogno, perché in mezzo a tutte le bugie quella era l'unica realtà. "Ti Amo" due parole così deliziose e il Re morì e rinacque e non rispose 'anch’io' perché non bastava... "Ti Amo Merlin" e tutto ciò che disse perché era la cosa più vera e più reale che esisteva, ed era Merlin ed era Perfetto. Arthur cominciò a muoversi dentro di lui mentre una notte di promesse li avvolgeva. Le due facce della stessa medaglia si amavano e continueranno fino all'ultima alba, un giorno forse anche per il resto dell'eternità. Si sentì un sussurro nelle tenebre "Buona notte mio Re" e un'altro a rispondergli "Buona notte amore mio" e poi ci fu solo la notte che ricorderà nelle sue ultime ore di oscurità, due corpi abbracciati a formarne uno solo sotto delle coperte rosse.
  
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