I'M PAUL KEVIN JONAS AND I'M HANDSOME.
Il suo petto si alzava e abbassava in modo regolare, troppo regolare che quasi mi infastidiva. Mentre nel mio si agitava qualcosa di tremendamente fastidioso e doloroso che non riuscivo proprio a capire e a mandare via. Mi alzai dal letto in punta di piedi facendo attenzione a non svegliarla e scesi in cucina, dove non ebbi pace nemmeno un secondo. Detestavo i temporali, detestavo il buio e detestavo essere sveglio mentre lei dormiva e non poteva tenermi compagnia con i suoi sorrisi e le sue parole così ricercate e giuste. Mi sedetti sul divano e cercai di respirare profondamente e di isolare il rumore assordante dei toni dalla mia testa.
<< Perchè non mi hai svegliata Kevin? >> sussultai al tocco delle sue mani fredde sulle mie spalle coperte. Lo sapevo che mi avrebbe sentito, lei percepiva sempre tutto. << Non volevo disturbarti. >> << Non hai mai avuto paura di disturbarmi, non hai mai esitato a chiamarmi se avevi bisogno, che ti prende? >> <
Danielle sospirò, mi accorsi che si era appoggiata sulle mie gambe, stanca e assonnata, ma non aveva perso la voglia di parlare, quella non le andava mai via. << Quante volte ti ho detto che la vita è difficile? Non tutti ti ameranno sempre e non tutti ti rivolgeranno complimenti, capiterà sempre quella persona pronta a buttarti giù, quasi fossi un castello di carta velina azzurra. Ed è per questo che hai al tuo fianco una famiglia che ti ama profondamente e una ragazza che darebbe tutto pur di renderti felice. E' per questo che ti dico di lottare, di non mollare mai e di fare semplicemente quello che ami perchè è l'unico modo che hai per mettere a tacere tutti. Il tuo talento è più forte di qualsiasi altra cosa, Kevin, e non devi permettere a nessuno di portartelo via e di cancellare dal tuo viso quel sorriso così bello chee ti ritrovi. Tu non sei fatto di carta, sei fatto di roccia, e puoi sgretolarti ma non crollare. Quello mai, Kevin, mai. Okay? >> mi puntò addosso i suoi occhioni neri e sorrise nella maniera più giusta e calda che ci fosse.
Sono passati quattro anni da quella notte. Quattro anni da quella foto in cui tutto riprese a girare nel modo giusto. Quattro anni da quell'album per cui ero stato tanto male ma che fu un vero e proprio successo, una sorpresa meravigliosa in un tempo buio. Certo, alcune persone a me sconosciute continuavano a sgretolarmi con la loro cattiveria ma ora niente può farmi crollare, proprio come diceva lei. Ora sono sposato da due anni con la ragazza che mi accese il mondo, ho la famiglia migliore dell'intero universo e con i miei fratelli sto lavorando ad un nuovo album, il quinto precisamente, che sarà una cosa stratosfericamente geniale, una bomba, come dice Joseph. Un pò di tempo fa abbiamo deciso di prenderci un momento di pausa, di provare a vivere la nostra vita senza il peso di un lavoro enorme sulle spalle e devo dire che non è andata affatto male. Joseph ha messo su un progetto solista, Nicholas è tornato a Broadway, e io sono qui, con mia moglie.
Siamo fratelli, siamo carichi, siamo pronti, siamo tornati. E anche io sono di nuovo qui. Divero, più forte, più bello, e con qualche annetto in più ma la mia vita è appena ricominciata. Perchè non c'è sconfitta peggiore che cedere.
Ora raccolgo tutte le mia lacrime, le butto nel sedile posteriore e me ne vado perchè sono felice, perchè voglio davvero qualcosa, perchè sono bellissimo.
Alla faccia di tutti quelli che non mi accettano, che mi odiano, a cui non piaccio, che mi giudicano. Haters gonna hate.